GDS 22-02-2013

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VENERDÌ 22 FEBBRAIO 2013

LETTERE DITE LA VOSTRA INDIRIZZO Via Solferino, 28 20121 Milano Fax 02.62.82.79.17 Email: gol@rcs.it

A CURA DI FRANCO ARTURI Twitter: @arturifra

L’orgoglio rossonero e un grande mistero Caro Franco, due anni fa, da vecchio interista orgoglioso, le scrissi per sostenere che, in tempi recenti, la sola squadra a mettere sotto il Barca era stata la mia Inter nella semifinale di Champions 2010. Oggi, all'indomani di Milan-Barcellona e alla vigilia di un derby che si presenta a dir poco ostico per i nostri colori, devo ammettere che mai ho visto i blaugrana così impotenti e inefficaci, e tutto ciò per merito esclusivo dei rossoneri che hanno giocato una gran partita. Complimenti ai cugini. E viva Inter!

Mercoledì sera a San Siro ho rivisto l’anima del mio «vecchio» Milan, considerando che ho avuto la fortuna di veder giocare gente come Schiaffino, Grillo, Liedholm, ecc. Ermanno Montermini (Milano) Non sarò io a gettare nemmeno un bicchierino di acqua gelata sull’incendio di entusiasmo del popolo rossonero do-

po una delle loro più belle serate di sempre. Oltretutto non riuscirei a raffreddarlo nemmeno di un millesimo di grado. E non avrebbe senso: tutti hanno dato tutto, stupendo in primo luogo se stessi. Lo sport è questo: vincere soprattutto sui propri limiti. Nessuno più del Milan di mercoledì sera c’è riuscito. Non parlo di tattiche perché sarebbe del tutto improprio: la maggior parte delle avversarie contro il Barcellona giocano o sono costrette a giocare come ha richiesto Allegri. Era stata la stessa cosa nelle 4 sfide del-

l’anno passato, ma era andata alla fine molto diversamente. Invenzioni non ne ho viste e non credo fosse possibile ipotizzarne, a parte i surreali consigli di Berlusconi. Di più e di meglio in questa occasione c’è stata la capacità di sacrificio degli attaccanti: in una partita quasi completamente difensiva, certamente Pazzini ha corso di più di Ibrahimovic e El Shaarawy macina il triplo dei chilometri di Robinho. Pochino per spiegare tutto. E allora, ragazzi miei, diamo una ripassata al centrocampo

dei catalani a San Siro, tanto per fare un piccolo esempio: Fabregas-Busquets-Xavi. Hanno straperso contro Muntari-Ambrosini-Montolivo. Come vi suona? Personalmente, prima di ogni cosa lo considero come una prova dell’onnipotenza del calcio. Capite: non hanno perduto, cosa che capita ogni tanto anche alle squadre mostruose. Si sono buttati in un mare di impotenza con una pietra legata al collo. Arrivo a dire che non mi pare che il dispendio energetico dei rossoneri sia stata eccessivo in questa partita: impiombati erano i loro avversari, sulle rispettive posizioni gli uomini di Allegri. Così per 80 minuti su 90. Questa partita passerà certamente alla storia come uno dei più grandi misteri del calcio europeo. Mi rimangono due sassolini nelle scarpe da togliere. Primo: do del ridicolo a Piqué che chiama catenaccio la tattica del Milan, termine che usa solo per le squadre italiane mentre tutti nel mondo affrontano così la sua squadra. Secondo: gli spagnoli si sono lamentati chiamando campo di patate il fondo di San Siro. Hanno ragione.

Noi tostissimi, noi tristissimi

I miei sospetti su Siena e Lazio

Malagò, Sordi e i presidenti

Pistorius ti voglio bene

La Juve perde di nuovo e riapre il campionato, il Napoli fallisce per l'ennesima volta e non ne approfitta, Lazio Inter Milan Roma troppo lontane, il Catania (seppur piacevolissimo) già a 39 punti, Pescara e Palermo imbarazzanti. Solo per citarne alcune. La Serie A, al momento, è di una tristezza e pochezza rare. In altri campionati saremmo comparse.

Non vorrei risultare antipatico, ma sono 2 campionati che quando la Lazio gioca a Siena puntualmente perde con almeno 3 gol di scarto, ieri sera 3-0, a gennaio 2012 4-0. In periodo storico dove gli scandali calcistici stanno rovinando il nostro campionato, partite come questa passeranno inosservate ancora per molto tempo? Secondo me il motivo principale per cui gli stadi son sempre più vuoti è anche che molta gente prevede i risultati prima che le partite si giochino. Calciopoli e calcioscommesse mi hanno rovinato la passione per questo sport. Vado allo stadio tutte le domeniche e ho sviluppato una malizia che prima non avevo, guardare le partite non è più come un tempo.

Una piccola riflessione in margine alle elezioni per la presidenza Coni. Sulla Rosea di martedì scorso ad Angelo Binaghi, sostenitore di Pagnozzi, è stato chiesto se ritenesse che alcune dichiarazioni di voto dei giorni e delle settimane precedenti potessero essere ingannevoli. Risposta del presidente della Federtennis: «Assolutamente no. I presidenti federali sono persone serie e se hanno detto una cosa, mantengono l’impegno». Poi la votazione è finita con la vittoria di Malagò. Dobbiamo ridere per la barzelletta che ne è derivata oppure dobbiamo preoccuparci, in prospettiva futura, per quell’impegno non mantenuto da presidenti federali ritenuti persone serie?

Eroe coraggioso, esempio per il mondo intero, portatore di speranza a chi speranza non ha più. Questo era, è e sarà sempre per me Oscar Pistorius, sommo «interprete dell' essere umani», vittima dell'incapacità di distinguere l'amore dal possesso, creatore e distruttore della sua leggenda. Umano, assassino, non mostro. Ti voglio bene Oscar

Fabrizio Naldoni

La sconfitta del Barcellona rafforza in me il convincimento sul livello del campionato italiano: quanto vale? Secondo me tanto, è il più difficile al mondo. Le prime possono andare a perdere sul campo dell’ultima in classifica (Lazio docet) ed è sempre stato così. Il Barcellona vincerebbe a mani basse il nostro scudetto? Nemmeno per sogno... Gabriele Pecchi (Siena)

Vi voglio bene: se mi mandate un consenso esplicito e una liberatoria per la privacy mando a ciascuno l’indirizzo dell’altro in modo che possiate arrivare ad un punto di sintesi. Perché non dubito che ci riusciate. P.s.: escludo di dirvi da che parte sto, sbrigatevela da soli.

Si è svolto ieri mattina al Circolo della stampa di Milano un incontro fra la segreteria della Federazione Nazionale della Stampa e i comitati di redazione e i fiduciari delle testate del gruppo Rcs. Lo scopo era delineare le strategie sindacali dopo la presentazione, l’11 febbraio, del piano di ristrutturazione del gruppo, che prevede l’esubero di 640 dipendenti in Italia (di cui, secondo notizie ufficiose, circa 200 giornalisti), la vendita o chiusura di dieci testate periodiche, l’alienazione del palazzo di via Solferino, storica se-

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TERZO TEMPO

Porto Franco

Marco Ferrari (Bologna)

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Davide Golinelli (Bologna)

Sergio Cignoli (San Daniele del Friuli)

Se sulla base di due risultati lei arriva a costruire un teorema del genere, può dubitare di tutto, anche del suo nome e cognome. Tuttavia mi rendo conto che le molte patologie del calcio italiano hanno contribuito in modo determinante a rinchiuderla nella prigione della dietrologia. E allora in tanti le devono delle scuse.

La prima tentazione è buttarla sul ridere: un modo come un altro per ricordare il decennale della morte di Alberto Sordi e le sue penetranti maschere italiane, fino a scendere alla meschineria e alla cialtronerie pura. Però, mi creda: questo teatrino non ha dato una grande immagine del nostro sport. Resta un retrogusto un po’ nauseabondo.

Tommaso Buldini

Non avrei pubblicato la sua lettera che assomiglia (le chiedo scusa, niente di personale) a un piccolo delirio. Senonché la sua reazione di fronte a un grande colpevole (vedremo fino a che punto) dello sport è purtroppo abbastanza diffusa. Piuttosto che disinvestire affettivamente su un personaggio che non meritava (a posteriori ora lo sappiamo) tutta quella ammirazione che gli avevamo riservato o che comunque ha dei limiti paurosi, inventiamo una realtà parallela. Non esiste un «per me resterai» eccetera eccetera, esiste solo un giudizio umano ragionevolmente certo al quale conviene adeguarsi per non deragliare dai binari della ragionevolezza e non rinchiudersi in uno psico-relativismo che fa spavento.

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BIGLIETTI A 13 EURO L’83a edizione del Salone internazionale dell’automobile di Ginevra sarà aperta al pubblico da giovedì 7 a domenica 17 marzo. Sono annunciate ben 133 anteprime

SALONE DI GINEVRA DAL 7 AL 17 MARZO

Novità rosse con Alfa 4C e Ferrari Enzo

S Orari Tutti i giorni dalle 10 alle 20, tranne nel fine settimana quando l’orario è dalle 9 alle 19

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Una delle prime immagini dell’erede della Ferrari Enzo CORRADO CANALI

Biglietti Gli interi costano 16 franchi (13 euro). Il prezzo dei ridotti, invece, per i ragazzi dai 6 ai 16 anni e per i pensionati, è fissato in 9 franchi (circa 7 euro). Infine i gruppi di oltre 20 persone pagano 11 franchi (circa 9 euro). I tagliandi si comprano anche online su http/billeterie.salon-auto.ch

Tra tutti i saloni dell’auto nel mondo, quello di Ginevra è forse il più importante. Non c’è Detroit o Los Angeles, ma neppure Francoforte o Parigi in grado di eguagliare l’audience della rassegna che ogni anno in primavera, si svolge al Palexpo di Ginevra: l’edizione 2013, la numero 83, aprirà i battenti giovedì 7 marzo e li chiuderà dieci giorni dopo, domenica 17. Nessuno vuole proprio mancare. Gli organizzatori lo sanno: quest’anno, ad esempio, hanno ampliato il padiglione numero 6, dei 7 complessivamente disponibili, con oltre 5000 metri quadrati in più, bruciati, naturalmente, in poche ore. Sia pure in tempi di crisi il Salone di Ginevra registra ogni anno il tutto esaurito, tanto che l’edizione 2013 può contare su 260 espositori provenienti da 30 Paesi in rappresentanza di oltre 700 marchi con 900 vetture esposte. Per non parlare dell’affluenza di pubblico, oltre 700000 i visitatori l’anno scorso, molti dei quali svizzeri ma anche 30000 italiani, di sicuro un po’ di più quelli attesi quest’anno.

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Supervetrina Il programma 2013 offerto ai visi-

Anteprima L’apertura al pubblico è preceduta, martedì 5 e mercoledì 6 marzo, dai giorni riservati alla stampa

tatori quanto a novità è intrigante, visto che prevede 133 anteprime, 101 delle quali mondiali, le restanti 32 europee, insomma il meglio di oggi, ma in prospettiva anche domani. Stella designata la nuova Ferrari Enzo, ma anche l’Alfa Romeo 4C. Tra i nuovi espositori, oltre alla cinese Qoros, anche McLaren, che presenta la sua gamma di auto sportive ispirate a quelle da corsa, Exagon Motors e Noble Automotive. Tra le numerose anteprime la coupé Aston Martin Rapide S, la berlina Bmw 328i Gran Turismo, la nuova Volkswagen Golf Gtd, il Suv Audi RS Q3, la cabriolet Opel Cascada, il Suv Renault Capture, la Skoda Octavia Limousine, il Suv Suzuki SX4 S-Cross, la coupé Mercedes Benz Cla e la berlina Maserati Quattroporte V8. Magli organizzatori di Ginevra non perdono occasione per guardare avanti e, in particolare, si preoccupano di quella che sarà la mobilità del futuro. Da quest’anno, ad esempio, il padiglione delle vetture «verdi» sparisce perché i veicoli a basse emissioni saranno ospitati negli stand dei loro costruttori. Finalmente l’auto ecologica sta diventando grande, niente più vetture per pochi, anche se ci vorrà ancora tempo, a spiegarlo sono gli stessi organizzatori svizzeri, prima che le batterie che alimentano le auto elettriche, ma anche quelle ibride plug-in, scendano a dei prezzi più accettabili e di conseguenza le vetture elettriche costino meno: non prima del 2020. E il 4 marzo, alla vigilia delle due giornate di pre-apertura dedicate alla stampa, verrà assegnato il titolo di Auto dell’Anno 2013. Finaliste: Ford B-Max, Hyundai i30, Mercedes Classe A, Peugeot 208, Renault Clio, Subaru BRZ/Toyota GT86, Volkswagen Golf e Volvo V40. © RIPRODUZIONE RISERVATA

COMUNICATO SINDACALE de del Corriere della Sera, e una serie di altri risparmi con decurtazioni pesanti dei costi del lavoro. Il segretario Fnsi Franco Siddi e gli altri membri della segreteria e i rappresentanti sindacali dei quotidiani e dei periodici Rcs hanno convenuto sui seguenti punti: 1) la difficile situazione economica dell’azienda Rcs è dovuta alla crisi mondiale del settore, ma in primo luogo a scelte

sbagliate del management, come l’acquisto a prezzi fuori mercato dell’azienda spagnola Recoletos, nell’anno 2007, causa principale dell’attuale elevato indebitamento. 2) il piano di tagli radicali è tutto concentrato sugli aspetti finanziari del problema e appare rivolto a trovare consenso presso banche e mercati piuttosto che allo sviluppo dell’azienda. 3) in questi anni l’azienda non

ha investito sul futuro, non si è preoccupata di trasformare la più grande azienda editoriale del Paese alla luce delle possibilità offerte dai nuovi mezzi digitali. Emblematiche le storie di quattro iniziative di prodotti informativi per iPad avviate al Corriere della Sera, a Max, a Bravacasa e ad A che sono state chiuse dopo poco tempo, l’una per scadenti risultati, le altre inopinatamente. I Cdr, in rappresentanza dell’intero corpo giornalistico

condizioni di rinegoziazione del debito. Rcs, sono disponibili a trattare con l’azienda un piano di rilancio, che preveda risparmi, tagli agli sprechi e soprattutto l’inserimento pieno nell’informazione digitale, che dovrà affiancare e integrare quella su carta. Chiedono dunque, prima di avviare trattative con l’azienda, la presentazione di un piano industriale ed editoriale, con l'indicazione preliminare e chiara della ricapitalizzazione a carico degli azionisti, che negli anni si sono distribuiti lauti dividendi, e delle

Chiedono di non proseguire sul fronte delle dismissioni e ritengono non discutibile un progetto che voglia soltanto stravolgere l’assetto delle testate e distruggere patrimoni accumulati negli anni. I Cdr Rcs avvieranno iniziative comuni con il sostegno della Fnsi. Federazione nazionale della stampa italiana Cdr Corriere della Sera Cdr Gazzetta dello sport Cdr dei periodici Rcs


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