Vivisezione nei laboratori di MIlano - 2012

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VIVISEZIONE nei laboratori di MILANO - Un dossier di Nemesi Animale

cellule staminali del cervello) geneticamente modificate per produrre l’enzima che manca nella leucodistrofia globoide. I topi hanno vissuto leggermente di più di quanto ci si aspettasse. Sclerosi multipla curata nei topi IL4 gene delivery to the CNS recruits regulatory T cells and induces clinical recovery in mouse models of multiple sclerosis. Gene Ther. 2008 Apr;15(7):504-15. Butti E, Bergami A, Recchia A, Brambilla E, Del Carro U, Amadio S, Cattalini A, Esposito M, Stornaiuolo A, Comi G, Pluchino S, Mavilio F, Martino G, Furlan R.

Il modello animale che si utilizza per studiare la sclerosi multipla è chiamato encefalopatia autoimmune sperimentale. Ciò induce una demielizzazione (quindi ha gli stessi effetti della sclerosi multipla) delle cellule nervose della vittima dell’esperimento, ma non ha le stesse cause della sclerosi multipla. Sono state sviluppate diverse tecniche per curare questa malattia sperimentale. In questo caso ha avuto successo l’iniezione nel fluido cerebrospinale di un vettore virale che permettesse la formazione di interleuchina-4 (coinvolta nella risposta infiammatoria), con la conseguente ripresa neurofisiologica dei topi. Precedentemente, in un altro esperimento della stessa equipe, è stato utilizzato analogamente un altro virus come vettore sia nei topi che nei primati. Iniezioni spinali ed infezioni per i macachi del San Raffaele Gene Ther. 2008 Feb;15(3):233-8. Absence of an intrathecal immune reaction to a helper-dependent adenoviral vector delivered into the cerebrospinal fluid of nonhuman primates. Butti E, Bergami A, Recchia A, Brambilla E, Franciotta D, Cattalini A, Stornaiuolo A, Lachapelle F, Comi G, Mavilio F, Martino G, Furlan R.

Laboratorio: Unità di Neuroimmunologia, Milano. Primati non-umani sono stati utilizzati per valutare l’abbassamento di difese immunitarie in seguito ad iniezioni lombari nel fluido cerebrospinale di un vettore adenovirale. Per tre mesi le scimmie in questione hanno avuto infezioni alle cellule neuroepiteliali. Macachi come modello di sclerosi multipla Ann Neurol. 2009 Sep;66(3):343-54. Human neural stem cells ameliorate autoimmune encephalomyelitis in non-human primates. Pluchino S, Gritti A, Blezer E, Amadio S, Brambilla E, Borsellino G, Cossetti C, Del Carro U, Comi G, ‘t Hart B, Vescovi A, Martino G.

Laboratorio: Unità di Neuroimmunologia,Istituto Scientifico San Raffaele, Milano. Mail: pluchino.stefano@hsr.it Studio sull’effetto di cellule staminali neurali umane per il trattamento della sclerosi multipla, anzi no, sulla encefalomielite sperimentale autoimmune (EAE) delle scimmie marmosets, che secondo i ricercatori “si avvicina approssimativamente alla complessa situazione neuropatologica della sclerosi multipla umana più della EAE nel roditore standard da laboratorio”. In tutti i mammiferi può essere indotta l’enecefalomielite autoimmune, ma i primati sono considerati il modello sperimentale d’eccellenza per la Sclerosi Multipla. Altri ricercatori del San Raffaele (Cuomo, Furlan e Martino) hanno fatto una analisi di 30 anni di studio di EAE, descrivendo i primati creati in laboratorio come un “affascinante modello sperimentale”. Queste parole così macabre non hanno bisogno di ulteriore commento. Ai primati sono state somministrate cellule staminali per via intravenosa e intratecale

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