SHALOM - TRIMESTRALE A DIFFUSIONE NAZIONALE - Anno XI - n° 1 - Maggio 2016 - Aut. Trib. Pisa n°9/2001 del 26 marzo 2001 - Poste Italiane SPA - Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art. 1, comma1, LO/MII Direzione, redazione e amministrazione: 56028 San Miniato (Pi) - Via Carducci, 4 - Tel. +39 0571 400462 Fax +39 0571 42634 - www.movimento-shalom.org - shalom@movimento-shalom.org Codice Fiscale 91003210506
ACCOGLIENZA MIGRANTI
TRA BUONISMO E INTOLLERANZA
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Maggio 2016 - Numero 1
SOMMARIO SHALOM: TRIMESTRALE A DIFFUSIONE NAZIONALE Anno 16 n°1 - Maggio 2016 DIRETTORE: Andrea Pio Cristiani; DIRETTORE RESPONSABILE: Elia Mannucci; Coord. Redazione: Elia Mannucci; Redazione: Gabriella Messerini, Luca Gemignani, Chiara Baldini, Maria Grazia Messerini, Andrea Mancini. Direzione Redazione: Via Carducci, 4 56028 San Miniato (PI); Amministrazione: Via Carducci, 4 56028 San Miniato (PI) tel. 0571-400462 fax 057142510 mail shalom@movimento-shalom.org Foto: archivio Shalom. Il materiale inviato, anche se non pubblicato, non verrà restituito. La testata autorizza la riproduzione dei testi e delle foto e invita a citarne la fonte. Pubblicità: Movimento Shalom Via Carducci, 4 56028 San Miniato (PI tel 0571-400462. Stampa: EuroIntermail Via del Caravaggio, 3 20144 Milano
SHALOM - TRIMESTRALE A DIFFUSIONE NAZIONALE - Anno XI - n° 1 - Maggio 2016 - Aut. Trib. Pisa n°9/2001 del 26 marzo 2001 - Poste Italiane SPA - Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n°46) art. 1, comma1, LO/MII Direzione, redazione e amministrazione: 56028 San Miniato (Pi) - Via Carducci, 4 - Tel. +39 0571 400462 Fax +39 0571 42634 - www.movimento-shalom.org - shalom@movimento-shalom.org Codice Fiscale 91003210506
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Maggio 2016 - Numero 1
La paura e il risentimento
3
Le mutilazioni genitali femminili tra le donne immigrate
4
Che cosa significa essere giovani?
9
I giovani e la pace 10 La storia del Burkina Faso, conoscere per capire
12
La cooperazione in Burkina Faso
12
Che cos'è il mal d'Africa?
15
La situazione geopolitica della Siria e l'opera mediatrice di Padre Paolo Dall'Oglio 18 Progetto Acqua in Burkina Faso 19 Shalom con Unicoop Tirreno 20 Un anno speciale per la cooperazione allo sviluppo. Speriamo!
23
Accoglienza Profughi 25 L'invasione degli ultracorpi 26 Andrea e Margherita: un matrimonio da favola
28
I social per il volontariato 29 Conviene ancora investire in Adozione? a chi? e perchè?
30
Progetto salutr in Senegal 32 La voce delle sezioni Shalom 33 Diario di amore, amicizia e solidarietà Shalom
37
Come adottare a distanza 38 I progetti di solidarietà aperti nel mondo
39
LA PAURA E IL RISENTIMENTO di Andrea Pio Cristiani
U
colabile di vite umane? E la totale
nelle finanze spregiudicate, nella
cancellazione della cristianità e di
diplomazia camuffata dagli affari,
altre minoranze religiose proprio
nell’uso propagandistico e infame
dalle terre dove hanno vissuto da
dei media, nelle religioni inter-
sempre?
pretate come ideologie e nel volto volutamente sfigurato di Dio sia in
na strana guerra attraver-
Il sedicente Califfato che imper-
occidente che in oriente, nella cor-
sa il mondo, un nemico
versa in mezzo mondo, va reclu-
ruzione insopportabile della politi-
definito “terrorismo isla-
tando fanatici sanguinari, pronti a
ca, costume immondo consolidato
mico” che si presenta con strava-
morire per una causa idiota ed una
nelle dittature e nelle democrazie
ganti acronimi, mimetizzato con
sovranità improbabile, è consape-
dove l’accesso al potere è sempre
maschere imprevedibili, colpisce
vole di essere perdente, il suo eser-
più caro. Nella perdita dei valori e
vigliaccamente gente innocente,
cito è composto da poveri ragazzi
degli ideali delle società incantate
ammazzando chi non c’entra nulla
e ragazze fanatizzati e sedotti dal
dal benessere materiale va ricer-
con i loro rancori e nulla può fare
fascino perverso del male e della
cata la madre di tutte le sciagure.
per le loro rivendicazioni. Il suo
violenza. Essi sono carichi di risen-
Resto un inguaribile ottimista e,
obiettivo primario è diffondere
timento per un’ingiusta umanità
malgrado tutto, non dispero della
paura. Con fiumi di sangue incol-
divisa fra pochissimi troppo ricchi e
fondamentale bontà dell’uomo e
pevole sta scrivendo la più assur-
una sterminata moltitudine di trop-
della forza riposta nella verità e
da storia di guerra, complici sono
po poveri, allevati nell’ignoranza e
nella ragione. Il primo passo per ri-
subdoli e insospettabili Paesi che
privati di speranze future, si tra-
alzarci è convincerci che ognuno di
fanno il doppio gioco. L’ occidente
sformano in ordigni micidiali ca-
noi può essere fautore della nascita
“infedele”, il nemico da abbattere
ricati dall’odio e dal risentimento
di una nuova civiltà globale, con un
è stato colto di sorpresa quel fa-
verso potenze economiche, militari
impegno costante per la giustizia,
moso “11 settembre”; diviso nelle
e politiche, che hanno saputo solo
la legalità, il dialogo, la conoscenza
strategie e cinico calcolatore di in-
sfruttare e opprimere in accordo
dell’altro, la fiducia incondizionata
teressi, si muove su programmi pre-
con i loro dissennati, sanguinari e
a Dio, vero condottiero della storia.
stabiliti approfittando della tragica
insaziabili capi. In massa, folle di
Egli è l’Unico capace di penetrare
situazione per ridisegnare i confini
altri giovani fuggono da casa, non-
il cuore dell’uomo e di piegarne la
geopolitici del ricco Medioriente
curanti dei pericoli, in cerca di pro-
durezza.
e della ricchissima Africa. È molto
tezione, di riscatto e di fortuna.
alto il valore del “bottino di guer-
Molte frontiere chiuse li respingo-
ra”. Finito il conflitto, sarà suddivi-
no.
▪
so fra i vincitori come risarcimento del costo elevatissimo per la libe-
La nuova guerra è culturale, ideo-
razione. Presto finirà la guerra ma
logica, economica e morale. Le ra-
il mondo non sarà più lo stesso. Chi
dici da estirpare vanno individuate
potrà compensare la paura, il dolo-
nell’ignoranza in cui sono tenuti i
re e la perdita di un numero incal-
popoli, nelle povertà più estreme, Maggio 2016| SHALOM | 3
LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI TRA LE DONNE IMMIGRATE: un fenomeno sommerso ma presente anche nel nostro paese
di Elena Baragli-Vicepresidente Nosotras onlus
M
utilazioni genitali femminili (M.G.F.) non è un termine casuale. E' la
definizione che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ha adottato per indicare tutte le forme di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o ad altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni non terapeutiche. Questa definizione è stata ampiamente dibattuta e condivisa tra le donne e le organizzazioni (governative e non ) che si battono dagli anni '70, innanzitutto in Africa, per lo sradicamento di questa pratica ancestrale e tradizionale, e da loro stesse definita 'nefasta'. Tra queste organizzazioni c'è l'International
Africaan
Comi-
tee (I.A.C.) che riunisce governi e o.n.g. dei 28 paesi africani (vedi Tabella 1) dove si usa ancora praticare questa ed altre forme di violazione all'integrità del corpo delle donne e delle bambine. L'Associazione Nosotras è affiliata allo I.A.C. e collabora in diversi paesi africani a progetti per lo sradicamento di tale fenomeno, come in Niger a Nyamey, dove le donne della O.n.g. Co.ni.prat (Comitè Nigèrien sur le Pratiques Tradi4 | SHALOM |Maggio 2016
tionnelles) attraverso
un micro-
nati, accompagnandone la sepoltu-
credito, riescono a 'convertire' il
ra in riti condivisi da tutti i gruppi
lavoro delle excisseuse (mutilatrici
etnici, dalle tribù, dalle autorità e
tradizionali) in attività altrettan-
dai saggi che rappresentano a titolo
to remunerative, che garantiscano
religioso, politico ed intellettuale
alle donne un reddito certo, ma
tutti generi e le generazioni della
senza alcuna conseguenza dannosa
comunità. Vere e proprie 'brigate di
sulla salute e sul corpo delle bam-
sorveglianza', costituite dal basso,
bine, come ad esempio l'allevamen-
controllano che le donne non torni-
to o l'agricoltura. La Banca delle
no a mutilare.
Donne presta denaro alle ExEx (ex
In Africa sono state varate nel
excisseuse) che lo investono per
tempo normative di repressione,
produrre, commerciare e rimettere
messa al bando e contrasto in molti
il debito contratto. I coltelli (ovve-
paesi dove la cosiddetta 'prevalen-
ro gli strumenti rudimentali della
za ' (intesa come tasso di prevalen-
pratica usati al pari di lamette e
za della pratica sulla popolazione
ferri taglienti) vengono dichiarata-
totale) è molto alta. Le MGF sono
mente e pubblicamente abbando-
già illegali in: Benin, Burkina Faso,
con sanzioni molto pesanti (fino a 12 anni di reclusione), in particolare dalla Legge 9 gennaio 2006, n. 7 recante “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazioni genitali femminile”. Tuttavia la legge da sola non basta a fermare il fenomeno. In Italia purtroppo il fenomeno esiste ed è sommerso. Le MGF vengono praticate
clandestina-
mente, a pagamento, nel chiuso delle abitazioni, con strumenti rudimenRepubblica Centrafricana, Ciad, Co-
ne con meno di 10 anni risultano il
sta d'Avorio, Gibuti, Egitto, Eritrea,
gruppo di minori più esposto al ri-
Etiopia, Ghana, Guinea Conakry,
schio MGF in Italia (67%). Mentre le
Kenya, Niger, Nigeria, Senegal, So-
donne provenienti da paesi a tradi-
malia, Sudan, Tanzania, Togo.
zione escissoria e presenti in Italia
Secondo i dati di fonte OMS (Or-
che hanno subito una qualche for-
ganizzazione Mondiale della Sani-
ma di mutilazione risultano pari a
tà), si stima che siano tra 100 e
circa 94.000 .E' infatti impossibile
140 milioni le bambine, ragazze e
avere una stima esatta del fenome-
donne nel mondo che hanno subito
no ed in effetti le stime riguardano
una forma di mutilazione genitale.
la popolazione target, cosiddetta 'a
Sono stati classificati dall'O.M.S.
rischio', cioè proveniente dai paesi
vari tipi di mutilazioni genitali fem-
a forte tradizione escissoria. In Ita-
minili, con diversi livelli di gravi-
lia la pratica è punita penalmente
tà, di cui la più radicale
tali e gravi rischi per la salute delle donne e delle bambine. Infatti tale fenomeno ha delle radici molto profonde storicamente e delle motivazioni altrettanto complesse che rendono difficile debellarlo. Si va dalle spiegazioni socio-antrpologiche
di
carattere
culturale a quelle legate ai canoni estetici e di bellezza. In ogni caso la mamma che decide di praticare una MGF alla propria figlia lo fa , più o meno consapevolmente, 'per il suo bene'. La mamma è convinta così di garantire il giusto ingresso in
è comunemente chiamata infibulazione. Una pratica diffusa
prevalentemente
nell’Africa ma
che
Subsahariana l’immigrazione
ha fatto conoscere anche in Europa e in Italia. Secondo uno studio condotto dall’Albero della Vita insieme a Nosotras nel 2011, si stima che il numero delle bambine a rischio di MGF nel nostro paese sia di 7.700 e che le bambi-
Maggio 2016| SHALOM | 5
società, la rispettabilità e l'onorabi-
mamma infibulata prenderà consa-
ne sono portatrici. In Italia il Dipar-
lità della figlia, il futuro di moglie e
pevolezza dei rischi psico-fisici ma
timento Pari Opportunità ha stan-
madre pura ed accettata dal grup-
anche del reato che le MGF rappre-
ziato fondi dedicati che sono stati
po sociale di appartenenza. Queste
sentano, quanto più sarà capace
destinati alle regioni per progetti
pratiche rappresentano infatti un
di scegliere di non far mutilare la
dedicati alla formazione, all'infor-
elemento identitario anche per chi,
propria figlia. Quella che abbiamo
mazione ed alla sensibilizzazione.
essendo immigrato, ha fortemente
davanti è una sfida ed un'opera di
Nell'ambito del programma attua-
bisogno di riprodurre tradizioni ma-
carattere culturale, che deve ve-
tivo dell'accordo Stato/Regioni del
gari superate negli stessi paesi di
dere impegnati in rete tutti coloro
6/12/ 2012, anche la Regione To-
origine. L'Associazione Nosotras è
che entrano in contatto con la po-
scana (con il D.G.R. 937/2013) sta
convinta che il lavoro di prevenzio-
polazione straniera proveniente dai
portando avanti un progetto di pre-
ne sia l'unica strada da percorrere
paesi target: dal pediatra al medi-
venzione che vede Nosotras impe-
per arginare il fenomeno e costru-
co di base, dall'insegnante di scuola
gnata, assieme al Centro di Salute
ire una cultura altra anche tra le
all'assistente sociale agli operatori
Globale dell'Ospedale Meyer, in
donne e le comunità di immigrati
che si occupano di inclusione so-
attività di informazione e sensibi-
in Italia. L'obiettivo essenziale è
ciale. Si tratta ovviamente di aiu-
lizzazione costruite 'dal basso' as-
assistere e curare le donne adulte
tare questi professionisti ad avere
sieme alla popolazione immigrata
che hanno subito la pratica (nei
il giusto approccio relazionale: che
ed alle loro associazioni di comu-
consultori, negli ospedali, in per-
non giudichi e stigmatizzi la perso-
nità. In questo ambito si è svolta
corsi dedicati anche alla possibilità
na invece della pratica. E' infatti
a Fucecchio in collaborazione con
di de-infibulazione) ma soprattutto
immediato provare sensazioni di
il Movimento Shalom, il 2 Aprile
interrompere la catena nei con-
rabbia o dolore e finire per stigma-
u.s., l'iniziativa di sensibilizzazio-
fronti delle minori: quanto più una
tizzare ed incriminare le donne che
ne STOP MGF che ha visto coinvolti
6 | SHALOM |Maggio 2016
autorevoli ministri di culto e rap-
che non trova fondamento esplicito
presentanti delle principali con-
in nessun testo sacro, ma che viene
fessioni religiose, che si sono con-
portata avanti trasversalmente da
frontati e pronunciati per ribadire
tutte le religioni, per motivi di ca-
un chiaro 'basta” a questa pratica,
rattere culturale.
▪
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO (a cura di Annagrazia Faraca-volontaria Nosotras)
TOSCANA
Popolazione residente: 3.692.828 Stranieri residenti: 350.761 Incidenza % stranieri su popolazione: 9,5
PAESI TARGET MGF PAESI AFRICANI
AREA CONTINENTALE
MASCHI
FEMMINE
TOTALE
VALORE %
Benin (ex Dahomey
Africa occidentale
34
45
79
0,4
Burkina Faso (ex Alto Volta)
Africa occidentale
84
36
120
0,7
Camerun
Africa centrale
348
309
657
3,6
R.C.A.
Africa centrale
1
4
5
0,0
Ciad
Africa centrale
42
6
48
0,3
Costa d'Avorio
Africa occidentale
377
329
706
3,9
Egitto
Africa settentrionale
1179
673
1852
10,2
Eritrea
Africa orientale
147
247
394
2,2
Etiopia
Africa orientale
154
288
442
2,4
Gambia
Africa occidentale
17
2
19
0,1
Ghana
Africa occidentale
179
73
252
1,4
Gibuti
Africa orientale
..
..
..
..
Guinea
Africa occidentale
67
24
91
0,5
Guinea Bissau
Africa occidentale
9
1
10
0,1
Kenya
Africa occidentale
28
42
70
0,4
Liberia
Africa occidentale
20
8
28
0,2
Mali
Africa occidentale
98
7
105
0,6
Mauritania
Africa occidentale
11
5
16
0,1
Niger
Africa occidentale
27
22
49
0,3
Nigeria
Africa occidentale
1518
1788
3306
18,2
Senegal
Africa occidentale
6740
2016
8756
48,3
Sierra Leone
Africa occidentale
17
7
24
0,1
Somalia
Africa orientale
481
279
760
4,2
Sudan
Africa orientale
55
15
70
0,4
Sud Sudan
Africa centrale
2
0
2
0,0
Tanzania
Africa orientale
20
22
42
0,2
Togo
Africa occidentale
137
76
213
1,2
Uganda
Africa orientale
8
8
16
0,1
Zambia
Africa meridionale
1
2
3
0,0
11801
6334
18135
100,0
Totale
Popolazione straniera residente al 1° gennaio 2013 per genere (Maschi/Femmine) e con focus sulla cittadinanza per Paesi target (29 Paesi africani, incluso il Sud Sudan, in cui è praticata una qualsiasi forma di MGF/C). Fonte Istat, Ministero dell'Interno (dati estratti il 28 luglio 2014). Maggio 2016| SHALOM | 7
CHE COSA SIGNIFICA ESSERE GIOVANI? di Matteo Squicciarini
C
he cosa significa esse-
giovani, ovvero la voglia di vivere,
che allora lo Shalom e l’esperienza
re
Sicuramen-
la fame e la necessità di sperimen-
che un giovane può fare all’inter-
te, vivere la giovinezza
tare, di scoprire, di essere. Una vo-
no del Movimento si caratterizzano
non è un’impresa facile, non lo è
glia che spesso sembra travalicare i
come una strada alternativa da po-
mai stato e meno che mai lo è ai
limiti, una curiosità che altrettanto
ter percorrere; un cammino da fare
giorni nostri : perché? Si potrebbe
spesso trova come unica strada per
insieme agli altri e per gli altri,
rispondere prendendo a prestito
esprimersi quella della ribellione,
durante il quale si impara ad apri-
le illustri parole di Lorenzo il Ma-
una libertà che quasi sempre viene
re gli occhi senza aver paura del-
gnifico, che diceva “Quant’è bella
vista come menefreghismo e poca
la verità. Un giovane Shalom è un
giovinezza che si fugge tuttavia,
attenzione a ciò che li circonda. Se-
ragazzo che decide di non voltarsi
chi vuol esser lieto sia, di doman
condo me, per quella che è la mia
“comodamente” dall’altra parte
non c’è certezza”. In questi versi
esperienza da giovane tra i giova-
ma che vuole cambiare le cose rim-
secondo me è racchiuso tutto il ca-
ni, non si tratta di menefreghismo,
boccandosi le maniche e faticando
rico di emozioni e contrasti che può
ma semplicemente di un’ingenua
nel costruire un mondo nuovo. Chi
vivere un giovane : da una parte la
voglia di leggerezza; i giovani di
decide di entrare a far parte della
consapevolezza di quanto sia bello
oggi non sono insensibili a ciò che
grande famiglia di Shalom sa che vi-
vivere un’età come la giovinezza,
succede intorno a loro ma molte
vere gli ideali del Movimento, oltre
dall’altra la necessità di prendere
volte scelgono per “comodità” di
che riempire di senso la vita stes-
atto della brevità di questa fase
vivere con eccessiva spensieratez-
sa, implica una grande fatica, per-
della vita e quindi la voglia di as-
za la loro vita. Davanti ai problemi,
ché significa non chiudere gli occhi
saporare il più possibile ciò che da
che sono sempre più numerosi e più
davanti ai problemi che affliggono
essa si può trarre, vivendo nella li-
grandi, i giovani scelgono sempre
l’umanità, specialmente il cosid-
bertà più assoluta ogni attimo. Pro-
più spesso le vie meno impegnati-
detto “terzo mondo”, ma piuttosto
prio in questo, a mio avviso, sta ciò
ve, le vie più semplici, che a volte
spalancarli e sapersi indignare per
che molto spesso critichiamo nei
possono rivelarsi le peggiori. Ecco
pensare ad un modo efficace per
giovani?
evitare che certe cose possano ancora accadere. Può sembrare un impegno troppo gravoso da chiedere ad un ragazzo ma in realtà non è così; la vitalità, l’energia e la determinazione di un giovane sono infatti elementi fondamentali per la diffusione del messaggio Shalom e questo è ciò che chiediamo loro : vivere con entusiasmo lo Shalom. La giovane età di molti membri del nostro Movimento è un contributo fondamentale e preziosissimo, difficilmente sostituibile. L’entusiasmo dei ragazzi e delle ragazze Maggio 2016| SHALOM | 9
che partecipano alle nostre attivi-
I GIOVANI E LA PACE
tà può e deve essere di esempio a molti loro coetanei che come loro potranno un domani scegliere di diventare costruttori di pace, di vivere uno stile di vita nuovo, improntato al rispetto reciproco, alla fratellanza, alla non violenza, alla solidarietà : una vita che sia davvero Shalom. Sono molti i giovani che scelgono la nostra proposta come stile di vita e che, pur non sapendo quale sarà la certezza del loro
di Lorenzo Billi
N
on è semplice descrivere
un profondo disagio di fronte a una
in poche righe il rapporto
vita priva di valori e di ideali. Tutto
tra il mondo giovanile e il
diventa provvisorio e sempre revo-
fondamentale ideale di pace.
cabile.
domani, decidono di impegnarsi, oggi, per la diffusione di un ideale
In famiglia e a scuola, in chiesa e
Tutto questo però si contrappone
di pace; ovviamente, però, l’en-
nelle associazioni, è tutto un gran
alla storia di questi ultimi decenni
tusiasmo e l’energia non sono mai
disquisire, con molti luoghi comuni
sino ai nostri giorni se guardiamo ai
troppi, per questo speriamo che ci
e stereotipi riduttivi e sommari, sui
giovani che scendevano nelle piaz-
siano sempre più giovani che, spin-
‘giovani’ dei quali si pensa e si dice
ze di tutto il mondo per protesta-
ti dalla voglia di veder cambiare le
spesso siano una generazione inca-
re contro la guerra del Vietnam, ai
cose, decidano di intraprendere la
pace di ascoltare, desiderosa solo
giovani del Muro di Berlino, a quel-
nostra stessa strada, la strada di
di autonomia, scarsamente sensi-
li di piazza Tienanmen, ai giovani
Shalom.
bile ai problemi di questo tempo e
delle GMG, alle primavere arabe,
mal disposta a prendere posizione
agli ‘indignati’. Se
su temi che riguardano il proprio
movimenti violenti, vediamo, però,
futuro. Molti di loro manifestano
che il mondo giovanile chiede con-
▪
10 | SHALOM |Maggio 2016
escludiamo i
parte dei paesi sconvolti dalla violenza, coloro che pagano il prezzo più alto sono uomini, donne e soprattutto bambini. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Possiamo chiamarla "utopia", visto che non è mai accaduto prima. Tuttavia, il termine utopia non indica qualcosa di assurdo, ma piuttosto una possibilità non ancora esplorata e portata a compimento. Molti anni fa anche l'abolizione della schiavitù sembrava "utopistica". Nel XVII secolo, "possedere tinuamente cambiamenti e coinvol-
vita di tutti i giorni, dagli ambienti
gimenti per un domani che possa
che frequentiamo quotidianamen-
garantire pace e sviluppo.
te fino ai più disparati angoli della terra.
Spesso molti problemi derivano da una incapacità di dialogo tra gli
Spesso può accadere che l’impe-
adulti e i giovani, tra due mondi
gno per la pace, nel corso della sto-
che spesso non riescono a capirsi.
ria abbia una caduta di entusiasmo,
Tutto ciò rafforza la tesi della fon-
a motivo anche di eventi mondiali
damentale importanza dell’educa-
che generano un clima di terrore
zione alla pace che ogni giovane e
e di violenze cui si è risposto con
ogni bambino deve avere, e ha di-
la guerra e con le armi, anche nel
ritto di avere.
mondo giovanile. Si è fatta strada una sorta di rassegnazione e di pes-
“Educare, scrive Roberto Man-
simismo, nella convinzione della
cini, , non significa costringere
ineluttabilità della violenza e dei
qualcuno ad adattarsi a quello che
conflitti. È vero che le guerre sono
trova. Educare significa liberare le
sempre esistite, ma ciò non dimo-
persone, consentendo così la gesta-
stra che il ricorso alla guerra sia
zione di una società nuova da parte
inevitabile, né possiamo presumere
delle persone liberate” .
che un mondo senza guerra sia un traguardo impossibile da raggiun-
L’educazione alla ‘giustizia’ costi-
gere. Il fatto che la guerra abbia
tuisce certamente il fondamento di
segnato il nostro passato non signi-
ogni aspirazione alla pace, perché
fica che debba essere parte anche
‘non c’è pace senza giustizia’, ma
del nostro futuro.
degli schiavi" era ritenuto "normale", fisiologico. Un movimento di massa, che negli anni, nei decenni e nei secoli ha raccolto il consenso di centinaia di migliaia di cittadini, di giovani volenterosi e pieni di ideali ha cambiato la percezione della schiavitù: oggi l'idea di esseri umani incatenati e ridotti in schiavitù ci repelle. Quell'utopia è divenuta realtà. Non dobbiamo mai stancarci, la pace deve essere la nostra gioia di vivere da veri Shalom, certi che questa rappresenti la vera bellezza dell’esistenza,
finalizzata
al raggiungimento di un pianeta che la maggior parte dei giovani più volenterosi, in maniera più o meno vistosa desidera: un mondo senza più popoli l’uno contro l’altro, senza più umiliazioni e violazioni dei più fondamentali diritti di ogni essere umano.
▪
sono convinto che l’ideale costruzione di un futuro migliore si rea-
Tutto ciò non deve fermarci. Non
lizza se giustizia e pace camminano
deve fermare l’energia, la passio-
insieme, se ci si impegna ad essere
ne, la forza che possiamo mettere
‘giusti’ e ‘pacifici’, a partire dalla
in campo, visto che nella maggior
Maggio 2016| SHALOM | 11
"LA COOPE IN BURKI
dopo il 15 Ge
D
omenica 6 Marzo a San Miniato si è svolto il Convegno Shalom sul tema “la
Cooperazione in Burkina Faso dopo il 15 Gennaio 2016”. Il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani ha aperto i lavori con una prolusione sul tema “ Terrorismo islamico: nemico di Dio e dell’uomo”, una magistrale riflessione sul
La storia del Burkina Faso conoscere per capire 10°-19° sec.: l’aristocrazia guerriera del popolo Mossi s’impone sugli altri gruppi della regione e nasce l’impero Mossi. 1895: truppe francesi invadono le pianure centrali e piegano con la forza i regni Mossi. 1919: l’Alto Volta diventa territorio d’oltremare dell’Africa Occidentale Francese. 1958: l’Alto Volta diventa repubblica autonoma in seno alla Comunità francese. 1960, 5 agosto: indipendenza; l’Unione democratica voltiana (Udv) vince le elezioni e porta alla presidenza Maurice Yaméogo. 1966, gennaio: dopo disordini dovuti a un programma governativo di austerità, Yaméogo è deposto dal generale Sangoulé Lamizana. 1970: Lamizana rimane al potere fino al 1979. 1980: Lamizana è defenestrato dal colonnello Saye Zerbo. 1982: il maggiore Jean-Baptiste Ouédraogo prende il potere con un colpo di stato. 1983: il giovane ufficiale Thomas Sankara, molto popolare per l’impegno contro la corruzione e per la grande esperienza organizzativa dimostrata nell’assistere le vittime della siccità, prende il potere e adotta radicali politiche “di sinistra”. 12 | SHALOM |Maggio 2016
drammatico episodio dell’attacco jihadista a Ouagadougou. “L’attentato in Burkina Faso del 15 Gennaio u.s. – ha detto Giani- è la risposta nichilista a quello che è avvenuto il 29 Novembre 2015 con le elezioni politiche, il risultato delle quali ha portato un’ondata di democrazia in tutto il paese”. Dopo una disamina delle cause che hanno portato alla nascita dei movimenti jihadisti, da Al Qaida all’ISIS, il Presidente ha continuato - è evidente che le forze del male che animano l’Isis tentano di fermare ogni sviluppo economico, sociale, politico. Tentano di fermare associazioni di cooperazione come la vostra, che promuovono valori quali la pace e la solidarietà. Grazie
a Shalom,
per i progetti che sostiene in Burkina Faso e per incontri come questo che ci fanno riflettere su questioni internazionali e ci invitano a continuare sul nostro cammino di sostegno autentico ai paesi più poveri.
ERAZIONE INA FASO
ennaio 2016" di Gabriella Messerini, Volontaria Shalom Il convegno è continuato con le testimonianze di volontari Shalom che portano avanti in Burkina Faso, ormai da venti anni, progetti di cooperazione andando periodicamente a verificare il loro stato di avanzamento e per i quali l’attentato del 15 Gennaio non ha lasciato segni, tanto da far dire a Luciano Campinoti ( responsabile con Andrea Gozzini del progetto acqua) – nessun atto terroristico, nessuna bomba fermerà il mio impegno a favore dei miei fratelli burkinabè-. Al termine sono state consegnate le carte di appartenenza come soci onorari, oltre che a Eugenio Giani, al Vescovo di San Miniato Andrea Migliavaccca e alla giornalista Lili Gutman.
▪
1984: l’Alto Volta è rinominato Burkina Faso (“il paese degli uomini giusti”); si dà il via alla riforma agraria, sono costituiti tribunali popolari di giustizia e vengono create istituzioni politiche democratiche; Sankara, alla guida del Consiglio nazionale rivoluzionario (Cnr), lancia una campagna contro la corruzione. 1987, 15 ottobre: Sankara e 12 suoi collaboratori sono giustiziati da Blaise Compaoré (vice di Sankara); alla guida del Fronte popolare, il nuovo uomo forte annuncia una “correzione di rotta” nel regime: annuncia una politica economica aperta all’iniziativa privata e ai capitali stranieri. 1991: Compaoré è eletto presidente (90,4% dei voti) in un voto boicottato dall’opposizione (vota soltanto il 21% degli aventi diritto); il Fronte Popolare rinuncia all’ideologia marxista. 1992, maggio: il partito di Compaoré, l’Organizzazione per la democrazia popolare-Movimento del lavoro (l’Odp-Mt), vince le elezioni legislative (48,2% dei voti), e forma un governo di coalizione con altri sei partiti. 1996: il Fondo monetario internazionale approva prestiti per 57 milioni di dollari; 4.000 persone muoiono di meningite. 1998: Compaoré vince per la seconda volta le elezioni, boicottate dall’opposizione. 1999, giugno: sciopero generale contro la deplorevole situazione economica e le molte violazioni dei diritti umani. 2000, dicembre: un rapporto dell’Onu accusa Compaoré di aver agito da mediatore (ricompensato in diamanti) nella vendita di armi dall’ex blocco sovietico a gruppi ribelli in Angola (Unita) e Sierra Leone (Ruf); il governo nomina una commissione d’inchiesta. 2004, aprile: un tribunale militare processa 13 persone per aver complottato contro il presidente; il capitano Luther Ouali, ritenuto il loro leader, è condannato a 10 anni di carcere. 2005, novembre: Compaoré vince per la terza volta le elezioni presidenziali. 2007, maggio: il partito di governo ottiene la maggioranza nelle elezioni politiche. 2010, luglio: Francia e Usa mettono in guardia su possibili rapimenti da parte di cellule di al-Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi); novembre: il presidente Campaoré vince le elezioni presidenziali al primo turno (81% dei voti). 2011, gennaio: formazione di un nuovo governo, con il nuovo ministero per le riforme politiche Maggio 2016| SHALOM | 13
CHE C
(prevista la rimozione della clausola sul limitato numero di mandati presidenziali); marzo: settimane di violenti proteste dopo la morte di uno studente fermato dalla polizia; aprile: ammutinamento di reparti del reggimento presidenziale, per protesta contro il mancato pagamento di una indennità; proteste popolari contro il caro-vita; luglio: 7 persone sono uccise quando le forze dell’ordine reprimono un ammutinamento a Bobo Dioulasso. 2013, luglio: l’annuncio della creazione di un senato (mossa che permetterebbe a Compaoré di ripresentarsi alle presidenziali del 2015) scatena la protesta, e migliaia di persone scendono in strada a Ouagadougou, reclamando le sue dimissioni (Compaoré è al potere ormai da 25 anni). 2014, gennaio: grandi manifestazioni in tutto il paese contro i piani del presidente di perpetuarsi al potere; ottobre: le proteste di massa contro Compaoré sfociano in una vera e propria sommossa di “disobbedienza civile”; novembre: il parlamento è assaltato e incendiato; il capo dell’esercito, il gen. Honoré Nabere Traoré, annuncia lo scioglimento del parlamento, la decadenza del governo e l’avvio di una transizione per un anno; l’Unione africana dà all’esercito due settimane per restituire il potere a un governo civile; l’esercito nomina il col. Isaac Zida capo di stato provvisorio; due settimane dopo, il 17 novembre, però, un comitato ad hoc di leader tradizionali, religiosi, militari e politici scelgono l’ex ministro degli esteri Michel Kafando come presidente ad interim, incaricato di condurre il paese alle elezioni nel 2015, alle quale però non potrà candidarsi. 2015, aprile: un ufficiale della sicurezza in una miniera del nord è rapito; militanti islamisti rivendicano l’operazione; il parlamento ad interim proibisce ai politici alleati del deposto presidente di candidarsi alle elezioni parlamentari e presidenziali previste entro la fine dell’anno; 17 settembre: il presidente Kafando, il primo ministro Isaac Zida sono sequestrati da elementi del Reggimento di sicurezza presidenziale, guidati dal generale Gilbet Diendéré,; i golpisti hanno preso il controllo dei mezzi di comunicazione, parte della popolazione scende in piazza e protesta contro i golpisti, che rispondono alla mobilitazione respingendo i manifestanti a colpi d’arma da fuoco (si parla di 16 persone uccise); settembre: anche il presidente e primo ministro vengono liberati, il presidente annuncia di aver ripreso le redini del potere; il governo di transizione è reinsediato con un accordo di 14 | SHALOM |Maggio 2016
"
Nel linguaggio comune, mal d'Africa si riferisce alle sensazioni di nostalgia di chi ha
visitato l’Africa" cit. Wikipedia. Non esiste in realtà una definizione, perché i sentimenti che ognuno prova sono talmente diversi e così intimi che si può solo pensare di viverli. Il mal d'Africa contagia soltanto laggiù, solo là puoi sentirne l'odore, puoi assaporarne la natura, puoi capirne i problemi; è come un forte richiamo, come un buco nero verso il quale chi si avvicina troppo ne è risucchiato. Nostalgia, sicuramente questa è la parola appropriata per spiegare in maniera semplice che cosa sia
COS'È IL MAL D'A FRICA? di Luisa Piemontese, Volontaria Shalom il mal d’Africa. È proprio così che
Bene, adesso provate a pensare
te di un qualcosa di nuovo, che mi
io mi sento adesso, a neanche un
una ragazzina di 21 anni che per la
calzava a pennello, anche se, devo
mese dal mio rientro in Italia.
prima volta decide di uscire dall'Eu-
confessarlo, la sera, nella mia stan-
Mi sembra ieri il giorno in cui
ropa, da sola, per andare in un po-
za, la nostalgia dei miei cari un po'
compilo tutti i fogli per presentare
sto a chilometri di distanza con una
si faceva sentire.
la candidatura per il servizio civi-
conoscenza minima della lingua
le presso il Movimento Shalom in
locale. Così potete immaginare la
zo del mio
Burkina Faso, e poi in un attimo i
sensazione che ho provato seduta
nazionale nella capitale, facendo
colloqui, la mail di assunzione, la
sul sedile di quell'aereo.
avanti e indietro tra “Laafi Roogo”
Ho trascorso il primo mese e mezServizio Civile Inter-
settimana di formazione a Padova,
Quella sensazione di paura e di
( letteralmente “Casa della Pace”,
le cene di saluti ed eccomi , quel 20
solitudine però è scomparsa in po-
struttura Shalom in cui ero allog-
Ottobre, all’aeroporto di Firenze in
chissimo tempo sopraffatta dalla
giata) e la “Casa Famiglia”, un cen-
partenza per Ouagadougou.
curiosità e dall'accoglienza calo-
tro di avviamento e di formazione
rosa offertami dai miei cari amici
per i ragazzi di strada. Sabine, la
Burkinabè.
responsabile di questa scuola, mi
Dopo anni e anni in cui avevo sognato quel momento, finalmente quel momento era arrivato, ma
L'ospitalità e l'armonia di questi
ha aiutata molto, accompagnando-
è stato tutto differente rispetto a
luoghi è stata travolgente, cosicché
mi ogni giorno in questo tragitto e
come me lo ero immaginato.
in breve tempo mi sono sentita par-
mostrandomi con delicatezza la di-
pace che prevede un disarmo dell’Rsp; 6 Ottobre: in Burkina Faso viene sciolta la guardia presidenziale che aveva tentato il golpe; 29 novembre-1 dicembre: Roch Marc Christian Kaboré viene eletto presidente del Burkina Faso al primo turno. Ha ottenuto il 53,5 per cento dei voti, seguito da Zéphirin Diabré (21,7 per cento) che ha subito riconosciuto la sconfitta. 2016, 15 Gennaio: l’hotel Splendid, il bar ristorante “Le Cappuccino”, nel centro di Ouagadougou, e il nord del Burkina Faso sono scenari di attentati jihadisti. Il bilancio parla di 30 morti, decine di feriti e il rapimento - avvenuto a Djibo, alla frontiera con il Mali - dei coniugi australiani Arthur Eliot e Joséphine Kemeth. La carneficina di Ougadougou è stata rivendicata da Al Mourabitoun, un movimento armato affiliato ad Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi). Il rapimento di Djibo è opera dell’Emirato del Sahara, un gruppo jihadista maliano, a sua volta succursale di Aqmi. A Ouagadougou l’attentato ricorda i fatti di Parigi: i responsabili dell’attacco si erano registrati come clienti all’hotel Splendid, e si erano recati in moschea poco prima della strage. Verso le nove di sera poi un gruppo di persone armate ha preso d'assalto l'hotel Splendid e il caffè-ristorante "Le Cappuccino", frequentati da occidentali e in particolare da personale dell'Onu. Le operazioni di sicurezza, che hanno visto un intervento congiunto dell’esercito burkinabé con le Maggio 2016| SHALOM | 15
versa cultura in cui stavo, in punta
mio fidanzato Mattia Liuzzo anche
amici Enrico e Maria della sezione
di piedi, entrando.
lui volontario, ho svolto la maggior
Shalom di Prato. Stare in mezzo a
A “Casa Famiglia” mi sono occu-
parte del mio lavoro in Burkina,
quei bambini, farli ridere, giocare
pata del controllo sull'igiene della
contribuendo tra l’altro ad allesti-
e scherzare, è stata sicuramente
cucina, in qualità di tirocinante in
re e avviare un piccolo laborato-
una delle emozioni più belle che io
Tecnologie Alimentari, ma ho anche
rio chimico di processo all’interno
abbia provato in questo viaggio.
tenuto un corso d'italiano e aiuta-
dell’Oleificio Shalom di Ouargaye.
to in matematica le ragazze che si
Nonostante tutto il male subito,
Ogni tanto ci spostavamo a visita-
tutte le paure affrontate, tutti i
re altri luoghi e altri villaggi dove la
problemi del quotidiano, ho potuto
A Dicembre, dopo una trepidante
mano solidale del Movimento e dei
leggere negli occhi di quei bambini
attesa, mi hanno raggiunto dei ve-
suoi volontari ha portato sorrisi e
un enorme bagliore di speranza e
terani del Burkina, mio padre Ste-
speranze. Tra questi in particolare
vedere nei loro volti la gratitudine
fano Piemontese e gli amici Enrico
voglio ricordare con tanta commo-
per quel poco che noi facciamo, ma
e Maria Spinelli. Grazie a loro ho
zione il “Foyer St. Joseph” a Nou-
che per loro è comunque tutto.
potuto vedere e soprattutto vivere
na, un progetto curato dai miei cari
trovavano in difficoltà.
La travolgente forza di questo po-
un'altra faccia del Paese, al di fuori della capitale, dove stanno prendendo piede degli usi e costumi occidentali che rendono ancor più problematica la già difficile realtà sociale. È iniziata quindi la seconda parte del mio servizio. Ci siamo subito diretti a Ouargaye, umile città rurale al confine con la Repubblica del Togo. Qui c’è un progetto di sviluppo agricolo del Movimento Shalom che coinvolge oltre 300 famiglie di agricoltori. Ci sono coltivazioni di Jatropha curcas per produrre il biodiesel, un vivaio, un oleificio moderno. Veramente un contesto in cui il concetto di marginalità la fa da padrone, ma che riesce a trasmettere delle emozioni
forze francesi e americane, si sono concluse nella giornata di sabato
incredibili.
16 gennaio, con la liberazione di 126 ostaggi e l’uccisione di tre jiha-
A Ouargaye passavamo le giorna-
disti allo Splendid, e di un quarto terrorista allo Yibi. Tra le 30 vittime
te all'oleificio a curare la formazio-
dell’attentato a Ouagadougou anche un bambino italiano di 9 anni e
ne del personale e a completare
la sua mamma, rispettivamente figlio e moglie di Gaetano Santomen-
certi aspetti tecnici del nuovo sa-
na, proprietario del bar ristorante “Le Cappuccino”, che si trovava in
ponificio e dell’oleificio, il tutto in
viaggio in Nigeria.
collaborazione con la gente locale,
L’attentato avviene pochi giorni dopo l’investitura del nuovo presi-
fiera e soddisfatta del loro “piccolo
dente. Gli analisti segnalano che tra le relazioni pericolose di Blaise
angolo di paradiso” che noi “Na-
Compaoré, l’ex pluriennale dittatore, si collocano anche amicizie con
sara” (uomini bianchi nella lingua
terroristi. Gli attentati potrebbero quindi essere considerati come un
locale), siamo riusciti a realizzare
tentativo di Compaoré di sovvertire un neonato regime politico, quel-
nelle loro misere terre.
lo guidato da Roch Kaboré, minando alla base il forte desiderio di
Tra questa gente, raggiunta dal 16 | SHALOM |Maggio 2016
democratizzazione del paese.
▪
polo, così povero economicamente,
avrebbe potuto avere nei confron-
terra tanto rossa da abbagliare, la
ma così umanamente ricco è stata
ti degli aiuti umanitari provenienti
prima volta che io mi sono sentita
spezzata da un terribile attacco
dalle associazioni occidentali. La
chiamare Nasara da bambini stupiti
terroristico che ha rischiato di met-
mia fantastica esperienza è termi-
nel vedere la mia pelle bianca, la
tere in ginocchio una popolazione
nata anche per motivi di sicurezza,
prima volta che ho mangiato al buio
intera, proprio adesso a pochi gior-
ma sono fermamente convinta che
e con le mani. Il Mal d'Africa per
ni dall’insediamento di un governo
presto tornerò da quel popolo bur-
me è stato tutto questo: paesaggi
eletto democraticamente.
kinabè dal quale ho imparato ad
e volti che mi sono rimasti dentro
La preoccupazione da parte mia e
apprezzare valori e tradizioni che
e che mi tornano in mente di con-
dei miei compagni di viaggio in quei
nell'Occidente ricco stanno quasi
tinuo anche nella quotidianità occi-
giorni è stata grande, ma non tanto
scomparendo. E’ così che anch'io
dentale.
per l'attacco terroristico in sé per
mi sono ammalata di Mal d'Africa
sé, quanto per le conseguenze che
la prima volta che ho visto quella
▪
In passato ero già stata in Africa ma è stata la prima volta in Burkina Faso e, grazie a Shalom, ho avuto la possibilità di vedere senza filtri la vera Africa, in particolare gran parte dei progetti portati avanti nel tempo dal Movimento ed alcuni che stanno trovando il loro compimento in questi mesi. In tutte queste realtà mi ha colpito tantissimo il coinvolgimento dei Burkinabè, soprattutto giovani, che hanno potuto trovare in Shalom una possibilità di miglioramento delle condizioni di vita ed una opportunità di evoluzione sul piano umano e spirituale. Questa formula, basata sulla massima sinergia e collaborazione tra volontari, tecnici e persone locali, ha consentito che asili, scuole, università, ospedali, pozzi, boulangerie, case famiglia ed addirittura realtà produttive come un oleificio potessero accogliere bambini , ragazzi, persone in difficoltà ed al contempo dare lavoro a tanta gente. Nelle visite che abbiamo fatto è stato incommensurabile il calore e la gioia con cui siamo stati accolti e Don Cristiani ed il Vescovo Rodriguez hanno sempre trasmesso il messaggio evangelico oltre alla rassicurazioni sul proseguimento degli aiuti materiali. Ho avuto anche la possibilità di incontrare il bambino che ho adottato assieme alla suora che ne segue il percorso formativo. Oltre ad una forte emozione, ho verificato che Shalom è un'organizzazione seria ed efficiente in grado di assicurare al bambino sostenuto a distanza un tenore di vita accettabile in un "contesto paese" di povertà assoluta. Tanti bambini, anche piccolissimi appena ci vedevano ci porgevano la manina in quanto nella loro cultura questo è un gesto di buon auspicio. Questa apertura al "diverso" sarebbe bella se caratterizzasse anche tanti nostri connazionali e fosse trasmessa ai nostri giovani. Abbiamo girato in lungo e largo il Burkina Faso, le famose periferie di cui tanto parla Papa Francesco, e mi ha colpito non incontrare, al di fuori della capitale, nessun uomo bianco. Fortissimo è il timore che, a seguito dell'attentato di gennaio, questo paese venga lasciato solo ed i progetti di cooperazione internazionale vengano rallentati od addirittura veicolati altrove. L’auspicio è che Shalom possa attrarre sempre più risorse che consentano di portare avanti i molti progetti avviati. Inoltre mi auguro che l’attenzione della comunità internazionale si accenda su questo piccolo paese che ha molto bisogno di aiuto e solidarietà. L’efficacia dei progetti Shalom dimostra che, con il giusto supporto, possiamo fare tanto per cambiare il destino di questa gente e migliorare il loro tenore di vita in modo decisivo. Maria Fantacci Maggio 2016| SHALOM | 17
LA SITUAZIONE GEOPOLITICA DELLA SIRIA E L'OPERA MEDIATRICE DI PADRE PAOLO DALL'OGLIO di Gabriella Messerini, Volontaria Shalom Siria prima della guerra
La ricercatrice Lapi ha presenta-
civile, ha parlato degli
to una pubblicazione, da lei curata,
scontri tra ribelli e il
su Padre Dell’Oglio, per ricordare il
regime di Bashar al-As-
monaco gesuita, e per far riflet-
sad e poi dell’avanzata
tere sulla necessità di un dialogo
dei jihadisti dello Sta-
aperto, plurale e costruttivo, che
to Islamico illustrando
non dimentica le ingiustizie, le dif-
chiaramente la com-
ferenze sociali e materiali per se-
plicata situazione dei
coli perpetrate a danno di intere
conflitti in quella zona
popolazioni.
ad alto potenziale strategico.
N
ell’Aula Magna del Seminario di San Miniato, lunedì 7 Marzo, si è tenuto
un incontro sulla situazione geopolitica della Siria e sull’opera mediatrice di Padre Paolo Dell’Oglio, il religioso del quale non abbiamo più notizie dal Luglio 2013, data del suo rapimento. L’incontro promosso dalla Caritas Diocesana, la Cooperativa la Pietra d’Angolo, la Libreria Il Seminario, ha avuto come relatrici la dott.ssa Chiara Lapi e la dott.ssa Benedetta Panchetti e come moderatore don Andrea Cristiani. La d.ssa Panchetti partendo dalla situazione politico sociale della 18 | SHALOM |Maggio 2016
La d.ssa Lapi ha par-
re su temi di stringente attualità,
lato dell’opera di Padre
che coinvolgono tutti e che creano
Paolo dell’Oglio, uomo
paure ed insicurezze tali da farci
del dialogo islamo-cri-
chiudere nel nostro piccolo mondo,
stiano, il quale si sen-
lasciando fuori l’altro soltanto per-
tiva, allo stesso tempo, cristiano e musulmano ed aveva fondato una comunità monastica a Mar Musa in Siria. Padre Paolo profetizzava sulla necessità di praticare il dialogo
interreligioso
anche “con l’islam violento”
perché
“conviene a tutti” e perchè“ è diventato
molteplice,
efficace, capace di autofinanziarsi e di coordinare
azioni
sulla base di una solidarietà sale”.
Questi incontri servono a riflette-
univer-
ché diverso per etnia e religione.
▪
PROGETTO ACQUA IN BURKINA FASO di Andrea Gozzini, Volontario Shalom e Responsabile del progetto Acqua
L
’impegno del Movimento
to Acqua (costituzione di unità di
maturata in Burkina Faso, è stata
Shalom per favorire l’ac-
perforazione in Burkina Faso, con
fondamentale per questo.
cesso
potabile
creazione di decine di posti di lavo-
da parte delle popolazioni che non
ro, avendo come partner OCADES,
anche in ordine alla logistica, spe-
ne dispongono va avanti da quasi
organizzazione diocesana, e per-
rimentata dal Movimento Shalom in
un ventennio nell’ombra mediati-
forazione ed equipaggiamento di
materia di spedizioni, preziosa per
ca propria delle iniziative che, pur
pozzi ad un prezzo convenzionato),
far pervenire a destinazione i mac-
importanti, hanno un carattere di
hanno chiesto la collaborazione del
chinari.
continuità.
Movimento per proprie iniziative
all’acqua
Grazie alla generosità di mol-
nel campo della risorsa idrica.
Viene
richiesta
collaborazione
La sinergia tra organizzazioni diverse ha consentito, nel Novembre
teplici soggetti ed alla fiducia da
Questa lusinghiera reputazione
scorso, di poter fornire un nuovo
questi concessa al Progetto Acqua,
si deve soprattutto all’infaticabile
impianto di perforazione all’OCA-
siamo oggi in attesa del finanziato-
contributo ed alla provata espe-
DES di Koupéla per sostituire il vec-
re del pozzo n° 264 ( i pozzi rea-
rienza di Luciano Campinoti, vo-
chio mezzo in loro dotazione ormai
lizzati sono, infatti, ad oggi 263).
lontario Shalom, che, per noi e per
pressoché inutilizzabile. Il coordi-
Ciò significa un trasferimento com-
altri, ha saputo individuare i mez-
namento tra i dipartimenti di OCA-
plessivo in Burkina Faso di circa
zi tecnicamente adeguati all’am-
DES già esiste ed andrà migliorato,
1.800.000,00 euro, con una media
biente del Burkina Faso ed ha se-
tuttavia la specificità del partner,
di circa 100.000,00 euro/anno, pur
guito l’assemblaggio delle unità,
riconducibile alla chiesa cattolica
in flessione dal 2009.
consigliando una serie di migliorie
burkinabé, ha evitato, in tutti que-
Sull’importanza di un pozzo pro-
atte ad affrontare il severo clima
sti anni, significativi problemi di
fondo per una comunità costretta
saheliano. La sua lunga esperienza
gestione del Progetto Acqua.
▪
ad utilizzare, anche per bere, l’acqua degli stagni o di pozzi di sterro scavati al limite di questi, con gravi ed inevitabili conseguenze sulla salute e la sopravvivenza delle persone (la prima causa di mortalità infantile è la dissenteria), non credo occorra spendere molte parole per convincere anche chi non ha visto con i propri occhi. Questa necessità è apparsa evidente a molte organizzazioni che, al pari del Movimento Shalom, hanno per fine di portare aiuto ai più poveri del mondo ed alcune di queste, non soltanto italiane, venute a conoscenza della filiera del ProgetMaggio 2016| SHALOM | 19
SHALOM CON UNICOOP TIRRENO Aldo Bassoni, Direttore Nuovo Consumo
D
è
«Il Progetto Matteo è uno dei più
persone e c’è già una buona produ-
come sempre entusiasta
delicati e importanti – esordisce
zione di pane dalla cui vendita ci
delle sue creature. Ogni
don Andrea – ma è anche uno dei
si attende la sostenibilità economi-
volta che ci sentiamo sembra il
più preoccupanti perché si trova
ca della struttura. «Ma è presto –
primo giorno di una nuova impre-
proprio nella zona rossa del Burkina
puntualizza don Andrea – e quindi
sa. Invece di strada fin qui ne ha
Faso ai confini con la guerra dove
fatta tanta, una parte della quale
agisce Boko Haram (il gruppo ter-
insieme a Unicoop Tirreno, prima
roristico autore di numerosi mas-
con il Progetto Matteo, poi con il
sacri, ndr). Lì, con una casa per
progetto Vanda X il Togo. Due gran-
bambini orfani, un centro sanita-
di idee nate in memoria di tre per-
rio e un hotel, abbiamo dato vita
sone scomparse, il giovane Matteo,
a un presidio per cercare di sta-
figlio di dipendenti Coop, Vanda
re a fianco della popolazione che
Spoto, apprezzata e nota figura
oltre alla miseria e alle malattie
della Cooperazione campana, non-
endemiche, sarebbe isolata senza
ché Consigliere di amministrazione
di noi. La situazione è talmente
di Unicoop Tirreno, e Giacomo, un
grave che chiederemo aiuto ai mi-
giovane rimasto vittima di un inci-
litari e all’Onu a tutela dei nostri
dente stradale.
bambini».
on
Andrea
Cristiani
Il Progetto Matteo aveva raggiunto una certa autonomia però purtroppo l’hotel che era in assoluto il migliore della regione, essendo venuto meno il turismo, ha ridotto di molto le sue entrate e questo impegna molto di più ad attivarsi affinché ai bambini non manchi il necessario per vivere. Il progetto Vanda X il Togo è stato inaugurato il 12 ottobre 2014. Oggi si può dire che il primo step del progetto è concluso. Ci sono una foresteria, una scuola alberghiera e un panificio. Nella panetteria lavorano sei 20 | SHALOM |Maggio 2016
le donazioni serviranno ancora per
cuno può prestare loro un po’ di
c’è solo lo sviluppo. Dove noi por-
alcuni anni. Siamo ancora lonta-
cure. «Vengono in numero superiore
tiamo lavoro, progresso e valori, là
ni dalla piena autonomia, anche
alle nostre forze» dice don Andrea.
non c’è fuga perché la gente ama
perché nel centro c’è la scuola di
Intorno al centro che ha ora una ca-
abitare dove ha le proprie radici.
alfabetizzazione dove operano de-
ratteristica internazionale, gravita
Questo è un progetto in crescita e
gli insegnanti e poi c’è una scuo-
la popolazione locale partecipando
allora credo che il corpo sociale sia
la materna alla quale accedono 30
a corsi per parrucchiere, manife-
d’accordo nel dare la priorità all’e-
bambini veramente poveri che lì
stazioni di moda africana, e tante
mergenza dei bambini che abbiamo
vengono educati e nutriti». Altro
altre iniziative sociali. Ora però c’è
accudito e salvato a migliaia».
obiettivo del progetto è la defi-
un’urgenza che è stata sollecitata
nitiva sistemazione di un piccolo
dai servizi sociali locali: creare una
ambulatorio, per ora provvisorio in
casa famiglia per bambini orfani e
attesa di una struttura idonea, nel
per giovani madri povere che spes-
quale operano un giovane medico
so muoiono di parto. C’è bisogno
Shalom e due infermiere che visi-
di un centro che funzioni a pieno
tano e curano pazienti
regime dove possano essere accolti
più volte la settimana.
e istruiti. «Sono sicuro che i soci di
Malaria, denutrizione
Unicoop Tirreno si rendono perfet-
e tubercolosi sono le
tamente conto di ciò che accade – è
malattie più diffuse in
l’appello accorato di don Andrea –,
quelle zone del Togo e
del flusso inarrestabile dei migran-
le persone accorrono
ti, ma per contrastare questa soffe-
in massa là dove qual-
renza ininterrotta quasi quotidiana
▪
Maggio 2016| SHALOM | 21
UN ANNO SPECIALE PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO. SPERIAMO! Necessaria una filiera corta per la cooperazione. Un pensiero di Andrea Pio Cristiani, fondatore Movimento Shalom Onlus
Q
uest’anno è stato procla-
senza arresto, anche di fronte alla
ancora oggi 795 milioni e di questi
mato dall’Unione Europea
cultura della paura e della violenza
160 milioni sono bambini. C’è una
l’anno per lo sviluppo dei
propugnate dal terrorismo in tutte
letteratura impressionante della
le sue abiette forme.
cooperazione fatta direttamente
popoli. Lo scopo è di promuovere fra i cittadini europei la conoscen-
Paesi sviluppati e Paesi in via di
dalle strutture amministrative sta-
za delle attività di cooperazione e
sviluppo sono chiamati a raggiun-
tali che ha come risultato ladrocini
la consapevolezza che ogni singolo
gere insieme gli stessi obiettivi.
e fallimenti. Ne sappiamo qualco-
individuo può contribuire ai pro-
Purtroppo per i governanti corrot-
sa! I numeri parlano!
cessi di giustizia a livello globale.
ti anche la povertà può essere una
Non avremo un futuro sicuro se
Il segretario generale delle Nazioni
opportunità di profitto. Recepisco-
non sosteniamo urgentemente, lo
Unite, Ban Ki-moon, ha definito la
no i fondi della comunità interna-
sviluppo dei paesi più poveri; cre-
road map per uno sviluppo integra-
zionali e dalle banche sovrannazio-
sceranno tensioni, difficoltà, guer-
to, sostenibile e universale. Proprio
nali utilizzandoli per meglio armare
re e fenomeni migratori incontrol-
ciò che noi Shalom proponiamo e
i loro eserciti, per opprimere anco-
labili. Tutto è sotto i nostri occhi.
attuiamo con la pochezza delle no-
ra di più i loro popoli e per arric-
L’Italia intende aumentare signi-
stre forze da oltre quarant’anni.
chirsi senza misura. Sono persuaso
ficativamente le risorse alle atti-
Pace, sicurezza e stabilità a livello
che fintanto che non impianteremo
vità di cooperazione internaziona-
mondiale non sono concepibili sen-
“una filiera corta per la coopera-
le adeguandosi ai partner del G7,
za sviluppo. Cancellare la povertà,
zione” vale a dire cittadini dei
meno male, i governanti hanno ca-
combattere la fame, garantire il di-
paesi evoluti attraverso le organiz-
pito che aiutare i paesi più poveri a
ritto alla salute, offrire educazione
zazioni civili e religiose, libere dal-
svilupparsi serve anche a garantire
scolastica per tutti, sono gli ambiti
le pastoie burocratiche e politiche,
la nostra prosperità e la nostra si-
del nostro instancabile impegno,
che elaborano progetti insieme alle
curezza. Per evitare sciacallaggi e
popolazioni
po-
intromissioni di matrice mafiosa,
vere seguendo le
chi approva i progetti, controlli le
loro necessità e i
spese di gestione dell’ente e ve-
loro tempi.
rifichi la realizzazione e l’utilità
Dopo molti anni
delle opere. Ogni soggetto coope-
di politichese bla,
rante renda pubblici e trasparenti i
bla, bla, e di pro-
propri bilanci. È l’ora dei cittadini
clami
umanita-
globali: sobri, pronti a condividere,
ri continuiamo a
premurosi per l’ambiente, onesti e
fare la conta degli
solidali.
▪
affamati che sono Maggio 2016| SHALOM | 23
24 | SHALOM |Maggio 2016
ACCOGLIENZA PROFUGHI di Costanza Pacini, volontaria Shalom
I
l 21 dicembre si è tenuto l’ul-
stato importan-
timo incontro del Corso, di
te anche riflet-
due giorni per settimana, di
tere sul tema
Cittadinanza Globale, iniziato il 20
della pace: la
ottobre, che ha riunito i profughi
pace parte da
ospiti del Movimento Shalom, del-
noi, siamo noi a
la Misericordia di Empoli e Cerreto
dover diventare
Guidi e della cooperativa La pietra
attori di pace
d’Angolo. Oltre 70 ragazzi prove-
dalla famiglia,
nienti da Nigeria, Gambia, Senegal,
alla famiglia al-
Mali, Costa d’Avorio, Guinea, Paki-
largata al mon-
stan e Bangladesh hanno partecipa-
do intero” dichiara Said Coulibaly,
to al corso ed hanno ritirato l’at-
ivoriano, del gruppo dei francofo-
testato di frequenza. Diritti umani
ni. Mentre per gli anglofoni Bruno
e teoria dello sviluppo dei popoli,
Ibadin della Nigeria dice “Parlare di
educazione civica e sanitaria, dia-
dialogo interreligioso e di sviluppo
logo interreligioso e sociologia del-
dei popoli è stato inaspettato per
la pace: queste le materie affron-
tanti di noi, ma abbiamo capito
tate in classe con i docenti Udoji
l’importanza che questi temi hanno
Onyekweli della Caritas diocesana,
non solo per noi, ma anche per le
Don Badiabo Nzaba Castel Rostain-
nostre famiglie che sono rimaste a
gue, il professor Gervais Boga Sako,
casa”.
il dottor Andrea Sansevero, il pro-
Ci sono state anche delle difficol-
fessor Ettore Bergamini e le due
tà, legate soprattutto al fattore lin-
volontarie Shalom Costanza Pacini
guistico dal momento che non tutti
e Benedetta Raimo. I ragazzi han-
i ragazzi parlano inglese o france-
no partecipato alle lezioni in modo
se, lingue in cui si è svolto il corso;
attivo, dimostrando voglia di cono-
ma con l’aiuto dei compagni queste
scere e di capire la società in cui
criticità sono state superate. L’ap-
oggi vivono. Alcuni dei profughi,
prendimento della lingua italiana
soprattutto tra quelli provenienti
costituisce una sfida non facile per
da paesi di area francofona, non
molti di loro, ma tutti hanno dimo-
avevano mai frequentato la scuola,
strato voglia di imparare e di comu-
ma si sono dimostrati volenterosi e
nicare.
curiosi di conoscenza.
Sicuramente un momento apprez-
“Abbiamo imparato tante cose
zato da tutti era quello del pranzo,
nuove che ci permetteranno di inte-
tanto che hanno voluto pubblica-
grarci meglio nei paesi in cui vivia-
mente ringraziare Giusi Romano
mo, per esempio come comportarci
insieme alle volontarie Rina e Ma-
per strada e con le persone che in-
nuela che per tre mesi hanno cuci-
contriamo, o perché è importante
nato per loro, cercando di proporre
fare la raccolta differenziata. E’
piatti della loro tradizione.
“Anche per noi questo corso è stato un arricchimento – ha dichiarato don Andrea Cristiani – conoscere e approfondire mondi nuovi è un'opportunità da non perdere, tanto più da voi giovani che per uno scherzo del destino siete arrivati nel paese più vecchio d'Europa; un paese, il nostro, a cui le vostre teste e le vostre giovani braccia servono per progredire socialmente, anche se qualcuno ancora in Italia non lo ha compreso. Con la speranza che siate, sempre più da oggi, costruttori di pace: qui ed altrove”. La mattinata dell’ultimo incontro è proseguita con una a preghiera interreligiosa e la consegna degli attestati ai partecipanti e si è conclusa con un pranzo comunitario. Il corso invece continua attraverso i laboratori (cucina, informatica, cucito, agricoltura,…) messi in atto dalle associazioni per offrire ai migranti competenze da spendere un domani in ambito lavorativo e per inserirli fin da subito in percorsi di volontariato all’interno della comunità e delle associazioni.
▪
Maggio 2016| SHALOM | 25
L'INVASIONE DEGLI ULTRACORPI ovvero i musulmani sono solo una risorsa di Andrea Mancini, volontario Shalom
C
i sono tante forme per descrivere e soprattutto per eseguire il cosiddetto terrorismo delle idee. C’è ad esempio il cosiddetto mobbing, che significava soprattutto terrorizzare i propri sottoposti e dipendenti, recriminando continuamente sui loro comportamenti anche più banali. Quello però di cui vogliamo parlare qui è qualcosa di estremamente più sottile, molto meno riconoscibile, qualcosa di ambiguo, che può influenzare il comportamento di masse di persone, riuscendo dunque a render plausibile anche il comportamento meno condivisibile. Sto parlando di quello che un tempo era attuato dai regimi dittatoriali e che nella sua più recen-
26 | SHALOM |Maggio 2016
te evoluzione coinvolge anche le grandi democrazie del mondo, dagli Stati Uniti fino all’Europa. Non è cioè un terrorismo attuato da uomini cattivi, dai nemici del nostro stile di vita, ma è – al contrario – realizzato proprio dagli altri, dagli “ottimi”, in buona e spesso in cattiva fede. In questo settore davvero vastissimo (e come abbiamo detto, difficilmente identificabile) ha il suo posto d’onore quello che è oggi un pensiero sempre più diffuso contro l’Islam. Questa “caccia alle streghe” prende sempre più piede dopo gravissime azioni dimostrative, che in genere provocano centinaia di morti, come l’attentato alle Torri gemelle del 2001 o i recentissimi
atti terroristici di Parigi. Dopo questi attentati la comunità islamica cerca di convincere il mondo che non c’entra niente con le idee di queste piccole frange nel miliardo e passa di musulmani che ci sono al mondo, ma ci riesce abbastanza poco, al punto che quasi ogni giorno capita di leggere attacchi ai musulmani o ai loro costumi, tutti da leggere all’interno di un cosiddetto terrorismo psicologico. Facciamo alcuni esempi, per capirci di più: perché in Toscana, nella zona empolese fiorentina c’è un esplosione di meningite? Perché dall’Africa – dicono alcuni - arrivano in modo assolutamente non controllato centinaia di profughi (in genere musulmani), che hanno
diffuso la malattia. Strano, perché in altre regioni, dove la meningite non ha fatto così tante vittime, di profughi ce ne sono molti di più, e in base a questa ipotesi Lampedusa dovrebbe essere la capitale di questa malattia e poi perché non si dice che la meningite in Africa è di tipo A, mentre la nostra è la C? Altra strada, da anni straordinariamente presente, è quella dell’attacco alieno alla nostra civiltà, a partire da film come L’invasione degli ultracorpi per arrivare al recentissimo La quinta onda, con la paura, il terrore provocati dalla distruzione totale dell’umanità. Tutto questo fa arrivare ad una reazione disperata di una piccola parte del genere umano, che è quasi sempre destinata ad un’altrettanto insperata vittoria. In questi film e nelle serie televisive che si nutrono di queste parole d’ordine, non si dice – evidentemente – chi è il nemico supremo, l’importante è che sia più o meno
cattivo, la cosa importante è che sia insinuante, che abbia il volto di un amico caro, di un nostro parente stretto. Se vogliamo vincere dobbiamo ucciderlo, giustificando guerre e atti di violenza, che non sono gratuiti proprio perché motivati dalla necessità. Il discorso sarebbe lungo e molto complesso, quello che vorremmo suggerire in conclusione di questo articolo è che occorre sempre pensare con la propria testa, usare l’intelligenza e anche la storia, per comprendere le cose; non esiste il buono buono e il cattivo cattivo, esistono tante forme intermedie che bisogna scegliere in prima persona. Cercando soprattutto di non condannare a priori, né d’altra parte di aderire altrettanto aprioristicamente a parole d’ordine e a schieramenti semplicemente fideistici. Non ci può far spaventare dai discorsi dei politici: quando Obama
dice che l’esercito islamico è un cancro, non ci dice se potremo vincere questa malattia – come oggi si riesce a fare in moltissimi casi – semplicemente parla per terrorizzarci e per far sì che accettiamo qualsiasi azione lui decida di compiere contro questi che attentano alla democrazia occidentale, che spesso è anche corruzione, spreco, consumismo sfrenato, abbassamento di qualsiasi limite morale. Fatti questi che a volte avremmo potuto almeno tentare di contrastare, ma che adesso ci stanno comunque bene, perché rappresentano la nostra civiltà evoluta, che ha alcuni difetti, che però dobbiamo accettare, per contrastare la cosiddetta inciviltà dilagante, fatta invece di modelli spesso positivi, perché basati su altri presupposti, come quelli su cui è costruita la civiltà musulmana o quella, ancora per fare un esempio, di alcuni paesi exsocialisti.
▪
Maggio 2016| SHALOM | 27
ANDREA E MARGHERITA: UN MATRIMONIO DA FAVOLA di Silvio Della Maggiore, volontario Shalom
E
mozioni a non finire e
Giacomo e sostenuto dalle voci so-
Buona cucina e tanta allegria con
commozione
stelle,
liste dei cugini Pietro e Francesco,
la simpatica animazione a cura de-
alle Capanne, in occasione
è stata presieduta dal parroco loca-
gli amici più cari della coppia. Par-
delle nozze di Andrea Bertolacci e
le don Fabrizio, il quale si è distinto
ticolarmente esilarante la parodia
Margherita Gronchi, sabato 5 di-
per un’omelia sobria ed intelligen-
del servizio video delle Iene.
cembre scorso.
te, improntata al sacramento nu-
alle
ziale e al ricordo dei familiari della Nella chiesa della popolosa fra-
nostra Margherita.
zione montopolese gremita all’in-
Significativo è stato anche il grande gesto nei confronti di chi ha meno. Andrea e Margherita hanno
verosimile, alla presenza di parenti
Singolare e per certi versi forie-
scelto di ricevere, al posto dei con-
ed amici, si è stretta tutta la comu-
ro del clima familiare dell’evento,
sueti regali materiali, contributi
nità parrocchiale per assistere alla
è stata la presenza del concele-
in denaro a favore del “Progetto 7
cerimonia nuziale dei due giovani.
brante alle nozze, Padre Gladwyn,
Gennaio”, finanziando così l’impor-
Tanto per l’eleganza e la fresca
di origine indiana e vecchio amico
tante scuola per bambine indigenti
bellezza della sposa, quanto per il
di Roberta, il quale ha partecipa-
a Dorì in Burkina Faso nata in me-
portamento regale dello sposo, a
to all’intera cerimonia scattando
moria di Matteo e Roberta.
molti di noi è sembrato addirittura
tranquillamente le sue foto dall’al-
Al momento, nell’occasione di
di assistere all’unione di una sorta
tare, mentre indossava le vesti li-
questo matrimonio, sono stati rac-
di sosia della principessa Sissi di
turgiche.
colti ben 30.000 euro che verranno
asburgica memoria, con un non ben
impiegati per dotare il plesso scola-
identificato sceicco dalle origini
Nuvole di riso, bolle di sapone,
berbere per i suoi tratti e l’incar-
coriandoli e stelle di carta hanno
nato olivastro.
salutato, al termine della celebra-
stico di una mensa efficiente. Tanti auguri Margherita e Andrea!
zione, i due sposi sul sagrato della Ad
accompagnare
Margherita
chiesa accompagnandoli sul casso-
all’altare un emozionatissimo ed
ne di una vecchia Ape per un giro di
elegantissimo Gabriele, neo presi-
saluti al paese.
dente di Shalom, il quale ha contribuito a far sciogliere il pianto
Ottimo anche il ricevimento che
anche a chi aveva resistito fino ad
ha accolto gli oltre cento invita-
allora. Non posso certo nascondere
ti all’ Antica Fattoria di Paterno a
che nell’aria si poteva respirare la
Montespertoli, una splendida resi-
presenza compiaciuta di Matteo e
denza nelle colline che sovrastano
Roberta, fratello e madre della gio-
la piana di Empoli. E che dire poi
vane, ai quali spetterà il compito di
del riuscito buffet offerto il giorno
assisterla e guidarla dal luogo in cui
seguente, domenica 6 dicembre,
ora si trovano.
ad altrettante trecento persone al
La cerimonia nuziale, accompagnata dal coro diretto dallo zio 28 | SHALOM |Maggio 2016
Ristorante Agriturismo Colleoli?
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▪
I SOCIAL PER IL VOLONTARIATO di Costanza Pacini, volontaria Shalom
N
egli oltre 40 anni di attività del Movimento Shalom tante cose sono cambiate, il mondo stesso è cambiato, e con esso il modo di comunicare quello che facciamo. La comunicazione di oggi è dominata dall’uso dei social media, strumento che costituisce un’opportunità ma anche una trappola se non se ne conoscono appieno le strategie e le “leggi”. Per il mondo del volontariato i social media, relativamente semplici da usare ed economici, rappresentano strumenti strategici, da affiancare a quelli tradizionali per mantenere, ampliare e coltivare le relazioni con soci, volontari, sostenitori e donatori. Il Movimento Shalom, in collaborazione con il CESVOT, la Misericordia San Miniato, l’Associazione “Il mondo che vorrei” e il Comune di San Miniato, ha quindi organizzato
un corso di formazione per volontari dal titolo “I social per il volontariato. Le associazioni nell’era della comunicazione digitale” che si è tenuto presso l’Atelier Shalom dal 27 febbraio al 15 aprile 2016. L’obiettivo del corso è fornire alle associazioni di volontariato indicazioni per utilizzare in modo efficace questi strumenti di comunicazione. La metodologia didattica del corso è stata caratterizzata da un approccio pratico ed operativo: i docenti hanno trasferito in aula esperienze quotidiane e si è lavorato su casi pratici ed esempi reali. E’ stata inoltre prevista una fase di accompagnamento per l’apertura e la gestione di account social per permettere ai partecipanti di mettere in pratica le nozioni acquisite e utilizzare immediatamente i framework, gli strumenti e i tool illustrati dai docenti.
Il programma ha visto una parte di introduzione generale alle nuove strategie di comunicazione nell’era di internet, e quattro lezioni che hanno affrontato un’analisi dei principali social network e sulla scelta dei contenuti tenuta da Niccolò di Vito, Creative Director di Riprese Firenze, la scelta delle immagini, principi di grafica e di teoria dei colori tenuta da Irene Campinoti, Graphic Designer, la promozione di un evento attraverso i social tenuta da Elisa Spinosa, Blogger e Social Media Marketing Account e una introduzione ai principali strumenti di gestione dei social tenuta da Pierpaolo Pernici, GPO Mobile, Self Care & Social di Gruppo ACEA. Seguirà quindi una fase di accompagnamento per supportare i partecipanti nelle prime fasi dell’apertura e gestione di account social.
▪
Maggio 2016| SHALOM | 29
CONVIENE ANCORA INVESTIRE IN ADOZIONE? A CHI? E PERCHÈ? di Barbara Guerrucci, collaboratrice Shalom
I
n una società che cambia e
investiti, e, potenzialmente, quella
le adozioni e dell’affidamento dei
in’epoca di grandi riflessioni
che può incidere, con effetti anche
minori con la legge n.184 del 04
sui nuovi diritti e , per certi
di forte cambiamento e trasforma-
maggio
aspetti, di sfida riguardo a scel-
zione, nello sviluppo psico-fisico
ha ratificato la Convenzione dell’
te di filiazione che intendono, da
delle persone in crescita e nella co-
Aja sulla protezione dei minori ed
un lato, recuperare la possibili-
struzione delle relazioni familiari.
in materia di cooperazione del 29
1983,
successivamente
tà biologica della procreazione, e
L’adozione è un progetto di geni-
dall’altro, accedere alla conquista
torialità tra due parti che hanno già
Sicuramente l’entrata in vigore
culturale e giuridica della piena
una loro identità precisa e definita.
della Convenzione dell’Aja ha or-
equiparazione dei figli comunque
L’adozione non è un semplice fat-
ganizzato in modo chiaro e defini-
accolti, può rilevarsi come, anco-
to privato e per questo motivo i di-
tivo le adozioni internazionali uni-
ra, tra gli eventi dell’esistenza, ad
ritti che la riguardano non sono di-
formando il diritto e le procedure,
di là della formalizzazione dei riti e
sponibili, ma è una misura sociale e
limitando gli abusi delle adozioni
delle prassi, la scelta dell’ adozio-
legale in quanto consta nel ricono-
indipendenti ed il traffico dei mi-
ne sia tra quelle più intense e com-
scimento di un legame di filiazione.
nori; inoltre ha introdotto il ruolo
plesse sotto il profilo della consapevolezza ma anche dei sentimenti
Per tutte queste ragioni
maggio 1993.
l’Ita-
degli intermediari, i così detti Enti
lia ha disciplinato la materia del-
Autorizzati, limitando abusi e prassi non etiche di agenzie e di soggetti privati; ha dato, pertanto, un contesto giuridico ed amministrativo per la regolamentazione delle adozioni internazionali stabilendo standard minimi di tutela per i minori e disponendo l’obbligo di svolgimento di cooperazione nei paesi di provenienza. Ha messo il bambino al centro di ogni attività con lo scopo di fare sempre il suo supremo interesse. Con il tempo, però, le di namiche
30 | SHALOM |Maggio 2016
mondiali
sono
cambiate: nel 2003 il 43% dei mino-
sono entrati 12.453 minori e dopo
dozione
ri provenivano dall’Asia (Cina, India
gli Stati Uniti, l’Italia è il Paese con
sicuramente sono coppie non gio-
Corea, Vietnam), il 32% dall’Euro-
maggior numero di ingressi .
vanissime che prima di arrivare
pa (Bulgaria, Polonia, Ungheria), il
sono
cambiate
perché
all’adozione hanno intrapreso altri
17% dall’America latina (Colombia,
Anche il profilo dei bambini in
Brasile, Haiti,Cile) e il 6% dall’A-
questi anni è cambiato, in quanto
frica (Etiopia, RD Congo, Uganda,
la loro età va sempre aumentan-
Rappresentato lo scenario at-
Nigeria, Ghana, Kenya, Sud Africa);
do (la media supera i sei anni di
tuale delle adozioni internazionali
nel 2013 invece il 35% dall’Asia, il
età), alcuni paesi propongono in
noi pensiamo che convenga ancora
23% dall’Europa, il 12% dall’Ameri-
adozione solo bambini con età su-
investire in esse: l’adozione è ac-
ca Latina e il 28% dall’Africa.
periore ai 6-9 anni, molti altri solo
coglienza, incontro (nel senso di
Dal 1995, anno di entrata in vi-
minori con bisogni speciali (special
andare incontro a qualcuno). Adot-
gore la Convenzione dell’Aja, al
needs), quindi minori che hanno su-
tare significa scegliere di diventare
2004 il numero dei bambini adotta-
bito gravi traumi o che presentano
padri e madri di un figlio nato in
ti è stato in continua crescita: per
problemi di comportamento e con
un’altra famiglia, un figlio con il
esempio nel 2004 tra Usa, Spagna,
incapacità fisiche e mentali di vario
suo carico di sofferenze che chiede
Francia ed Italia sono stati adottati
genere.
di essere accompagnato nella vita
35.904 minori; dopo vi è stato un
percorsi per arrivare ad una genitorialità biologica.
con amore, dedizione e responsa-
inesorabile e continuo calo delle
In realtà anche le coppie che
adozioni: nel 2013 negli stessi paesi
intraprendono il percorso dell’a-
bilità.
▪
Maggio 2016| SHALOM | 31
PROGETTO SALUTE IN SENEGAL di Maria Rosa Salerno, volontaria Shalom e durante il travaglio. L’ostetrica ha fatto una formazione per diventare ecografista così da poter fare questa analisi sul posto durante la gravidanza e non trovarsi in situazioni di difficolta durante il parto. Ultima cosa è stata l’ acquisto dell’ ecografo. Il nostro lavoro non finirà e questo progetto sarà mantenuto economicamente e monitorato sempre. Lo spirito di Shalom dice che non ci devono essere barriere fra culture, religioni, etnie diverse; tutti possono crescere insieme
I
con amore e rispetto. l progetto Salute Senegal ha
anno dopo anno. Adesso ha il suo
preso il via nel 2013,dopo
fuoristrada, bene estremamente
due viaggi vissuti
molto in-
prezioso per un accesso al paese e
tensamente nel villaggio di Thiel e
alla struttura sanitaria più vicina,
dopo aver visto con i nostri occhi,
ha il suo impianto fotovoltaico che
provato sulla nostra pelle gli innu-
gli permette una vita migliore, ci
merevoli disagi che la popolazione
sono dei ventilatori per alleviare
vive quotidianamente. I sanitari del
il caldo durante le varie degenze
piccolo dispensario vivono situazioni di grande difficoltà e, con i pochi mezzi che hanno a disposizione, posso dire che fanno dei miracoli. In questi anni, lavorando con loro, cercando di trovare i passaggi da fare per rendere loro la vita e il lavoro più dignitosi siamo arrivati ad ottimi risultati. Tra noi e loro si è creato un rapporto di grande fiducia e di rispetto . Grazie a tutti i nostri donatori, che ci hanno sostenuto economicamente e moralmente, il posto di salute è migliorato 32 | SHALOM |Maggio 2016
Questo è quello che ci ha spronato ad andare avanti e lavorare bene. Grazie a tutte le persone che hanno creduto in noi ….. Grazie a tutte le persone che hanno lavorato con noi….
▪
LA VOCE DELLE SEZIONI SHALOM PISA
QUELLO CHE SI PENSA SIA UN GIOCO DA RAGAZZE
T
ra le varie iniziative portate avanti dalla nostra sezione nel 2015, nei giorni precedenti le festività natalizie, c’è stata la raccolta fondi in collaborazione con la profumeria Limoni, che ringraziamo vivamente, del centro dei borghi di Navacchio. Era la prima volta che la nostra sezione faceva un servizio di volontariato per incartare i pacchi regalo in cambio di un’offerta da parte dei clienti della profumeria. Le volontarie, di varie età ed etnie, si sono occupate di impacchettare gli acquisti natalizi come degli elfi della carità. Il risultato di questa raccolta ha soddisfatto i volontari Shalom tanto da riproporre l'attività per l'anno venturo, sperando in un risultato persino migliore. Durante l’anno la nostra sezione si è occupata di diverse iniziative, dalla raccolta fondi con le “Colombine della Pace” in aprile 2015, alla “CENA SOLIDALE” del 28/06/2015, passando per lo spettacolo teatrale “Gli allegri chirurghi” realizzato dalla Compagnia di recitazione amatoriale “Lo Zoccolo Duro” il 24/10/2015, per poi chiudere l’anno con le iniziative delle “Mele della Pace” e dei “Panettoncini della Pace”.
▪
Trisha Bindang EDU MENGUE
BIENTINA
L
a Sez. Shalom di Bientina opera continuativamente dal 2007 alla realizzazione di micro progetti che, al contrario, per noi, sono grandi essendo la nostra una piccola entità. Infatti per finanziare un progetto fino al suo compimento occorrono due anni di varie iniziative. Il progetto in corso consiste nel : -dare un contributo alla mensa della scuola primaria del villaggio di Pouni il cui edificio fu ampiamente restaurato , arredato, elettrificato con il progetto 2014-15; -donare due computers e stampante alla suddetta scuola; -finanziare piccole attività commerciali di 62 donne di Pouni; -dare un contributo di 10.000,00 euro per completare la costruzione dell' asilo a Fada N Gouma. Senza dubbio, se il nostro gruppo fosse più numeroso, riusciremmo a realizzare progetti più ambiziosi e in tempo minore. Il nostro obiettivo è di concludere il progetto entro la fine 2016 e tornare in Burkina Faso per vedere la sua realizzazione, sempre che la situazione in quel Paese si sia normalizzata. La nostra soddisfazione non è tanto nell’ attuazione delle opere, quanto nella consapevolezza di contribuire allo sviluppo della comunità burkinabè. Con i nostri viaggi abbiamo imparato che Il popolo del Burkina è tranquillo, dignitoso e desideroso di migliorare la sua esistenza e per questo Shalom e noi della sezione di Bientina ci impegniamo molto per questa terra del Sahel. Tutti coloro che vorranno affian-
carsi a noi in questi progetti di solidarietà possono contattarci telefonando alla sede centrale Shalom.
▪
Giuliano Bandecchi
TARANTO
CENA QUARESIMALE A PANE E ACQUA, ALLA PRESENZA DELL'A RCIVESCOVO MONS. FILIPPO SANTORO
M
ercoledì 10 febbraio 2016, nel giorno delle Sante Ceneri, il Movimento Shalom Onlus - Sezione Puglia di Taranto ha raccolto soci, cittadini, associazioni, cristiani, laici ed appartenenti ad altre religioni che si sono uniti insieme per la consueta iniziativa quaresimale della CENA A PANE E ACQUA, focalizzata sulla solidarietà nell’agire umano e tenutasi nell’Auditorium San Pio X in Taranto, dopo la S. Messa. Alla Cena, partecipata da numerose persone, anche quest'anno ha presenziato l'Arcivescovo Metropolita della Diocesi di Taranto, S.E. Mons. Filippo Santoro, che ha benedetto il pane e l'acqua e condiviso con i presenti il momento dell’agape in vicinanza ai poveri del Mondo. Con l’occasione è stato presentato un nuovo progetto di raccolta fondi a sostegno della sanità in Burkina Faso che la Sezione Puglia del Movimento Shalom ha intrapreso. Suor Sabine Kima, referente Shalom in Burkina per il sostegno a distanza ha informato che nel CenMaggio 2016| SHALOM | 33
PROGETTO ACQUA:
un pozzo per il Burkina Faso La mancanza d’acqua, che caratterizza soprattutto le regioni settentrionali del Burkina Faso ha conseguenze drammatiche, difficili da comprendere. Innumerevoli sono i bambini (e gli adulti) malati, affetti in molti casi dalla dissenteria o dalle parassitosi più crudeli contratte attraverso l’acqua inquinata. Le cose vanno molto meglio in quei villaggi che hanno la fortuna di avere un pozzo da cui ogni famiglia può attingere quei 10/15 litri d'acqua al giorno per le minime necessità alimentari ed igieniche. Un pozzo ha un bacino di utenza con un raggio fino ad oltre 10 Km, naturalmente da percorrere a piedi col vaso sulla testa,quasi sempre da parte delle donne. L’intervento di Shalom in favore di queste popolazioni ha un carattere strutturale : Shalom raccoglie finanziamenti e li impiega direttamente per perforare pozzi in Burkina Faso, attraverso l’imprese locali che ha costituito e che segue con continuità. Il costo di un pozzo è di 6850 € e mediamente da da bere a oltre 1000 persone.
www.movimento-shalom.org - tel. 0571-400462
LA VOCE DELLE SEZIONI SHALOM tro Maternità di Koudougou, creato dalla sezione pugliese della Onlus, è necessario l’acquisto di un ecografo per monitorare le gravidanze delle future mamme che in esso si recano. Tale strumentazione è di vitale importanza, pertanto lo Shalom tarantino ha deciso di avviare questa nuova raccolta. L’ecografo ha un costo di € 6.500,00. Alla Cena si accedeva con un’offerta libera a sostegno del suddetto progetto e sono state raccolte € 235,00. Chi vuol aderire può versare il suo contributo sempre sulle consuete coordinate bancarie (Banca Popolare di Puglia
e Basilicata – Ag. 6, Taranto- Iban IT89Z0538515806000000064935, intestato a Movimento Shalom Onlus), specificando in causale: “contributo liberale ecografo”.
▪
Katia Centrone
PONSACCO
CHI BEN COMINCIA
I
chini la befana Shalom che, a causa degli impegni del gruppo e dell’accavallarsi degli eventi cittadini, era stata trascurata per due anni. Ma sia per orgoglio, sia per rispondere alle richieste, i nostri volontari hanno rallegrato la serata dei bambini di dodici famiglie. Il 6 febbraio presso la palestra delle scuole Giusti è stata organizzata la festa di carnevale, divenuta ormai un evento atteso da tutti.
l 2016 si apre nel migliore dei
Con ben 170 persone messe a ta-
modi per la sezione Shalom di
vola, oltre ai 30 volontari, il grup-
Ponsacco. Il 5 gennaio abbia-
mo portato nelle case dei ponsac-
po si è ben districato tra cucina, servizio, giochi, animazione e promozione degli ideali shalom attraverso le nostre pubblicazioni e stampe. Il ricavato di queste attività sarà utilizzato per i lavori di ristrutturazione della nostra sede in via Montebello con l’obiettivo di farla divenire nuovamente un centro di ritrovo e di aggregazione per i ragazzi di Ponsacco. Mercoledì
10
febbraio
presso il Circolo Toniolo è stata organizzata, insieme alla Parrocchia di Ponsacco, la cena a pane e acqua. Dopo la lettura del messaggio di Papa Francesco per la quaresima 2016 sono state raccolte donazioni per circa € 250,00 che sono state devolute alla Caritas locale per la mensa dei poveri che è attiva sul nostro territorio.
▪
Matteo Innesti
Maggio 2016| SHALOM | 35
VIRUS
ONLUS
il della SOLIDARIETA’ CONTAGIA I TUOI AMICI
VIRUS
Il Movimento Shalom è come un che si diffonde dall’uno agli altri. Se ne resti contagiato te ne accorgi facilmente perchè Shalom ti cambia la vita, diventi più felice, affronti le difficoltà con maggiore forza, capisci in fondo che la vera gioia è nel dare, che la vera felicità si trova costruendo il Bene e la Giustizia.
VIRUS
Come tutti i , anche lo Shalom, quando ti prende non puoi fare a meno di contagiare chi ti sta vicino, gli amici, i conoscenti, i colleghi di lavoro, i compagni di scuola...
...Ah un ultima cosa!!!
VIRUS SHALOM
Per il non ci sono vaccini ne terapie va solamente assecondato.... Vai dunque e contagia....
Si cura solo con la
“SOLIDARINA”
DIARIO DI AMORE, AMICIZIA E SOLIDARIETÀ SHALOM Data
Attività
Dove
Progetto
8 DICEMBRE
41 Festa della Mondialità Afraca in fuga
Fucecchio (FI)
Progetto Scuola di Pace
7-21 DICEMBRE
Mostra Fotografica W(h)ere
Fucecchio (FI)
Progetto Accoglienza Profughi
8 DICEMBRE
Mostra Fotografica in Cammino
Cecina (LI)
12 DICEMBRE
Concerto degli Auguri
Fucecchio (FI)
18-20 DICEMBRE
Mercatino della Solidarietà
Firenze
21 DICEMBRE
Consegna attestati Corso cittadinanza Fucecchio (FI) globale
Progetto Accoglienza Profughi
22 DICEMBRE
Costruiamo la pace
Napoli
Progetto Scuola di Pace
30 DICEMBRE
Spettacolo teatrale. Tra la vanga e il fucile
Fucecchio (FI)
Progetto Università IPS Burkina Faso
1 GENNAIO
Marcia della Pace
San Rocco - Larciano (PT)
5 GENNAIO
La befana in tutte le famiglie
Ponsacco (PI)
5-15 GENNAIO
Viaggio Umanitario
Burkina Faso
28 GENNAIO
Torneo di Burraco
Bientina (PI)
Progetto Burkina
30-31 GENNAIO
Spettacolo teatrale
Empoli (FI)
Progetto Salute in Senegal
6 FEBBRAIO
Festa di Carnevale
Ponsacco (PI)
Progetto Scuola di Pace
10 FEBBRAIO
Cena a pane e acqua
San Miniato (PI), Fucecchio (FI), Ponsacco (PI), Taranto
13 FEBBRAIO
Cena di solidarietà
Prato
Progetto Burkina
27 FEBBRAIO 5 APRILE
Corso i social e il volontariato
San Miniato (PI)
Progetto Scuola di Pace
19 FEBBRAIO
Presentazione del libro: Uganda
Bientina (PI)
26 FEBBRAIO
La pizza della solidarietà
Vada (LI)
Progetto Acqua
6 MARZO
Laboratorio scrittura autobiografica
Prato
Progetto Scuola di Pace
6 MARZO
Convegno: La cooperazione in Burkina San Miniato (PI) Faso
Progetto Scuola di Pace
8 MARZO
Mercatino di solidarietà
Progetto Marco Sardelli Burkina Faso
13-27 MARZO
Campagna di raccolta fondi Colombine della pace
28 MARZO
XXIV Meeting della Pace
Siena
29 MARZO 8 APRILE
Viaggio Umanitario
Sud Sudan
2 APRILE
Conferenza: Il lento processo egualitario del pianeta donna
Fucecchio (FI)
19 APRILE
Assemblea dei soci
San Miniato (PI)
23 APRILE
Metti in Campo il Cuore
Empoli (FI)
Napoli
Progetto Scuola di Pace
Progetto Scuola di Pace Progetto Scuola di Pace
Progetto Scuola di Pace
Scuola, alimentazione, acqua e cure mediche in Africa
Maggio 2016| SHALOM | 37
COME ADOTTARE A DISTANZA Paesi: Burkina Faso, Congo Brazzaville, Eritrea, Etiopia, India, Pakistan, Uganda E’ necessario compilare una domanda di richiesta di adozione a distanza dove vanno specificati i dati anagrafici del richiedente. La richiesta può essere fatta tramite internet sul sito www.movimento-shalom.org oppure inviando un fax allo 0571-1834775
Carta di credito: per chi è in possesso di un indirizzo di posta elettronica saranno inviate le password di accesso all’area riservata del sito http://donazioni.movimento-shalom.org con le quali si potrà effettuare il pagamento online con carta di credito
Nell’arco di circa 30 giorni perverrà tramite il servizio postale l’atto di adozione contenente la fotografia, le indicazioni sullo stato di salute e della famiglia del bambino/a assegnato/a insieme ai dati per poter effettuare il versamento della quota annua di € 200,00 (suddivisibile anche per chi lo desidera in 2 rate semestrali di € 100,00)
Per ulteriori informazioni contattare la segreteria centrale allo 0571-400462 e-mail: adozioniadistanza@movimento-shalom.org
Dati per il versamento: Bonifico: CRSM codice Iban: IT49U0630071150CC1000006324 intestato a Movimento Shalom onlus via Carducci n 4 56028 San Miniato (Pi). Nella causale specificare: adozione in … Conto corrente Postale: n° 11858560 intestato a Movimento Shalom onlus via Carducci n 4 56028 San Miniato (Pi). Nella causale specificare: adozione in …
38 | SHALOM |Maggio 2016
Adozioni a distanza in Burkina Faso per il sud Italia Contattare la sezione Shalom di Taranto: telefax 099-7366518 – e-mail shalom15@inwind.it o per posta Movimento Shalom via Emila n 20 74100 Taranto. Compilare la domanda di adozione a distanza richiedendola a Movimento Shalom oppure scaricarla dal sito www.movimento-shalom.org Al ricevimento dell’atto di adozione a distanza si può effettuare il versamento sul c/c 64935 della Banca Popolare di Puglia e basilicata Ag. 6 di Taranto cod. Iban: IT89Z0538515 8060 00000064935 intestato a Movimento Shalom Adozioni a distanza.
PROGETTI DI SOLIDARIETÀ APERTI NEL MONDO Università IPS: Asino da trasporto: Progetto Acqua: Progetto 7 Gennaio: Una Mucca per la vita: Una Banca per i poveri: Dal fango ai mattoni: Progetto M.me Bernadette Casa della Pace Massimo Cecchi in Uganda Progetto Jatropha Vanda X il Togo & la casa di Giacomo Foresteria sanitaria e ambulatori oculistici Illumina una capanna Progetto Koupela
una borsa di studio per l’Università di agronomia, diritto e comunicazione in Burkina Faso, € 1.500,00 per una borsa di studio. acquisto e dotazione, a giovani burkinabè, di un asino con carretto da trasporto per l’avviamento di una piccola attività, € 600,00 perforazione di pozzi nei villaggi più poveri del Burkina Faso. per contribuire a questo progetto: C.R. Volterra codice IBAN: IT69 H063 7071 1500 000 10000 998, € 6.850,00 completamento del complesso scolastico a Dorì in Burkina Faso. acquisto e dotazione, a una famiglia ugandese, di una mucca da latte che potrà essere utilizzata per l’alimentazione dei bambini e come animale da soma nell’agricoltura, € 500,00 progetto di microcredito in Uganda e Senegal volto a sostenere piccole realizzazioni, soprattutto delle donne, € 250,00 ricostruzione di una casa di 60 mq in Uganda, € 1.650,00 centro di accoglienza per bambini orfani a Nouna in Burkina Faso centro di formazione giovanile alla pace ed alla cooperazione per l'Africa centrale a Mityana. Scuola professionale di agronomia. Fattoria equo solidale sviluppo della filiera dell’agro-combustibile in Burkina Faso. dona un mattone per la costruzione della cappella, € 5,00; con € 100,00 si può mantenere uno studente ai corsi di alfabetizzazione. completamento di una foresteria per ospitare personale medico e paramedico e di due ambulatori oculistici presso il centro Laafi Roogo a Ouagadougou in Burkina Faso Kit fotovoltaico per una famiglia del Burkina Faso, € 50,00 avviamento panificio e scuola materna a Koupela in Burkina Faso, € 75.000,00
PER CONTRIBUIRE AD UNO DI QUESTI PROGETTI:
CRSM filiale di San Miniato codice IBAN: IT49 U063 0071 150C C100 0006 324 oppure CCPostale n° 11858560 entrambi intestati a Movimento Shalom Onlus via Carducci, 4 - 56028 San Miniato - Pi specificando nella causale il progetto prescelto.
ADOZIONI INTERNAZIONALI
Il Movimento Shalom opera anche nel settore delle adozioni internazionali. Per informazioni tel. 0571-43987 e-mail adozioniinternazionali@movimento-shalom.org
ADOTTA UN SEMINARISTA
Con 600 Euro contattando il Movimento Shalom sezione di Taranto allo 099-7366518 e-mail shalom15@inwind.it oppure il Diacono Mino Gentile al 328-9228957 e-mail cristinaintini@hotmail.com si può adottare a distanza un seminarista in Burkina Faso. C/C n° 64935 della Banca Popolare di Puglia e Basilicata di Taranto codice Iban: IT89 Z0538515 8060 000000 64935 intestato a “Movimento Shalom Adozioni a Distanza” specificando nella causale: “adozione di un seminarista”. Maggio 2016| SHALOM | 39