Provita Dicembre 2015

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12 N. 36 - DICEMBRE 2015

I primi cristiani cercarono di porre rimedio a questa terribile usanza, da una parte rafforzando l’istituzione familiare, vera garanzia per i deboli, dall’altra stimolando la creazione di vasche, ruote degli esposti, letti, nicchie... Beato Angelico, Natività - 1425

Mentre nel mondo antico era “normale” abbandonare i bambini alla morte, o alla schiavitù, già i primi cristiani cercarono di porre rimedio a questa terribile usanza, da una parte rafforzando l’istituzione familiare, vera garanzia per i deboli, dall’altra stimolando la creazione di vasche, ruote degli esposti, letti, nicchie... per far sì che i bambini non voluti, invece che essere uccisi, venissero abbandonati, senza conseguenze giuridiche per i genitori. Nel V secolo Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, accoglieva nel suo palazzo di Ravenna bambini abbandonati nelle strade e sui sagrati delle chiese. Nello stesso periodo, a Lione, tale Giberto apriva un asilo per bambini abbandonati. Nel 787, a Milano, l’arciprete Dateo accoglieva i bambini abbandonati in una sorta di conchiglia sulla porta della chiesa, e si dedicava ad allevare, con l’aiuto di balie, bambini raccolti “per cloacas et sterquilinia fluminaque”.

All’incirca negli stessi anni, nelle chiese di Tours e di Angers, “c’erano vasche di marmo destinate a ricevere bambini che venivano deposti lì dai loro genitori”... E, mentre dalla contemplazione delle piaghe di Cristo nasceva l’istituzione ospedaliera, dalla contemplazione del bambino nato in una grotta nascevano gli orfanatrofi, i brefotrofi, i conservatori dove allevare i bambini senza genitori anche attraverso la musica. Nei secoli i missionari cristiani, partiti per l’Africa, l’India, la Cina... per annunciare Cristo, hanno trovato nelle altre culture l’infanticidio e l’aborto, e hanno spesso finito per divenire i protettori e gli avvocati dei bambini. Sempre memori, un tempo nelle terre di missione, oggi nell’Occidente scristianizzato, dei detti dei primi cristiani: “i cristiani…si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati” (Lettera a Diogneto); “Tu non ucciderai con l’aborto il frutto del tuo grembo, ■ né farai perire il bambino già nato” (Didachè).

“A noi cristiani l’omicidio è espressamente vietato, e quindi non ci è permesso neppure di sopprimere il feto nell’utero materno. Impedire la nascita è un omicidio anticipato. Nulla importa che si sopprima una vita già nata o la si stronchi sul nascere: è già essere umano quello che sta per nascere. Ogni frutto è già nel suo seme”. (Tertulliano, Apologetico, cap. IX)

Grazie al grande Giuseppe Garrone, sono di nuovo aperte in tutta Italia le “Culle per la Vita”, versione moderna delle ruote per gli esposti inventate dai primi cristiani.


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