Z Platform Special Ottobre 2016

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Overview di comparto Le nubi non mancano, ma i mercati internazionali nel terzo trimestre dell’anno sono stati comunque capaci di regalare qualche soddisfazione agli investitori. I fondi raccolti nelle categorie Morningstar dedicate ai fondi che investono con un orizzonte globale nel periodo hanno guadagnato, mediamente, poco più del 4%. L’elemento comune che ha caratterizzato le aree sviluppate è stato il focus degli investitori sulle diverse Banche centrali. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil per il 2016. Rispetto alla previsione del giugno scorso, pari al 2% (già ritoccata al ribasso), ora la stima per la fine dell'anno è di una crescita dell'1,8%. Sono state lasciate invariate, invece, le previsioni per il 2017 al 2% e per il 2018 all'1,8%. In una situazione del genere, dicono gli operatori, è improbabile che la Banca centrale Usa decida di alzare i tassi di interesse prima dell’anno prossimo. A sottolineare i giri a vuoto che in alcune occasioni fanno gli Usa sono stati i dati relativi all’occupazione di agosto: 151mila nuovi posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione rimasto invariato al 4,9%. Le previsioni degli analisti erano per la creazione di 180mila nuovi posti e una discesa di 0,1 punti, al 4,8%, del tasso di disoccupazione. A questo va aggiunto il rallentamento, che ormai va avanti da qualche tempo di alcuni settori che normalmente guidano la crescita americana: auto, linee aeree e produzione di petrolio (anche shale). In Europa, il Consiglio direttivo della Bce ha confermato l'intenzione di condurre gli acquisti mensili di attività per 80 miliardi (il cosiddetto Bazooka), sino alla fine di marzo 2017, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché non si riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione che è di un tasso annuo vicino ma inferiore al 2%. “L'inflazione complessiva nell'area dell'euro si è mantenuta attorno allo zero negli ultimi mesi”, spiega l’Eurotower. “Le misure di fondo non hanno nell'insieme mostrato segni evidenti di una tendenza al rialzo, mentre le pressioni sui prezzi sono rimaste moderate”. Inoltre, le misure delle aspettative di inflazione a lungo termine ricavate dai dati di mercato sono diminuite ulteriormente. I mercati emergenti, intanto, ringraziano la Fed. I bassi tassi di interesse Usa, favoriscono gli investimenti nelle aree in via di sviluppo. Questo asset di investimento è particolarmente sensibile alle decisioni della Federal Reserve in fatto di politica monetaria visto che molti stati in via di sviluppo e diverse aziende locali hanno acceso prestiti in dollari.

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