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La rivista

per il benessere e la sostenibilità

02/2018

ALIMENTAZIONE Suggerimenti preziosi per sconfiggere a tavola la stanchezza primaverile.

MOVIMENTO A passeggio senza meta. Perché camminare fa bene al corpo e allo spirito.

Paradisi terrestri Orti e giardini da vivere e contemplare


COLAZIONE IN SVEDESE


EDITORIALE

Voglia di novità

Con i fiori alla Scuola Club

Foto di copertina: Chris Gilleard; © Sabine Braun, iStock

Ok, un mazzetto di fiori di campo riesco a farlo pure io. Ma la cosa si complica quando voglio creare un bouquet con fiori da taglio. Non mi viene mai. Quindi ho deciso di iscrivermi a un corso di composizioni floreali alla Scuola Club Migros. Se avessi la fortuna di avere un giardino, mi iscriverei senza dubbio anche al nuovo corso di design dei giardini – per un giardino creativo e sosteniblie. Sembra davvero interessantissimo!

I negozi dell’usato mi attira-

no magicamente. Così anche il Gartenbrocki Hardundgut a Embrach, un’azienda dell’ Ufficio cantonale dei servizi sociali di Zurigo. Ci si trova di tutto! Mobili di design, come quelli che troneggiano nei giardini della costa d’oro di Zurigo, secchi e annaffiatoi di rame, ma anche attrezzi di qualità per giardinaggio che nuovi costerebbero un patrimonio. Un paradiso per le talpe come me.

Care lettrici, cari lettori In ognuno di noi si nasconde un giardiniere – beh, in quasi tutti. In alcuni si trova più che altro un cacciatore. Io sono chiaramente un tipo da giardinaggio. I miei primi ricordi ruotano attorno al vivaio vicino alla casa in cui ho vissuto i primi anni della mia vita. Era davvero fantastico avventurarsi tra i campi e cogliere le fragole direttamente dal cespuglio – naturalmente con il permesso del giardiniere! Un vero paradiso. Il vivaio non c’è più, ma il sapore dei suoi frutti rimarrà per sempre vivo nella mia memoria, come la gentilezza del giardiniere. La vista di un bel giardino non riporta necessariamente la nostra mente a quando eravamo bambini, ma sembra comunque evocare in noi quell’immagine eterna del mitico giardino di Adamo ed Eva. Il giardinaggio è meditazione: poiché non è possibile ottenere risultati velocemente, proietta i nostri pensieri immancabilmente verso il futuro e apre la mente alle leggi della natura, alle quali non possiamo sottrarci. Una volta, un amico mi raccontò che sua nonna appena sopra gli ottant’anni trovò morte mentre svolgeva il suo lavoro preferito nel suo luogo prediletto – facendo giardinaggio. Cadde con la zappa nella mano e fine!» Me lo raccontò con un sorriso e io sorrisi insieme a lui a questo pensiero. Solo pochi di noi avranno questa fortuna, perché magari non abbiamo il giardino. Nel mio caso dovrò accontentarmi di un grande balcone con piante, soprattutto sempreverdi, distribuite in circa cento vasi e dei momenti di entusiasmo che vivo quando vedo un giardino rigoglioso. La nostalgia per un orto da coltivare, che muta costantemente d’aspetto assieme a noi e ci regala i suoi frutti, non svanirà mai. Di sicuro per me è così. Mi rifaccio alle parole di Cicerone, il pensatore romano, che sapeva che non manca nulla a coloro che hanno una biblioteca – e un giardino. Roberto Zimmermann, responsabile di redazione Health & Beauty ad interim Vivai 2018

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Foto: Alexandra Wey

Pubbliredazionale

Il marito di Amal Mahmoud è stato ucciso da un missile, uno dei suoi fratelli è stato ammazzato in guerra, un altro risulta disperso.

Amal: continuare a vivere tra le macerie di Aleppo Ad Amal Mahmoud* (43 anni) la guerra ha tolto tutto: suo marito, la casa sicura, una vita dignitosa. Adesso lotta per la sopravvivenza della sua famiglia tra le macerie di Aleppo. Ma le forze vengono meno. Le donazioni che riceve dalla Svizzera mediante Caritas riescono ad alleggerire un po’ il peso della sopravvivenza. «Hanno sparato alla mia casa» racconta Amal Mahmoud e guarda verso una delle finestre della sua casa inchiodate in modo provvisorio. A volte non riconosce più la propria vita. Amal vive con tre figlie, la nuora, la nipotina e i suoi genitori ad Aleppo Est, tra le macerie, senza elettricità e senza acqua a sufficienza. La famiglia ha perso quasi tutto quello che possedeva. La sua casa è gravemente danneggiata e al suo interno c’è solo qualche materasso, per il resto è vuota. Tutti dormono stretti l’uno all’altro, per tenersi caldo, in una stanza vuota. Hanno finito il gas per

il riscaldamento. Amal non ha i soldi per comprarne altro. Da quando c’è stata la guerra, i prezzi sono lievitati: oggi Amal deve pagare dieci volte di più per ogni cosa. Lavora come domestica. Con il suo stipendio deve sfamare l’intera famiglia di otto persone.

Dopo sette anni di guerra, molte persone in Siria vivono una condizione di enorme dolore e sofferenza. Lottano per sopravvivere tra le macerie o come profughi lontano da casa. Solo in Siria, 6,5 milioni di persone non hanno da mangiare a sufficienza, 5,3 milioni vivono in alloggi poco sicuri e inadeguati. Altri 5,5 milioni sono fuggiti dal Paese e vivono in condizioni simili senza speranza di tornare presto. Con il sostegno delle sue donatrici e dei suoi donatori, Caritas aiuta le persone in Siria e nei Paesi confinanti come il Libano e la Giordania ad assicurarsi la sopravvivenza: finanzia beni semplici e irrinunciabili dell’uso quotidiano, come beni alimentari, vestiti, cure mediche, coperte e pannolini, un alloggio sicuro. Assicura la frequenza scolastica ai bambini profughi e un lavoro alle famiglie profughe.

Sono passati quasi cinque anni da quando Amal ha perso il marito. Fu colpito da un missile mentre voleva salvare alcuni effetti personali dalla distruzione. Ad Amal viene da piangere quando lo racconta. Anche i suoi fratelli sono rimasti vittime della guerra. Da allora tutto il peso grava sulle sue spalle: le faccende domestiche, la cura dei figli e il lavoro. «Devo fare da madre e da padre» dice con tono deciso della voce. Lotta per la sua famiglia con tutte le sue forze. Da Caritas riceve regolarmente aiuti di cui è molto grata: «Ho dolori ovunque. Sono esausta e contenta che Caritas mi tolga un po’ di fatica.»

Per maggiori informazioni su Amal Mahmoud e la sua famiglia: farelacosagiusta.caritas.ch

Siria: aiuto immediato nei momenti di grande bisogno

*Nome e cognome sono stati cambiati per tutelare la persona.

Conto donazioni: 60-7000-4 Per donazioni online: caritas.ch/donazionesiria


DALL‚ INTERNO

Sigla editoriale Editore: Federazione delle cooperative Migros Direzione Media Migros: Lorenz Bruegger Responsabile edizioni: Rolf Hauser Direzione redazioni Media Migros: Franz Ermel Caporedattore Health & Beauty a. i.: Roberto Zimmermann Redazione: Stephanie Riedi Direzione artistica: Dora Siegenthaler Redazione immagini: Cornelia Thalmann Workflow: Imelda Stalder (responsabile), Anna Francesca Steinmann Elaborazione immagini: Reto Mainetti Edizione italiana: Cora Gianolla, Claudia Wagner

Nato a Teheran, il fotografo Anoush Abrar vive oggi tra Londra e Losanna e sa riunire diversi mondi – in un giardino, nel nostro caso.

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Contatti e internet: Vivai, Limmatplatz 152, casella postale 1766, 8031 Zurigo vivai@mediasmigros.ch, migros.ch/vivai Stampa: Vogt-Schild Druck AG CH-4552 Derendingen Carta: senza legno, FSC misto Per compensare le emissioni di CO ², sosteniamo un progetto in Brasile. ISSN: 1663-717X

Le illustrazioni di Chris Gilleard rendono immediata la comprensione di diversi meccanismi, come ad esempio i cicli della natura in questo numero.

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Tiratura totale Vivai: 250 060 copie D: 173 127, F: 61 557, I: 15 376 copie

«Dobbiamo ridurre il nocstro consumo di carne.»

© ETH Zürich / Giulia Marthaler, Roger Hofstetter

Gli esperti

neutral Overall

01-18-190925 myclimate.org

Vivai è gratis ! Ordinala qui : abbonamenti. vivai@mediasmigros.ch oppure chiama il numero 0800 180 180

La nostra esperta di alimentazione Pia Martin raccomanda un’alimentazione variata, che potrebbe anche essere arricchita da alghe. A pag. 28

Il medico sportivo e olimpico, Hanspeter Betschart del centro Medbase di Abtwil spezza una lancia in favore delle camminate. A pag. 40

Il professor Alexander Mathys dell’ETH di Zurigo spiega perché le microalghe potrebbero essere le fornitrici di proteine del futuro. A pag. 30 Vivai 2018

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Cuori generosi

Quando corriamo, noi umani prima o poi restiamo senza fiato. Per il polpo non è così. La natura l’ha dotato di ben tre cuori: due prelevano l’ossigeno dall’acqua, mentre il terzo, quello centrale, distribuisce il sangue nel corpo. Grazie a questa eccellente ossigenazione il polpo ha un’autonomia sufficiente per cacciare le sue prede. Per altre meraviglie: mari.wwf.ch

Proteggiamo le meraviglie della natura.

SPINAS CIVIL VOICES

Animali con tre cuori, una meraviglia dei mari


PENSATI PER VOI

Buono a sapersi Low Carb? Vegetariana, o meglio vegana? È la nostra personale sensazione di benessere a definire qual è l’alimentazione giusta. Informazioni sui diversi modelli alimentari, suggerimenti e ricette raffinate da provare su migros-impuls.ch/tipi-di-alimentazione

La vespa Migrosi vola per la Migros

© Illustrazione: illumueller.ch; foto: Christine Benz, Michèle Büschi, iStock; testi: Silvia Schütz

Migros, la nr. 1 della sostenibilità Come vedono la Migros gli svizzeri? Per quanto riguarda il consumo sostenibile, la Migros vince il confronto con gli altri piazzandosi in testa. Anche uno stile di vita sano viene spesso associato con la Migros, una tendenza in continuo aumento. Dal 2012 la Migros conduce uno studio online rappresentativo sul tema della sostenibilità.

La biologa e ricercatrice Seraina Klopfstein ha scoperto in Australia un tipo di vespa finora sconosciuta e le ha dato un nome ispirato alla Migros, come omaggio per il suo impegno per la varietà delle specie. Si chiamano Dimophora Migrosi questi insetti di appena due centimetri di lunghezza e di colore arancione. E non è stato il colore, ma la nostalgia di casa a ispirare alla ricercatrice questo nome.

L‚impegno per clima e torbiere Da cinque anni la Migros rinuncia ad acquistare terriccio torboso. Di recente ha anche anche firmato una dichiarazione d’intenti promossa dalla Confederazione svizzera con l’obiettivo di convincere altri dettaglianti a ridurre l’utilizzo di torba.

In sella! Siete alla ricerca del sellino giusto? Bike World, il negozio specializzato con il più grande assortimento di biciclette della Svizzera, offre un’ottima scelta di biciclette di ogni genere e un servizio impeccabile. I consulenti sono ciclisti appassionati e un piccolo giro sull’apposita pista in negozio garantisce che la bicicletta faccia proprio per voi. In sella! bikeworld.ch

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SCELTI DA NOI

© Illustrazione: illumueller.ch, foto: Getty Images; Teresa Burga, Sin titulo / Untitled, 1967, Environment, Courtesy of Galerie Barbara Thumm, Pinault Collection; testi: Silvia Schütz

Storie di vita al caffè narrativo

Qui si raccontano storie autobiografiche. E si ascolta. I caffè narrativi sono luoghi dove rivivono i ricordi, affinché la loro conoscenza non vada perduta. Allo stesso tempo avvicinano le persone e hanno un effetto salutare. La rete dei caffè narrativi è stata fondata dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera nordorientale e dal Percento culturale Migros. erzähl-cafe.ch (in ted.)

Palle in buca La primavera è alle porte e con lei la voglia di muoversi all’aria aperta. Perché non mettere qualche palla in buca con tutta la famiglia? I Parchi golf della Migros il 27 maggio propongono un «Family Day». Per soli 33 franchi per famiglia, gli insegnanti di golf mostrano ai principianti grandi e piccini come si manda la palla nel buco. Sono inclusi tornei, premi e una grigliata. golfparks.ch (in ted. e in fr.)

Per i delfini Pop art dal Perù Il Museo Migros d’arte contemporanea presenta in una grande mostra personale la variegata produzione dell’artista peruviana Teresa Burga, che affronta il tema della libertà d’azione dell’individuo nel mondo odierno. Domanda che l’artista tratta in maniera giocosa – tra l’altro con dipinti in stile Pop Art. Dal 26 maggio al 12 agosto 2018. migrosmuseum.ch (in ted. e ing.)

Hotelplan Suisse, in collaborazione con l’ONG svizzera OceanCare, ha aumentato il suo impegno in favore dei delfini. L’organizzatore di viaggi svizzero non includerà più nel suo programma proposte che prevedano delfini e squali che vivono in condizioni di prigionia e sconsiglierà alla propria clientela di visitare delfinari e di nuotare con i delfini. hotelplan-suisse.ch/nachhaltigkeit (in ted. e fr.)

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Chi semina bene...

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GIARDINAGGIO

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Verde speranza In origine, orti e giardini servivano per provvedere al proprio sostentamento. Oggi rilassano, ci aiutano a ritrovare noi stessi e ci riportano con i piedi per terra facendoci riscoprire il nostro indissolubile legame con la natura e le sue leggi.

© Getty Images; Illustrazione: iStock

Testo: Ruth Hoffmann

I

n Cina si dice che la vita ha inizio il giorno in cui si comincia a coltivare un giardino. Alla luce dei numerosi studi che provano quanto siano molteplici i benefici del giardinaggio per corpo e anima, non sembra un’affermazione esagerata: già dopo soli 20 minuti di attività in giardino, il corpo produce meno ormoni da stress, la pressione sanguigna cala,

la frequenza cardiaca e il polso rallentano. Dopo 50 minuti, aumenta il livello del colesterolo HDL, che protegge cuore e vasi sanguigni. Il movimento all’aria fresca è benefico per tutto l’organismo, scioglie le tensioni muscolari e compensa gli sgravi dovuti alla vita sedentaria in ufficio. Ecco perché il giardinaggio è considerato una medicina altamente efficace contro i ma-

lanni tipicamente diffusi nella società moderna. E oltretutto è un toccasana per l’umore: affondare le mani nel terreno, far tesoro del miracolo della crescita, sentire il dolce profumo dei fiori e della terra umida scaccia i pensieri bui ed è d’aiuto anche in caso di depressione, come mostrano gli studi. Diversamente dalla continua concentrazione e dalla permanente Vivai 2018

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GIARDINAGGIO

prontezza di reazione che lavoro e vita quotidiana ci impongono, il lavoro in giardino comporta un tipo di attenzione non focalizzata e non volta a un obiettivo preciso. I movimenti ripetitivi della mano placano il corpo e lo spirito, al quale arrivano solo pochi stimoli soffusi dall’ambiente circostante: il vento, il calore del sole, le gocce scintillanti di rugiada, il cinguettio degli uccelli, il fruscio dei rami che si spezzano. L’effetto salutare del giardinaggio potrebbe anche essere dovuto a un batterio innocuo dal nome Mycobacterium vaccae, presente nel terreno. Presso l’Università del Colorado, è stato somministrato a cavie che hanno reagito con una maggiore produzione dell’ormone della felicità, la serotonina, quasi come se fosse stato dato loro un antidepressivo. Si è tentato di spiegare il fenomeno in molteplici modi e la conclusione dei ricercatori provenienti da diverse discipline e diversi paesi, è però sempre la stessa: i lavori di giardinaggio mantengono e regalano la salute. Uno studio effettuato nel 2012 presso la clinica di riabilitazione di Bad Zurzach, nel Canton Argovia, ha rivelato che il giardinaggio è molto più efficace dei medicamenti anche in caso di dolori cronici. Lo scorso anno, rivalutando i risultati ottenuti in ricerche precedenti, degli scienziati giapponesi e britannici sono arrivati alla conclusione che ci sono «prove chiare e nette» che il giardinaggio migliora notevolmente «la salute fisica, psichica e sociale». Negli Stati Uniti, il giardinaggio terapeutico, detto anche ortoterapia, viene praticato da oltre 40 anni. Anche in Svizzera, nel frattempo, molti ospedali, ospizi per anziani e istituzioni terapeutiche vi ricorrono con successo. Nei giardini terapeutici, i pazienti affetti da malattie fisiche o psichiche, vivono l’appagante esperienza di poter far nascere e crescere qualcosa con le proprie mani, e ciò li fa sentire meno impotenti – piccoli risultati, ma di grande effetto. Un tempo, orti e giardini venivano tenuti per rifornire i proprietari dei beni di cui avevano bisogno oltre alla carne e al 12 Vivai 2018

latte: verdura, frutta e questa o quell’altra erbetta aromatica o medicinale. Dovettero trascorrere molti secoli perché si iniziasse a considerare il giardino come luogo di piacere. Ed anche allora, restò a lungo privilegio della classe nobile poter adibire il giardino secondo criteri puramente estetici. I re d’Assiria e della Babilonia, già attorno all’anno 1000 avanti Cristo, si circondavano di meravigliosi giardini. Pure i ricchi abitanti della Roma Antica amavano i giardini volti al puro piacere. Durante il Medioevo, l’arte della coltivazione delle piante venne praticata e ulteriormente sviluppata nei monasteri, i cui giardini però servivano in primo luogo al sostentamento della comunità. Solo nel 17° secolo, sotto il dominio dei re assolutistici d’Europa, entrarono in voga i giardini di rappresentanza. Più grandi, più pomposi e più esotici si presentavano e meglio era. Molte persone che oggigiorno hanno la fortuna di possedere un giardino, lo vorrebbero di facile mantenimento: con prati, superfici ghiaiose e vasi di fiori invece che dotato di aiuole con piante multicolore. I lavori di giardinaggio sempre più spesso sono relegati ai robot tosaerba e agli impianti di irrigazione automatici. Gran parte dei 4,5 miliardi di franchi che gli svizzeri spendono annualmente per i loro giardini, secondo Jardin Suisse, l’Associazione svizzera imprenditori giardinieri, va a finire in tecnologia e la tendenza è in rialzo. Chi però considera il suo giardino solo come superficie verde, che deve presentarsi ordinata senza costare troppi sforzi, si priva dei suoi numerosi effetti miracolosi. Questi infatti si manifestano solo, se ci si sporca le mani nel vero senso della parola. Gli spazi curati dai robot tosaerba per gli uccelli e gli insetti sono comunque piuttosto dei deserti che non dei rigogliosi giardini. È saggio, quindi, rinunciare a controllare e organizzare il proprio pezzetto di terra fino all’ultimo granello. Solo così il giardino, per quanto piccolo possa essere, può diventare un meraviglioso luogo pullulante di vita. Un’oasi dove rigenerarsi che sia un prezioso dono per la natura e per noi stessi. l

5 consigli per giardinieri in erba 1. Prendetela con calma: volere a tutti i costi un giardino perfetto è solo fonte di frustrazione. Proprio il lavoro in giardino, che dipende dagli umori della natura, c’insegna ad accontentarci e a non voler troppo. Anche in giardino quindi è il cammino che conta, non l’obiettivo che si persegue. 2.

Se volete ridurre l’onere di lavoro, forse è meglio lasciar perdere qualche aspirazione esagerata. Un giardino colmo di roseti in fiore e con siepi accuratamente tagliate, richiede tempo e fatica. Per trasformare il vostro giardino in un’oasi, non dovete diventare giardiniere a tempo pieno: basta scegliere le piante giuste e la fatica sarà minore.

3.

Le piante tappezzanti, come il geranio selvatico, la bergenia o il timo, producono un’infinità di fiori e impediscono che sul terreno crescano erbacce.

4. Scegliete piante che vanno potate poco o niente, come ad esempio il rododendro, l’amamelide, l’acero giapponese o la magnolia. E date la preferenza a quelle a fioritura lunga come l’echinacea, la phlox e la coreosside. Ci sono poi quelle come la non ti scordar di me e la valeriana, che hanno bisogno di poca acqua, si moltiplicano da sole e ricrescono senza problemi anche l’anno venturo. 5.

Informatevi su quali piante sono adatte per quale angolo del giardino: piazzate al posto giusto anche le rose hanno bisogno di poche cure – a patto che si scelga la varietà adatta.

© Stocksy.com, illustrazione: iStock

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... raccoglie buoni frutti.

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GIARDINAGGIO

È tempo di fiorire Nell‚orto raccogliamo, cerchiamo la pace e addirittura il divino. Quattro persone raccontano cosa significa il giardinaggio per loro e come è sbocciata la passione. Testi: Anna Meyer e Ueli Bischof

”Nell‚orto ritrovo il divino.„ Frate Paul Mathis (54 anni) lavora nell’orto del convento dei Cappuccini Wesemlin a Lucerna.

«Più invecchio, più mi rendo conto di come io sia indissolubilmente legato alla terra e che senza orto non posso vivere. Per me, che sono figlio di contadini, il contatto con la natura è sempre stato fondamentale. La prima volta che ho potuto osservare quanto ci mette un albero a crescere ero vivaista, ed era prima di diventare monaco cappuccino. Oggi che sono educatore religioso, osservo che anche nelle persone crescere e continuare a evolvere è un processo lungo che richiede molta pazienza. Meravigliandosi di fronte alla varietà delle specie nell’orto e del miracolo della natura s’incontra il divino. Mi piace condividere questa esperienza con tutti nel nostro orto.» 14 Vivai 2018

Foto: Anoush Abrar


© Getty Images, Stocksy.com (fotomontaggio: Vivai)

”Le piante sono come dei figli per me.„ Con la sua impresa Kraut + Quer, Luzia K. Rodriguez (36 anni) attua progetti di urban gardening a Zurigo.

«La natura esercitava il suo fascino su di me già quand’ero bambina. Arrivavo regolarmente in ritardo all’asilo perché mi fermavo lungo la strada ad ammirare i fiori che fiancheggiavano la mia via, gli uccelli che volavano sopra la mia te-

sta e le chiocciole che si rintanavano nella propria casetta quando cercavo di toccarle. Oggi, creo giardini urbani soprattutto in ambito gastronomico. Inoltre faccio consulenze sul tema urban gardening, tra l’altro anche ai clienti delle filiali Do it + Garden Migros. Il mio lavoro mi riempie di gioia, lo faccio con molta passione. Le piante che

semino sono come dei figli per me. Lasciarli andare quando termino un progetto, mi risulta spesso difficile. Per lavorare nell’orto, non c’è bisogno del pollice verde, è sufficiente osservare le piante. In questo modo s’impara velocemente di cosa hanno bisogno per sopravvivere. L’orto è una fonte inesauribile di sapere.» Vivai 2018

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GIARDINAGGIO

”L‚attesa rende il risultato meraviglioso.„ L’ex contadina Frieda Huser (79 anni) si prende cura di un grande orto sulla pendice sud del Rigi, sopra a Weggis, seguendo vecchie tradizioni.

«Sono cresciuta in una fattoria con l’orto. La mamma seminava, noi bambini dovevamo estirpare le erbacce. Anche oggi, vado tutti i giorni nell’orto quando fuori è asciutto. Bisogna sempre guardare il 16 Vivai 2018

tempo. Se non è buono, anche l’orto non sta bene. Chi ha un orto, deve seguire il ritmo della natura. Non c’è altro modo. A marzo semino cipolle, piselli e carote. Da metà maggio è il turno di cetrioli, zucchine, cavoli e altre verdure. Se piove, resto in casa. Preparo conserve di frutta e verdura, ad esempio di ciliegie e pere o faccio mele e fagioli essiccati. Metto le

verdure fresche in sacchi che carico sulle spalle di cinque asini e li faccio portare al cuoco del Felsentor, un centro per la meditazione nelle vicinanze. Io non ho bisogno di meditare, perché posso lasciare vagare i miei pensieri nell’orto, quando estirpo le erbacce. Seminare qualcosa e vederla crescere mi riempie di gioia. L’attesa rende il risultato meraviglioso.»


”Vogliamo veder rifiorire le città.„ Raphael Corneo (33 anni) e il suo amico Severin Bartholdi (31 anni) sviluppano e commercializzano a Berna prodotti per l’urban gardening sotto il marchio Gorilla Gardening.

«Io e Severin, ovvero un ex giornalista e un diplomato alla scuola alberghiera, non siamo giardinieri di professione. Alcuni anni fa, abbiamo regalato a un

amico una seedball fatta da noi – una piccola sfera di terra, argilla e sementi che non va piantata, ma gettata in un posto qualunque e la pianta cresce da sé. Le seedball sono state ideate da un movimento attivo negli Stati Uniti, il guerilla gardening, i cui sostenitori intendevano creare clandestinamente spazi verdi in luoghi pubblici

nelle città di tutto il mondo. L’idea ci piacque così tanto, che il nostro regalo fatto in casa ci ha ispirati per la nostra start-up. Oggi sviluppiamo e commercializziamo sementi per il giardinaggio urbano a casa. Cosa c’è di meglio che trasformare il proprio balcone in un’oasi verde? Osservare come le città rifioriscono, per noi è pura gioia.» Vivai 2018

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GIARDINAGGIO

Pollicini verdi Giovani coltivatori si prendono cura del proprio orto per un‚intera stagione e sperimentano in prima persona il cambio delle stagioni e i cicli della natura.

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obin (8 anni) strappa una radice dalla terra appena dissodata e chiede se sia «pericolosa». In precedenza la responsabile dell’orto Christine Vollenweider ha spiegato ai bambini che un orto funziona allo stesso modo di una classe a scuola. «Qui si trovano diverse personalità con le loro necessità. Alcune spingono per venir fuori, mentre altre preferiscono rimanere nell’ombra. Si possono osservare anche amicizie e antipatie.» Il compito del coltivatore è di mantenere in equilibrio questa struttura. Gli capita quindi di dover estirpare certe erbacce dominanti dalla parcella, come per esempio la girardina silvestre che tiene in mano Robin e che può seriamente danneggiare la collettività con le sue propaggini sotterranee. «Potresti piantare 18 Vivai 2018

quella radice in un vaso», gli suggerisce la responsabile dell’orto. La natura ai bambini

Christine Vollenweider ha aperto la primavera scorsa quest’orto per il tempo libero di 200 metri quadrati, che si trova nel centro di Brugg, nel Canton Argovia. Qui, quindici pomeriggi all’anno, tre dozzine di bambini imparano a coltivare verdure biologiche nella propria piazzola nell’orto. Il corso è offerto nell’ambito del progetto nazionale «Giardiniere in erba» dell’organizzazione per gli orti biologici e naturali (Bioterra). Lo scopo del progetto è avvicinare i bambini dai sette ai dodici anni alla natura, spiega il direttore di Bioterra, Daniel Gürber. «Nell’orto seguono da vicino e toccano

con mano il ciclo delle stagioni e il miracolo della crescita nel terreno.» Il progetto iniziò nel 2014 con dieci orti. Oggi ne sono in funzione già sessanta in tutta la Svizzera. Circa 900 bambini seguono un corso settimanale di giardinaggio durante il loro tempo libero. In parallelo, «Giardiniere in erba» sostiene anche la pianificazione e l’attuazione dei progetti degli orti scolastici. Il progetto è sostenuto finanziariamente dalla Migros. «Attraverso il giardinaggio, vogliamo dare la possibilità a più bambini possibile di fare esperienze positive con la natura», dice Cornelia Diethelm, responsabile della Direzione Sostenibilità della Migros. Nei prossimi 4 anni vogliamo continuare ad aumentare il numero degli orti e completare i cor-

© Thomas Baumann, iStock

Testo: Nicolas Gattlen


Che la semina abbia inizio! Gli esperti accompagnano e aiutano i bambini in questa avventura.

si con offerte giornaliere, «di modo che i bambini possano anche solo farsi un’idea dei contenuti del corso, senza doversi impegnare per un corso intero». La semina, l’attesa e lo stupore

I giovani giardinieri di Brugg si sono messi al lavoro con entusiasmo fin dal primo giorno. Christine Vollenweider si ricorda come i bambini siano «quasi usciti di testa, quando preparando le parcelle hanno portato alla luce numerosi animaletti». Quando poi si è trattato di decidere chi dovesse piantare quali verdure nella sua parcella, è iniziato il grande baratto dei semi. «La maggior parte dei bambini voleva solo cetrioli e mais dolce. Ho dovuto spiegare loro che una scelta poco variata di verdure non è otti-

male per il ciclo dei nutrienti nel terreno e per la salute delle piante. E che si può anche piantare una verdura per regalarla al papà o alla sorella.» Alla fine erano tutti soddisfatti con le loro pianticelle che, secondo il principio di rotazione delle colture, prevede la coltivazione di tre zone della parcella su quattro. La quarta zona è rimasta incolta o seminata con dei fiori. Da quel momento in poi c’è voluta pazienza, oltre alle annaffiature regolari e all’estirpazione delle erbacce. «Un periodo ricco d’insegnamenti», spiega Vollenweider. «I bambini imparano di cosa c’è bisogno e di quanto tempo occorre a un prodotto alimentare per maturare.» Inoltre, imparano che non tutte le verdure sono pronte per il raccolto allo stesso momento.

Da fine maggio, quasi ogni settimana c’era qualcosa da raccogliere: spinaci, piselli, cipollotti, ravanelli, insalata e molto altro. Lo stupore dei bambini è stato grande quando sono tornati al loro orto dopo le vacanze estive: i girasoli erano più alti dei i bambini di quasi due metri, la tenda dei fagioli era completamente ricoperta dalla pianta e a terra le patate e le carote aspettavano di essere portate alla luce. «Guardate qui!», esclamavano i bambini in competizione per chi avesse trovato gli esemplari più grandi e originali. Più di qualcuno, poi, si deve esere sorpreso scoprendo cosa può offire l’orto in inverno. A metà dicembre Christine Vollenweider scriveva per SMS: «Miei cari, passate in giardino a guardare che meraviglioso formentino è cresciuto.» l Vivai 2018

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Le uova di farfalla Il macaone, un tipo di farfalla, depone le sue uova prevalentemente sulle piante di finocchio. Riesce a scovarle grazie alle sue antenne, che impiega a mò di naso e che lo conducono con facilità al finocchio. Giunto lì, deposita diverse dozzine di uova che maturano con il calore del sole. Dopo qualche giorno, le uova si schiudono e ne escono dei piccoli bruchi neri.

Il cerchio della vita La natura è ciclica. La terra fa da nutrimento al seme che, divenuto pianta, alimenta uomini e animali. Questi, a loro volta, si prendono cura della terra chiudendo il ciclo. Testo: Atlant Bieri Illustrazione: Chris Gilleard

L‚humus

L‚acqua

Lo strato superiore della terra è chiamato humus. È composto da residui di piante morte, che sono state sminuzzate e smangiucchiate dagli animaletti che vivono nella terra, come ad esempio i lombrichi, gli aselli, i collemboli e gli acari. Durante questo processo di decomposizione, una parte dell’humus viene trasformato in fertilizzante per le piante.

La maggior parte dell’acqua che troviamo nei nostri giardini proviene da molto lontano. Solitamente dal mare Atlantico, dove il sole fa evaporare grandi quantità di acqua salata. Il vapore, condensando, si trasforma in nuvole che i venti che soffiano da ovest trasportano in Svizzera. Lungo le Alpi le nuvole si accumulano e rilasciano il vapore acqueo sotto forma di pioggia che annaffia i nostri orti.

Il merlo

La micorriza

La terra In fin dei conti, la terra non è nient’altro che un’enorme spugna. Per metà, infatti, è composta da minuscole cavità che sono collegate tra di loro come un insieme di grotte. In queste grotte la terra immagazzina l’acqua che serve da nutrimento per la crescita delle piante.

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Nel terreno crescono centinaia di varietà di funghi. Tra questi ci sono le cosiddette micorrize che affondano le loro radici nel terreno, collegandosi alle radici delle piante. Tra i due organismi avviene uno scambio: il fungo fornisce alle piante il fosforo, che è un importante fertilizzante. A loro volta, le piante cedono al fungo dello zucchero.

Col suo becco raccoglie un verme dal terriccio tra una pianta di finocchio e l’altra. Visto che gli uccelli hanno una digestione molto veloce, durante la sua incursione il merlo deposita i suoi escrementi nell’aiuola. I batteri li trasformano in fertilizzante che a sua volta viene assorbito dalle radici delle piante di finocchio.

Il lombrico Questo animaletto non si stanca mai di attraversare in lungo e in largo lo strato d’humus mangiandolo. Durante le sue incursioni penetra anche negli strati di terra più profondi, dove si trova un’altra fonte di nutrimento, ricca di minerali: l’argilla. Nello stomaco del lombrico, l’humus si mischia con l’argilla e i suoi escrementi sono quindi la miglior terra possibile per un giardino.


GIARDINAGGIO

Il sole

La farfalla

Il bruco I bruchi di macaone crescono velocemente: più fa caldo e più rapidamente si sviluppano. La loro presenza non disturba le piante di finocchio, che producono così tanti ciuffi verdi da non accorgersi nemmeno delle perdite subite.

DOSSIER

I suoi raggi fanno da motore all’ecosistema e sono quindi vitali anche per il giardino. Le piante sfruttano l’energia dei raggi solari per la fotosintesi, mediante la quale producono zuccheri. Inoltre, la superficie del terreno assorbe i raggi del sole trasformandoli in calore. Quest’ultimo è un’ulteriore importante presupposto per lo sviluppo delle piante.

Dopo alcune settimane, il bruco si trasforma in crisalide e da questa presto sbuca una farfalla. Le femmine di farfalla si accoppiano e partono subito alla ricerca di una pianta di finocchio, sulla quale deporre le loro uova. Ogni anno si susseguono così diverse generazioni di farfalla.

La crisalide L’ultima generazione di macaoni trascorre l’inverno come crisalide. Quest’ultima è dotata di una sorta di sostanza antigelo che la protegge dal freddo glaciale. Le farfalle spunteranno dalla crisalide appena nella primavera seguente.

I batteri I bruchi secernono escrementi contenenti ammoniaca. Cadendo a terra, gli escrementi vengono popolati da batteri che li trasformano in fertilizzante azotato. Con la pioggia, questo penetra nel terreno dove resta immagazzinato e viene poi rilasciato poco a poco alle radici delle piante di finocchio.

Il fertilizzante Durante il periodo dei campi incolti, funghi e batteri si danno da fare con i resti delle piante e gli escrementi degli animali, trasformandoli in fertilizzante. Riescono a svolgere il loro compito anche col freddo, a patto che il terreno non sia gelato. Nel corso dei mesi invernali, il fertilizzante va ad arricchire il suolo, preparandolo alla primavera successiva e alle nuove pianticelle di finocchio.

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DOSSIER

GIARDINAGGIO

Uno per tutti E chi non ha un giardino o un balcone? Nelle città svizzere, diverse dozzine di orti comunitari invitano a praticare il giardinaggio a più mani.

n

egli orti urbani del quartiere di Mattenbach, a Winterthur, per il momento dalla terra fanno capolino solo poche pianticelle coraggiose. Presto però, chi ama il giardinaggio potrà di nuovo dilettarsi in questo piccolo paradiso e in particolare in uno spazio ben preciso dell’areale, il giardino comunitario, che si estende per ben 1000 mq. 25 amanti della natura vi lavorano uno accanto all’altro, aiutandosi a vicenda. Pensionati, mamme sole, idealisti, amanti della verdura. Un giardiniere in pensione coordina la baraonda. Anche Sabine Heusser è tra coloro che zappano la terra. L’operatrice culturale ha lanciato l’idea del giardino comunitario di Mattenbach due anni fa. «All’inizio, le riserve da parte dei vicini erano grandi», osserva, «nel frattempo si sono calmati». Tre quarti della popolazione svizzera vive nelle aree urbane – per molte persone la natura è un miraggio. I cosiddetti «community garden», i giardini comunitari, vogliono riportare la natura nella giungla d’asfalto. I primi spazi di questo tipo sono nati negli anni Settanta nelle grandi metropoli, prima fra tutte New York. I promotori, ai tempi, associavano alle piazzuole ogni sorta d’ideologia: la

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biodiversità, la sostenibilità, la cura dell’ecosistema, l’interculturalità o altri desideri a carattere integrativo. L’idea di allora, nel corso del tempo, si è fatta largo tra un’ampia fascia di persone interessate. Non c’è quasi più città svizzera che non vanti un giardino comunitario. Valori e responsabilità condivisi

Spesso però è la mancanza di occasioni e di tempo a spingere le persone ad aggregarsi in questo modo. Ognuno può contribuire a modo suo, manifestando le sue preferenze e i suoi punti forti. Il dispendio è minore, se si eseguono i lavori in collettività. I principianti traggono beneficio dal sapere di chi ha esperienza e le assenze per vacanza non sono un problema. L’appezzamento di terreno viene spesso affittato dai servizi urbani – e poi si inizia a esercitare nel piccolo ciò che farebbe del mondo un posto migliore: la soddisfazione, la responsabilità comune, la condivisione di valori, la stima, il senso di comunità. Questi valori sono parte del pensiero di ogni giardino comunitario, non importa se a carattere interculturale, tra vicini o a tema. «Attraverso il lavoro in un giardino comunitario cambia il rapporto

con sé stessi, gli altri e la natura», osserva Bastiaan Frich, biologo e membro del consiglio d’amministrazione di Urban Agriculture a Basilea, a livello nazionale uno dei più importanti raggruppamenti all’insegna dello stile di vita naturale e sostenibile. L’associazione di pubblica utilità ha intessuto una considerevole rete di contatti tutt’attorno alla città sul Reno – e promuove 60 progetti nella natura, fra cui 15 orti comunitari. Per quanto convincenti siano tutti i vantaggi e le ideologie, vi si nasconde anche del potenziale di conflitto. Spesso chi pratica il giardinaggio a più mani si trova d’accordo sulle questioni di base, che sono definite all’inizio, ad esempio quali piante vengono coltivate secondo quale principio. Ma spesso sono le piccole questioni quotidiane a dividere la comunità. È proprio necessario prendere ogni decisione in comune? Come scambiarsi le idee, se ci si vede solo una volta a settimana? Chi lavora di più può assumere il comando? Sabine Heusser dell’orto del Mattenbach ride. «A volte si discute, se uccidere o lasciar vivere le lumache» e anche in questo caso la divergenza di opinioni si risolve solo parlandone tutti insieme. E con la tolleranza. l

© Patrick Frich, iStock

Testo: Roland Grüter


Il giardinaggio comunitario è un’esperienza faticosa, ma divertente, lo dimostra l’orto Urban Agriculture di Basilea.

Saperne di più

interkulturelle-gaerten.ch; Winterthur gartenstadtgaerten.ch; Basilea urbanagriculture.ch; Berna bern.ch (alla voce «Gärtnern in der Stadt»); Coira stadtwurzel.ch; Losanna potagersurbains.ch; Lucerna luzern-blueht-auf.ch; San Gallo heks.ch (alla voce «Neue Gärten Ostschweiz, Projekt für Migranten»); Zurigo seedcity.ch Vivai 2018

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DOSSIER

GIARDINAGGIO

Oasi nel verde Niente è più rilassante che starsene seduti su una panchina a osservare il quieto moto della natura. Otto luoghi immersi nel verde, dove far vagare la mente.

Nostalgico

Meditativo

Naturale

Orto storico, Castello di Prangins VD

Cimitero silvestre, Sciaffusa SH

Giardino giapponese, Siviez VS

nationalmuseum.ch

Asiatico Giardino del tè, Monte Verità TI

Sulle pendici del Monte Verità, sopra ad Ascona, cresce l’unico giardino del tè svizzero. Le oltre 1300 piante di tè sono disposte come nei giardini giapponesi. Lungo il percorso del tè, si accede al padiglione con vista sul giardino Zen e il lago e un luogo perfetto per meditare sulla leggerezza dell’essere gustando una deliziosa tazza di tè. casa-del-te.ch

Alpino Alpinum Schatzalp, Davos GR

L’Alpinum Schatzalp, sopra a Davos GR, è un giardino botanico alpino su circa due ettari, che si può raggiungere a piedi. Seguendo il circuito, ci si può immergere nello stupendo regno della flora alpina. Oltre 3500 varietà e specie, provenienti da tutte le regioni montuose del mondo, aspettano di essere scoperte. Vi sono ad esempio fiori d’alta montagna dei Pirenei, della Nuova Zelanda, della Cina, del Nepal e del Tibet. Ogni pianticella viene presentata col suo nome e le caratteristiche tipiche. schatzalp.ch, alpinum.ch 24 Vivai 2018

Nel bosco del Rheinhard, a nord della città, si cela un luogo del tutto particolare ove gustare la quiete: il cimitero silvestre di Sciaffusa, inaugurato nel 1914. Lungo il parco del Waldesdom, questo il nome originale del cimitero, serpeggia una rete di sentieri che porta ai singoli gruppi di tombe, che sembrano esser parte della natura da sempre. stadt-schaffhausen.ch/ Bestattungen-Friedhoefe.3112.0.html

Biodinamico Parco giardino del Goetheanum, Dornach SO

Il parco biodinamico, che abbraccia una superficie di 12 ettari e vanta ampi frutteti, è stato progettato in base ai disegni di Rudolf Steiner, padre dell’antroposofia. Gran parte degli spazi sono curati in modo del tutto naturale. I giardini a tema, dedicati ad esempio alle piante curative o a quelle usate per tingere, ispirano i sensi e la fantasia. gaertnerei.goetheanum.org

Mistico Parco Seleger Moor, Rifferswil ZH

Questo parco, dimora della più grande raccolta svizzera di rododendri e azalee, è un piccolo paradiso che sembra uscito da una favola. I sentieri serpeggianti conducono a centinaia di migliaia di piante in fiore, toccando anche un giardino con cespugli di peonie, un romantico stagno di ninfee e un prato incantato pieno di felci. Le panchine e il ristorante del parco sono perfetti per una riposante sosta. selegermoor.ch

In fondo alla valle di Tortin, a Siviez, incastonato sulla sommità della morena di un ghiacciaio, si trova uno spettacolo naturale senza paragoni. Il giardino giapponese, che non è stato costruito da mano umana, bensì da madre natura. Lo stupendo paesaggio e il suo ecosistema sono unici. Unico è anche il ruscello, che sembra sgorgare dal nulla per poi abbracciare prati, rocce e radici con i suoi meandri. Un panorama d’eccezione completa l’esperienza. nendaz.ch

Intimo Porte aperte sui giardini svizzeri

Il 16 e 17 giugno, si svolgono le giornate delle porte aperte nei giardini svizzeri. Circa 150 giardini privati aprono i loro cancelli al pubblico che può contemplare, ammirare, odorare e chiacchierare immerso negli spazi verdi. Nella lista dei giardini aperti al pubblico si trovano anche ispiranti vivai e giardini semipubblici. Vale la pena di visitare gli stessi giardini in altri periodi dell’anno, visto che alcuni giardini sfoderano tutta la loro bellezza solo a tarda estate o in autunno. offenergarten.ch

Altre esperienze «Die schönsten Gärten und Parks der Schweiz / Les plus beaux jardins et parcs de Suisse», Claudia Moll, Schwei-

zer Heimatschutz, da Exlibris, fr. 13.60 «Gartenreiseführer Schweiz», Sarah Fasolin, Callwey, da Exlibris, fr. 23.10 I libri non sono tradotti in italiano, ma in questo caso sono le immagini che contano!

© Yasmine Gaudin, iStock; testi: Stephanie Riedi

Al di sotto del Castello di Prangins, il più antico orto storico della Svizzera romanda invita a un viaggio nel passato. Sia per il suo aspetto sia per le varietà di frutta e verdura che vi crescono, e che erano tipiche per la regione due secoli e mezzo fa, questo meraviglioso orto ricorda il giardino che nel 18° secolo circondava il castello.


Creato da madre natura: il giardino giapponese a Siviez è spettacolare e vanta un ecosistema unico.

�Gli

stolti corrono, gli intelligenti aspettano, i saggi vanno in giardino� Rabindranath Tagore

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BIMBI MIGROS

”Era top secret...„ Un dolce segreto condiviso con sua nonna ha reso una bimba Migros l’infermiera Jasmin Oberholzer (56 anni) di Bergdietikon. Testo: Petra Koci Foto: Christian Schnur (fotomonataggio:Vivai)

Signora Oberholzer, quando è diventata una bimba Migros?

In realtà, lo sono dalla nascita. Da bambina andavo sempre a fare la spesa con mia nonna, in quel periodo alla Migros di Basilea, sulla Dornacherstrasse. E di nascosto andavamo sempre al ristorante della Migros per un caffè e un pasticcino diplomatico alla vaniglia. Il nonno non doveva assolutamente saperlo. Era top secret e dovevo tenere la bocca chiusa. I miei nonni non avevano molti soldi. Quel dolce era l’unico sfizio che mia nonna si permetteva. Quindi sua nonna le ha passato il gene del bimbo Migros?

Nella mia famiglia l’attaccamento alla Migros si tramanda davvero da generazioni. Anche i miei genitori sono sempre andati alla Migros. E più tardi ci ho portato i miei figli, che ormai sono adulti. Secondo me i prodotti Migros sono semplicemente i migliori. Quali sono oggi i suoi prodotti preferiti?

Mi piacciono molto gli spicchi di mango essiccati. Passo molto tempo in giro all’aria aperta, faccio fondo, escursioni e vado a camminare con le ciaspole e mi piace portare sempre con me uno snack sano e buono come gli spicchi di mango o i Blévita con spelta.

Da fan del movimento passerà di tanto in tanto anche da SportXX?

Certo, compro tante cose da SportXX: bici, pantaloni, magliette, abbigliamento tecnico, scarpe da corsa e da montagna. In realtà il mio intero abbigliamento sportivo viene prevalentemente dalla Migros. I dipendenti di SportXX allo Shoppi Tivoli mi conoscono: «Ah, ecco la signora Oberholzer», dicono. Essere salutati per nome è una bella sensazione. La salute è importante per lei…

Per me il movimento è importante, ma lo è anche l’alimentazione. Mi tengo informata e questo è anche parte del mio lavoro. Trovo apprezzabile che la Migros offra sempre più prodotti sostenibili. Sì, la Migros è in linea con i miei principi.

Pronti, partenza, snack! Per Jasmin Oberholzer gli spicchi di mango essiccati sono il numero uno per la merenda e durante l'attività sportiva.

Nessun piccolo peccato quotidiano?

Certamente, purtroppo sono un po’ dipendente dal cioccolato, ma solo dal cioccolato Chocolat Frey di qualunque tipo. Tra l’altro anche per gli yogurt per me esistono solo quelli della Migros, l’intero assortimento!

E nessun diplomatico?

Porto avanti la tradizione del diplomatico, quando la mia linea me lo permette, altrimenti mi godo semplicemente il caffè del ristorante della Migros, che è molto buono. l

Sei anche tu una bimba o un bimbo Migros? Contattaci! vivai@mediasmigros.ch

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”Con gli spicchi di mango come spuntino durante le attività sportive o al lavoro non si rimane mai senza energie.„

Cifre

& fatti

Maturati al sole del Ghana e poi essiccati delicatamente per 12 ore: la Delica AG, un’azienda delle Industrie Migros, in un progetto volto allo sviluppo s'impegna a migliorare le tecniche di coltivazione e di raccolto dei piccoli contadini di mango. La dolcezza di questo prodotto deriva dal frutto stesso e non dall’aggiunta di zuccheri.


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ALIMENTAZIONE

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ALGHE


Profumo di mare Le alge commestibili hanno le carte in regola per farsi largo nel nostro piano alimentare. Rappresentano un arricchimento per la cucina e forniscono preziose sostanze nutritive e vitali. Testo: Christina Gubler Foto: Roth und Schmid

è

immenso l’universo delle alghe. Gli studiosi stimano che nelle acque della terra ne vivano centinaia di migliaia di specie. Producono gran parte del nostro ossigeno e alcune di loro sono particolarmente gradite come alimento. Gli asiatici le hanno scoperte molto tempo fa. E da quando l’ondata del sushi dal Giappone è arrivata in occidente, questa verdura di mare è largamente apprezzata anche nei piatti europei. Le giapponesi nori e wakame sono tra le più popolari alghe grandi, mentre lungo la costa atlantica crescono la dulse e gli spaghetti di mare, o insalata di mare, che è presente in tutti i mari. Salvo rare eccezioni, nei nostri negozi le alghe selvatiche e da coltivazione sono in vendita essiccate. Nel liquido si ammorbidiscono però velocemente. Le alghe crude, cotte o rosolate arricchiscono i piatti asiatici e di pesce, ma si posso-

no combinare anche con i nostri prodotti locali. Diversi libri di cucina sulle alghe pubblicati di recente mostrano chiaramente quanto siano molteplici le possibilità e danno importanti informazioni basilari. Ed è bene così, poiché chi consuma alghe dovrebbe essere al corrente sulle sostanze che contengono. Le alghe sono povere di calorie. Contengono fibre, acidi grassi essenziali come gli omega-3 e 6, vitamine e sali minerali. Forniscono inoltre proteine preziose: al primo posto le microalghe, che essiccate contengono fino al settanta percento di proteine. Ecco perché a questi minuscoli organismi viene attribuito un grande potenziale nella produzione di generi alimentari (vedi intervista). Già oggi vengono importate dalla Cina e dall’India pastiglie e polvere di due microalghe, la spirulina e la clorella, che visto il contenuto di proteine, acidi grassi essenziali e Vivai 2018

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ALIMENTAZIONE

ALGHE

vitamina B12 vengono considerate come dei superfood. Le qualità e i vantaggi di questi integratori alimentari sono però oggetto di controversia. Le sostanze variano

Pia Martin, esperta di alimentazione presso iMpuls, la piattaforma per la salute della Migros, raccomanda generalmente un piano alimentare equilibrato e variato. Le alghe grandi, grazie ad alcune sostanze in esse contenute, possono sicuramente rappresentare un’ottima integrazione a questo piano. «Non tutte le alghe contengono però esattamente le stesse sostanze e i valori variano a seconda del tipo di alga, del periodo di raccolta nonché della zona di coltivazione e di lavorazione». Inoltre, la vitamina B12 è presente in forma assimilabile dal nostro corpo quasi solo nelle alghe nori. Bisogna tenere d’occhio soprattutto la quantità di iodio, che può essere elevata in particolare nelle alghe brune. La Svizzera è sì una terra carente di iodio, ma assumerne troppo può essere nocivo. «Fino a 0,5 milligrammi al giorno non sono dannosi», afferma Pia Martin. Già dieci grammi di un’alga ricca di iodio come la kombu, possono però superare di molto questo valore. È quindi meglio comprare prodotti sui quali è indicato il contenuto di iodio e il consumo giornaliero consigliato. Meglio consumare alghe meno spesso e godersele di più. l

Superfood Le alghe, proprio come la frutta, le noci, le verdure e le erbe aromatiche contengono nutrienti in alta concentrazione e vengono perciò considerate un superfood. Cos’è meglio? I superfood importati o quelli nostrani? migros-impuls.ch/super-food

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«Le alghe si possono coltivare anche sui tetti» Alexander Mathys, professore di lavorazione sostenibile degli alimenti all’ETH di Zurigo, ricerca nuove fonti proteiche con il sostegno della Migros. Signor Mathys, in futuro le microalghe sostituiranno la carne sulla nostra tavola?

Questo no. Però se teniamo alla salute e all’ambiente dobbiamo ridurre il consumo di carne. Per questo motivo ricerchiamo materie prime alternative con cui produrre alimenti ricchi di proteine preziose. Le microalghe, fornitrici di proteine vegetali, rappresentano di certo una soluzione per il futuro.

A parte questo, che cosa le rende interessanti?

Presentano caratteristiche che hanno ripercussioni positive sulla sostenibilità della produzione. Diversamente dalle fonti animali, non devono essere nutrite e si possono coltivare su superfici non utilizzate, come i tetti. Siccome sono organismi unicellulari, crescono molto velocemente e possono assorbire il gas serra CO2. La loro produzione quindi è più sostenibile di quella di altre nuove fonti proteiche, come gli insetti?

Per saperlo, dovrei paragonare i dati di grandi produzioni industriali. E sia per le alghe sia per gli insetti questi dati non esistono. Per quanto riguarda le microalghe, si stanno sviluppando sistemi di coltivazione efficienti che possano concorrere sul mercato e metodi efficaci di estrazione della proteina delle alghe, per impiegarla nella lavorazione di altri alimenti.


Le alghe più popolari

Nori

È un’alga rossa che viene coltivata a largo della costa giapponese. I fogli di alghe nori pressati, che sono usati per il sushi, sanno di erbe aromatiche. Macinate sono ottime per condire zuppe, insalate e snack. Contengono tra l’altro proteine, ferro e vitamina B12. Il loro contenuto di iodio è piuttosto basso.

Wakame

© ETH Zürich / Giulia Marthaler, StockFood, iStock

Un’alga marrone, la numero due in Giappone, dopo la nori. Viene coltivata anche in Bretagna. Ha un sapore leggermente speziato che ricorda le ostriche. Si consuma cruda come insalata o si aggiunge a zuppe (zuppa miso). Cotta si mangia come gli spinaci. È ricca di ferro, calcio e può contenere più iodio del dovuto.

Dulse

Alga rossa dall’aroma nocciolato e speziato, proveniente dalle fredde acque della costa dell’Atlantico e del Pacifico. Da consumare cruda nell’insalata o nelle zuppe, oppure cotta in stufati, con le tagliatelle e i frutti di mare. Oltre alle proteine contiene calcio, magnesio, ferro e relativamente poco iodio. Vivai 2018

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Umore alle stelle Secondo uno studio statunitense la stanchezza primaverile è da imputare nella maggior parte dei casi al basso livello di serotonina, dovuto alla mancanza di luce ultravioletta d‚inverno. Quest‚ultima stimola il corpo a produrre la serotonina, l‚ormone del buon umore. Affinché ciò accada ci vuole però anche il triptofano, un amminoacido che il corpo non produce autonomamente, ma assorbe tramite il nutrimento. È contenuto in alimenti come le noci o il formaggio emmental.

Sveglia! I boschi rinverdiscono, i merli cantano e i gatti miagolano innamorati... e noi non facciamo che sbadigliare. Sconfiggiamo la stanchezza primaverile con la giusta alimentazione. Testo: Stephanie Riedi

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VITALIZZANTI

ALIMENTAZIONE

Via le scorie

Difese rinforzate Gli sbalzi di temperatura tipici della primavera sono una sfida per il nostro sistema immunitario. Ecco perché proprio adesso è importante rinforzare le difese naturali del nostro corpo. Basta nutrirsi in modo variato e consumare alimenti colorati. Particolarmente indicati sono ad esempio i broccoli, gli spinaci, le carote e le noci. Ma anche le fragole, presto in vendita fresche di raccolta e di provenienza svizzera, sono delle vere e proprie «guardie del corpo», visto che contengono più vitamina C degli agrumi. Anche la vitamina D è importante per il sistema immunitario. Questa vitamina liposolubile è contenuta in diversi alimenti, soprattutto nella carne di pesce grassa, nel fegato, nel tuorlo d’uovo e nei funghi.

© We Are The Rhoads/Trunk Archive, iStock

Dettaglio piccante Il corpo reagisce alle sostanze piccanti come a una tromba squillante, cosa che può rivelarsi utile a chi è colpito da stanchezza primaverile. La ragione è che i cibi piccanti attivano la digestione, il metabolismo e la circolazione sanguigna. Anche il peperoncino e lo zenzero, che contengono rispettivamente capsaicina e gingerolo, hanno la fama di agire da corroboranti sul sistema immunitario. Da secoli sono inoltre considerati afrodisiaci e rimedio naturale per contrastare il calo del vigore maschile.

La mancanza di luce e le molte ore passate sul divano hanno impigrito l’organismo. Per rimetterlo in moto e sconfiggere la fiacca postinvernale, si può ricorrere al detox che aiuta il corpo a privarsi dei liquidi in eccesso. Le sostanze amare, presenti nelle apposite tisane disintossicanti nonché in alcune verdure di stagione, come il sedano e gli asparagi, hanno un azione depurativa.

Sferzata d‚energia Il cibo è carburante per l‚organismo. I carboidrati semplici come il glucosio si diffondono rapidamente nel sangue e sono quindi considerati dinamizzanti per eccellenza. Visto che però il corpo reagisce producendo grandi quantità d‚insulina, il tasso di zuccheri nel sangue si abbassa e a una fase dinamica segue un calo d‚energia. I carboidrati complessi, contenuti in farina e riso integrale, leguminacee e patate hanno un effetto più persistente, poiché fanno alzare il tasso di zuccheri nel sangue meno, più lentamente e regolarmente. Vivai 2018

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SOSTENIBILITÀ

UOVA BIO

Galline in festa Le uova bio della Migros provengono da galline nel cui piano alimentare la soia è stata sostituita con panelli di girasole. Una soluzione pionieristica nella produzione sostenibile delle uova. Testo: Regula Burkhardt Illustrazione: Hannah Rollings

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e galline ovaiole del marchio bio della Migros hanno un nuovo piano alimentare. Non becchettano più soia d’oltreoceano, ma panelli di girasole europeo, quella parte dei semi che avanza dopo la spremitura dell’olio. I semi vengono però sbucciati appositamente prima della spremitura per essere più digeribili. La nuova miscela è stata studiata per soddisfare le esigenze delle galline e contiene altri nutrienti, come i panelli di lino e di colza, anch’essi un sottoprodotto della produzione dell’olio da tavola, che non deve essere coltivato appositamente. In realtà, le galline non sono particolarmente selettive in fatto di mangime. Mangiano sia cibo vegetale che vermi e scarafaggi. Ma affinché rimangano in salute, il contenuto di nutrienti del loro mangime dev’essere equilibrato. Già due anni fa, la Migros si era posta l’obiettivo di passare a un mangime totalmente privo di soia per le galline. La soia è un ingrediente sano e ricco di proteine e quindi molto apprezzato per l’alimentazione animale. La grande richiesta causa tuttavia problemi sociali ed ecologici, poiché per la coltivazione della soia, in alcuni paesi, vengono dissodate grandi superfici di foresta pluviale. Inoltre, anche nei casi in cui si coltivi la soia in modo sostenibile, vi sono comunque lunghi percorsi di trasporto. Per questi motivi, la Migros si è messa alla ricerca di alternative insieme all’azienda produttrice di mangimi Lehmann Bioprodukte AG. Il progetto era audace, poiché la rinuncia 34 Vivai 2018

“Le uova bio da produzione priva di soia sono un successo.„

Conservare le uova I buoni prodotti hanno bisogno di essere conservati correttamente, per mantenere la loro qualità. l Le uova deposte di fresco hanno una protezione naturale contro i germi che dura circa venti giorni. È sufficiente quindi conservarle in un luogo fresco a un massimo di 12 °C. l Se le uova hanno più di venti giorni o sono già state conservate in frigo, allora devono essere tenute in frigo a una temperatura di ca. 5 °C. l Le uova sono più buone, se mangiate tra il settimo e il quattordicesimo giorno dopo la deposizione. l Le uova rimangono fresche più a lungo, se vengono conservate con la punta verso il basso. l Per proteggere le uova dagli odori estranei, lasciatele nel cartone o sistematele nell’apposito scompartimento per uova del frigo.

alla soia non doveva influire negativamente né sulla salute degli animali né sulla qualità delle uova. Grazie al knowhow del produttore di mangimi si giunse presto a una soluzione. «Visto il loro alto contenuto proteico, i panelli di girasole sono un’ottima alternativa: la gallina resta sana e la qualità delle uova non viene compromessa», dice Eric Droz, vice direttore della Lehmann Bioprodukte AG. A fine 2016 partì il progetto pilota e le prime aziende che allevano galline ovaiole bio testarono il nuovo mangime, mettendo poi in vendita le uova presso la cooperativa Migros della Svizzera orientale. Il successo non si fece attendere. «La risonanza fu talmente grande che già alla fine dell’anno scorso siamo passati alla nuova miscela e ora in tutte le filiali mettiamo in vendita esclusivamente uova biologiche senza soia», afferma la portavoce della Migros Alexandra Kunz. Però, dal momento che i panelli di girasole sono più cari della soia, un cartone da sei uova ora costa 10 centesimi in più. Quest’innovazione è accolta con entusiasmo anche da Jonas Reinhard, direttore della Hosberg AG che commercializza uova bio e lavora a stretto contatto con i produttori. «Molti contadini bio trovavano sconveniente che gli alimenti giungessero d’oltreoceano. Con i panelli di girasole il problema è risolto», afferma. E la cosa più importante è che anche alle galline piace il nuovo menu. Godono di buona salute e, come prima, depongono un delizioso uovo bio quasi ogni giorno. l


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INDOVINA CHI...?

LO PSICOLOGO E IL PERSONAGGIO MISTERIOSO

La spesa è stata fatta alla Migros di Lyss

Una enigma, troppi indizi Una grande spesa dove saltano all’occhio tanti dolci, ma nessuna verdura fresca? Il nostro psicologo dell’alimentazione trova la soluzione a questo enigma nel lievito e nelle lettere decorative. Foto: Nik Hunger

e

d ecco a voi un bel nastro pieno di colori. Alcuni articoli non li conosco e me li sono dovuti far mostrare alla Migros, ad esempio il topping Alleskönner Bio Saaten o la cuticola di semi di psillio. L’ultima volta ho dovuto fare un’analisi avendo a disposizione davvero pochi prodotti, mentre questa volta me ne ritrovo tantissimi – e questo non rende il mio lavoro necessariamente più facile! La scelta copre un’ampia par36 Vivai 2018

te dell’assortimento e spazia dai prodotti bio sostenibili ai marchi Migros compresi gli M-Budget, fino a quelli globali come Kelloggs. Perlomeno si può dire subito che probabilmente questa spesa è stata fatta da un nucleo familiare con figli. Mi chiedo però se tutti i membri della famiglia consumino tutti i prodotti o se vi siano diverse frazioni. Non si può quindi escludere a priori una comunità abitativa. A questo punto comincio con

l’analisi in dettaglio cercando di individuare altre particolarità di questa spesa. Mi salta all’occhio che non sono state comprate né frutta né verdura. Nonostante ciò sul nastro trasportatore c’è una bottiglia d’aceto alle erbe. Ne deduco che a casa ci sono ancora prodotti freschi che vengono acquistati al mercato o dai produttori locali della zona. Dando un’occhiata alla piramide alimentare, e ipotizzando che si tratti di un acquisto settima-


nale, definirei alta la quota di cioccolata, bastoncini alle nocciole, biscotti, linguette frizzanti, caramelle gommose e compagnia bella. Anche se esistono articoli che relativizzano: le lettere colorate di «Happy Birthday» e il lievito, che sono chiari segnali che c’è un compleanno alle porte e i dolci sono probambilmente suddivisi tra molti bambini. Quale altro particolare mi può dare ulteriori indicazioni sull’acquirente misterioso? Ad esempio, trovo interessanti la già citata cuticola di semi di psillio e i semi vegani Alleskönner da grano saraceno germinato, semi di chia e canapa. Verosimilmente un adulto li aggiunge al muesli per il loro salutare valore aggiunto. Si fa colazione regolarmente con miscele di cereali e muesli molto diverse. Alcune rispecchiano più i gusti degli adulti, mentre altre sono chiaramente pensate per i bambini.

Si fa colazione regolarmente, ma con miscele di cereali e muesli molto diverse.

Lo psicologo dell’alimentazione Il Dr. Robert Sempach dirige il settore Salute del Percento culturale Migros. Il suo progetto attuale è Tavolata, riunioni a tavola per persone anziane. Informazioni su www.tavolata.net

Anche gli spuntini hanno un ruolo centrale. Si fa largo consumo di gallette di riso, Blévita e barrette Farmer. Quando ripenso all’ultima volta che ho messo un pacco di gallette di riso nel carrello, devo fare un bel viaggio nel passato. I nostri figli erano molto giovani quando sgranocchiavano queste leggere rondelle di riso. Questo ricordo mi porta a escludere la variante della comunità abitativa e mi porta a stimare che l’età dei bambini dovrebbe andare dai due ai nove anni. In ragione della presenza dei maccheroni dell’alpigiano, che sono molto amati nella Svizzera centrale, suppongo che la famiglia viva a Lucerna o nei dintorni. I genitori potrebbero avere tra i 35 e i 45 anni e credo che, non solo in occasione dei compleanni, alla loro tavola ci sia vivacità e spensieratezza. Chi è? Per scoprirlo, volta pagina. Vivai 2018

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INDOVINA CHI...?

La soluzione

La spesa è stata fatta da Ariane e Kevin Dasen che vivono con i loro quattro figli Anina, Erin, Lena e Jannik come famiglia patchwork a Täuffelen sul lago di Bienne.

INSERZIONE

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iù che vivace, definirei la nostra tavola turbolenta. Un bazar, dicono i nostri ospiti. Il dottor Sempach non ha solo indovinato la nostra vivacità, ma anche i nostri gusti. A colazione ognuno mangia quel che vuole. Ai bambini piacciono i cornflakes con latte o yogurt. Io preferisco il muesli con i semi di chia. Kevin non mangia di mattino. La domenica, facciamo sempre un bel brunch di famiglia con la treccia fatta in casa. Prepariamo molte cose in casa e compriamo pochissimi prodotti pronti. Le verdure, la frutta e le uova ce le procura il padre di Kevin, che ha un orto. In una settimana spazzoliamo trenta uova senza batter ciglio. Con sei bocche affamate e un paio di omelette si raggiunge presto questo numero. Quindi ne compriamo sempre in grandi quantità. La stanza delle provviste in cantina è sempre bella piena. E ci si trovano pure i dolci. Mi piace anche fare i dessert in casa. Per il sedicesimo compleanno di Jannik farò una torta. Per me è importante che la cucina sia variata e stagionale. A pranzo preparo ad esempio un torta di verdure con pasta fatta in casa. Cucino spesso anche piatti asiatici. Adoro improvvisare. Se i bambini non mangiano i Blévita, li sbriciolo e ci passo lo sminuzzato di pollo – ed ecco pronte le crocchette di pollo. Così sono sane e piacciono a tutti. l A cura di Anna Meyer


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Alla scoperta della terrazza soleggiata di Merano:

A Tirolo, tra passeggiate, cultura e tradizioni

Un territorio tutto da scoprire In questa graziosa località dell’Alto Adige, intrisa di cultura e storia, ogni passo è un susseguirsi di emozioni: il paesaggio alpino, affascinante e sempre diverso, che si estende dai 600 ai 2.500 m di altitudine, gli accoglienti rifugi e le malghe come i Masi della Muta in cui ristorarsi con canederli o strudel di mele, i sentieri in quota dedicati agli escursionisti intraprendenti. Come l’Alta Via di Merano, unica in tutto l’arco alpino, che per ca. 100 km attraversa l’intero Gruppo di Tessa, regalando a chi vi si avventura scorci panoramici indescrivibili. Più giù, nel fondovalle, ce la si può prendere più comoda. Imboccando, ad esempio, il Sentiero delle Mele, la Passeggiata Falkner o il nuovo Sentiero del Vino – percorsi tematici che all’arrivo della bella stagione si riempiono di migliaia di meli in fiore. Un dolce e profumato spettacolo che qui a Tirolo, dove le temperature sono miti già a marzo e la stagione degli escursionisti inizia presto, viene celebrato a dovere. Con sculture floreali, installazioni artistiche e appuntamenti gastronomici come “A tavola a Tirolo” proposti nel contesto della “Primavera Meranese”, l’evento green che coinvolge Merano e dintorni dal 20 marzo al 3 giugno.

Insomma, una primavera tra natura e gusto che invita a scoprire l’eccellente gastronomia del territorio, fondata su un felice connubio di sapori alpini e mediterranei. E tra una camminata e una degustazione, si trova anche il tempo per un po’ di sano turismo culturale. Magari per fare una puntatina a Castel Tirolo, monumento simbolo dell’Alto Adige, noto per il suo percorso museale e per il Centro di Recupero Avifauna che sorge ai suoi piedi. Oppure per partecipare a una sagra o sfilata in costume tipico – un ottimo modo per avvicinarsi all’identità culturale del posto e scoprire usanze e tradizioni che in questo paese così variopinto sono più vivi che mai. Associazione Turistica Tirolo Tel. +39 0473 923 314, www.dorf-tirol.it Gli appuntamenti da non perdere: >

Dall’1 al 31 maggio “Tirolo tra pentole e fornelli”: Corsi di cucina, dimostrazioni dal vivo e festa del gusto per un inedito viaggio culinario da nord a sud

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Dal 21 giugno al 19 luglio Serate a Castel Tirolo Interpreti internazionali e musiche di epoche e stili diversi nell’ambiente suggestivo di Castel Tirolo

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Ogni lunedì a luglio e agosto “Rosso di sera”: Negozi aperti fino a tardi, musica dal vivo e ricco programma di contorno nel centro paese

Foto: Alex Filz, Harald Wisthaler

Incorniciata dai profili di impervie montagne, immersa tra vigneti e campi di mele, la località di Tirolo sorge su una collina soleggiata che domina Merano e la valle dell’Adige. Qui, a un viaggio in seggiovia dalla rinomata città di cura con le sue Terme, l’ippodromo e i Giardini botanici, ci si imbatte in un luogo ricco di sfumature e contrasti. Dove monti e pascoli si alternano a frutteti e vigne, dove la tradizione alpina si fonde con la vitalità del Sud e dove trattorie dal fascino rustico convivono accanto a ristoranti gourmet.


La passeggiata nell’arte: le scene di strada di Ernst Ludwig Kirchner.

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CAMMINARE

MOVIMENTO

Mica una passeggiata! Passeggiare è fuori moda. Un gran peccato, visto che questa placida forma di movimento ha più di un vantaggio. Testo: Manuela Specker

© AKG Images, Getty Images, Keystone © 2018, ProLitteris: Zurigo, Julian Opie, Bruce and Sarah Walking, 2002

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astano un paio di scarpe comode e degli indumenti a prova di meteo, ed eccoci pronti per un giretto a piedi. Non importa dove ci troviamo: basta poco per sgranchirsi le gambe. Nonostante ciò, la classica passeggiata a piedi non viene praticata più di tanto. Pare non sia più in sintonia con lo spirito del nostro tempo, nel quale tutti vogliono spostarsi da un posto all’altro il più velocemente possibile. E in fin dei conti, serve a qualcosa quel poco di movimento che non ci fa nemmeno venire il fiatone? Eccome! Questo il parere di Hanspeter Betschart, medico sportivo presso il centro Medbase di Abtwil. Quale medico del team olimpico ha spesso a che fare con atleti di punta ed è comunque ben lungi dal considerare la passeggiata come una forma di movimento senza valore. «Proprio in una società sedentaria come la nostra, qualsiasi forma di movimento conta», sottolinea. Se al lavoro non si devono compiere sforzi fisici, capita facilmente di passare giorni stando soprattutto seduti – in auto, alla scrivania, parlando al telefonino o guardando la tele. E la mancanza di movimento è una delle maggiori cause delle malattie cardiovascolari. Diversamente da quanto si pensava, non è il peso corporeo il problema maggiore. Le ricerche

Immagini in movimento: la video art dell’inglese Julian Opie.

hanno dimostrato che chi resta snello per predisposizione, ma si muove poco o niente, vive in modo meno salutare di chi è sovrappeso, ma fa del moto regolarmente. Gli scienziati dell’Università di Cambridge sono giunti a questa conclusione, dopo aver analizzato i dati raccolti per 12 anni sulla salute di 300 000 individui. Il rischio di morte prematura era nettamente maggiore nei soggetti che non praticavano il moto, indipendentemente da quanta ciccia avevano accumulato. L’inattività fisica quindi è un fattore di rischio di per sé, quanto il forte sovrappeso o l’abitudine di fumare. Ma c’è una buona notizia per chi non ama praticare sport: basta passeggiare per invertire la marcia. L’importante è muoversi in modo da attivare la circolazione, ad esempio camminando. È di questo parere anche il medico sportivo Hanspeter Betschart, che aggiunge: «Già 30 minuti al giorno attivano il metabolismo, favoriscono la circolazione e riducono il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari.» Camminare, passeggiare o come si preferisce chiamare questo quieto modo di spostarsi, ha un significato centrale nella storia dell’umanità: camminare eretti su due gambe rappresenta infatti un evento chiave della nostra evoluzione Vivai 2018

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di esseri umani. Il passo evolutivo successivo, quello del passaggio alla vita sedentaria, l’abbiamo però preso un po’ troppo alla lettera. E pensare che per «movimentare» la nostra vita quotidiana, non ci vuole granché spesa o sforzo fisico. Perché non scendere dal bus una fermata prima? O fare un giretto a piedi durante la pausa pranzo? «Chi si muove all’aperto regolarmente, sa quali sono i benefici», osserva Betschart. Passeggiare rinfresca la mente e ispira nuove idee. «Le idee migliori spesso mi vengono camminando o facendo sport», confessa il medico. I vantaggi sono molteplici. È però anche un’attività spesso sottovalutata, che non viene presa sul serio 42 Vivai 2018

proprio perché si esegue con semplicità. E pensare che vanta fautori illustri: i cosiddetti flâneur, ad esempio. Un tempo erano dei dandy aristocratici, che nella Parigi del 19° secolo passeggiavano con gusto, osservando la vita cittadina. Più avanti, furono gli artisti a rifarsi alla passeggiata come fonte d’ispirazione. E oggi? Il flâneur è una specie estinta e con la «passeggiata», nel migliore dei casi, si intende una grande via commerciale. Chi ne ha voglia, può comunque allenarsi nell’arte del passeggiare e magari farne addirittura uno stile di vita. In questo modo, non solo porterà la giusta dose di moto nella sua vita ma, passeggiando per la città o in campagna, affinerà anche il

Passeggiata notturna: la Nachtfrau di Ernst Ludwig Kirchner

Chi passeggia, affina la percezione di ciò che lo circonda.

© AKG Images, Keystone © 2018, ProLitteris: 2002; Alberto Giacometti, Homme qui marche I, 1960

L’andatura dell’arte: L’Homme qui marche di Alberto Giacometti.


CAMMINARE

proprio spirito di osservazione. Passeggiare infatti è anche un ottimo mezzo per osservare attentamente la realtà che ci circonda. Basandosi su questo approccio, il sociologo basilese Lucius Burckhardt ha sviluppato la sua «scienza della passeggiata», chiamata anche promenadologia (dal francese promenade). Sostanzialmente si tratta di vedere e riconoscere. Chi vaga senza aspettative e senza meta per le strade o nella natura, chi si lascia guidare dall’istinto invece di consultare una cartina, affina la sua percezione e d’improvviso vede cose e fatti quotidiani in modo completamente diverso, scoprendo nuovi aspetti della realtà. Questa scienza quindi può fornire contributi preziosi a chi pianifica lo spazio urbano e il paesaggio. Può rivelare quale influsso

MOVIMENTO

abbia l’ambiente circostante sull’uomo e impedire che chi è responsabile della pianificazione, nella concezione degli spazi abitativi, si orienti a questioni puramente estetiche. La «passeggiata alla Burckhardt» è anche un metodo molto efficace per partire alla scoperta di una città, nella quale si mette piede per la prima volta, invece di visitare semplicemente le maggiori attrazioni turistiche. Chi sceglie questo tipo di locomozione, sviluppa un nuovo concetto di tempo e spazio. In questa ottica, la passeggiata non è solo un modo di muoversi, ma anche un modo per rilassarsi. Se queste non sono ragioni più che valide per fare una passeggiata, basti pensare che non ci vuole né attrezzatura né un corso apposito. È sufficiente allacciarsi un paio di scarpe comode, e via! l

Tanti buoni motivi Camminare fa restare in forma, stimola la creatività e aiuta a mantenere il buon umore. Ne sono sufficenti 15 minuti per abbattere lo stress. Gli esperti di medicina preventiva raccomandano 10 000 passi al giorno. Petto in fuori e spalle indietro, suggeriscono gli psicologi, che hanno scoperto che in questo modo si rinforza anche la consapevolezza di se. Questi e tutti gli altri vantaggi del camminare vengono trattati su Migros-impuls.ch/spazieren

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Power, pausa, power, pausa Allenamenti brevi, intensi ed efficaci. L‚high intensity interval training (HIIT) permette di migliorare la forma fisica in pochissimo tempo. Ecco come funziona. Testo: Petra Koci

o, parlare ora proprio non si può, perché manca il respiro. E i muscoli bruciano da morire! È più o meno questa la sensazione che si ha, quando si sollecita il corpo fino ai suoi limiti. Ed è questo che bisogna fare negli allenamenti intervallati ad alta intensità. Gli atleti di punta sfruttano il principio del high intensity interval training (HIIT) per migliorare le loro prestazioni. Benjamin Kappeler, responsabile fitness presso il Fitnesspark Time-Out Migros di Ostermundigen, raccomanda questo programma ad alta intensità anche a chi si allena in palestra. «È sbagliato pensare che lo sforzo estremo sia malsano per il corpo. L’organismo ha una zona cuscinetto che lo protegge impedendo il sovraffaticamento», osserva l’esperto. Sembra invece che lo sforzo fisico estremo alternato a una fase di riposo, alleni maggiormente la forza e la resistenza e bruci più grassi che non un allenamento prolungato. Cos’è l’HIIT?

Nel high intensity interval training (HIIT) le fasi caratterizzate da sforzo fisico intenso si alternano a quelle di recupero attivo. Durante le fasi intense il corpo viene sollecitato fino al suo limite, raggiungendo dall’85 fino al 95 percento della frequenza cardiaca massima. Su 44 Vivai 2018

una scala da 1 (riposo) a 10 (sforzo limite) si arriva fino a 8 o 9. Durante il recupero attivo ci si continua a muovere leggermente – non si tratta quindi di un riposo totale. È come nel jogging dove la corsa si alterna alla camminata. Intervalli basati sulla forma fisica

Nell’HIIT non esistono regole chiare e nette. La singole fasi dipendono principalmente dalla condizione fisica. Una sequenza di sforzo di regola dura da uno a quattro minuti. Il recupero attivo, per i principianti, è lungo almeno quanto la fase di sforzo. Se si è più allenati dura di meno. Il classico programma per principianti consiste all’incirca in 4 fasi di sforzo di 1 minuto l’una, ognuna seguita da 4 minuti di pausa. Gli avanzati invece eseguono 4 allenamenti di 4 minuti l’uno, seguiti da 3 minuti di pausa. Sforzo intenso con recupero sufficiente

Con l’HIIT, che sollecita intensamente la muscolatura, si risparmia tempo rispetto al classico allenamento della forza e della resistenza. Per permettere ai muscoli di rigenerarsi, non si dovrebbe praticare l’HIIT più di due o tre volte per settimana. Estremo consumo di energia

Per raggiungere la tensione massima e per passare dallo stato di tensione a quel-

lo normale, il corpo deve mobilitare un’enorme quantitativo di energia. Ciò attiva processi metabolici che agiscono in profondità e continuano a farlo anche dopo l’allenamento (effetto postbruciante). Con l’HIIT quindi si bruciano energia e grassi più efficacemente che non con un allenamento a intensità moderata. Un metodo, molte discipline

Nell’HIIT non importa come ci si porta su di giri. Il metodo si può applicare a sport come corsa, bici, sci di fondo. O in palestra mentre si fa muscolazione o salto della corda. Si può anche correre su per le scale. Se si pratica l’HIIT nell’ambito di un allenamento bootcamp, crossfit, M.A.X. o a circolo, oltre ad allenare la resistenza si rinvigorisce anche il corpo. Un metodo estremo dell’HIIT è il cosiddetto tabata, nel quale 8 fasi di sforzo estremo lunghe 20 secondi sono intervallate da un recupero di 10 secondi. Per chi è adatto l’HIIT?

Chi è in salute può iniziare. Meglio rinunciare se si hanno problemi cardiovascolari, pressione alta, asma o si è in gravidanza. Ai principianti si raccomandano allenamenti guidati, onde evitare di applicare il metodo in modo sbagliato e che lo sforzo eccessivo causi malanni. l fitnesspark.ch, scuola-club.ch

© Getty Images

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HIGH INTENSITY INTERVAL TRAINING

MOVIMENTO

Pause ritempranti Ci si dimentica spesso che le pause tra gli allenamenti intensivi sono importanti almeno quanto le ore passate sul tapis roulant o alle macchine. I muscoli sottoposti a sforzo hanno bisogno di tempo per rigenerarsi, proprio come i vasi sanguigni, le fasce e le articolazioni. Trovate utili suggerimenti per rigenerare il corpo su www.migros-impuls.ch, parola chiave: rigenerazione

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Vivere a colori Giocando con tinte e sfumature si ottengono effetti sorprendenti in soggiorno. Prima di impugnare il pennello però, bisogna sviluppare l‚idea giusta.

i

n che modo i colori esercitano la loro influenza su di noi è oggetto di ricerca intensiva. Diversi esperimenti, come quelli della Berliner Charité e di altre cliniche continuano a farci rizzare le orecchie: il colore e la luce farebbero guarire meglio i pazienti ammalati gravemente. Per questo motivo, le stanze in terapia intensiva vengono tinte con toni terrosi e pastello; le luci simulano quelle del cielo blu o del verde dei boschi. Altri esperimenti hanno mostrato che il verde incrementa la creatività. I soggetti che sedevano di fronte a muri blu, grigi e rossi avevano meno intuizioni. E non è un caso che in alcuni istituti carcerari le celle siano rosa bonbon, colore che calma i prigionieri aggressivi. Il colore fa la differenza. Cionostante ciò le pareti bianche vanno come sempre per la maggiore. Sono considerate neu-

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trali e senza tempo. Non ti puoi sbagliare. Peccato che esista un’enorme gamma di toni di colori davvero seducenti e tutt’altro che semplicemente decorativi. Nella maggior parte dei casi sono in grado di determinare quale atmosfera emani una stanza e se ci faccia sentire a nostro agio, oppure no. Chi lascia tutto bianco, pensano gli esperti, perde l’occasione di creare un universo abitativo fatto su misura per i propri gusti e le proprie necessità. E questo oggi è più o meno risaputo. Oggi sono richieste le soluzioni individuali, dicono al centro fai da te Do it + Garden Migros. Vanno di moda i mobili vintage e i tessuti a motivo e contemporaneamente cresce il desiderio di un utilizzo più ardito del colore. Ad esempio, con accenti che richiamano le sfumature dell’arcobaleno su una parete, o linee orizzontali che

coinvolgono anche cornici e scaffali. Anche Miia Baumann della Haus der Farbe di Zurigo, nel suo lavoro incontra molte persone aperte a tutte le sfumature possibili, soprattutto quando sono proprietari di una casa o di un appartamento. Ma anche per chi è in affitto, liberarsi delle pareti bianche può essere stimolante. «Molti decidono di non affrontare questo impegno, poiché al momento di traslocare, tutto dovrà essere nuovamente dipinto di bianco», si dispiace la designer del colore. In fin dei conti si finisce comunque per ritinteggiare. Per scegliere il colore, prima di tutto ci si dovrebbe porre un paio di domande e poi eventualmente coinvolgere degli esperti. Quali sono i mobili e i tessili già presenti nella stanza? Voglio avere solo una parete o un’intera stanza colorata, e magari addirittura con più colori diversi?

© iStock

Testo: Vera Sohmer


COLORI

RELAX

Da quando la moda scandinava ha preso piede, i toni opachi sono considerati il massimo per creare l’atmosfera nel soggiorno. Vivai 2018

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COLORI

I toni opachi si possono combinare altrettanto facilmente come il bianco.

O cerco invece un’idea per l’intera zona soggiorno? La stanza dovrebbe essere rilassante o eccitante? Più fresca, misteriosa, accogliente, chiara, alta o fredda? Miia Baumann: «Il colore dà vita al carattere delle stanze e ne sottolinea la funzione.» Toni intensi possono avere un effetto stimolante, ma se sovradosati possono rendere una stanza inabitabile. Procedere in modo ponderato protegge dagli sbagli, come ad esempio quello di dipingere le pareti con il colore preferito INSERZIONE

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Servizio di miscelatura colori Comprare il colore di base e scegliere la tonalità ideale, utilizzando ventagli e campionari di colori? Da Do it + Garden Migros i clienti possono far miscelare il colore prescelto. Esiste inoltre un servizio di scan. Si possono scannerizzare oggetti o tessuti per trovare più facilmente la tonalità adatta. Ulteriori informazioni su doitgarden.ch/it/cp/farbmisch-service

del momento. Gli esperti lo sconsigliano, poiché questo potrebbe non avere alcuna relazione con la stanza, il mobilio, i materiali e l’architettura e tutto l’insieme si rivelerebbe un pessimo accostamento. Quindi è sempre meglio lavorare con un modello: stendete il colore prescelto su un grande pezzo di cartone o su della carta rigida, appendetelo al muro e testatelo per alcuni giorni. Nel frattempo è stato introdotto un nuovo strumento d’aiuto: i programmi di progettazione d’interni 3D online. Sono però adatti per farsi al massimo una prima impressione e una vaga idea del risultato. Le tonalità sono poi falsate dalle differenti impostazioni di monitor e stampanti. Inoltre, non è possibile riprodurre in modo del tutto realistico l’illuminazione: né quella artificiale né tantomeno quella naturale, che ovviamente giocano un ruolo centrale sull’effetto finale creato dal colore. Il rosso è passione, l’arancio vivace, il verde calmante e il blu rilassante. Ai colori vengono attribuite specifiche caratteristiche. Miia Baumann non crede però a queste generalizzazioni. Il colore ha un effetto, questo è fuori discussione, ma «ognuno di noi ha il proprio bagaglio di esperienze e fa quindi le proprie associazioni.» Inoltre, si trovano colori in pressoché infinite gradazioni e sfumature. Scommettete che tra queste esiste anche un rosso con effetto calmante? l

© iStock

RELAX


SPINAS CIVIL VOICES

PEACE TRA UOMO E MARE

Insieme possiamo impedire il collasso dei mari. Non siamo soli. Milioni di persone con idee affini si impegnano in tutto il mondo per la creazione di riserve marine. Il movimento per la protezione dei mari ha bisogno di persone come lei. Si attivi e ci sostenga. Il futuro dipende anche da lei – benvenuti su greenpeace.ch


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Š Alamy, Staffan von Zeipel/visitstockholm.com

I maestosi fiori di ciliegio nel giardino reale, il Kungsträdgarden.


STOCCOLMA

VIAGGI

Quieta regalità Il mare e la natura la circondano, la cultura e il design la animano: Stoccolma è una città da vivere a pieni polmoni. Testo: Petra Koci

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STOCCOLMA

Stoccolma si estende su 14 isole e promette diverse offerte di intrattenimento sull’acqua.

Lo Snickarbacken 7 è tutto questo: un concept store, un bar e una galleria.

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© Staffan von Zeipel, Morgan Ekner, Christian Adamsson/visitstockholm.com, designtorget.se

VIAGGI


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Le stradine di acciottolato della città vecchia, Gamla Stan in svedese, sono fiancheggiate da case colorate.

Stoccolma soffia una fresca brezza e si respira aria pulita, il che si deve certamente anche alle fortunate iniziative ambientali della città. Per il loro stile di vita sostenibile, gli svedesi sono disposti a investire parecchio: costruiscono, ad esempio, quartieri cittadini ecologici in zone industriali dimesse, dotandole di condutture sotterranee per lo smaltimento dei rifiuti. Con questi ultimi viene prodotto del biogas, mentre le acque di scarico vengono depurate. Si costruiscono piste ciclabili e, inoltre, molti bus e taxi in Svezia funzionano con il biogas o l’etanolo. Per i treni invece ci si serve dell’energia eolica e idrica. Sono in funzione anche traghetti alimentati a batteria. A maggior ragione, la capitale svedese nel 2010 è stata eletta a prima Miljöhuvudstad, ovvero capitale verde d’Europa. Gli abitanti di Stoccolma si muovono con il naso immerso nell’aria pulita, un piede nell’acqua e un altro sulla terraferma. La metropoli infatti è distribuita su 14 isole. Su un terzo della superficie sorgono gli edifici, un altro terzo è occupato da spazi verdi, mentre l’ultimo terzo è acqua. Così tanta natura tinge la città di blu e di verde come in un mosaico e ha un effetto rilassante su chi la vive. Lungo le rive del mare si pratica il jogging un po’ ovunque, e d’estate ci si tuffa in acqua. Davanti al palazzo comunale volteggiano i windsurfer, mentre c’è chi sfreccia a colpi di remi davanti a palazzo reale. La cosa migliore è imitare gli abitanti della capitale svedese, che sono circa un milione, e saltare su uno dei molteplici traghetti, oppure montare in sella a una bici e pedalare attraverso la storia e i molti volti della città. Si attraversano le Vivai 2018

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VIAGGI

STOCCOLMA

Stoccolma da girare, contemplare e da amare

CULLATI DALLE ONDE

1 L’Hotel Skeppsholmen si trova su un’isoletta collegata da un ponte al centro città. Dietro la facciata d’interesse storico si cela un albergo certificato eco, dal design moderno. Camera doppia a partire da fr. 200 hotelskeppsholmen.se

MANGIARE E BERE 2 Lux Dag för Dag Dalla fattoria o

dalla rete del pescatore direttamente al piatto: il menu fresco dipende dall’offerta del momento. È stupendo mangiare fuori, con vista sull’acqua. luxdagfordag.se

3 Gro Schon Anche la guida Michelin

ha notato questi tre giovani cuochi e i loro squisiti menu a 4 portate a base di ingredienti locali e stagionali. grorestaurang.se

4 Rosendals Trädgård Una sosta è d’obbligo! Nelle ex serre ora c’è un caffè, un negozietto di prodotti bio e un vivaio. 8

5 Vete-Katten Questa caffetteria, con cortile interno, sembra uscita dall’album della nonna, tanto sono graziosi i suoi angoletti nascosti.

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vetekatten.se

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6 Snickarbacken 7 È caffè, galleria commerciale e concept store che vende articoli design e prelibatezze.

snickarbacken7.se

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SHOPPING

7 Presso la catena di negozi Designtorget si trovano semplici oggettini raffinati, creati da designer svedesi. designtorget.se

8 Iris Hantverk Un tempo una manifattura di spazzole artiginali in legno, vende articoli design per la cucina, il bagno e il giardino. irishantverk.se

Le boutique di moda di Filippa K, Hope, Samsøe & Samsøe, Rodebjer, Acne Studios, Whyred e House of Dagmar, tutte in centro città, propongono abiti di un’eleganza semplice e in stile sobrio.

visitstockholm.com, hotelplan.ch

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© Illustrazione: Livi Gosling; foto: Alamy, Sebastian Hellström/visitstockholm.com, designtorget.se

rosendalstradgard.se


viuzze medievali di Gamla Stan, il centro storico con le sue case colorate e il giovane quartiere alla moda Södermalm con i suoi caffè, le sue boutique e i suoi negozietti vintage. O si sceglie il sontuoso centro con le sue istituzioni culturali e le arcate commerciali distribuite attorno a Stureplan. Ovunque batta il cuore di questa grande città, non vi è mai frenesia. Al contrario, questa metropoli ha un animo pacato. Si nota subito: Stoccolma ha il fascino di una fervida città di mondo – e allo stesso tempo è rilassata come un placido villaggio di campagna. Una sedia di Designtorget (sopra). Il ristorante Lux Dag för Dag (in mezzo) si trova in una ex fabbrica Elektrolux, mentre l’azienda bio Rosendals Trädgård con il suo caffè è ospitata in un vivaio.

Un tuffo nel verde…

Stoccolma è l’unica città al mondo con un parco nazionale cittadino. L’Ekoparken – un tempo riserva di caccia della famiglia reale – copre gran parte dell’isola Djurgården. Questo polmone verde si può attraversare in bicicletta. I punti di noleggio sono distribuiti un po’ ovunque in città. Proprio accanto al ponte che porta a Djurgården si trova un noleggio per biciclette. È consigliabile fare una sosta da Rosendals Trädgård (rosendalstradgard.se), un caffè in un’antica serra con piatti bio, negozietto bio e vivaio per la

vendita di piante. Col bel tempo si sta seduti fuori tra le aiuole fiorite o si gusta il picnic nel frutteto. ... e tra le mura dei musei

Sulla sua sponda occidentale, Djurgården si trasforma in isolotto museo. Voglia di un karaoke al museo dedicato agli ABBA? Meglio un’avventura con i bimbi al parco Junibacken, dove si è a tu per tu con i personaggi di Astrid Lindgren? Preferite ammirare una nave da guerra svedese del 17° secolo al museo Vasa? Con i suoi 70 musei, la capitale svedese ha sempre pronta la proposta giusta per le famiglie, gli amanti della cultura e per tutti coloro che cercano un programma alternativo in caso di maltempo. Immergersi nel blu

Si ha l’impressione che gli svedesi si avventurino in barca a più non posso. Seguiamoli! Uno dei tour cittadini che passano sotto i ponti è l’ideale per conoscere la città navigando. Chi ha più tempo a disposizione, può concedersi un’escursione con il battello attraverso l’arcipelago di Stoccolma con i suoi quasi 30 000 isolotti – ed assaporare la brezza marina che spira davanti alle porte della città. l INSERZIONE

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ESTHER MATTER

IL LUOGO DEL CUORE

«Sulla piazzola non c’è l’elettricità e quindi nessun apparecchio elettronico a distrarci.»

Esther Matter (39 anni) vive con suo marito e i loro due figli a Regensdorf presso Zurigo. Nel suo studio di Jin Shin Jyutsu, un’antica pratica di guarigione giapponese, riporta l’equilibrio nel bilancio energetico dei suoi pazienti.

Campeggio, Gütighausen ZH

© Filipa Peixeiro

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a felicità qualche volta è dietro l’angolo. Nel mio caso si trova a pochi chilometri da casa, nel campeggio di Gütighausen. Mi sento particolarmente felice quando troviamo una piazzola in prima fila, con accesso diretto alla banchina ghiaiosa sul fiume Thur. Anche ai miei figli e a mio marito piace stare qui. Ci veniamo ogni volta che possiamo, spesso nel weekend e qualche volta pure per le vacanze. Dormiamo nella tenda e ci godiamo le libertà che la vita da campeggiatori ci concede. Nei giorni caldi,

m’immergo nelle acque fresche del Thur. Spesso mi siedo semplicemente davanti alla nostra tenda a guardare i bambini che giocano e lascio scivolare lo sguardo fino all’altra sponda. Ogni tanto si scorge uno scoiattolo o addirittura un castoro. Come molti altri ospiti del campeggio, di sera facciamo un fuoco sulla banchina, ci sediamo attorno, ci godiamo il cielo stellato e l’atmosfera romantica. Sulla piazzola non c’è l’elettricità e quindi nessun apparecchio elettronico a distrarci. Non ho il portatile con me, che

mi ricorda la corrispondenza con i miei clienti e nessuna montagna di panni puliti da piegare. Mi fa bene e mi dà l’energia di cui ho bisogno nella mia frenetica vita quotidiana, tra gli impegni familiari e il mio studio di Jin Shin Jyutsu. Mi occupo di persone che cercano la mia consulenza, perché si trovano in difficili situazioni emozionali o di salute. È quindi importante che io sia calma e stabile. Questa armonia io la ritrovo qui, sulla riva del Thur a Gütighausen. l A cura di Regula Burkhardt Vivai 2018

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Appetito

Vince il premio Roger Ulli, Islikon

I vincitori saranno sorteggiati tra tutte le risposte corrette delle tre versioni linguistiche di Vivai e quindi informati per iscritto. Il premio non sarà corrisposto in denaro. Sono escluse le vie legali. In merito al concorso non si tiene alcuna corrispondenza. I premi non ritirati dai vincitori entro 3 mesi dal sorteggio sono considerati scaduti e non saranno più consegnati. I collaboratori della Federazione delle cooperative Migros sono esclusi dalla partecipazione al concorso. La soluzione e il nome delle vincitrici o dei vincitori saranno pubblicati su Vivai 3/18.

58 Vivai 2018

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Quest’anno la natura è stata generosa. Riportiamo sulla vostra tavola l’olio extra vergine di oliva 100% Italiano. Caro consumatore, con questa pagina vorrei parlare in prima persona a chi conosce e apprezza la nostra qualità. Con grande piacere vi comunico che in Italia la recente produzione di olio extra vergine di oliva è stata qualitativamente buona, favorita da una perfetta congiuntura climatica. Questo ci ha permesso di raccogliere le olive sane e al giusto grado di maturazione e produrre un eccellente olio extra vergine di oliva, così come lo intendiamo noi Monini, con gli alti standard qualitativi per i quali ci conoscete. Per questo abbiamo deciso di ritornare ad utilizzare anche per il nostro Classico e Delicato solo olio 100% italiano, proveniente da olive raccolte e frante in Italia. Sicuri di garantirvi quell’elevata qualità alla quale vi abbiamo sempre abituato.


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*Fino a esaurimento dello stock. © 2018 The Coca-Cola Company. Coca-Cola, Coca-Cola zero, Coke, the Dynamic Ribbon, the Contour Bottle and the slogan TASTE THE FEELING are trademarks of The Coca-Cola Company. © FIFA, FIFA’s Official Licensed Product Logos, and the Emblems, Mascots, Posters and Trophies of the FIFA World Cup™ tournaments are copyrights and/or trademarks of FIFA. © Panini S.p.A. All Rights Reserved.

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