DIFFUSIONE
MELEGNANO
LODIVECCHIO
CODOGNO
CASALPUSTERLENGO
SAN MARTINO IN STRADA
SAN COLOMBANO AL LAMBRO
aprile 2019 ���.��������������.��� / �° 4
FREE
PRESS
shopping magazine
I L M AT TO NE
VUOI SAPERE QUANTO VALE
REALMENTE LA TUA CASA OGGI?
IL PERSONAGGIO
TATUAGGIO
CAPELLI
IL MILANESE IMBRUTTITO E L’INTERVISTA “GIARGIANA”
ORIGINI E STORIA DEI SEGNI E DEI DISEGNI PIÙ AMATI
ANCHE LORO INVECCHIANO... È ORA DI CURARLI!
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MYSHOP 04·2019
CONTENUTO A P RI L E 2019
In copertina
5 | Vendere casa in modo veloce ed efficiente con Il Mattone
Tavola
SHOPPING MAGAZINE
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Direttore Responsabile Luigi Rossetti. Redazione tel. 0371 417 340 - fax. 0371 417 339 redazione@myshop.com
Coordinamento editoriale Alessandra Depaoli Scotti. Impaginazione Debora Galli, Andrea Iacopino. Progetto grafico Andrea Iacopino. Hanno collaborato Alessandra Barbazza,
6 | 40 anni: il valore dell’esperienza di Hobby Legno 7 | L’ingegno è sbarcato al Salone del Mobile
Simona Bruschi, Oscar Dall’Orto, Miriam Parisi, Cristiano Rossetti, Flavia Senesi. Concessionaria pubblicità Promo Pubbli Press S.r.l. - pubblicita@lodishop.com. Stampa Monza Stampa S.r.l. Foto Fotolia, iPHOTOgrafi.it, Ludovica Boriani
Moda
Supplemento al n° 4 - 2019 di LodiSHOP.
10 | C’era una volta la primavera di Brums
Pubblicazione mensile di informazione commerciale e culturale.
11 | Il nuovo, da indossare
Distribuzione gratuita alle famiglie e alle attività commerciali del Sud Milano e del Lodigiano. © Copyright 2017 Promo Pubbli
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Press Editore S.r.l. Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l’autorizzazione dell’editore.
Salute 13 | Al Centro Odontoiatrico Laudense Dott. Bonomi, l’apparecchio è come il sorriso: una curva che raddrizza tutto 14 | Aiuto, anche i capelli invecchiano
Sport
16 | Allenamento all’aria aperta
Tendenze
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18 | Tatuaggio, arte intramontabile
Motori
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MELEGNANO
CODOGNO
CASALPUSTERLENGO
SAN MARTINO IN STRADA
SAN COLOMBANO AL LAMBRO
aprile 2019
www.myshopmagazine.com / n° 4
20 | Più piccolo e maneggevole, ecco il nuovo telepass
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L’intervista
23 | A tu per tu con Germano Lanzoni
Viaggi
26 | Mai pensato a una crociera?
Agenda
27 | Il lodigiano da vivere
IL M AT TON E
VUOI SAPERE QUANTO VALE
REALMENTE LA TUA CASA OGGI?
IL PERSONAGGIO
TATUAGGIO
CAPELLI
IL MILANESE IMBRUTTITO E L’INTERVISTA “GIARGIANA”
ORIGINI E STORIA DEI SEGNI E DEI DISEGNI PIÙ AMATI
ANCHE LORO INVECCHIANO... È ORA DI CURARLI!
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IN COPE RTIN A
VENDERE CASA IN
MODO VELOCE ED EFFICIENTE?
ZONA CAPPUCCINI Proponiamo elegante appartamento in bellissimo contesto contornato da ampio giardino condominiale, primo piano,composto da cucina abitabile, soggiorno con grande balcone,2 camere da letto, 2 bagni, box doppio. Ben accessoriato. € 138.000 Classe E 231,94 Kwh/mqa
Te lo sapranno dire Massimo e Andrea dell’agenzia immobiliare Il Mattone, che offrono una consulenza gratuita per ottenere il massimo dalla vendita del tuo immobile TESTO: BIANCA VERONESI FOTO: ANDREA IACOPINO
ZONA DUCATONA Esclusiva villa singola di ampia metratura con giardino circostante, disposta su 2 livelli e composta da cucina abit., salone doppio con camino e terrazzo, 3 camere da letto, 2 bagni, lavanderia, taverna, porticato, box, 2 posti auto coperti e giardino privato sui 4 lati. € 250.000 Classe G 252,13 Kwh/mqa
NUOVA ZONA RESIDENZIALE Proponiamo trilocale di recente costruzione con ampio giardino privato, composto da cucinotto, soggiorno, disimpegno, 2 camere da letto, bagno, ripostiglio, ampio box e giardino di 120 mq. Ideale giovani coppie. € 120.000 Classe F 155,62 Kwh/mqa
È
la valutazione corretta di un immobile che determina la buona riuscita del risultato finale. Ne sono certi Massimo Lombardi e Andrea Pittaluga, dopo 20 anni di esperienza maturata sul campo all’agenzia immobiliare Il Mattone. «Siamo della zona e, da professionisti, studiamo ogni giorno il mercato di riferimento: solo così possiamo valutare con precisione il valore di una casa. Geometri,architetti e periti fanno stime basandosi su parametri quali il costo di costruzione o il valore al metro quadrato che raramente corrisponde al valore reale di mercato. Siamo convinti che la stima debba essere fatta da un agente immobiliare esperto e professionista che, considerando le caratteristiche dell’immobile, delle finiture
e della zona in cui è ubicato, saprà fare una valutazione comparativa reale con i prezzi ai quali sono stati venduti immobili simili negli ultimi mesi e quelli di altri ancora in vendita. Il prezzo che stabiliremo sarà il più alto che il mercato potrà assorbire e soprattutto sarà reale»,spiegano Massimo e Andrea. «Bisogna considerare che gli acquirenti sono degli esperti del mercato di zona, potendo visionare molti immobili in vendita e scegliendo quello con le caratteristiche e prezzo più convenienti». Considerando l’andamento attuale del mercato immobiliare, il consiglio di Massimo e Andrea è semplice e nello stesso tempo fondamentale: «se volete vendere la vostra casa in tempi ragionevolmente brevi, dovrete proporla ad un prezzo adeguato e competitivo».
A tal fine Il Mattone è a disposizione per una consulenza gratuita per capire quanto vale davvero la vostra casa e ottenere il risultato migliore in fase di compravendita.
DOVE SI TROVA Casalpusterlengo (Lo) Via Garibaldi 71 Tel. 0377 833375 www.ilmattone agenziaimmobiliare.it Il Mattone sas 04·2019 MYSHOP
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40 ANNI: IL VALORE DELL’ESPERIENZA
CASA
Hobby Legno compie gli anni e si riconferma regno del bricolage e del fai da te, tra articoli per il giardinaggio, arredi outdoor e un intero reparto per progettare e costruire mobili su misura TESTO: ALESSANDRA BARBAZZA FOTO: LUDOVICA BORIANI
ORARI Da Lunedì a Sabato 9.00 - 12.30 15.00 - 19.30
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assione, impegno e capacità di adattarsi ai tempi, alle nuove tecnologie e alle attuali esigenze di mercato. Sembra essere questa la formula del successo di Hobby Legno, che si appresta a festeggiare i 40 anni di attività: un traguardo notevole per i titolari Stefano Prevosti e le sorelle Elena e Tiziana (in foto sopra con lo staff). Dal 1979 il punto vendita offre alla propria clientela servizi e prodotti specializzati nel settore del bricolage e del fai da te. Non solo, grazie a una serie di investimenti finalizzati all’acquisto di attrezzature innovative per attività di taglio legname ha
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potuto introdurre anche un laboratorio di falegnameria per la produzione di mobili su misura. Serve solo un pizzico di manualità! Qui c’è di tutto e di più: si parte da una vasta scelta di materiali, come laminati rivestiti in rovere, ciliegio, noce, pino, frassino e wengè, oppure, grezzi predisposti per essere verniciati e laccati. Una volta stabilito il progetto e prese le misure, lo staff di Hobby Legno vi consegnerà il vostro mobile in kit, con tanto di istruzioni e consigli per il montaggio. Per chi, invece, non è un “mago” della manualità penserà a tutto Hobby Legno dalla progettazione alla realizzazione, fino alla
posa finale. Coloro che amano rilassarsi all’aria aperta, poi, troveranno il reparto giardinaggio con utensili e attrezzature garantite da materiali ad alta resistenza e durata, dei migliori marchi del settore, come gazebo, sdraio, tavoli con sedie, amache e barbecue. Non manca inoltre tutto l’occorrente per la cura del verde: reti e gomme a metraggio, irrigatori, prodotti specifici per la potatura, tagliaerba e motoseghe. Una novità? La casetta da giardino in PVC Keter, in materiale plastico a effetto estetico simil-legno: robusta ed elegante, ideale per riporre gli attrezzi.
DOVE SI TROVA Lodi - Viale Milano, 87 Tel. 0371 610229 Fax. 0371 410645 info@hobbylegno.eu www.hobbylegno.eu Hobby Legno Lodi
CASA
L’INGEGNO È SBARCATO
AL SALONE 04·2019 MYSHOP
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CASA
È L’ANNO DI LEONARDO ANCHE AL SALONE DEL MOBILE, CHE HA ARRICCHITO IL PROPRIO MANIFESTO CON NUOVI FORMAT ESPOSITIVI E CON UN OMAGGIO AL GENIO DEL MAESTRO DI TUTTI I CREATIVI
TESTO: FLAVIA SENESI
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di nuovo si sono accesi i riflettori su Milano, con la 58esima edizione del Salone del Mobile, l’evento per eccellenza che continua a raccogliere plausi e riconoscimenti internazionali, oltre che ad attrarre numeri impressionanti di visitatori che, per una settimana, hanno reso
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il capoluogo lombardo una vera capitale del design. Ma nell’anno delle celebrazioni vinciane, il Salone si è arricchito anche di un ulteriore capitolo dedicato all’ingegno, ossia a quell’abilità nel fare e nel pensare che stimola nuovi modi di vedere il mondo e di inventare
soluzioni per il benessere dell’uomo e della società. Un talento che le aziende e i progettisti, protagonisti del Salone del Mobile, posseggono e costantemente sviluppano e che una città come Milano sa ben coltivare e valorizzare. La forza del Salone del Mobile di Milano è strettamente
WORKPLACE 3.0 Il recente appuntamento a Fiera Milano Rho ha visto in questo ambito una modalità espositiva rinnovata, diffusa e trasversale, ideale per mettere in scena al meglio l’evoluzione dell’idea di ambiente lavorativo, che oggi è sempre più uno spazio ibrido tra dovere e piacere, tra ciò che è professionale e personale. Il Salone si è riproposto quindi come luogo per riflettere in modo autentico la trasformazione sociale dell’area di lavoro in spazio flessibile, permeabile e dinamico, aperto alla condivisione professionale e alla contaminazione con altre attività quotidiane.
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connessa all’unicità della filiera dell’arredo in unione a quella del design, di cui la manifestazione rappresenta la vetrina per eccellenza. Anche quest’anno è stata una trama straordinaria, che ha legato la creatività con l’ingegno e con la capacità di mettere il tutto in pratica, cioè con l’industria. Ecco perché il design italiano è diventato un capitolo strategico per tutto il “sistema Italia”. Inoltre il Salone rappresenta uno dei migliori biglietti da visita che la città di Milano, da sempre capace di interpretare il suo tempo con spirito internazionale, può mostrare al mondo. Cogliendo la sfida di rispondere alle trasformazioni della società contemporanea, la 58esima edizione del Salone del Mobile. Milano ha presentato due fondamentali novità nel suo format fieristico: le biennali Euroluce e Workplace3.0.
EUROLUCE Euroluce, il Salone Internazionale dell’Illuminazione, è invece la biennale che dal 1976 presenta le soluzioni più innovative nel campo della luce per interni ed esterni e, giunta alla sua trentesima edizione, si è riconfermata come la fiera internazionale di riferimento del mondo della luce con più di 420 espositori, di cui la metà estera, tra i migliori brand del settore. Protagonisti ancora una volta l’innovazione e la cultura di progetto.
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MODA 1 2
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C’ERA UNA VOLTA LA
primavera di Brums
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1 - Borsa in rasatello bicolor, con perle e catena dorata. 2 - Cappello bimba (3-16 anni) con nastro canneté, perle e cristallo. 3 - Abitino a stampa floreale con cinturino applicato in vita. 4 - Cardigan traforato in cotone e lurex. 5 - Chiodo in ecopelle traforata. 6 - Cappello bimba con canneté bianco e verde. 7 - Scarpa neonata (numero 16 - 19) glitter. 8 - Completo bimba (3-16 anni) in punto Milano con dettagli in canneté e perle. 9 - Abito in pizzo sangallo verde (6-24 mesi). 10 - Parka (6-24 mesi). 11 - Cappello con canneté giallo e blu. 12 - Papillon a pois. 13 - Giacca (3-16 anni) in cotone blu, con camicia. 14 - Pantalone rigato con fascia blu laterale. 15 - Jeans lavorato con bretelle e coulisse (6-24 mesi). 16 - T-shirt manica lunga in cotone con stampa.
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DOVE SI TROVA Lodi - Via Grandi 7 (C.C. My Lodi) Tel. 0371.940141
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Codogno - Via Aldo Moro (C.C. IperSimply) Tel.0377.430308
M ODA
IL NUOVO,
DA INDOSSARE Sbirciamo tra le nuove collezioni primaverili, senza dimenticare la moda bimbo e gli accessori: uno su tutti, gli occhiali da sole! TESTO: ALESSANDRA DEPAOLI SCOTTI
A
rriva la primavera ed esplode la voglia di comodità e di colore. L’armadio langue? Lanciamoci tra le mille proposte modaiole che le passerelle hanno anticipato. Sì come sempre ai colori pastello: il giallo e il verde acqua vanno forte, da abbinare agli intramontabili jeans, vero passepartout di stagione. Bene anche la riscoperta del pois e
delle righe purché non troppo smaccate. Sì al minimalismo per ragazze e signore: forme morbide, da indossare tutti i giorni senza orpelli, escludendo quindi borchie, catene e tessuti troppo impegnativi. L’unico eccesso approvato sono le reti: vistosette, sì, ma con una stringata bassa riusciremo a sdrammatizzarle senza nessun problema.
Non dimentichiamoci di rinnovare anche l’armadio dei più piccoli: per le bimbe è l’ora dei minidress, con modelli corti e molto sbarazzini, che si chiudono con maxi bottoni e che hanno i colletti dal gusto bon ton. Colori? Ovviamente i toni pastello e le microfantasie dal gusto romantico. Top e abitini saranno ricchi di balze e di ruches, con qualche influsso vintage. 04·2019 MYSHOP
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MODA
Non mancano poi frange anni Venti e, per stare in tema con il guardaroba della mamma, tanti tanti pois. Per i maschietti, invece, felpe color block, in tinta unita e dalle nuance decise, unite a bomberini in nylon, che conferiscono un’aria molto urban, in linea con i trend della moda dei più grandi. I bermuda sono quasi sempre in denim, classico e pulito, oppure leggermente liso, per continuare sulla linea street. E per quando serve essere eleganti? Ecco che le righe sono le protagoniste, sia sui pantaloni che su giacche un po’ stropicciate dalle microrighe azzurrine. Per tutti, grandi e piccini, deve diventare imprescindibile l’occhiale da sole. Non è troppo presto per proteggere la vista: vietato
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recludere gli occhiali da sole alla spiaggia in pieno agosto! L’occhio soffre anche in città, a partire dai primi mesi della primavera. Soprattutto in concomitanza con le fioriture e con la rinascita delle graminacee che mettono a dura prova chi soffre di allergie, l’occhiale da sole può garantire una protezione notevole, alleviando anche il fastidio a chi soffre di lacrimazione. I raggi UV possono creare danni importanti alla vista, è bene quindi munirsi dello schermo giusto. I modelli sono un’infinità, basta scegliere quello più adatto alla forma del viso di ciascuno. E non dimentichiamo che anche gli occhi dei più piccini vanno protetti: in fondo, potrebbero prendere gli occhiali da sole come piccolo vezzo anche loro!
SALU TE
AL CENTRO ODONTOIATRICOLAUDENSE DOTT. BONOMI L’APPARECCHIO È COME IL SORRISO:
UNA CURVA CHE RADDRIZZA TUTTO
TESTO: A CURA DEL CLIENTE
L’ortodonzia è la branca odontoiatrica che ti fa sorridere di più
NON HO L’ETÀ Non si è mai troppo grandi per sottoporsi a un trattamento ortodontico. I denti possono essere spostati a qualsiasi età, pertanto
L ISTRUZIONI PER L’USO L’apparecchiatura fissa può causare un fastidio che può durare dai tre ai cinque giorni. È necessario evitare cibi duri o appiccicosi che potrebbero danneggiare l’apparecchio e causare un allungamento del trattamento.
e malocclusioni sono il motivo per cui bisogna ricorrere all’ortodonzia, siano esse scheletriche o dentali. Nel primo caso potrebbe capitare di essere soggetti all’affollamento dentale, allo spazio eccessivo tra dente e dente, alla mancanza o alla presenza in sovrannumero di elementi dentali, alla crescita sfavorevole di mascella e mandibola… Le malocclusioni dentali invece possono essere causate da traumi, vizi di suzione, perdita di denti da latte lontano dal tempo della
tutti possono beneficiare
permuta, perdita di denti permanenti, ostruzione delle vie aeree per ipertrofia di adenoidi o tonsille, allergie… L’allineamento e la correzione scheletrica sono gli obiettivi da perseguire attraverso l’applicazione dell’apparecchio fisso, rimovibile, visibile o invisibile. Gli specialisti in ortodonzia del Centro Odontoiatrico Laudense valuteranno l’apparecchio giusto per voi e per il vostro sorriso e vi accompagneranno lungo il percorso di correzione.
degli apparecchi correttivi. In particolare, soprattutto per i pazienti adulti, si può scegliere la soluzione Incognito: un apparecchio fisso che prevede che gli attacchi si posizionino sulla superficie interna del dente, così da non compromettere in alcun modo l’estetica.
DOVE SI TROVA IL NOSTRO SEGRETO SEI TU Al Centro Odontoiatrico Laudense Dott. Bonomi sappiamo che è la collaborazione tra lo specialista in ortodonzia e il paziente a garantire il successo del trattamento ortodontico. Partecipare attivamente e restare informati sui progressi fatti durante la cura, renderà il nostro lavoro brillante come il vostro sorriso.
Lodi - Viale Milano 71 Tel. 0371 420776 www.centro-odontoiatricolaudense.it Centro Odontoiatrico Laudense 04·2019 MYSHOP
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SA LU T E
AIUTO, ANCHE I
CAPELLI INVECCHIANO! Ebbene sì, come la silhouette e la pelle del viso, anche loro sono subiscono i segni del tempo. Ecco però qualche consiglio per una chioma sempre giovane! TESTO: ALESSANDRA DEPAOLI SCOTTI
L’
anti-aging presenta frontiere sempre più ampie: la lotta contro i segni dell’invecchiamento, una volta confinata solo al viso, vede impegnati oggi medici dermatologi e cosmetologi che si stanno spingendo verso trattamenti che non trascurano neanche i capelli. Già, perché anche loro
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invecchiano, in modo forse meno evidente rispetto al classico contorno occhi, ma non sono certo immuni all’incedere del tempo. Da una parte ci sono l’invecchiamento biologico e il photoaging, dall’altra non manca “l’aggressione” dovuta per lo più a fattori esterni: colorazioni, stress termici e
meccanici dovuti ad esempio all’impiego non ottimale di piastre liscianti, ferri e phon. A livello fisiologico e biologico, la soglia di attenzione è quella fatidica dei quarant’anni: è attorno a questa età infatti, con l’avvicinarsi al momento della menopausa, che iniziano a diminuire i livelli di estrogeni, problema che si
riflette in capelli più sottili, diradati, meno lucenti e corposi di una volta. I rimedi però, fortunatamente, ci sono. In primo luogo è opportuno sostenere l’alimentazione con integratori antiossidanti specifici per capelli. Può venire in aiuto persino la caffeina: l’Università tedesca di Jena ha recentemente scoperto
SALU TE che la bevanda, già nota come ottimo energizzante, favorisce la crescita dei capelli, tanto da valerle il soprannome di “doping per capelli”. Importante anche la quantità giornaliera di ferro che assumiamo: molte donne lamentano disturbi relativi alla caduta e al diradamento, con ciocche sottili, opache, senza tono, che si spezzano facilmente. Tra le principali cause c’è proprio la mancanza di ferro che può essere conseguenza di alimentazioni scorrette, diete drastiche o cicli abbondanti. Anche qui l’integrazione è a portata di mano. Nello stesso tempo, è fondamentale prestare attenzione alla routine cosmetica: meglio scegliere detersioni dolci, con prodotti di alta qualità, idratanti e protettivi, sia per fusti che per radici. Ricordiamoci anche di scegliere formulazioni che, soprattutto in estate, dovrebbero contenere fattori di protezione solare anche per la nostra chioma. Infine, i trattamenti localizzati: sì a fiale specifiche, su consiglio del parrucchiere di fiducia o del farmacista, che possono indicarvi la giusta combinazione di polifenoli e ceramidi con azione antiossidante, per contrastare la caduta, ristrutturare il capello e rafforzarne le radici.
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S PO RT
UNA CORSA PER IL PIANETA Lo staff di Decathlon, a testimoniare la sua sensibilità ecologica, ha recentemente organizzato la Earth Run Pieve, una 10 km lungo la Muzza per la Giornata della Terra: una corsa, non agonistica, all’insegna del divertimento e, al tempo stesso, del fitness.
ALLENAMENTO ALL’ARIA APERTA
Dalla corsa al ciclismo, cresce la voglia di sport outdoor. Ma senza l’abbigliamento e gli accessori giusti firmati Decathlon, non c’è gusto a “faticare”
TESTO: ALESSANDRA BARBAZZA FOTO: LUDOVICA BORIANI
I
n primavera correre e pedalare in mezzo alla natura diventano un assoluto piacere, oltre che un buon modo per mantenersi in forma. Per essere al passo con le ultime tendenze e, al tempo stesso, migliorare le condizioni di pratica sportiva, gli esperti dello store di Decathlon, a Pieve, propongono una selezione di capi e complementi che uniscono stile, funzionalità e comfort, permettendo a qualunque atleta, amatoriale o professionista, di sentirsi perfettamente a proprio agio “dalla testa ai piedi”. «Quando si corre è molto importante indossare t-shirt e pantaloni performanti in tessuto tecnico, capaci di garantire la giusta traspirazione, mantenere la pelle asciutta e ridurre gli sfregamenti. Anche le calzature sono molto importanti: la linea Run Support, per esempio, ultima arrivata in casa Decathlon, ha la tomaia morbida e larga, è estremamente leggera e flessibile, super ammortizzata e ideale per chi si avvicina al jogging per la prima volta» racconta 16
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Mariagrazia, responsabile del reparto running. E che sia tutto all’insegna del colore: la collezione, infatti, punta tutto su nuance vivaci e vibranti come il Living Coral, tinta dell’anno secondo Pantone, il verde acqua e le fantasie più estrose. Non mancano cappellini, fasce per capelli, intimo sportivo e accessori, come i porta smartphone e chiavi da mettere in vita o al braccio, i cardiofrequenzimetri, gli orologi e i GPS. E per chi alla corsa preferisce la bicicletta? «Oltre all’abbigliamento dedicato, abbiamo una vasta gamma di bici per uomo, donna e bambini, da città, da trekking, MTB, da corsa, senza pedali (per i più piccini), elettriche con pedalata assistita e anche pieghevoli, facili da trasportare ovunque. Ci sono poi seggiolini e portabebé posteriori, pompe, caschi, catene di sicurezza, luci, portapacchi, borse laterali, contachilometri e guanti» spiega Andrea, responsabile del settore ciclismo. Il tutto, come sempre, a prezzi imperdibili.
DOVE SI TROVA Via L. Da Vinci Pieve Fissiraga Tel. 0371 699080 www.decathlon.it
ANDREA INDOSSA maglia ciclismo (24,99 €); pantaloncini Bike Short 500 (19,99 €); mountain bike MTB Rockrider 520 (299,99 €); occhiali Roadr 500 (14,99 €); casco MTB ST 100 (19,99 €); scarpe MTB ST 500 (59,99 €).
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TENDENZE
TATUAGGIO ARTE INTRAMONTABILE TESTO: BIANCA VERONESI FOTO: DARIO MURTARI DI DJANGO TATTOO
LE SUE ORIGINI SONO ANTICHISSIME, ATTRAVERSANO I SECOLI E I CONTINENTI, FINO AD APPRODARE ALLA SUA ODIERNA RINASCITA, CHE LO LIBERA DA PREGIUDIZI PASSATI 18
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È
nel 1769 che il Capitano inglese James Cook, approdando a Tahiti, osservando e annotando le usanze della popolazione locale trascrive per la prima volta la parola Tattow (diventato poi Tattoo): il termine deriva da “tau-tau”, onomatopea che ricordava il rumore prodotto dal picchiettare del legno sull’ago per bucare la pelle. In realtà, il tatuaggio è una pratica dalle origini antichissime, si crede circa 5000 anni.
TENDENZE La testimonianza più antica giunge dal confine italoaustriaco dove nel 1991, sulle alpi Otzalet, viene rinvenuto il corpo congelato e ottimamente conservato di un uomo che gli scienziati ritengono sia vissuto circa 5300 anni fa, Otzi, che presenta in varie parti del corpo veri e propri tatuaggi, ottenuti sfregando carbone polverizzato su incisioni verticali della cute. Con il passare del tempo il tatuaggio assume però altre valenze. Le pitture funerarie dell’Antico Egitto mostrano tatuaggi sui corpi delle danzatrici, rinvenuti anche su alcune mummie femminili (2000 a.C.). Anche i Celti, che adoravano divinità animali quali il toro, il cinghiale, il gatto, gli uccelli e i pesci, in segno di devozione ne tracciavano i simboli sulla pelle. Presso gli antichi romani, che credevano fermamente nella purezza del corpo umano, il tatuaggio era vietato ed adoperato esclusivamente come strumento per marchiare criminali e condannati; solo successivamente, in seguito alle battaglie con i britannici che portavano tatuaggi come segni distintivi d’onore, alcuni soldati romani cominciarono ad ammirare la ferocia e la forza dei nemici tanto quanto i segni che portavano sul corpo. Cominciarono essi stessi a tatuarsi. Fra i primi cristiani era invece
diffusa l’usanza di osteggiare la propria fede tatuandosi la croce di Cristo sulla fronte, ma nel 787 d.C. Papa Adriano ne proibiva l’uso. Nell’XI e XII secolo i crociati portavano sul corpo il marchio della Croce di Gerusalemme, questo permetteva, in caso di morte sul campo di battaglia, di fare in modo che il soldato
si tatuavano tre punti sulla lingua. In Borneo, gli indigeni si tatuavano un occhio sul palmo delle mani come guida spirituale che li avrebbe aiutati nel passaggio all’aldilà. A Samoa era diffuso il “pe’a”, tatuaggio su tutto il corpo che richiedeva 5 giorni di sopportazione del dolore ma era prova di grande coraggio. In Nuova Zelanda i Maori firmavano
illegale questa pratica ritenuta sovversiva, ma il tatuaggio continuò a fiorire e a prosperare nell’ombra. Facile comprendere come la Yakuza, la mafia giapponese, adottò ben volentieri la pratica “fuorilegge” del tatuaggio su tutto il corpo. È però l’inventore newyorkese Samuel O’Reilly che brevetta la prima macchinetta elettrica
ricevesse l’appropriata sepoltura secondo i riti cristiani. Dopo le Crociate, il tatuaggio sembra scomparire dall’Europa, ma continua a fiorire in altri continenti. All’inizio del 1700, i marinai europei vengono a contatto con le popolazioni indigene delle isole del Centro e Sud Pacifico, dove il tatuaggio aveva un’importante valenza culturale. Ad esempio, quando le ragazze tahitiane raggiungevano la maturità sessuale le loro natiche venivano tatuate di nero. Quando sofferenti, gli hawaiani
i loro trattati disegnando fedeli repliche dei loro “moko”, tatuaggi facciali personalizzati. In Giappone il tatuaggio era praticato fin dal V secolo a.C. a scopo estetico, ma anche magico e per marchiare criminali. Curioso sapere che la nascita dei bellissimi tatuaggi orientali che tutti oggi conosciamo sia dovuta all’imposizione nell’antico Giappone di dure leggi repressive che vietavano alla popolazione di basso rango di portare kimoni decorati. Il Governo nel 1870 dichiarò
per tatuaggio, rendendo improvvisamente obsolete le tecniche precedenti. Negli anni ‘70 e ‘80 punk e bikers adottano il tatuaggio come simbolo di ribellione ai precetti morali predicati dalla società. Che abbia valenza puramente estetica, o che sia impresso a ricordo di un momento importante della propria vita, il tatuaggio vive oggi un momento di grande rinascita, liberandosi finalmente della coltre di pregiudizi che da decenni lo intrappolava.
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MOTO RI
PIÙ PICCOLO E MANEGGEVOLE ECCO IL NUOVO
TELEPASS TESTO: OSCAR DALL’ORTO
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M OTORI
Presentato alla Design Week di Milano, l’evoluzione del celebre dispositivo è tre volte più sottile del tradizionale e sarà messo in distribuzione a partire dal mese di maggio
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ero, sottile e dal formato “tascabile”. È il nuovo dispositivo di Telepass, presentato nell’ambito della Design Week di Milano. Il nuovo Telepass, tre volte più sottile del tradizionale modello grigio e giallo, sarà messo in distribuzione a partire da maggio per i nuovi clienti che chiederanno l’attivazione del contratto online. Progressivamente, entro la fine dell’anno, il dispositivo arriverà su tutti i canali di distribuzione (punti Infoblu, circuiti bancari convenzionati, etc) per i nuovi utenti che chiederanno l’attivazione del servizio. Sempre più piccolo e maneggevole, il modello rappresenta un importante passo in avanti nell’evoluzione industriale di Telepass che, oltre
ad essere diventato l’operatore leader in Europa nel settore del tele-pedaggio, sta via via attivando una serie di servizi innovativi nel mondo della mobilità integrata, a livello sia extraurbano che urbano. Il nuovo modello, in particolare è dotato di maggiore connettività, consente anche un’ottimizzazione delle funzionalità per i vari servizi sviluppati dalla società del Gruppo Atlantia e disponibili con l’app Telepass Pay, tra cui il pagamento della sosta sulle strisce blu in oltre 80 città italiane e il rifornimento carburante in 1600 punti vendita convenzionati (sia in città che in autostrada). Ma non solo: è possibile anche prenotare e pagare una corsa in taxi, saldare il bollo dell’auto, stipulare
assicurazioni per i viaggi, acquistare degli Skipass e molto altro. Ad oggi, in Italia sono circa 6 milioni i possessori di Telepass, con 9 milioni di dispositivi in circolazione. La rete Telepass,
dopo il recente ingresso in Germania e nei Paesi Scandinavi, copre 11 i Paesi europei (considerando i dispositivi sia per auto che per truck) ed entro la fine del 2019 sarà attivo anche in Slovenia e Ungheria.
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L’ IN TE RV ISTA
A TU PER TU CON
GERMANO LANZONI
VOLTO E ANIMA DEL MILANESE IMBRUTTITO, L’AMATISSIMO ATTORE REGALA UN’INTERVISTA UN PO’ “GIARGIANA” A NOI DI MYSHOP E CI RACCONTA CHE…
TESTO: ALESSANDRA DEPAOLI SCOTTI
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gni suo nuovo video è un’esplosione di like e follower. Il Milanese Imbruttito ci incolla per qualche minuto al video e ci invita a ridere, quando fa un parcheggio “creativo” e l’auto gli viene rimossa, quando va a “Courma” e dimentica il cellulare, quando stampa una relazione di 10.000 pagine – solo fronte - per il grande capo “vichingo” e super ecologista. E ancora, quando spara inglesismi a caso, quando minaccia di spedire a Lampugnano l’eterno stagista, quando intima al figlio di non superare mai la circonvalla… E a proposito di circonvalla, questa volta, svestiti i panni del personaggio, l’attore e interprete Germano Lanzoni, la oltrepassa davvero – almeno telefonicamente – e concede a noi lodigiani “giargiana” una divertente intervista nella quale ammette che, in realtà, l’imbruttito è un po’ in ognuno di noi. Eccola! Germano, partiamo dalle origini: sei davvero 100% milanese? “Ni”… sono nato e cresciuto a Milano, ma il nonno e il papà vengono dal ferrarese. Il personaggio che interpreto invece, da buon Milanese Imbruttito, sono certo ucciderebbe i parenti se scoprisse che qualcuno è nato fuori dai Bastioni. Come sei finito a impersonare il Milanese Imbruttito? La pagina è nata con Marco De Crescenzio, Tommaso Pozza e Federico Marisio nel 2012. Erano tre giovani che avevano in comune una formazione nel marketing e già avevano
intuito le potenzialità di Facebook e dei social. In realtà hanno aperto la pagina più per divertimento, senza pensare al “business” e hanno fatto il primo post che recitava: “Il Milanese Imbruttito non ha amici, ma contatti”. In un weekend registrò 20.000 like, tutti reali, non c’era ancora l’algoritmo… In un anno la pagina è decollata, raggiugendo i 500.000 iscritti. Gli uffici erano in via Paolo Sarpi, vicino a quelli del Terzo Segreto di Satira: erano ragazzi della stessa generazione con le stesse affinità e la collaborazione è partita. Io già lavoravo con quelli del Terzo, che facevano video di satira sulle tipologie degli elettori.
Interpretavo il leghista, quindi il mio personaggio era già in essere in un certo senso: gli stava sulle balle il mondo, era polemico, il tutto calato nella dimensione più “ignorante” della base. L’attitudine era già lì e il passo per il Milanese Imbruttito è stato breve. Fino a che punto quelli messi in scena sono stereotipi e fino a che punto rappresentano la realtà? Quanto ti riconosci nel tuo personaggio? Realtà e finzione qui si scambiano continuamente i ruoli. Ad esempio, l’episodio del Milanese Imbruttito in scooter: nel tragitto da casa al set ho fatto, detto e pensato le
stesse identiche cose che poi ho recitato. La sceneggiatura è antropologica e si applica a situazioni borderline, sempre contestualizzate: l’Imbruttito va al mare a Santa e a sciare a Courma, ma poi vive in un habitat reale, le battute più amate sono prese dalla realtà, anche se il personaggio viene sempre trasportato in situazioni di criticità. Ho anche carta bianca: la scrittura di base è fenomenale, ma ho libertà di improvvisazione e se funziona benvenga. Il risultato sono io, sei tu, il tutto collocato nella dimensione della parodia. La grande forza del progetto è l’identificazione: tutti facciamo e diciamo cose simili a quelle che mettiamo in scena. 04·2019 MYSHOP
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L’I N T E RV ISTA Reagisce diversamente un pubblico fatto di milanesi DOC e un pubblico di “giargiana”? Il conflitto Milanese / Giargiana è drammaturgico, la “circonvalla” è solo un confine: ci sono molti imbruttiti anche ben oltre! Milano prima di essere una città è una maniera di vivere, “di viv de corsa, de far 40 robb in una vòlta” (cit. Valter Valdi). La tematica è universale, Milano si identifica con il lavoro e il business e il Milanese Imbruttito si pone come un top di gamma. In realtà si sente Milanese Imbruttito chiunque abbia responsabilità aziendali, chi deve guidare un team, chi fa il brainstorming con la family invece della riunione di famiglia… in fondo i meccanismi di asset e di strategy sono uguali sia per un CEO che per uno stagista! Il Milanese Imbruttito è un po’ un Fantozzi 4.0: si pone come un top player, ma è anche un po’ uno sfigato.
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PENSA CHE PAGO LE TASSE SULLE CAZZATE CHE DICO, IN UN PAESE DOVE NON PAGANO LE TASSE SULLE CAZZATE CHE FANNO!
E oltre al personaggio che ti ha reso famoso? In realtà anche io sono imprenditore di me stesso: pensa che pago le tasse sulle cazzate che dico, in un paese dove non pagano le tasse sulle cazzate che fanno! Ho fatto impresa anche io e ho sempre diversificato, facendo radio, cabaret, tv. Ho fatto il DJ, ma
avevo già nelle corde la comicità nei live. Il personaggio ha dato visibilità a un progetto che già esisteva: c’è una mia canzone del 2008 che raccontava quanto fosse bella Milano, ad esempio. Sono salito sui palchi dei peggiori bar di Caracas di Milano; sono passato dai centri sociali al fare lo speaker del Milan a San Siro. È incredibile, poi, veder emergere contrasti pazzeschi: a volte nei posti più “cool” trovo persone con una sensibilità collettiva pazzesca, a volte invece mi capitano “pseudocomunisti” che mi chiedono “ma quanta gente porti?” perché devono guadagnare sulle birrette… Per strada come te la cavi? Ti salutano con “ciao grande” o “uè figa”? Capita, ma è un piacere. Io ho sempre fatto ridere, non mi serve un palco. Ho sempre pronta la chiusa comica, quando
sono in coda al supermercato o alla riunione di condominio: è tutto allenamento. Calco il palco due volte a settimana e mi piace: l’improvvisazione però è un punto di arrivo tecnico. Non avendo mai voglia di fare un cazzo, mi piacerebbe essere un instant player, in realtà ci vogliono formazione, allenamento e sperimentazione. Il mio lavoro poi si applica anche a livello formativo: nelle aziende insegno l’utilizzo della comicità nella comunicazione; nelle scuole insegno che se nella vita cerchi di diventare bravo poi ti vengono a cercare. Bisogna però tenere la testa bassa, lavorare, capire il proprio talento. Il mio è l’empatia, alla quale ho aggiunto la comicità: coinvolgo chi mi ascolta, che così diventa mio alleato, non vittima. L’importante comunque è avere consapevolezza delle proprie competenze, in tutti i settori, il successo è incidentale.
L’ IN TE RV ISTA quando tornano a casa nelle ferie li chiamano “i milanesi”.
IL MILANESE IMBRUTTITO
Ma dei “giargiana” come noi lodigiani, ad esempio, possono ambire a diventare “imbruttiti”? Tutti possono, basta che
superino la circonvalla e attivino l’arte del Samurai Imbruttito. Cioè? “Figa e fatturato” se sei single; “Figa devo andare a
prendere i bambini e fatturato” se hai famiglia. Comunque già se ti trasferisci a Milano, Imbruttito inizi a diventarlo: la città ti plasma. Non a caso tanti ragazzi del Sud che lavorano qui,
Hai fatto un video con Beppe Sala. Ne faresti uno anche con Salvini o Di Maio? No. Per quanto io ami tutti i miei politici in questo momento Salvini e Di Maio non rappresentano la mia città, ma un’Italia che si configura come troppo distante. Se diventassero sindaci di Milano ci potrei pensare. Poi, ad esempio, l’idea di chiudere i centri commerciali alla domenica… Dobbiamo renderci conto che oggi c’è Amazon! La trovo inoltre un’ipocrisia cattolica: non possiamo accettare la giungla in settimana e fare quelli che si dedicano alla famiglia solo la domenica. Allora spegniamo i cellulari e togliamo i Nintendo anche dal lunedì al venerdì! Insomma ha fatto bene il mio mayor a rispondere a Di Maio: “chiudi i tuoi centri commerciali in Abruzzo”!
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MAI PENSATO A UNA
CROCIERA? Tutto il comfort di un albergo, che però ci permette di svegliarci ogni mattina in un posto diverso. Vuoi mettere che comodità? TESTO: FLAVIA SENESI
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i affacciano i primi caldi e i ponti di primavera ci hanno fatto sentire il sapore delle vacanze. È adesso il momento di pensare bene a dove prenotare per le ferie estive. Casa in montagna? O villaggio al mare? O un bell’albergo, così non dobbiamo pensare a niente. Un rompicapo senza soluzione? In realtà no, anzi la soluzione è abbastanza semplice: se vogliamo che i nostri bagagli stiano sempre nella stessa stanza, mentre “si sposta l’albergo”... la risposta è andare in crociera! Che cosa fantastica, mentre noi dormiamo il paesaggio cambia e il sole si leva ogni giorno su una località diversa. Le mete poi oramai sono davvero le più disparate e riescono a soddisfare sia gli amanti del mare, con i classicissimi tour del Mediterraneo o delle isole greche, sia gli appassionati dell’esotico, con le location
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da film dei Caraibi. Che dire poi dell’ultimo grido delle crociere nel grande Nord, a caccia di aurore boreali in Norvegia o nelle atmosfere da favola dell’incantevole San Pietroburgo? Ci sono poi le destinazioni davvero da sogno del lungo raggio, come i viaggi transatlantici, che ci fanno tuffare da un continente all’altro. Senza contare poi che la vacanza è sì nelle tante meravigliose mete delle escursioni, ma di fatto è anche nel godersi queste incredibili città galleggianti. Ristoranti di ogni tipo, discoteche, locali, negozi e palestre fanno da contorno rilassante alle indimenticabili escursioni. Le SPA, le attività per i bambini, gli spettacoli a teatro non lasciano spazio alla noia. Allora, per non perdere i tanti vantaggi di una prenotazione effettuata per tempo, meglio chiarirsi le idee e correre in agenzia!
il Lodigiano IL LODIGIANO DA VIVERE A CURA DI CRISTIANO ROSSETTI
TRADIZIONI
ARTE
EVENTI
DAL 18 AL 22 APRILE A MELEGNANO IN PROGRAMMA LA 456° EDIZIONE DELLA FIERA DEL PERDONO
“L’ABITO DELLA CITTÀ”, MOSTRA FOTOGRAFICA DI PAOLO RIBOLINI ALLA BIPIELLE ARTE DI LODI DAL 20 APRILE AL 12 MAGGIO
DAL 3 AL 5 MAGGIO RIFLETTORI SULLA 50° FIERA REGIONALE PLURISETTORIALE DI BORGHETTO LODIGIANO
Un connubio fra storia, cultura, gastronomia, commercio e futuro. Ogni anno, il giovedì, che precede la Pasqua, viene festeggiata a Melegnano la Fiera del Perdono, giunta alla 456° edizione. Tantissimi gli appuntamenti che dal 18 al 22 aprile animeranno le strade cittadine, tra bancarelle, eventi culturali, mostre e attività ricreative. Da segnalare, il ritorno in piazza Matteotti della “storica” tensostruttura a cura di Confcommercio Melegnano che ospiterà artigiani e commercianti; mentre in piazza della Vittoria, davanti al Castello Mediceo, arriverà Paneròpoli, un “mercato” di formaggi di grande peculiarità con 13 produttori, presidi di Slow Food e piccole produzioni di eccellente qualità.
Lo spazio espositivo Bipielle Arte di Lodi ospita dal 20 aprile al 12 maggio la mostra fotografica di Paolo Ribolini “L’abito della città. 2015-2019”. Curata da Chiara Cardini, l’esposizione vuole essere uno sguardo d’insieme sul teatro urbano rappresentato dalle sue costruzioni. In mostra saranno esposte circa sessanta fotografie, di medio e grande formato a colori, scattate tra il 2015 e il 2019, che raccontano la naturale ed inevitabile trasformazione della città di Lodi. La mostra sarà aperta nei seguenti orari: giovedì e venerdì, dalle 16 alle 19 sabato, domenica e festivi (escluso il giorno di Pasqua), dalle 10 alle ore 13 e dalle 16 alle 19.
Un appuntamento di lunga tradizione e ampio respiro. La Fiera Regionale Plurisettoriale di Borghetto Lodigiano, in programma quest’anno da venerdì 3 a domenica 5 maggio arriva alla sua 50° edizione. Un traguardo importante per una manifestazione, sintesi di storia e innovazione, che da anni rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli espositori lodigiani, lombardi ed extra-regionali che operano nel settore agro-alimentare, zootecnico e artigianale. Come sempre, non mancheranno momenti di attrazione per i visitatori, tra i quali esibizioni e spettacoli nel comparto equino e bovino, momenti culturali e anche culinari, con assaggi di prodotti tipici.
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