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ISOLA DEI TESORI

Itinerari di SICILIANTICA a cura della sezione di Castronovo-Cammarata-San Giovanni Gemini

QUANDO NON C’ERA

IL FREEZER…

FINO ALLA SECONDA METÀ DELL’OTTOCENTO PER CONSERVARE NEVE E GHIACCIO, CHE NON POTEVANO ESSERE PRODOTTI ARTIFICIALMENTE COME OGGI, SI USAVANO LE “NEVIERE”. SU MONTE CAMMARATA SE NE TROVAVANO UNA QUINDICINA E ALCUNE DI QUESTE SONO ANCORA OGGI VISIBILI. DIETRO UNA COPPA DI GELATO C’ERA QUINDI IL DURO LAVORO DI UN’INTERA STAGIONE INVERNALE

Una “neviera” su Monte Cammarata

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di

Massimo Rotolo conseguente conservazione, fu un’attività molto praticata che si protrasse fino alla seconda metà dell’Ottocento quando si cominciò a produrre il ghiaccio artificialmente. Prima di allora erano le cime più alte ad assolvere a tale compito. Monte Cammarata e le Madonie svolsero, dunque, per la Sicilia Occidentale, lo stesso ruolo che l’Etna svolse per la Sicilia orientale: ac-

ono molteplici le teorie atte a dimostrare le origini del gelato artigianale: alcune fantasiose, altre supportate da testimonianze di reperti archeologici ritrovati in scavi recenti che dimostrano come l’uomo, già nell’antichità, avesse scoperto il modo di conservare la neve e il ghiaccio. La loro raccolta e

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cumulare neve e conservarla per servirsene durante i mesi estivi. Nei periodi in cui le nevicate scarseggiavano, solo tali cime, in Sicilia, potevano assicurarne l’approvvigionamento. L’ambiente destinato alla conservazione della neve era costituito da un’architettura semplice ma efficace ed era basata su una forma in genere circolare, soprannominata in dialetto “fossa” o “nivera”.


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