Network in Progress

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moli e consapevolezze. L’obiettivo, esplicitato nella premessa dagli stessi autori, è infatti proprio quello di fornire alcune risposte agli interrogativi su come conciliare protezione, salvaguardia e valorizzazione del paesaggio con le esigenze di innovazione e sviluppo che oggi sono sempre più necessarie ed urgenti. Seguendo il principio cardine della Convenzione Europea del Paesaggio, secondo cui tutto è paesaggio, il libro si articola in una serie di capitoli che trattano tematiche specifiche affrontate attraverso casi studio, la cui valenza risiede soprattutto nelle potenzialità induttive, ovvero nella possibilità di desumere dall’esempio specifico, studiato, analizzato o progettato, alcuni principi generali e regole comuni, certo non universalmente valide e applicabili, ma capaci di suggerire metodologie che possano essere utilizzate come un canovaccio, sul quale adattare di volta in volta, gli strumenti per le indagini conoscitive, le sintesi diagnostiche o gli obiettivi progettuali di situazioni sempre nuove. Dai concetti chiave dell’approccio paesaggistico, ai principi di sostenibilità, dagli strumenti per la conoscenza e la lettura del paesaggio ai metodi di interpretazione e diagnosi, dagli studi di valutazione alle strategie di pianificazione e gestione delle aree protette, alle proposte di recupero, valorizzazione e progettazione dei paesaggi residuali, arricchito da un costante e preciso riferimento agli apparati normativi di livello nazionale e comunitario; un libro quindi che cerca di fornire adeguate risposte alle problematiche che più frequentemente si presentano nel nostro paese e che coinvolgono non solo tecnici ed amministratori, ma soprattutto i cittadini e tutti coloro che possono essere definiti portatori di interesse, aggiungono gli autori, “anche quelli illeciti”, sottolineando così l’importanza di un approccio scientifico scevro di influenze dettate da condizionamenti o ideologie preconcette. Il libro si chiude con la presentazione di diversi piani di governo del territorio a differenti livelli amministrativi che hanno 38

cercato di integrare al loro interno politiche per il paesaggio, cercando di farsi portatori innovativi di una visione transdisciplinare della pianificazione paesaggistica, che necessita di costanti sperimentazioni. Ed è proprio per lasciare la porta aperta a nuovi contributi, a originali proposte e a futuri sviluppi della ricerca applicata che gli autori non propongono una conclusione al loro volume, quasi a voler suggerire che molto è ancora da fare e che la conoscenza, la sensibilità e la capacità creativa e innovativa sono gli strumenti fondamentali per uscire da quella che loro stessi definiscono una “situazione di stallo” per il paesaggio e per il futuro del nostro paese.


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