54/55 ottobre 2018 - marzo 2019

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A NNIV E R S A RI • C l a ra i ns eg na nte

Nathalie Janotha

come insegnante?” A questa domanda rimasi interdetta, tanto più in considerazione delle spiacevoli ore di lezione da poco trascorse, così mi limitai a rispondere: “Temo si debba piuttosto stabilire quanto la signora Schumann sia contenta di me!”. Poi Rubinstein suonò per me e… ne fui entusiasta, come tutti gli studenti del conservatorio. Tenne un concerto e suonò (come Frau Schumann) l’Appassionata. Eravamo in adorazione! Alcuni di noi lo seguirono addirittura nella tappa successiva della sua tournée (credo fosse Mainz) per ascoltarlo ancora in concerto. Frau Schumann aveva di sicuro saputo del mio entusiasmo e forse persino creduto che anch’io avessi seguito Rubinstein45, ma non fu così. Malgrado mi fosse ben chiaro quanta stima avesse di me e del mio modo di suonare, la lettera che ricevetti poco dopo, il 14 dicembre 1880, mi giunse inattesa: “Spettabile Signorina! Con mio rammarico devo comunicarle che non posso più tenerla nella mia classe. Poiché dopo due mesi di lezione non sono ancora riuscita a farle comprendere le Sue carenze, dubito ormai di potervi riuscire. Lei oppone alle mie lezioni una indifferenza che non conosco da parte dei miei alunni e non posso tollerare. Mi dispiace dover compiere questo passo, tanto più in quanto Lei mi è stata caldamente raccomandata da persone amiche. Sono certa che il direttore Raff potrà affidarla a un altro insegnante se non vorrà tornare in Inghilterra”. Rimasi senza parole, annichilita: proprio non me lo aspettavo. In un primo momento pensai di rivolgermi a Rubinstein ma una riflessione a mente fredda in cui mi fu di sostegno una nuova cara amica (poi divenuta moglie del pittore Norbert Schrödl46) mi convinse a scrivere a Frau Schumann, con grande umiltà, che malgrado avessi già incontrato il successo in Inghilterra avevo fatto tutta quella strada per raggiungerla perché sentivo di aver trovato nella sua scuola e nel

45 Clara Schumann e Anton Rubinstein ebbero modo di frequentarsi e di ascoltarsi l’un l’altro soprattutto in occasione delle frequenti visite del secondo in Germania per concerti. Dai suoi diari e dalla sua corrispondenza si apprende che Clara nutriva per Rubinstein grande stima sotto il profilo umano ma, pur riconoscendone l’indubbio talento, scarsa considerazione come compositore e ancor più come pianista, rimproverando esibizionismo e superficialità alle sue esecuzioni. 46 Norbert Schrödl (1842 - 1912), pittore austriaco.

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suo metodo la sola cosa di cui avessi realmente bisogno. In breve, ella mi accolse di nuovo ma a condizione che ricominciassi da capo con Cramer e che ogni settimana facessi con sua figlia Marie una delle due lezioni settimanali anziché entrambe con lei. Io, però, mi opposi. Lo avrei fatto certamente se fosse stato così sin dall’inizio, ma perché esser messa così da parte dopo due mesi di lezioni? Ritornare a Cramer, io che a Stoccarda avevo conseguito con eccellenza un diploma di maturità e già ventotto volte mi ero esibita con l’orchestra al Crystal Palace! Cosa avrebbero pensato la mia famiglia e i miei amici se avessero saputo che ero stata mandata via? Ci pensai ancora e mi ripromisi, sebbene mi fosse di peso, di lavorare con Cramer e con le Suites di Bach pur di riavere l’opportunità di far lezione con lei due volte alla settimana, tanto più che tra gli studenti era diffusa la sciocca opinione secondo la quale solo chi faceva lezione con lei due volte alla settimana fosse davvero qualcuno. Scoprii così che Marie, la figlia maggiore di Frau Schumann, non era solo una scrupolosa assistente ma anche una ottima mediatrice e la bontà in persona (su Marie e Eugenie si veda Litzmann, Vol. III, p. 410). In occasione del Natale 1880 fu proprio lei a inviarmi su una graziosa cartolina alcuni versi di Ruckert. (…) Nel gennaio 1881 Brahms venne a Francoforte (Litzmann non ne fa menzione ma, come di consueto quando era a Francoforte, alloggiò a casa Schumann). Il 17 gennaio ci fu a casa Stockhausen un ricevimento in onore suo e di Clara Schumann. Fu per me una serata indimenticabile perché mi fu concesso di suonare i suoi Liebeswalzer a quattro mani con lui - io il canto, lui il basso - insieme a Fraulein Tiedemann, Jenny Hirsch47, von Zur-Mühlen48 e Stockhausen che cantavano. Fu Brahms a invitarmi a suonare con lui: non ebbi il coraggio di confessare che non conoscevo i suoi Liebeswalzer e con audacia mi affidai alla mia buona e sicura lettura a prima vista. Suonai, dunque, ma poco dopo Frau Schumann mi si avvicinò e mi chiese: “Conosceva già quest’opera?”. “No, Frau Schumann”. Lei replicò con tono severo: “Mio padre avrebbe detto: ‘Appartati in un angolo tranquillo, leggi le note per un’ora e solo dopo osa suonare con un Maestro”. Così disse, lasciandomi mortificata al punto che corsi a casa piangendo. Tutto ciò può aver dato l’impressione che Frau Schumann fosse un’insegnante autoritaria e poco cordiale. Ma non era così: aveva semplicemente ereditato il rigoroso metodo educativo di suo padre e noi allievi dovevamo restare umili. Elogiava di rado, esigeva profondità: dovevamo “accarezzare” i tasti del pianoforte e rapportarci a esso come avesse un’anima; non dovevamo esercitarci per più di tre ore al giorno e la sera alle 10 dovevamo essere a letto. Una sua lettera a La Mara49 esprime con maggior chiarezza il suo punto di vista (v. Litzmann, Vol. III, p. 434). In quel periodo noi allievi (Clara Schumann dava lezione a casa sua, Myliusstraße 32) studiammo insieme la Kindersymphonie di Haydn, che Brahms diresse per un pubblico di pochi intimi mentre Clara eseguiva la riduzione per pianoforte della partitura con austerità, quasi fosse, egli stesso le scrisse nel 1893 in occasione di una replica, “una fuga di Bach in tonalità minore”. Dal 26 febbraio all’11 aprile 1881 Frau Schumann tenne dei concerti in Inghilterra. In quel periodo ebbi il permesso di alloggiare a casa Schumann come ospite di Fräulein Eugenie e di dormire nella stan47 Jenny Hirsch (1829 - 1902), scrittrice e attivista tedesca. Autrice di saggi e romanzi, molti dei quali pubblicati con uno pseudonimo maschile, fautrice dell’emancipazione femminile attraverso l’istruzione e il lavoro, fu tra le promotrici del Congresso delle Donne che si tenne a Lipsia nel 1865 e direttrice a Berlino della Lette-Verein, scuola femminile di formazione ad arti e mestieri. 48 Raimund von Zur-Mühlen (1854 - 1931), tenore tedesco. Allievo di Julius Stockhausen e di Clara Schumann, molto apprezzato da Brahms, fu tra i massimi interpreti della letteratura liederistica. 49 Ida Marie Lipsius (1837 - 1927), storica della musica di origine tedesca. Assidua frequentatrice del circolo wagneriano a Bayreuth, firmò con il nom de plume di La Mara la prima raccolta edita di lettere di Franz Liszt, di cui fu curatrice, e una serie di profili biografici di grandi compositori, tra i quali quello di Clara Schumann, contenuto nel quinto volume dei suoi Musikalische Studienköpfe, Die Frauen im Tonleben der Gegenwart, pubblicato a Lipsia da Breitkopf und Härtel nel 1879.


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