Immigrazione e paura tra comunicazione e percezione

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1.1 La scrittura e la stampa [Henri-Jean Martin, 2009]

Parlare e scrivere sono per noi atti così naturali che nessuno, a prima vista, può concepirli come le invenzioni più complesse che mai il cervello umano abbia elaborato e, in fine dei conti, le invenzioni più importanti, poiché conferirono all’uomo l’attrezzatura mentale da cui sarebbe derivato il resto.

Le prime forme di grafismo sembra siano nate in risposta al bisogno dell’uomo di visualizzare la realtà, concretizzandola, e per trasmettere il sapere ai propri simili. Parafrasando Pierre Chaunu nella prefazione di Storia e potere della scrittura, la scrittura tiene dietro al primo chicco di grano, in quanto le prime forme di scrittura si sviluppano, indipendentemente in diverse società, come naturale conseguenza della loro evoluzione.

1. LA PAROLA SCRITTA

La scrittura in sé, secondo H.J. Martin, se introdotta in società chiuse, non è nulla. Ecco che le sue prime forme si manifestano in seno a società sedentarie, insediate sulle rive dei fiumi ed organizzate secondo una precisa divisione di compiti, le città-stato. Lo sviluppo delle prime forme di scrittura corrispondono “allo slancio iniziale di civiltà brillanti, all’accumulo dei beni, all’accelerazione delle comunicazioni. Non c’è dubbio dunque che la scrittura, mezzo di dominare lo spazio, sia figlia della capitalizzazione. E che, molto naturalmente, sia diventata lo strumento che consente di accumulare le conoscenze del tempo passato”. [H.J. Martin, 2009]

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