MEZZOPIENO News - Settembre / Ottobre 2020

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Dalla rete italiana della positività

SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

famiglia al mare per fare Il contrasto sul prestigioso palco di “L’approccio gentile alla vita di uno le prove, indicandomi alcuni ospiti e sua “Fantastico” nel 1987 tra scrittore artigiano” moglie mi disse: “Vedi, il molleggiato Adriano con ciascuno di loro Celentano e un allora ho litigato o litigherò funzionario Rai a prima SCRITTORE, CONDUTTORE RADIO E TV sicuramente. Con te, vista timido e impacciato sono certo che non non poteva essere più litigherò mai”. E infatti il netto: è stato proprio sodalizio prosegue e dopo “Fantastico ‘87”, insieme questo incontro a segnare l’inizio della carriera a Celentano presenta “Svalutation” e poi con Fabio televisiva di Bruno Gambarotta e a rivelare il suo Fazio “Porca miseria”. Conduce un rifacimento della talento comico e le sue doti di intrattenitore. celebre trasmissione televisiva “Lascia o raddoppia”, “Mi colpì molto che Adriano, quando mi invitò nella poi “Tempo reale” e “Single”, in coppia con Luciana sua villa di Littizzetto. È attore, doppiatore, autore e attore di cabaret, giornalista (collabora con diverse testate e cura una rubrica fissa sull’inserto de La Stampa Torino Sette) e scrittore. Ha pubblicato romanzi che hanno meritato il plauso della critica e un notevole successo di vendite, in cui il genere giallo sfuma nell’ironia e nella parodia: tra gli altri, “La nipote scomoda” (scritto a quattro mani con Massimo Felisatti, vincitore del Premio Gran Giallo - città di Cattolica), “Torino, lungodora Napoli”, “Tutte le scuse sono buone per morire”, “Il Codice Gianduiotto”, piacevole e colto insieme nel reinterpretare il bestseller di Dan Brown senza scadere nella caricatura. Appassionato di buona cucina e della sua città di adozione, da diversi anni cura le edizioni del calendario piemontese “La Memòria dël Temp” e molte guide gastronomiche.

BRUNO GAMBAROTTA

INTERVISTA ESCLUSIVA PER MEZZOPIENO PAG. 16/17

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - N°1941/2019 Pubblicazione informativa no-profit

Tumore, arriva la macchina che lo segue in movimento per eliminarlo Pag. 10

Osservato per la prima volta il quinto stato della materia Pag. 2

MONDO

Record in Italia: le rinnovabili forniscono il 50% Pag. 11

ITALIA

Anche la cultura è mezzopiena Pag. 18

CULTURA La SLA mi ha insegnato a vivere Pag 21

SCRIVERESISTERE

MEZZOPIENOfocus...

La cultura del dono e la reciprocità Pag. 8

MEZZOPIENOincontra... Ciricea Pag. 22


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OSSERVATO PER LA PRIMA VOLTA IL QUINTO STATO DELLA MATERIA

BABY BOOM DI GORILLA: MENO A RISCHIO D’ESTINZIONE

Gli scienziati hanno osservato per la prima volta quello che è definito il quinto stato della materia.

Nuovi cuccioli di gorilla stanno nascendo in Uganda, uno dei pochi luoghi al mondo in cui questa rara specie vive. Il baby boom sta avvenendo nel Bwindi Impenetrable National Park, una foresta protetta nella zona sudoccidentale del Paese che ospita diverse importanti popolazioni di specie a rischio, eletta Patrimonio dell’umanità nel 1994. Nel parco sono protette 120 specie di mammiferi, 348 specie di uccelli, 220 specie di farfalle, 27 specie di rane, camaleonti, gechi e molte specie in via di estinzione come scimmie colobi, scimpanzé e uccelli come i buceri e i turachi. Nella sua foresta vivono 400 gorilla Bwindi, metà della popolazione mondiale dei gorilla di montagna, in via di estinzione. La popolazione di gorilla di montagna è aumentata grazie agli sforzi di conservazione che sono stati realizzati negli ultimi anni. I gorilla di montagna sono stati

L’esperimento avvenuto nello spazio ha permesso rilevazioni senza precedenti che stanno aiutando a risolvere alcuni degli enigmi più insoluti dell’universo quantico. I condensati di Bose-Einstein, la cui esistenza era stata predetta da Albert Einstein e dal matematico indiano Satyendra Nath Bose quasi un secolo fa, si formano quando gli atomi di alcuni elementi vengono raffreddati quasi allo zero assoluto (-273 gradi Celsius). In questa

condizione gli atomi diventano un’unica entità con proprietà quantistiche, in cui ogni particella funziona anche come un’onda di materia. Questi elementi si trovano a cavallo tra il mondo macroscopico, governato da forze come la gravità, e il piano microscopico, governato dalla meccanica quantistica. Un team di scienziati della NASA ha svelato i primi risultati degli esperimenti realizzati a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, dove le particelle possono essere osservate libere dai vincoli terrestri. La ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature documenta la creazione del quinto stato della materia dove i bosoni raffreddati fino allo zero quasi assoluto hanno potuto essere osservati e analizzati per il tempo necessario, per la prima volta. “La cosa più significativa è che possiamo osservare gli atomi mentre galleggiano completamente non disturbati da forze esterne”, ha detto Robert Thompson del California Institute of Technology. “Le applicazioni spaziano dai test di relatività generale, ricerche di energia oscura e onde gravitazionali, alla navigazione di veicoli spaziali e alla ricerca di minerali sotterranei sulla luna e su altri corpi planetari”. Fonte: Nature

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per decenni nell’elenco delle specie “a grave rischio di estinzione”, ma nel 2018 sono usciti dalla lista, in seguito a un aumento della loro popolazione, pur rimanendo una specie minacciata e sottoposta a programmi di protezione internazionale. Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) oggi vivono circa 1.000 gorilla di montagna tra Congo, Uganda e Ruanda, la cifra più alta mai registrata.

Fonte: Uganda Wildlife Authority; IUCN


LA TERRA DELL’OKLAOMA TORNA ALLE TRIBÙ NATIVE La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che gran parte dell’Oklahoma orientale tornerà a essere proprietà dei nativi indiani. Si tratta per loro di una delle vittorie legali più importanti degli ultimi decenni, perché non solo restituisce ai suoi abitanti originari un territorio molto vasto che , ma potrebbe diventare il primo Stato indiano al mondo. Il caso è una delle più controverse e antiche questioni della storia degli Stati Uniti, segnato da decenni di rimozioni, stermini di intere tribù e trattati infranti con le popolazioni indigene. La contesa su cui si è pronunciata la Corte riguarda le terre della nazione Muscogee che furono incorporate nell’Oklahoma quando questo divenne uno Stato americano. Queste terre includono, tra le altre, gran parte di Tulsa, la seconda più grande città dell’Oklahoma.

LA NONNA CHE FA LE RAMPE COI LEGO PER LE CARROZZINE Rita Ebel, una nonna tedesca di 62 anni, sta rendendo gli spazi pubblici della sua città più accessibili, realizzando rampe per sedie a rotelle con i mattoncini Lego. Da quando è rimasta ferita in un incidente d’auto 20 anni fa, la donna conosce bene le difficoltà di chi si muove con una sedia a rotelle e per questo ha deciso di utilizzare i celebri mattoncini per costruire rampe per sedie a rotelle nella sua città natale, Hanau. Per realizzarle, Rita incolla i mattoncini in modo da garantire solidità alle strutture perché possano sostenere il peso

delle carrozzine. La sua idea è stata talmente apprezzata che la gente le regala i mattoncini che i figli non usano più: in questo modo le rampe hanno un doppio beneficio per chi le usa e per il riciclaggio. Rita promette che continuerà il suo progetto finché riceverà donazioni. Il progetto di Rita ha avuto una grande attenzione internazionale e donazioni di mattoncini da tutto il mondo. La sua idea non punta il dito ma adotta un approccio positivo per sensibilizzare e affrontare il problema dell’accessibilità in modo semplice e colorato. Rita è attiva su Instagram, dove fornisce gli aggiornamenti del suo progetto realizzati dalla nipote di 13 anni, Nora. Ora sta cercando ulteriori donazioni di mattoncini e ha creato un manuale di istruzioni in cinque lingue (inglese, tedesco, spagnolo, italiano e francese) che insegna alle persone come costruire le proprie rampe con i Lego. Fonte: Rita Hebel

GLI ABITANTI DI BEIRUT APRONO LE LORO CASE A CHI È SENZATETTO

“Questo è un giorno storico”, ha detto il capo indiano David Hill. “Non è mai troppo tardi per sistemare le cose”. La sentenza arriva in un momento molto difficile per i nativi americani, decimati dal coronavirus e dal crollo delle loro attività causato dalla chiusura dei casinò, tra le loro principali attività. La loro indipendenza e allo stesso tempo la loro integrazione saranno d’ora in poi processi in cui le diverse tribù potranno decidere in maniera indipendente, poiché le autorità statali americane non potranno più perseguirli. Questo significa che gli indigeni in Oklahoma non potranno più essere giudicati dai tribunali statali ma potranno affrontare la giustizia nei tribunali tribali o federali. Fonte: The New York Times

Una risposta corale e massiccia di solidarietà sta attraversando Beirut e tutto il Libano, dopo l’esplosione che ha devastato la capitale lasciando migliaia di persone senza casa. I libanesi stanno offrendo sistemazioni presso le proprie abitazioni per ospitare chi un letto non ce l’ha più. La Thawra Map sta raccogliendo le offerte di letti liberi e organizzandole in modo da renderli più velocemente reperibili per chi ne ha bisogno. Le offerte sono contrassegnate sulla mappa con l’icona di una persona che dorme. Le persone che hanno bisogno di un posto dove fermarsi possono fare clic sull’icona per ottenere il numero di telefono della persona che lo ha offerto. Entro sei ore dall’esplosione, dozzine di offerte sono subito giunte attraverso l’hashtag #ourhomesareopen. MEZZOPIENO 3 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

“Abbiamo aperto la nostra casa perché crediamo sinceramente di avere un dovere verso le nostre sorelle e i nostri fratelli in questo triste momento”, ha detto Jad Haddad, che si trovava a casa di sua madre a 40 minuti dal luogo dell’esplosione. Un’altra persona che

offre due letti ha detto che tali eventi tirano fuori il meglio dei libanesi: “Potremmo essere fortemente divisi politicamente, ma quando si tratta di aiutare altre persone bisognose, siamo convinti che bisogna darsi una mano”. Fonte: Thawra Map; The National


L’ISLAM SI SCHIERA CONTRO L’USO DELLA RELIGIONE IN POLITICA La più grande organizzazione islamica al mondo assume una forte posizione nei confronti della strumentalizzazione della religione in politica. “In un’epoca di armi nucleari, chimiche e biologiche di distruzione di massa non possiamo permetterci di ripetere i tragici conflitti del passato. Abbracciare la propria identità tribale piuttosto che il messaggio unificante e primario di misericordia dell’Islam è come intraprendere un cammino disastroso sia spiritualmente che politicamente”. Così si è espresso Shaykh Yahya Cholil Staquf, segretario generale di Nahdlatul Ulama, la più grande organizzazione islamica al mondo con oltre 90 milioni di aderenti. Un messaggio dai musulmani dell’Indonesia (il più

popoloso Stato musulmano al mondo) ai musulmani italiani fa seguito e accompagna la Dichiarazione ufficiale firmata dal più grande partito islamico dell’Indonesia (National Awakening Party, PKB). Questa dichiarazione è stata promossa assieme al Centrist Democrat International (CDI) e al Partito Popolare Europeo (EPP) con lo slogan “Mettendo da parte differenze di lunga data” e afferma che “risponde al tentativo del presidente Erdogan di promuoversi a leader della comunità islamica mondiale e restaurare l’Islam politico in una posizione dominante nell’ordine mondiale”. “Le affermazioni di Erdogan - si legge nella Dichiarazione sottoscritta da cristiani e musulmani - sono state sottoscritte subito da un gran numero di islamisti suprematisti che in tutto il mondo vogliono creare uno Stato islamico o califfato”. Come spiega invece il responsabile di Nahdlatul Ulama, “il XXI secolo offre ai musulmani un’opportunità senza precedenti di cooperare con i non musulmani, presentando l’Islam non come un’ideologia suprematista o un veicolo di conquista, ma come uno dei tanti percorsi attraverso i quali gli esseri umani possono raggiungere la perfezione spirituale”.

Fonte: Bayt Ar Rahmah; Coreis

UN MICROBO BLOCCA LA TRASMISSIONE DELLA MALARIA Una scoperta che potrebbe salvare molte vite e interrompere la trasmissione di una malattia che ancora oggi colpisce circa 230 milioni di persone in tutto il mondo e provoca circa 400.000 morti ogni anno: un team di ricercatori del Kenya e del Regno Unito hanno scoperto un microbo che protegge le zanzare dall’essere infettate dalla malaria. Dopo aver studiato per anni le zanzare che vivono sulle rive del lago Vittoria in Kenya, gli scienziati hanno osservato che gli insetti che portano la Microsporidia nel loro intestino non sviluppano il parassita della malaria nel loro organismo. Gli esperimenti di laboratorio hanno confermato che il microbo protegge le zanzare dal parassitismo della malaria. Le Microsporidie sono funghi che le zanzare ospitano in natura in circa il 5% dei casi. La malaria si diffonde attraverso la puntura delle zanzare infette, quindi proteggerle dal parassita significa proteggere anche le persone. “I dati che abbiamo osservato indicano che si tratta di un blocco al 100%”, ha dichiarato il profesor Jeremy Herren del Centro internazionale di fisiologia ed ecologia degli insetti di Nairobi. Il microbo può essere coltivato in laboratorio su un numero molto elevato di zanzare e viene trasmesso tra zanzare adulte e anche dalla femmina alla sua prole. A differenza delle procedure microbiologiche già esistenti per il controllo della malaria, questo microbo non uccide le zanzare, quindi non ha un impatto sugli ecosistemi in cui esse vivono, ma solo sulla diffusione del parassita che provoca la malaria. Fonte: Nature Communication; Istituto Superiore di Sanità

MEZZOPIENO 4 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

SUDAN: LE DONNE POTRANNO PORTARE I PANTALONI Nel Sudan più radicalizzato cade la sharia, la legge islamica imposta nel 1991 dal generale Al Bashir. Dopo 30 anni di rigido e contestatissimo governo del Paese, la sua destituzione ha portato un vento di cambiamento. La norma penale in vigore prevedeva la fustigazione o la lapidazione a morte per reati legati ad alcune libertà individuali, come portare i pantaloni, guidare l’automobile o consumare alcolici. La nuova legge abolisce il divieto di indossare pantaloni e consumare alcolici, l’obbligo per le donne di viaggiare con la prescrizione del capofamiglia e cancella la pena capitale per sodomia. Inoltre prevede la depenalizzazione del reato di apostasia, l’abbandono formale della propria religione, che significa che le minoranze non rischiano più la morte per la professione del proprio credo. Le nuove norme sono state annunciate dal ministro della Giustizia Nasredeen Abdulbari che ha dichiarato “Garantiranno la libertà religiosa e l’uguaglianza dei nostri cittadini, un elemento doveroso per un Paese che d’ora innanzi baserà la sua azione sullo stato di diritto”. Con l’abrogazione degli articoli del codice penale che incorporavano i precetti della sharia saranno soppresse molte leggi che negli ultimi decenni hanno causato discriminazioni e persecuzioni. Il primo ministro del Sudan Abdallah Hamdok ha già avviato la sostituzione dei militari al governo con personale civile e con le prime donne. Nei mesi scorsi il governo di transizione aveva annunciato inoltre la fine della pratica delle mutilazioni genitali femminili nel Paese. Fonte: Al Jazeera


LA BARACCOPOLI VINCE CONTRO L’INDUSTRIA DEL PIOMBO Si conclude con una vittoria per gli abitanti di Owino Uhuru, un quartiere periferico di Mombasa, in Kenya, il processo cominciato nel 2016 contro l’azienda indiana Metal Refinery Epz. Il giudice Anne Omollo ha stabilito un pagamento di dieci milioni di euro e la bonifica del suolo su cui sorge la baraccopoli con questa sentenza: “Il pagamento verrà diviso tra alcuni organi dello Stato e le società private coinvolte. La popolazione ha il diritto a un ambiente sano e a un’acqua pulita come recita l’articolo 43 della Costituzione”. Negli stabilimenti della Metal Refinery Epz, aperti nel 2007, venivano incenerite le batterie esaurite delle automobili per ricavarne il piombo senza preoccupazione dell’ per l’impatto dei fumi tossici sulla popolazione. Dopo il primo decesso avvenuto nel 2009, un gruppo di cittadini guidati dall’avvocata Phyllis Omido, hanno fondato la Cjgea, un’organizzazione no profit per combattere le ingiustizie ambientali provocate dalle aziende nazionali e straniere sul territorio keniano. L’attivista, ex addetta alla relazione con la comunità per Metal Refinery Epz, ha così commentato la storica sentenza del 16 luglio: “Siamo felicissimi: non ci siamo mai arresi e alla fine giustizia è stata fatta”. Nel 2015 Omido era stata insignita del Goldman Environmental Prize (Gep), il più importante riconoscimento internazionale in campo ambientale. Fonte: The Star

LA CINA BANDISCE I GRATTACIELI: EDIFICI PIÙ UMANI Il Ministero cinese per l’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano e rurale ha emesso una nuova serie di politiche che puntano a migliorare la qualità della vita e gli standard architettonici, cambiando il modello di sviluppo degli edifici in tutto il Paese. In base al nuovo quadro, la costruzione di edifici di oltre 500 metri sarà completamente vietata, gli edifici di oltre 250 metri saranno fortemente limitati e gli edifici di oltre 100 metri dovranno aderire alle rigide normative edilizie e concentrarsi in un’area della città. Architetti, sviluppatori e progettisti cinesi stanno lavorando per quella che il governo ha definito una architettura “sovradimensionata, strana e xenocentrica (ispirata alle culture straniere piuttosto che alla propria)”, incoraggiando allo stesso tempo lo sviluppo di edifici “funzionali, economici, verdi e belli”. La nuova politica

avviata da Pechino nel 2018 aveva già stabilito limiti di altezza per gli edifici nel quartiere centrale degli affari della città. La corsa globale alla costruzione di edifici sempre più alti, ha portato in molti contesti la perdita degli elementi architettonici tradizionali, sempre meno integrazione nell’ambiente e standard abitativi molto rigidi e spesso poco umani. Oggi la Cina ospita metà dei dieci edifici più alti del mondo, con la sua Shanghai Tower alta 632 metri che è il secondo grattacielo più alto del pianeta. La nuova politica cinese incoraggia in questo modo la costruzione di edifici che “rafforzano la fiducia culturale locale, mantengono lo spirito urbano, dimostrano lo stile dei tempi ed evidenziano le caratteristiche cinesi”. Fonte: Ministry of Housing and Urban Rural Development; Popupcity

MEZZOPIENO 5 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

IN SPAGNA LA CITTÀ CHE HA ABOLITO LE AUTO Con una popolazione di 84.000 abitanti concentrati in un’area non molto vasta, la città spagnola di Pontevedra era diventata negli anni ‘90 un luogo invivibile, soffocato dalle automobili.[spazio]Oggi Pontevedra ha cambiato completamente volto ed è diventata per tutto il mondo un modello di città in cui in cui si vive la mobilità dolce. Il centro è stato liberato dalle automobili e tutta l’area storica medievale è stata pedonalizzata, con strade elegantemente lastricate in granito. Dal 1999, quando fu eletto sindaco Miguel Anxo Fernández Lores, la città ha ridotto del 90% l’uso delle auto nel suo nucleo storico e della metà nelle altre strade. Circa 13mila parcheggi gratuiti sono stati costruiti in periferia e gli accessi sono stati limitati alle auto dei residenti dotati di un garage privato, alle emergenze e ai servizi di consegna. Lores è stato rieletto tre volte e ha proseguito il suo programma che ha permesso a Pontevedra di diventare una delle città più virtuose del mondo. La filosofia del sindaco è che il possesso di un veicolo non è un’autorizzazione per occupare lo spazio pubblico. Per questo ha aumentato il numero dei vigili per assicurare il rispetto delle regole e la loro comunicazione ai cittadini che negli anni hanno capito e si sono adattati bene alla nuova situazione. Oggi a Pontevedra tre quarti dei trasferimenti avvengono a piedi o in bicicletta e le emissioni di anidride carbonica sono calate del 66%: l’aria è più pulita e gli incidenti sono diminuiti drasticamente. Fonte: Municipalidad Pontevedra; Wikipedia; The Guardian


MEZZOPIENOpensiero

Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere. Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro. Mezzopieno si pone come risposta costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per stimolare risposte positive all’atteggiamento pessimista, a quello conflittuale e alla ricerca di capri espiatori. Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell’impegno di individuare stimoli creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive e di contrasto. Il cambiamento è responsabilità di chi costruisce con umiltà, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile in relazioni collaborative. Piuttosto che cercare di demolire ciò che è ritenuto sbagliato, Mezzopieno propone alternative, pratiche e comportamenti che perseguono l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva. Chi si identifica nel Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo e aperto al diverso ed al nuovo. Il cambiamento è un processo che va condiviso da tutti e può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione costruttiva di ogni elemento della società. L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la collaborazione di tutti. Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione! Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno produrre utili o generare profitto. È dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale’” può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”.

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MEZZOPIENOcosafacciamo Indice di benessere

La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi, enti e associazioni che condividono l’impegno per la diffusione della cultura della positività e che credono nell’importanza di promuovere un approccio costruttivo e armonioso nella società e nella vita.

L’EUROPA INQUINA SEMPRE MENO: UN NUOVO MINIMO DA 30 ANNI

L’UFFICIO STUDI MEZZOPIENO L’attività di ricerca è lo strumento attraverso il quale il movimento Mezzopieno approfondisce la sua capacità di interpretare ed analizzare la società e le sue evoluzioni. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge università, ricercatori, associazioni e gruppi di lavoro. In particolare, Mezzopieno svolge l’attività di studio e analisi in collaborazione col Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, di cui è membro. MEZZOPIENO NELLE SCUOLE La cultura della positività entra nelle scuole con laboratori di lettura e comunicazione gentile. Attraverso attività, giochi ed esperienze si trasmettono i valori della fiducia, della gratitudine e della collaborazione, per stimolare il lato migliore di ogni studente e la capacità di educare la propria volontà al bello e al buono.

INFO SU WWW.MEZZOPIENO.ORG

DIFFUSIONE DI MEZZOPIENO NEWS: IL CERCHIO DELLA GRATITUDINE Il “cerchio della gratitudine” è il progetto che prende vita dalle relazioni di gratuità e di gratitudine che si vengono a creare intorno a Mezzopieno News: il periodico, nella sua forma cartacea, viene consegnato di mano in mano nel cerchio delle conoscenze e delle persone vicine ai membri della comunità e diventa uno strumento di relazione e di condivisione. I volontari della comunità Mezzopieno sono attivi nella distribuzione di Mezzopieno News in: Ospedali - Case di cura e di degenza - Centri di accoglienza per anziani Carceri ed istituti penitenziari - Scuole - Parrocchie - Associazioni - Aziende - Circoli - Comunità.

L’Unione Europea sta riducendo le sue emissioni nocive ed è una tendenza che continua da 30 anni, toccando nuovi minimi. Sono 26 gli agenti inquinanti monitorati nell’ultimo rapporto che l’agenzia europea per l’ambiente (EEA) ha consegnato alla commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE). Il rapporto conferma la tendenza di lieve ma stabile miglioramento per quanto riguarda la riduzione delle emissioni dei principali inquinanti atmosferici dal 1990 ad oggi nell’area UE. In particolare, nel periodo tra

MEZZOPIENO AL LAVORO Il movimento Mezzopieno promuove l’organizzazione positiva del lavoro. All’interno delle aziende della rete Mezzopieno si realizzano percorsi di condivisione di pratiche e modelli finalizzati al benessere delle persone che vi lavorano, per un approccio costruttivo con il gesto lavorativo, con la comunità in cui si lavora, con il mercato e con il mondo.

MEZZOPIENO NEI COMUNI

Mezzopieno è presente nei Comuni italiani con programmi per la diffusione della cultura della gentilezza e della pratica positiva attraverso l’istituzione degli Assessori della gentilezza, nominati dai Sindaci e organizzati in una Rete nazionale per la realizzazione di iniziative per stimolare la collaborazione e ridurre la conflittualità nelle comunità. MEZZOPIENO 7 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

il 2017 e il 2018 si registra un calo di ossidi di azoto (NOx), composti organici non metanici (COVNM), ossidi di zolfo (SOx), particolato fine (PM2.5), monossido di carbonio (CO) e ammoniaca (NH3). Il rapporto dell’Unione Europea si inserisce nel quadro più ampio del protocollo di Gotheborg sull’inquinamento atmosferico il quale, oltre ad aver stabilito limiti di emissioni atmosferiche da rispettare a partire dal 2010, sancisce l’impegno di diminuire le emissioni a partire dal 2020. Fonte: Ufficio studi Mezzopieno


probabilmente dagli anni della Seconda guerra mondiale. Proprio gli studi antropologici che hanno affrontato lo studio dell’economia della reciprocità nei diversi contesti, hanno sottolineato che il dono implica una grande libertà di scelta e un profondo senso di fiducia nei confronti degli altri, visti in questo modo non come concorrenti, né come estranei: donare presuppone il loro riconoscimento e un senso di solidarietà che ci fa scegliere di dare qualcosa senza alcuna garanzia di ritorno. Donare per sentirsi più vicini, appunto, per sentirsi parte di un gruppo o di una comunità in cui crediamo e di cui condividiamo l’esistenza, coscienti che un comune universo di valori votato alla condivisione e all’aiuto possa essere garanzia per un bene comune più grande del singolo oggetto, della somma di denaro, del tempo o dello spazio che decidiamo di cedere agli altri.

MEZZOPIENOfocus

LE FORME DEL DONO

La cultura del dono e la reciprocità

Stravolgere il nostro concetto di possesso e di proprietà VIDANO

VANESSA

di proprietà e di reciprocità, controvertendo Donare, come metodo di scambio quella logica di mercato per cui a qualsiasi cosa o per prendersi cura degli altri, è un corrisponde un valore e che, di conseguenza, atteggiamento sociale alla base della cederla gratuitamente significhi perdere qualcosa. nascita delle nostre comunità umane e Il dono stravolge questa logica, rimescola i bisogni fondamento dei legami e delle relazioni. e gli equilibri e a volte Scriveva Marcel Mauss addirittura li trascende. nel 1922 che il dono è “Il regalo più grande Il possesso e la proprietà un “fatto sociale totale”. che puoi fare a qualcuno - anche se tendiamo a Con queste parole, non è condividere le tue pensare che siano insiti l’etnologo francese ricchezze, ma fargli nella cultura umana da descriveva un meccanismo che, scoprire le sue” sempre - sono concetti che secondo i suoi studi, fa parte di hanno acquisito centralità quelle fondamentali pratiche che, Benjamin Disraeli in tempi relativamente dagli albori delle prime comunità recenti, se si considera da umane, hanno contribuito a creare quanto tempo abitiamo questo il legame sociale al loro interno: come pianeta. Ma da quando hanno assunto un collante che ci tiene uniti in piccoli o grandi centralità - dalla rivoluzione industriale ai giorni gruppi, dalla notte dei tempi ad oggi, a qualsiasi nostri - contribuiscono al radicamento di una latitudine del globo terraqueo. Privarsi di qualcosa cultura dell’utile e dello scambio di mercato in favore di altri, sia un oggetto, del cibo, del che sono diametralmente opposte a quella che tempo o dello spazio, è anche un’azione che invece chiamiamo “economia del dono”, che ci scardina profondamente il concetto di possesso,

accompagna invece da molto più tempo. I gruppi umani - definiti un po’ semplicisticamente a volte come antichi, o arcaici, o tradizionali, altre volte indigeni, comunitari - sono forme sociali che, in tempi e spazi diversi, hanno mantenuto e mantengono saldi i legami sociali fra i propri membri proprio attraverso il dono. La nostra società fa esattamente lo stesso: la cultura del dono esiste anche nelle nostre vite segnate dal tardo-capitalismo. Il lockdown appena lasciatoci alle spalle ha dimostrato che sia le aziende, che le istituzioni, che i privati cittadini, sono perfettamente in grado di mettere in moto, in momenti di emergenza o crisi, vere e proprie economie del dono per sostenere la comunità nel suo insieme. Dal ricco miliardario alla nonna della porta accanto, dai più giovani agli anziani, durante i mesi di chiusura si sono messi in moto meccanismi trasversali di dono come mai era accaduto

MEZZOPIENO 8 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

Gli studi antropologici che descrivono e analizzano le forme di scambio - sia del passato che del presente - lo definiscono come una prestazione di beni o servizi effettuata senza garanzia di restituzione, al fine di creare, alimentare o ricreare i legami sociali fra persone appartenenti a uno stesso contesto. L’antropologia economica studia anche il valore degli oggetti e dei servizi che circolano nei nostri sistemi di scambio e in particolare ha individuato per ogni oggetto un ‘valore d’uso’ - il bisogno che l’oggetto può soddisfare - un ‘valore di scambio’ - la quantità di altri beni che si riesce ad acquisire cedendo l’oggetto - e un ‘valore di legame’. Quest’ultimo è proprio quel collante sociale che si


MEZZOPIENOfocus

di fiducia, di un gesto imprevisto e inatteso che può suscitare in lui la necessità o il desiderio di instaura attraverso la pratica del dono e che nelle fare o dare qualcosa in cambio. Non per ‘dovere’, si nostre economie tardo-capitaliste si manifesta potrebbe dire, ma per ‘piacere’. Questa è la prova in numerose e diversificate forme. A tangibile della creazione ogni dono - e l’analisi antropologica di un valore di legame. ce lo insegna con molti esempi “Hai ricevuto in dono Il controdono è proprio corrisponde un controdono che può quello strumento che 86400 secondi oggi. essere distanziato nel tempo, di cui permette a chi riceve Quanti ne hai usati per non si può conoscere l’entità. Infatti, di emanciparsi dallo dire ‘grazie’?” a meno che non si tratti di carità - su ‘spirito del dono’: come cui non si ha nessun tipo di controllo William Ward lo chiama Mauss nel - nel momento in cui si dona, si crea suo saggio sul dono. Nella una situazione debitoria dove il “debito” è ricerca, lo studioso spiega relazionale, non monetario né quantificabile. Il come il controdono sia un atto controdono è il riequilibrio delle parti e, in questo misterioso, di cui non si sa quasi nulla, nemmeno caso, può assumere diverse sfumature, la più quale forma possa prendere. Potrebbe anche elevata di queste è la gratitudine. consistere in qualcosa di intangibile, come la Chi riceve un dono è investito di un atto gratuito fedeltà o il riconoscimento. Se l’economia di mercato dà un prezzo a tutto e una volta finita la transazione, quasi si scorda del legame creato tra le parti, nell’economia del dono tutto è ribaltato: il legame è imprescindibile e mantenerlo, il più a lungo possibile, è alla base del meccanismo di dare-ricevere-ricambiare. Ed è proprio così che, qualche decina di millenni or sono, le prime comunità si sono accettate e unite, per dare vita a quella diversificata e complessa polifonia di voci che oggi abita il pianeta e che lo anima di scambi che nel loro svolgimento alimentano le relazioni umane.

LA CULTURA DEL DARE: L’ECONOMIA DI COMUNIONE

In una società contemporanea che sembra ingabbiata nel cinismo dello scambio e del mercato, nella ricerca dell’interesse personale e nel dare un valore ad ogni cosa, esistono diversi spazi dove la gratuità trova espressione e dove la ricerca del bene comune prevale sul vantaggio personale. Si tratta della “cultura del dare” di cui l’Economia di Comunione rappresenta una interessante sintesi. Una rete di circa 900 aziende sparse nel mondo, che coinvolge imprenditori, lavoratori, dirigenti, consumatori, risparmiatori, cittadini, studiosi e operatori economici impegnati a diversi livelli per promuovere una prassi ed una cultura economica improntata alla gratuità ed alla reciprocità, interpretando uno stile aziendale e di vita alternativo a quello dominante nel sistema capitalistico e che supera il concetto di profitto come unico obiettivo imprenditoriale, intendendo l’attività lavorativa come strumento di servizio per la costruzione di una società armoniosa e solidale. Gli imprenditori di comunione creano e gestiscono in tutto il mondo imprese votate al bene comune, con la missione di sradicare la miseria e l’ingiustizia sociale, per contribuire a edificare un sistema economico e di imprese fraterne e che collaborano con le comunità per raggiungere il benessere comune. L’impresa di comunione è intesa come una comunità e destina per statuto un terzo del risultato d’esercizio all’azione dell’opera nel mondo, un terzo ad interventi umanitari e un terzo al consolidamento aziendale. L’Economia di Comunione è una realtà mondiale radicata in diverse culture del pianeta, in cui tutti i membri sono impegnati a vivere alla luce del carisma dell’unità i valori e la cultura della comunione, sia come singoli, sia nelle organizzazioni in cui operano. In particolare, ogni membro si impegna, con le idee e con l’azione, affinché la cultura del dare e della reciprocità penetrino sempre più nel mondo dell’economia. La comunione tra i membri di questo tipo di economia si manifesta nel vivere il rapporto con le comunità e con le persone in situazione di indigenza su un piano di sostanziale dignità, rispetto, uguaglianza, reciprocità. Questi valori si esprimono nel rapporto con i clienti, i fornitori, i dipendenti ma anche con i concorrenti e con i soggetti esterni, con le comunità, i territori e con le istituzioni. Il lavoro in queste imprese è interpretato come un servizio ed è inteso come un’opportunità di crescita etica e spirituale per il bene del mondo e per la realizzazione personale.

LO SPIRITO DEL DONO, IL KULA RING

Nelle isole Trobriand - un piccolo arcipelago al largo della Papua Nuova Guinea - il noto antropologo polacco Bronislaw Malinowski, visse e studiò molti anni, trascrivendo la sua preziosa esperienza in un libro, edito nel 1922 dal titolo intrigante: Gli argonauti del Pacifico occidentale. In queste pagine troviamo descritto per la prima volta un articolato cerimoniale dal nome Kula per il quale gli abitanti delle isole portavano, nelle piroghe con cui si muovevano da un’isola all’altra durante i loro commerci, alcune collane di conchiglie rosse dette sulawa e bracciali di conchiglie bianche, chiamati mwali. Questi ornamenti venivano scambiati costantemente fra i navigatori e gli abitanti dell’isola: non avevano alcun valore d’uso e non rimanevano per molto nelle mani di chi li aveva ricevuti. All’incontro successivo venivano scambiati nuovamente, compiendo cosí - mwali e sulawa - un cammino che seguiva due circuiti paralleli e contrari: le collane si muovevano sempre in senso orario, i braccialetti in senso antiorario. Secondo il ‘punto di vista indigeno’ questi oggetti hanno uno spirito che si chiama hau e che li lega al loro proprietario e passando di mano in mano mettono in contatto, attraverso lo hau, gli abitanti di una comunità che vive dispersa in numerose isolette distanti fra loro. Lo hau - lo spirito del dono - aveva il potere di tenere uniti gli abitanti, di creare un legame tra loro. Mwali e sulawa non avevano quindi alcun valore d’uso o di scambio, ma possedevano un imprescindibile valore di legame. MEZZOPIENO 9 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


IN CITTÀ ARRIVANO LE PUBBLICITÀ MANGIA-SMOG

TUMORE, ARRIVA LA MACCHINA CHE LO SEGUE IN MOVIMENTO PER ELIMINARLO

Sono stati installati a Milano e Roma e in diverse città nel Regno Unito, in altri paesi europei e in Medio Oriente cartelloni pubblicitari che assorbono l’inquinamento provocato dalle automobili e disperso nell’aria. Disposti anche su ponteggi, cantieri di restauro o lavori di riqualificazione urbana, hanno uno speciale tessuto multistrato che sfrutta il naturale ricircolo dell’aria per trattenere e disgregare le molecole inquinanti, riducendo così in modo significativo la concentrazione di agenti inquinanti nell’atmosfera. La tecnologia si chiama The Breath ed è tutta italiana, sviluppata dall’azienda milanese Anemotech in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche. Può essere utilizzata in diversi contesti urbani per abbattere le polveri sottili e il particolato che soffocano le città. Secondo le stime dell’Università delle Marche, nella città di Milano l’applicazione di 12.700 mq di questo tessuto potrà abbattere l’inquinamento annuo da biossido d’azoto generato da oltre 1,8 milioni di vetture diesel e quello da COV di 4,6 milioni di vetture a benzina. In altri termini, significa annullare ogni giorno le emissioni inquinanti di 17.649 dei circa 94.000 veicoli che transitano nell’Area C.

L’innovativo tessuto a impatto zero non necessita di fonti energetiche per essere attivato. Il solo cartellone affisso sul palazzo Generali di Milano permette di cancellare l’impatto di 409.704 automobili. I prossimi cartelloni pubblicitari sono in preparazione nella città di Torino. Fonte: Anemothech; Urban Vision

All’ospedale Molinette di Torino una rivoluzionaria tecnologia per sconfiggere i tumori diventa pioniera in tutta Europa e rende il centro il quarto al mondo ad applicarla. Il nuovo trattamento radioterapico segue il movimento del tumore durante la respirazione del paziente e con una tecnologia all’avanguardia permette di irradiare le cellule cancerogene in maniera mirata, senza colpire i tessuti sani. Il trattamento è stato applicato per la prima volta su un uomo di 85 anni, affetto da un grave tumore ai polmoni. La sofisticata tecnologia è in grado di colpire le cellule tumorali risparmiando notevolmente le cellule e gli organi sani circostanti, con un’efficacia molto superiore a quelle tradizionali. Le terapie per sconfiggere i tumori polmonari diventano così estremamente più precise e sicure, offrendo un’opportunità terapeutica anche a soggetti anziani o fragili che non potrebbero altrimenti sottoporsi a un’operazione o a un trattamento tradizionale troppo invasivo. Attraverso l’impiego di un sistema di camere a infrarossi la Tomoterapia Radixact permette così di salvare molte situazioni altrimenti non più operabili e quindi destinate al decesso del paziente. Il primo caso trattato, con diagnosi di neoplasia polmonare in stadio iniziale, non era operabile per l’età del paziente e per la grave compromissione della funzionalità respiratoria. La nuova soluzione ha reso possibile la cura, il salvataggio del polmone sano e una terapia efficace. Fonte: ASL Torino

MEZZOPIENO 10 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


RIVOLUZIONE IN PUGLIA: SPESE PAGATE PER CHI SALVA I RANDAGI Il Consiglio regionale pugliese ha approvato una legge per il controllo del randagismo, mettendo in atto una serie di agevolazioni senza precedenti che incentivano fortemente la cura e le adozioni dei cosiddetti animali d’affezione. La nuova legge, approvata all’inizio del 2020, è entrata in vigore in questi giorni e abroga la vecchia normativa risalente al 1995. Il testo di legge si adegua alle nuove norme nazionali ed europee, definendo le competenze delle Regioni e dei Comuni per il risanamento e la costruzione dei canili sanitari e stabilisce nuovi requisiti per le strutture di ricovero degli animali. In una regione con una forte presenza di randagismo e di abbandono come la Puglia, la norma garantisce rimborsi per le spese veterinarie e alimentari per tutti coloro che adottano un animale da un canile e istituisce per la prima volta l’anagrafe degli animali d’affezione, in cui Regione e Asl collaborano per la promozione della conoscenza e la diffusione dei metodi per il controllo della riproduzione degli animali. L’iniziativa della Regione rappresenta una significativa novità in un campo finora molto deregolato e stabilisce parametri rigorosi anche per le associazioni che hanno come obiettivo la cura e la tutela di cani e gatti che saranno iscritte all’albo regionale e gestite senza scopo di lucro. La nuova normativa, infine, prevede il libero accesso degli animali in tutti i luoghi pubblici, negli esercizi commerciali e sui mezzi di trasporto. Fonte: Consiglio regionale della Puglia; Volonwrite per mezzopieno

RECORD IN ITALIA: LE RINNOVABILI FORNISCONO IL 50% La modifica delle abitudini e della mobilità conseguente alla pandemia ha inciso profondamente sui consumi di energia in Italia, sconvolgendo i tradizionali modelli e permettendo di raggiungere, in questi mesi, una serie di record di notevole importanza.

FARE DEL BENE GIOCANDO: LA APP DOVE VINCONO TUTTI Un’applicazione permette di giocare ai videogame e di donare i punti guadagnati in ogni partita, tramutandoli in denaro a favore di cause

benefiche. L’idea è venuta a due giovani di Treviso che hanno creato una piattaforma che trasforma i punteggi virtuali dei giochi in donazioni vere e proprie a enti no profit. Si chiama Gamindo ed è un’app scaricabile gratuitamente che diventa un aggregatore di videogiochi brandizzati che permettono alle aziende di far conoscere i propri prodotti e agli utenti di divertirsi, facendo contemporaneamente del bene senza spendere nulla. Nata dalla tesi di laurea di Nicolò Santin all’Università Ca’ Foscari di Venezia che, startuppata a Torino insieme a un amico, nel 2018 raccoglie

i primi finanziamenti e vince il Premio Nazionale Innovazione. I due giovani costituiscono la società e arrivano sul mercato a inizio 2020: l’idea fa il botto. I fondatori sono inseriti da Forbes tra i 100 migliori under 30 del 2020. La startup sviluppa i giochi per le società e li mette gratuitamente a disposizione degli utenti che possono scegliere a quale ente donare le vincite realizzate. “In Gamindo vincono tutti: le persone donano senza spendere, le aziende si promuovono in modo coinvolgente e fanno responsabilità sociale, gli enti promuovono la causa e raccolgono fondi”, raccontano i due giovani fondatori. Fonte: Gamindo

MEZZOPIENO 11 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

Nel mese di maggio il contributo delle fonti di energia rinnovabile ha superato il 50% della domanda complessiva nazionale. Secondo il rapporto periodico dell’Ente Nazionale per l’Energia (ENEA), nel secondo trimestre di quest’anno la domanda di energia è scesa del 22%, mentre la CO2 ha segnato un calo maggiore, del 26%. “I cali di consumi e di emissioni sono senza precedenti ma le emissioni sono diminuite più dei consumi di energia in quanto si è ridotto principalmente il ricorso alle fonti fossili”, spiega Francesco Gracceva, ricercatore ENEA. La domanda di petrolio è scesa del 30%, i consumi di gas naturale sono calati del 18% e le importazioni elettriche sono precipitate del 70%, mentre le rinnovabili sono cresciute del 7%, segnando il nuovo massimo storico nella domanda elettrica. Complessivamente nei primi sei mesi dell’anno la generazione elettrica da fonti rinnovabili risulta in forte aumento rispetto allo stesso periodo del 2019, principalmente per la maggiore produzione solare (+9%) e idroelettrica, in aumento dell’8%. Fonte: ENEA


ARRIVA LA PALA EOLICA PER PRODURRE ENERGIA IN CASA minuti ed è smontabile e trasportabile: tutto il kit pesa 13 chilogrammi e sta in uno zaino. Il sistema è brevettato ed è utilizzabile ovunque, anche in città o sul balcone, e incomincia a produrre energia con vento da 3 metri al secondo, che equivale a una brezza cittadina. La sua progettazione tuttavia è nata principalmente per aree isolate o difficili da raggiungere, ad esempio in zone di montagna o su imbarcazioni da diporto per l’alimentazione di strumenti di comunicazione e navigazione o analisi dei dati o in Paesi in via di sviluppo dove l’approvvigionamento energetico è difficile o non disponibile. Fonte: Bentu Si chiama Bentu e significa vento in lingua sarda. E’ una turbina eolica portatile che si ispira al windsurf e che consente la produzione di energia per uso personale o professionale in maniera autonoma. Basta un leggero vento per attivare le pale in tela di questa turbina leggerissima e iniziare a produrre immediatamente energia. Progettata e prodotta da un gruppo di giovani ingegneri romani e un pilota, questa tecnologia utilizza i materiali delle vele da windsurf e riesce a produrre in condizioni di vento di 12,5 metri al secondo, una potenza di 400 W per ogni pala installata, l’equivalente per caricare circa 40 telefoni cellulari contemporaneamente. Il montaggio può essere fatto da chiunque in pochi

NASH: I CANI CHE TROVANO I CANI SMARRITI Si chiama Nash lo speciale progetto nato a Genova che ha come obiettivo quello di cercare cani smarriti con l’aiuto di altri cani. Nata inizialmente per cercare Nash, una cagnetta smarrita, l’iniziativa, senza scopo di lucro, addestra veri e propri cani detective e forma volontari per rendere sempre più estesa una pratica che ha già permesso di ritrovare decine di animali. Susanna Austoni, l’ideatrice, spiega che il progetto si basa sul binomio cane-proprietario: entrambi seguono una preparazione per diventare esperti nella ricerca dei cani smarriti. Durante la formazione, il rapporto uomoanimale riveste il ruolo principale, si rafforza la relazione e

si lavora sull’autodeterminazione dell’animale. Il progetto è diffuso in diverse regioni d’Italia, quelle con più volontari sono Emilia Romagna, Veneto e Toscana ed è molto attivo in città come Genova e Torino. Tra le storie di ritrovamento, c’è quella di Pepe, scappato dopo che l’auto su cui viaggiava aveva subito un incidente a Torino. Grazia e Spartacus, che hanno un centro cinofilo e fanno parte del progetto Nash, hanno ritrovato Pepe dopo essersi messi sulle sue tracce. I cani da ritrovare sono molti e i volontari sono sempre in aumento, per questo ci sono continui nuovi corsi di preparazione con l’obiettivo di potenziare sempre più la rete di volontari e di cani detective. Fonte: Dog’n’dog; Ricerca di Nash

PER TORNARE A SENTIRE ARRIVA LA STAMPA 3D DELLA TAC Grazie a un’operazione di ricostruzione dell’osso temporale tramite la tecnologia 3D, all’ospedale pediatrico Santobono-Pausillipon di Napoli una bimba ha riacquistato l’udito. La tecnica, utilizzata per la prima volta in campo otochirurgico in Italia, è il risultato della collaborazione tra diversi specialisti e un complesso impegno interdisciplinare. La piccola paziente affetta da Atresia auricolare, una malformazione congenita che causa l’ostruzione del condotto uditivo esterno e spesso associata a una modificazione del padiglione auricolare, presentava un grave deficit uditivo. Attraverso l’utilizzo della ricostruzione 3D a partire dalle immagini ricavate con la tomografia computerizzata, l’equipe medica ha potuto ricreare un modello anatomico dettagliato della struttura interessata che ha permesso di pianificare con estrema precisione la strategia operatoria. Questo procedimento ha consentito la comprensione del caso specifico e il successo operatorio. I medici Della Volpe, De Luca, Varicchio e Granata con l’ingegnere biomedico Luigi Luppariello sono riusciti in un operazione mai realizzata prima in Italia. Fonte: Ospedale Santobono Pausillipon

MEZZOPIENO 12 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


IN TRENTINO CASE GRATIS IN CAMBIO DI VOLONTARIATO Casa gratis per quattro anni, in cambio di azioni di volontariato che vadano a vantaggio di tutta la comunità. L’idea partita dal Comune di Luserna, una piccola comunità di 258 abitanti in provincia di Trento, sugli Altipiani Cimbri

a 1300 metri di altitudine, collocato nel settore nordoccidentale dell’Altopiano dei Sette Comuni. L’iniziativa è nata dalla volontà di rivitalizzare il territorio oggetto di spopolamento e di preservare il patrimonio immobiliare pubblico non utilizzato. La municipalità ha creato un bando e per partecipare occorreva avere meno di 40 anni, non essere residenti nel territorio della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri da almeno 2 anni ed essere in grado di produrre un reddito minimo per sostenere il proprio nucleo familiare. La proposta è un esperimento di “abitare collaborativo” ed è rivolta a famiglie con o senza figli disposte a costruire una nuova vita a Luserna, mettendo a disposizione tempo ed energia per atti di volontariato e collaborazioni. Trasferirsi in questo piccolo paese potrebbe essere il sogno di chi vuole una vita semplice, a contatto con la natura e immerso in una cultura che vuole trasmettere i valori tradizionali anche alle nuove generazioni. Collaborazione, solidarietà e preservazione della cultura. Chi si trasferirà si dovrà confrontare con una nuova lingua, il paesino infatti è famoso per essere il centro nevralgico della parlata cimbra. Fonte: Comunità degli altipiani Cimbri

RINUNCIA ALLA CHEMIO PER FAR NASCERE IL FIGLIO E SI SALVA Ha scoperto di essere malata di tumore al seno durante la gravidanza, ma ha scelto di non fare la chemioterapia per non compromettere la gestazione. La neomamma era all’inizio del quinto mese quando ha ricevuto la diagnosi di tumore al seno. Patrizia era seguita all’Ospedale Cardarelli di Napoli dall’equipe oncologica del dottor Ferdinando Riccardi e dal dottor Claudio Santangelo, direttore di Ostetricia e Ginecologia, medici che ogni anno affrontano circa 300 nuovi casi di donne colpite dal tumore al seno. Riccardi ha dichiarato di aver trattato molti tumori al seno come quello di Patrizia, ma nel caso specifico c’era da considerare la gravidanza e la vita del

LA PUGLIA DIVENTA LA PRIMA REGIONE SOLARE D’ITALIA Il più grande parco fotovoltaico mai costruito in Italia è nato in Puglia, a Troia, vicino a Foggia. L’impianto è grande quanto 200 campi da calcio e produrrà 150.000.000 kWh di energia verde all’anno, abbastanza per coprire il consumo di elettricità di 200.000 abitanti. La sua capacità lo rende il 17° più grande al mondo. “Le condizioni climatiche e le giornate di sole nel sud Italia sono perfette e sono abbinate alla tecnologia solare all’avanguardia”, ha dichiarato Alessandro Migliorini, responsabile dello sviluppo del progetto di European Energy in Italia. “Il parco è il 50% più efficiente di parchi simili progettati con una tecnologia di 5 anni fa, il che significa che produrrà più energia in meno spazio, riducendo il suo impatto ambientale e quello sul paesaggio” . L’Italia è il paese leader a livello mondiale per il consumo di elettricità dal solare fotovoltaico e tra i maggiori mercati per l’incremento di capacità produttiva. Nell’Unione Europea il settore fotovoltaico italiano è secondo solo a quello tedesco e impiega oltre 24.000 persone. Il nuovo impianto di Troia farà risparmiare oltre 80.000 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno. Fonte: European Energy; Statista MEZZOPIENO 13 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

piccolo Federico ancora nel suo grembo. Prima dell’intervento risolutivo sarebbe stata necessaria la cura chemioterapica che avrebbe tuttavia compromesso la gravidanza. Da qui la scelta di Patrizia di portare a termine la gravidanza rinunciando alle cure per sé. “La gioia di sentire piangere mio figlio, di vederlo, è stata indescrivibile. Ora fate quello che dovete”, è stato il primo commento di Patrizia dopo il parto, avvenuto con successo. Patrizia è sopravvissuta, a gennaio di quest’anno si è sottoposta all’intervento che le ha asportato il tumore, ora è alle prese con l’ultima chemioterapia e ha iniziato la radioterapia; si sente forte e piena di energie e ringrazia tutti i medici che le hanno permesso di avere il figlio e di rimanere in vita. Secondo lei è stato proprio il figlio a dargli la forza di lottare e di affrontare una situazione critica come questa, dove l’amore ha fatto la differenza. Fonte: Vesuvio Live


MEZZOPIENO52passi

Ogni primo Venerdì del mese, dalle ore 19 alle 21,30, il cammino individuale prosegue con momenti di incontro comuni, per condividere i passi settimanali e dialogare intorno ad essi. Ecco il prossimo appuntamento aperto a tutti che si terrà on line oppure, se possibile, presso la Casa del Quartiere di San Salvario di Via Morgari 14 a Torino (saloncino in fondo al cortile): e riv isc

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- IL RAPPORTO CON SE STESSI E CON IL PROPRIO INCONSCIO - LE RELAZIONI - IL RISPETTO DELL’AMBIENTE - LA SPIRITUALITÀ

9 OTTOBRE: serata introduttiva e presentazione del percorso annuale

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I 52 PASSI SONO UN PERCORSO DI IMPEGNO PERSONALE CHE CONSISTE NELL’AFFRONTARE PICCOLI PROPOSITI SETTIMANALI, UNO PER OGNI SETTIMANA DELL’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI VEDERE IL LATO MEZZOPIENO DEL MONDO. LE QUATTRO AREE DI IMPEGNO:

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LE BUONE ABITUDINI UN ALLENAMENTO ALLA FELICITÀ Attività emozionanti in coppia

Tempo richiesto: i ricercatori suggeriscono 90 minuti alla settimana per almeno quattro settimane È possibile che tu trascorra parecchio tempo con il tuo partner svolgendo attività di routine ma cosa succederebbe se provaste a sperimentare qualcosa di nuovo? Questa pratica vi invita a fare attività emozionanti insieme per avere una vita di coppia più soddisfacente. Compila una lista di attività emozionanti: insieme al tuo partner, compila una lista di attività potenzialmente emozionanti o impegnative. Di seguito trovi alcuni esempi di attività già sperimentate con successo dalle coppie per aumentare la soddisfazione nella loro relazione.

preferito. Dopo cena, abbracciatevi sul divano di fronte ad un film romantico.

1) Esplorate nuove attività insieme: scoprite attività che piacciono ad entrambi come magari ballare, seguire un corso o imparare un nuovo gioco.

Fate un piano: quando avrete scelto insieme le diverse attività, scrivete i dettagli, scegliendo un momento e un luogo per ognuna di esse. Firmate entrambi il programma e attaccatelo sul frigorifero dove potete vederlo. Completate almeno un’attività alla settimana; generare emozione richiede un minimo investimento di tempo.

2) Siate avventurosi: potreste fare un’attività all’aperto, come nuotare o esplorare un nuovo quartiere, oppure sperimentare altri modi per uscire dalla vostra zona di comfort, come cucinare insieme una nuova ricetta. 3) Siate spontanei: sorprendete il vostro partner e siate imprevedibili di quando in quando. Andate a prendere il vostro partner a sorpresa quando esce dal lavoro e portatelo nel suo ristorante preferito o a guardare un film per il quale ha espresso interesse. 4) Siate giocosi: ricordate quando con il vostro partner eravate soliti uscire e divertirvi insieme? Trovate un’attività che entrambi apprezzate. Potete provare ad esplorare un luogo nuovo, il pattinaggio sul ghiaccio o la danza.

6) Create intimità: anche se avete giornate impegnate, prendetevi del tempo ogni settimana per stare in intimità con il vostro partner e fatene una priorità. Sperimentate nuove idee ed approcci e parlate di ciò che vi piace. Comprate libri, riviste o film con storie che accendono il vostro interesse. Se possibile, spegnete i vostri cellulari per assicurare una privacy completa senza interruzioni.

All’inizio, tutte le relazioni sono nuove ed eccitanti: ci prepariamo a conoscere da zero un nuovo essere umano è c’è così tanto da imparare, condividere e fare insieme. Quando la novità svanisce, tuttavia, potreste sentirvi intrappolati nella routine e domandarvi dove è finita la scintilla. In effetti la Ricerca suggerisce che la soddisfazione all’interno delle relazioni di coppia tende a declinare dopo i primi anni insieme. Per certi versi, questo è normale; il nostro cervello tende ad adattarsi alle cose buone che abbiamo nella nostra vita, provocandoci noia o insoddisfazione. Fare attività emozionanti con il nostro partner può offrirci una diversa fonte di novità ed eccitazione, scuotere la routine e rendere la nostra relazione nuovamente soddisfacente.

5) Siate romantici: spedite o portate dei fiori a casa senza ragione. Preparate il pranzo al vostro partner e aggiungete un bigliettino d’amore. Se normalmente non cucinate, accendete alcune candele e preparate al vostro partner il suo pasto MEZZOPIENO 14 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

(In collaborazione con The Greater Good Science Center presso UC Berkeley http://ggia.berkeley.edu; http://greatergood.berkeley.edu)


Vuoi fare il primo passo?

Prima di man giare, dedica un pens iero a chi ha cucin ato per te

Spegni il cellulare quando incontri i tuoi amici e ascoltali senza distrazioni

MEZZOPIENO 15 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

n Organizza u arco pic-nic nel p tĂ della tua cit

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MEZZOPIENOintervista occupato molto di gastronomia. Ho curato per dieci anni la guida ai ristoranti del Piemonte, “Mangiare&Bere in Piemonte”. Per me una cena non è semplicemente mangiare del cibo, è un po’ come mettere in scena uno spettacolo, dove ciascuno si rivela. Non vedo la cucina come un insieme di ricette, i commensali sono come attori che stanno recitando una commedia a favore degli altri. Una cena è uno spettacolo molto affascinante!

Bruno Gambarotta Scrittore, autore

GATTO

ELISABETTA

L’approccio gentile alla vita di uno scrittore artigiano

Cosa significa per lei vedere il bicchiere mezzopieno? Avere sempre qualcosa da fare. O meglio, avere qualcuno che si aspetta qualcosa da me. Ho visto i miei genitori e i miei suoceri che, quando sono andati

in pensione, sono crollati: non erano preparati al dopo e sono rapidamente invecchiati, affezionandosi ai rituali. Io avevo il timore che mi capitasse lo stesso, ero terrorizzato all’idea di non avere nulla da fare e così, al contrario, da quando

sono andato in pensione ho sempre l’agenda piena. È la mia dose quotidiana di adrenalina! Quante sete di vita! Il gusto per la vita passa anche attraverso il buon cibo e la convivialità: lei si è MEZZOPIENO 16 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

Il suo è un approccio gentile alla vita. Potremmo definirla una “bandiera di torinesità”! Ci ha permesso di scoprire un umorismo più discreto, ma non meno sagace, uno sguardo sul mondo fatto di delicatezza. Amo molto Torino. E so che mi rappresenta. Ho fatto un provino per la serie televisiva “Il commissario Manara”, una produzione Rai da prima serata e mi sono esercitato per pronunciare le battute senza errori di dizione, né inflessioni dialettali. Quando mi hanno comunicato che ero stato scelto e mi hanno

consegnato il copione, che sorpresa trovare annotato come suggerimento nelle note a margine “calcare stretto accento piemontese”! Lei è stato la spalla di Celentano e di Chiambretti, ha lavorato con personaggi straordinari del mondo dello spettacolo. Un ricordo? Qualcuno che ha lasciato il segno? Ho avuto la fortuna di lavorare a fianco di grandissimi professionisti. Sono stato vicino di scrivania in redazione Rai a Roma di Andrea Camilleri. Ma tra tutti, il mio direttore Vittorio Bonicelli, un grande sceneggiatore, da cui ho imparato a “tagliare”. Mi suggeriva infatti nei miei pezzi di tagliare la testa e la coda. Il tempo della realtà non è quello delle favole, la realtà è tagliare i tempi


MEZZOPIENOintervista morti. Cechov diceva che se in un romanzo compare una pistola, bisogna che spari. Se compare una pistola in una scena e poi nessuno la usa è un elemento inutile che va eliminato. Se c’è una pistola, prima o poi deve sparare.

Sono felice di avere qualcuno che si aspetta qualcosa da me

Lei ha fatto televisione, teatro, cinema, ha esplorato il mondo della fotografia e della narrativa: quale linguaggio sente più nelle sue corde? La narrativa, perché posso prendermi tempi lunghi,

meditare, non c’è fretta e posso concedermi percorsi miei. La fotografia, che è stata la mia prima passione, è troppo veloce: quando ho iniziato come reporter ho capito che non

faceva per me, perché mi perdevo e non riuscivo a rincorrere l’attimo. La scrittura è più nelle mie corde. E poi è bello che sia un’esperienza corale: in copertina per un romanzo dovrebbero comparire almeno 20 nomi, non solo quello dell’autore, ma anche quello del correttore bozze, dell’editore, di chi ha fatto la revisione, del traduttore, di tutti coloro che hanno contribuito alla stesura. A me piace mescolare i linguaggi. Per esempio nel progetto “Chopin: sogni notturni” inseme a Giorgio Costa portiamo in scena un concerto

raccontato: lui al pianoforte, io lo accompagno con letture di aneddoti e curiosità.

La cultura materiale ti radica a cose a cui uno non pensa Del resto, quando racconto la messa in scena di un’opera lirica, mi piace raccontare cos’era il teatro dell’opera, illuminato dalle candele, dove si ritrovavano amici e conoscenti sui palchi, dove gli spettatori mangiavano, giocavano a

carte, non stavano certo zitti. Non era tanto importante la trama, ma l’esperienza. Forse la sua cifra stilistica è proprio questa estrema versatilità, il non legarsi a un genere solo. Grandissimi della letteratura come Garcia Marquez, Simenon, Hemingway hanno iniziato facendo altro e poi scegliendo di dedicarsi interamente alla scrittura. Io non ho avuto quel coraggio. In realtà ho sempre preferito la tranquillità, il posto sicuro, memore di come perdere il lavoro per mio padre avesse significato la più grande delle umiliazioni. La sua dedizione alla scrittura è ben sintetizzata nell’espressione con cui le piace definirsi, “scrittore artigiano”, frutto dell’errore di un tipografo, che involontariamente trasformò la “s” della definizione “scrittore astigiano”! Sì, è vero! La cultura materiale ti radica a cose a cui uno non pensa. E poi fin da bambino ho avuto la passione di raccogliere storie. So che è cominciata ascoltando i discorsi delle clienti della sua mamma, che faceva la parrucchiera. Sì, è lì che ho imparato l’arte dello storytelling! Mi piace molto raccontare, ma penso anche che il lettore o lo spettatore facciano il 50% del racconto.

MEZZOPIENO 17 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


cultura Il TED-Ed COS’È L’ECONOMIA DEL DONO? di Alex Gendler

LOVAGLIO

STEFANIA

Anche la cultura è mezzopiena. In questa rubrica multimediale raccogliamo lo sguardo positivo dell’arte sulla realtà, attraverso stili, discipline, orizzonti differenti, e accomunati da uno stesso focus. In questa edizione, l’Economia del Dono, un’economia che mette al centro l’essere umano e il dono come strumento di relazione. Un’economia che ha radici antiche e che trova nuovi spazi, modalità e linfa nel nostro presente.

33! L’ECONOMIA CHE FA CANTARE DI GIOIA PERSONE E STORIE DALL’ECONOMIA DEL DONO di Ilaria Farulli e Alfredo Meschi

La gift economy è l’economia a misura di essere umano. Se l’idea di dover passare la vita a lottare gli uni contro gli altri all’insegna di una sana competizione e concorrenza commerciale non vi fa impazzire (anzi forse vi fa proprio impazzire) allora l’economia del dono è ciò che ci vuole! “Mentre i nostri mercati economici nascono dalle relazioni fra le cose che vengono scambiate, un’economia del dono consiste di relazioni fra le persone che fanno scambi. Le economie del dono sono sempre esistite”

ALLA FORMICA

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di Gianni Rodari

Chiedo scusa alla favola antica se non mi piace l’avara formica. Io sto dalla parte della cicala che il più bel canto non vende, regala

UN SOGNO PER DOMANI di Fred Shepisi

A scuola, primo giorno del corso di Scienze sociali. Il docente propone un compito: “Pensare a un modo per cambiare il nostro mondo e metterlo in pratica”. Trevor, 12 anni, ha un’intuizione: dà alla luce quello che prenderà il nome di “Passa il favore”. Un’idea che andrà ben oltre le persone, lo spazio e il tempo di quell’ora di lezione. Ne scriverà un giornalista, incuriosito da un dono ricevuto: “Mi ha detto solo: tu passa il favore, 3 grossi favori per altre 3 persone, tutto qui”.

“Questo sono io e queste sono 3 persone a cui darò il mio aiuto, ma deve essere una cosa molto importante, una cosa che non possono fare da sole, perciò io lo faccio per loro. E loro lo fanno per altre 3 persone. Siamo a 9. Ne aggiungo 3 a ognuno. Fanno 27. Perciò, la cosa aumenta molto in fretta, capisce? - È pazzo, che vuol dire?! - La classe ritiene oltremodo utopistica questa idea - Tipo un mondo perfetto? E allora?”

MEZZOPIENO 18 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

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“La natura si riprende i suoi spazi” Meno disturbata dal via vai dell’uomo, una coppia di merli decide di nidificare in un cortile del centro di Torino. Non fra i rami di un cespuglio, ma nel cestino di una bicicletta inutilizzata a causa dell’isolamento. In queste immagini la loro cronistoria: prima un bel nido solido, poi 5 ovetti (un buon numero per questa specie), a seguire la schiusa con i piccoli implumi e infine l’involo dei primi temerari. Il disagio di non poter riprendere ad utilizzare questa bici è ampiamente ripagato dalla meraviglia di aver dato spazio alla natura e alla vita!

Autori: Marta Casonato e Pierpaolo Tagliola MEZZOPIENO 19 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


lavoro RETI DIGITALI PER ALLARGARE MERCATO E SOLIDARIETÀ Far parte di una rete di fiducia che condivide valori e finalità commerciali ed etiche, può essere il modo per affrontare insieme le difficoltà in una fase particolare di mercato e per realizzare strategie comuni che coinvolgono network solidali. Roberto Oppio e Monica Migliore - fondatori, nel 2013 di Bionatural Dimension, azienda con sede a Milano che commercia prodotti biologici - volevano aprire una piattaforma per la vendita online attraverso cui finanziare progetti del settore no-profit. «Il progetto di creare una piattaforma in cui riunire profit e no-profit è recente - spiega Oppio - mentre l’azienda è diventata società benefit nel 2018. Per realizzare questo nuovo luogo di mercato virtuale, abbiamo stretto molte collaborazioni con associazioni e ong, da un lato, e imprese che condividono la nostra idea “Profit e no-profit possono convivere nell’economia del dare” progettuale e che desiderano mettere Roberto Oppio in vendita i loro prodotti on-line sulla piattaforma, dall’altro». Molte imprese che hanno a cuore “l’economia del dare” hanno trovato interessante questo approccio, con il risultato che i prodotti in vendita aumentano e si diversificano, rendendo il portale di e-commerce sempre più fornito, in grado di creare un’alternativa etica ai colossi del marketplace come Amazon. «Il 10% dei ricavi delle vendite dei prodotti online vengono destinati, dall’acquirente nel momento del

pagamento, a un progetto di sviluppo sociale o umanitario, in Italia o all’estero». Inoltre «Da quando è iniziata l’emergenza del Covid-19 - continua Oppio - abbiamo deciso di rinunciare alla nostra parte di guadagno sulla vendita per destinarla a finanziare alcune strutture sanitarie pubbliche. C’è anche la possibilità, per chi fa acquisti, di regalare la propria spesa o parte di essa alla comunità di Sant’Egidio, che riceve le merci presso la sua sede e le redistribuisce a chi ne ha bisogno». Lo shopping online non è solo una comodità: può diventare anche il modo per entrare in una rete di fiducia, per la quale una parte del denaro investito (dal consumatore) o guadagnato (dall’azienda) entra a far parte di un circuito di solidarietà per il bene comune.

Le aziende che vogliono entrare nella piattaforma benefit non devono sostenere costi fissi, mentre sul venduto riconoscono il 10% al beneficiario selezionato dall’acquirente e una percentuale inferiore a BDMartketplace. Le aziende della piattaforma rispondono tutte a una serie di parametri sull’impegno etico e sociale come rispetto dell’ambiente, agricoltura biologica, chilometro zero, valorizzazione territoriale, progetti di integrazione sociale, educazione al consumo responsabile, commercio equo, economia circolare e, in generale, un modello economico dove al centro ci siano persone e comunità e non il capitale.

LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO

 Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro nelle aziende

LE SOCIETÀ BENEFIT Luca Streri | Vanessa Vidano

Le società benefit - o benefit corporation, dal termine inglese coniato negli Stati Uniti dove sono state ideate per la prima volta - sono aziende che hanno inserito nel proprio oggetto sociale e nel proprio statuto la massimizzazione dell’impatto positivo che vogliono dare alla società e all’ambiente. Sono aziende a scopo di lucro, ma caratterizzate da un più alto livello di trasparenza e responsabilità e che valutano i propri impatti verso tutti gli stakeholders, non solo gli azionisti. Questo modello imprenditoriale prevede che nell’esercizio dell’attività economica, oltre allo scopo di generare profitto, l’azienda persegua una o più finalità benefiche, operando per il bene di persone, comunità, ambiente, beni e attività culturali, nonché di enti e organizzazioni solidali terzi. Un impegno di lungo periodo e un cambio di prospettiva che diventa visibile anche nella ragione sociale. Dal movimento globale delle B-Corp ha preso vita la forma giuridica (introdotta nel nostro Paese con una legge del 2016) della società benefit. Le B-corp sono oggi un movimento internazionale di imprese che ha come obiettivo quello di diffondere un paradigma “più evoluto” di business, come forza positiva per la trasformazione sociale e globale. Queste imprese vogliono innescare una competizione positiva in modo tale che tutte le aziende siano misurate e valutate nel loro operato secondo uno stesso metro: l’impatto positivo che hanno sulla società e sul pianeta. La certificazione per essere B-Corp si ottiene da un ente specifico deputato all’analisi di diversi parametri: questo ente è il B-Lab. Per diventare una B-Corp devono essere rispettati dei parametri che quantificano il valore che l’azienda sta creando per la società. Lo si fa con il B Impact assessment, uno strumento che definisce gli standard - scelto anche dall’ ONU per promuovere, tra le aziende, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030. Questo modello gratuito attraverso cui si valutano e si migliorano le performance aziendali, analizza 5 macro-aree: ambiente, lavoratori, comunità, governance, clienti. In Italia - secondo Paese al mondo ad aver adottato questa forma giuridica d’impresa - ci sono più di 300 società benefit e 85 B-Corp. In entrambe i casi si parla di aziende molto diverse fra loro per storia, settore e dimensione: creare valore per la società e il pianeta è infatti possibile, oltre che a qualunque latitudine, in qualunque settore di mercato.

MEZZOPIENO 20 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


MEZZOPIENO

L’UNICA COSA CHE SOMIGLIA ALLA VOCE È LO SCRIVERE LAURA

Qualche volta mi piace fantasticare su ciò che farei se avessi la possibilità di guarire per ventiquattro ore. Oppure cosa sceglierei se potessi riacquistare l’uso di una, una sola delle tante facoltà che SLA mi ha portato via. Ogni volta valuto le diverse possibilità, i diversi vantaggi dell’avere ancora l’uso delle mani, anche di una sola, i vantaggi di poter mangiare e bere, ma alla fine la mia scelta cade sempre sulla parola. Penso che avere bisogno dell’aiuto degli altri per ogni cosa, sarebbe meno penoso se potessi spiegare senza difficoltà ciò di cui ho bisogno in quel momento. Sarebbe un’altra vita se potessi parlare. L’unica cosa che somiglia alla voce, è lo scrivere. L’unico modo che ci permette di comunicare, di entrare in relazione, è la scrittura. Con i miei figli prima, e con i miei nipotini oggi, poter comunicare è un’esigenza vitale. Non ho mai voluto rinunciare al mio ruolo di mamma e di nonna, e avere un comunicatore vocale che mi permette di scrivere, e poi leggere quello che voglio comunicare, è la cosa che più somiglia al mio sogno. Così un giorno in cui la mia nipotina, Bianca, non aveva voglia di mangiare, in pochi minuti le ho scritto una storiella e abbiamo fatto un accordo: lei avrebbe mangiato la pastasciutta mentre io le avrei letto la storia. Ha voluto riascoltarla tante volte, masticando lentamente, facendo facce di stupore e guardando il nonno, seduto a tavola con lei, con gli occhi spalancati nei momenti cruciali del racconto. Alla fine il suo piattino era vuoto, e io scoppiavo di felicità.

TANGORRA

ScriverEsistere su Mezzopieno è il frutto della collaborazione tra la rete italiana della positività e la cooperativa La Meridiana, unite dalla passione per la vita e per ciò che essa dona ogni giorno. Questa rubrica è scritta con gli occhi e con il cuore da persone che amano il mondo ma che non hanno più la possibilità di muoversi e di parlare perché immobilizzati dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica; un sistema elettronico di scrittura oculare permette loro di redigere questa rubrica, una lettera alla volta. Le loro riflessioni, il loro approccio alla vita, diventano un percorso condiviso con tutti, un’opportunità di andare oltre il quotidiano donata da chi ha un rapporto radicale e intimo con il tempo e con lo spazio, persone che la vita ha scelto per aiutarci a guardare più lontano. Il progetto di scrittura insieme a queste persone nasce soprattutto dal coraggio e dalla capacità di chi non si rassegna alla malattia e che continua a vedere avanti, al futuro, senza mai perdere la gratitudine per la vita e per il mondo.

LA SLA MI HA INSEGNATO A VOLARE di Elisabetta Rocca

S

ono stata sempre una buongustaia e amato i momenti conviviali, non sono stata mai una mangiona. Con la Peg* ho passato i primi giorni ad avere le allucinazioni, a occhi aperti o chiusi vedevo un bel piatto di penne rigate condite con pomodoro, tonno, olive nere e origano. Era un piatto che spesso preparava mia mamma quando tornavo da scuola. Com’è bizzarra la mente...chissà perché proprio quel piatto? Un giorno stavo malissimo, quel giorno mi sono ribellata. Mi sono detta con forza, non mangerò più ma nessuno mi impedisce di uscire a cena o pranzo, godere della presenza delle persone a me più care e sentire il gusto delle pietanze intingendo una forchetta e dopo mettendola in bocca. Ho avuto sempre una passione per la cucina, mi piaceva cucinare e creare piatti ascoltando musica e sorseggiando un calice di vino (rigorosamente rosso, il mio preferito). Dopo un anno di Peg con la mente che corre come una Ferrari, il desiderio del gusto e la voglia di creare piatti sempre presenti, ho avuto un’idea. Indovinate cos’è? Ho creato un canale youtube con il mio nome, Elisabetta Rocca, dove con mia sorella che mi presta mani e voce, creiamo piatti e insegniamo a cucinare. Il nostro motto è #incucinaconrokx. *Gastrostomia Endoscopica Percutanea, una tecnica di nutrizione artificiale attraverso una sonda

MEZZOPIENO 21 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


MEZZOPIENOincontra...

Ciricea

Un luogo aperto di bellezza, pace e armonia con la Natura “La comunità è guarigione, archetipo della convivenza da riconquistare”

MARIANI

DIEGO

“Vogliamo costruire una comunità temporanea, senza distinzioni tra abitanti e ospiti di Ciricea. L’intento di questa cooperazione è di sperimentare la vita comunitaria in ecovillaggio”. Leggeva così l’annuncio che mi ha portato a partecipare a un evento di quattro giorni ospitato dall’ecovillaggio Ciricea, sulle colline sopra Pistoia. Venti partecipanti da tutta Italia hanno preso parte alle attività quotidiane dell’ecovillaggio, entrando in relazione con i suoi abitanti e sperimentando pratiche di comunicazione empatica, ecologia profonda e arteterapia. All’arrivo in ecovillaggio leggo, negli sguardi delle persone che si riuniscono sull’aia per il cerchio di apertura dell’evento, il desiderio di entrare in relazione in modo autentico con il luogo e le persone che lo abitano, di celebrare la diversità e la ricchezza di ognuno dei presenti. Senza saperlo, mi preparo a vivere quattro giorni profondamente trasformativi che avranno un impatto duraturo sulla mia visione della vita comunitaria. Prima dell’ottimo pasto vegeterariano, da condividere con gli altri sui

tavoli all’aperto, incontro Massimo, architetto del paesaggio e cofondatore di Ciricea. Ci accomodiamo sul parquet di una delle camere con vista sul cedro secolare nel giardino, e inizia così la nostra chiacchierata. Qual è stata la scintilla che vi ha spinto a partire? Il motore primo è stato l’incontro tra quattro giovani pistoiesi che hanno conosciuto Damanhur al centro di Firenze, poiché allora si aveva in animo di avviare un co-housing su queste belle colline: abitazioni indipendenti i cui abitanti si sarebbero ritrovati in spazi comuni per portare avanti un progetto di agricoltura sostenibile. Abbiamo così iniziato un corso preparatorio alla scuola di Damanhur con l’idea di farci aiutare per fondare una comunità. Dopo qualche mese gli altri amici hanno abbandonato la scuola ma io, che all’epoca avevo più di 45 anni, ho proseguito poiché mi sentivo fortemente motivato dall’idea di creare un ecovillaggio. Dopo qualche tempo, in un centro sociale di Pistoia, ho incontrato Paolo, anche lui intenzionato ad avviare un discorso di vita comunitaria. Con lui ho creato un

orto sociale per dieci famiglie che ha costituito la base per la partenza del progetto attuale. E così un po’ avventatamente, nel 2010, io Paolo e altri due amici abbiamo preso in affitto un casone colonico vicino al fiume Ciricea, un topos etrusco che significa valle dei ciliegi e che ha dato il nome all’ecovillaggio. Dopo le difficoltà iniziali, a quattro anni dalla partenza eravamo un bellissimo nucleo di 14 persone. Con il tempo abbiamo dovuto lasciare il casolare e ci siamo trasferiti nell’attuale sede, un piccolo albergo di montagna in disuso che con le sue molte camere ha accolto i residenti di allora e ci ha dato la possibilità di allargare ulteriormente la comunità. Come avete coinvolto le persone che hanno preso parte al progetto? Il progetto è partito con un carta di intenti che abbiamo portato ai raduni della R.i.v.e. (Rete Italiana Villaggi Ecologici n.d.r.) che all’epoca, circa 15 anni fa, contavano circa una cinquantina di partecipanti, mentre oggi sono eventi da centinaia di persone a riprova della crescente attenzione verso la vita comunitaria. Fin dal

MEZZOPIENO 22 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

Foto di Alessandro Cerri

principio, Ciricea si è caratterizzato con un luogo dove c’è un fuoco sacro, il saluto al cibo alla mattina e alla sera e un cerchio decisionale ogni lunedì per condividere idee e pianificare il programma della settimana. Inoltre nei primi tre anni, tutte le domeniche pomeriggio dalle 18 alle 20 si faceva meditazione. Questi aspetti hanno richiamato dalle città come Firenze e Pistoia tante persone incuriosite: è stato un battito, una goccia che

ci ha dato credibilità e un’identità riconoscibile agli occhi dei giovani e meno giovani, di tutte le persone già in cammino che si sono accostate a noi nel corso del tempo. Perché avete deciso di partire con uno spazio in affitto anziché comprare una proprietà? In effetti il consiglio generale per chi volesse partire è di prendere una grande casa in affitto e cominiciare a creare un primo nucleo di comunità.


MEZZOPIENOincontra... È inutile fare grandi investimenti se poi la comunità non funziona. La cosa più difficile a questo mondo è fare convivere le persone. Un archetipo della nostra anima che è la convivenza - come dicono a Damanhur - ci è stato sottratto e va riconquistato. Ma solo una volta

trovata la coesione del gruppo si può pensare ad acquistare uno spazio. Per dare un’idea delle spese da sostenere, attualmente paghiamo un canone di locazione di 1.300 € al mese, diviso per 14 persone. Si tratta di un impegno mensile davvero basso, accessibile anche per un giovane che con circa 100 €

per fare orti produttivi, ci sono un castagneto da frutto e un Formate nuclei umani e comunità oliveto maturo e soprattutto ovunque ne abbiate occasione ci sono tre fonti d’acqua. Potremo così per una stanza, 50 € per le utenze proseguire il nostro percorso verso e 50 € per mangiare può vivere in comunità e trovare un maggiore l’autosostenibilità alimentare con produzione di olio, farine e ortaggi. contatto con la natura.

Ovviamente non bisogna mai perdere il contatto con il sistema, oppure si corre il rischio di isolarsi. In qualche modo bisogna rendere obsoleto il sistema esistente creandone uno alternativo. Sebbene rappresentiamo una piccola nicchia siamo ugualmente contenti del nostro contributo: occorre mettere enfasi sul sistema nuovo e non dare troppe energie a quello vecchio.

Ci puoi fare qualche esempio di sostenibilità nella vostra vita quotidiana di ecovillaggio? Tutti i detersivi e saponi sono autoprodotti da noi, si riesce così a non acquistare più alcun prodotto chimico sintetico. Per quanto riguarda l’acqua calda sanitaria, invece, abbiamo costruito una caldaia a legna con l’aiuto di un amico termoidraulico che abitava con noi. Ognuno di noi partecipa alla raccolta della legna nei boschi circostanti durante il periodo estivo e le scorte ci bastano per tutto l’inverno.

Dove vedi Ciricea tra dieci anni? Pistoia si trova a sud degli Appenini, in un territorio molto fortunato dal punto di vista della bisodiversità. Il sogno è quello di creare una vera e propria “transition valley”, un luogo dove tra dieci anni ci saranno almeno venti nuclei come il nostro. Altre persone arriveranno per creare gruppi umani che potranno scambiarsi tra loro prodotti agroalimentari, servizi come home schooling o teatro di comunità, saperi collettivi. Come dico sempre ai ragazzi di Ciricea: dobbiamo alzare le vele perché c’è gente alle nostre spalle che ci spinge e ci sostiene!

LA BUONA PRATICA SUGGERITA DA CIRICEA

In una fase più matura del progetto, quali vantaggi offre uno spazio di proprietà? Sicuramente la possibilità di fare investimenti duraturi nella proprietà fondiaria. Per esempio noi in questi dieci anni abbiamo avuto molta difficoltà a piantare alberi da frutto oppure a strutturare gli orti in modo permanente. Ora per fortuna si è presentata la possibilità di acquistare, come associazione di promozione sociale Ciricea, un’altra casa colonica di 350 mq. sulla collina qui di fronte dove c’è spazio in piano

Nel vostro statuto si legge della volontà di sperimentare uno stile di vita alternativo a quello urbano e monofamiliare. Quale rapporto avete con il mondo esterno?

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MEZZOPIENO Incontra è dedicato a nuovi stili di vita improntati all’etica e alla sostenibilità. Andiamo a trovare persone, associazioni ed enti che sono alla ricerca di alternative positive ai modelli tradizionali nel loro vivere quotidiano e nella loro attività. Per conoscerli e trascorrere del tempo insieme, per farci ispirare e contagiare dal loro esempio…e per condividere con loro il senso del messaggio Mezzopieno. MEZZOPIENO 23 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


MEZZOPIENOringraziarevoglio

Ringraziare voglio Per il colore del cielo in estate - Elsa

Ringraziare voglio il divino labirinto degli effetti e delle cause per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo, per la ragione, che non cesserà di sognare un qualche disegno del labirinto... ... per lo splendore del fuoco, per l’arte dell’amicizia, per l’odore medicinale degli eucalipti... RingraziareVoglio è un progetto che ha l’obiettivo di riconoscere e portare alla luce le sensazioni, le emozioni e i pensieri che danno prodondità e colore all’esistenza, rendendoli patrimonio comune. Un racconto collettivo ispirato dalla poesia di Borges a cui ognuno può partecipare scrivendo e condividendo il proprio personale contributo per celebrare la bellezza della vita, il proprio ringraziamento. Il progetto è ideato e curato da Lorenza Anselmi.

Per il sonno, il riposo e la tranquillità - Filippo Per non aver mai dovuto scendere a compromessi di cui pentirmi - Adolfo Per le persone buone che riescono a tirare fuori la parte buona di me - Luca Ezio Bosso per i sorrisi, i consigli e la musica immortale - Samuele Per la sera, i tramonti e il crepuscolo - Adele Per il più piccolo dei piccoli - Puma Per chi non si ferma solo alle apparenze - Emanuela

Per non aver perso il lavoro - Fabrizio Per chi si prende cura di me - Silvia Per l’aria condizionata - Ermanno Per le poesie di Ada Merini - Marianna Per i miei figli e mio marito, la mia vita - Selene Per gli amici - Alda Per la natura che fa dimenticare tutti i problemi - Marco Per la fortuna che ho avuto nella mia vita - Mario Per avere una casa in cui tornare ogni giorno - Francesco Perché dopo ogni tempesta esce sempre il sole -Gioele

Per me ogni volta che sono stata capace di arrivare dove sembrava impossibile arrivare - Federica

Per il sorriso dei bambini -Margherita

Per tutto quello che avviene dopo un gesto gentile - Chiara

Per aver capito quanto è bello ringraziare -Carmela

MEZZOPIENO 24 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


MEZZOPIENOprogetti POVERTÀ

IL FESTIVAL DELLA POSITIVITÀ

SALUTE FINANZA ETICA ECOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO IDRICO SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE BUONE PRATICHE INSERIMENTO LAVORATIVO RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ CRESCITA PERSONALE SPIRITUALITÀ CULTURA / CONOSCENZA

Si svolgerà il 3 e 4 ottobre il Festival della Positività Mezzopieno, due giorni di incontri, confronti, esperienze e intrattenimento. Sabato 3 e domenica 4 ottobre, presso lo storico Cortile del Maglio di Torino, l’evento è una grande festa per la cittadinanza ed un appuntamento in diretta streaming in tutta Italia, proiettato in contemporanea in diverse città. Un format con ospiti in presenza e con collegamenti a distanza con i testimoni dell’Italia positiva da diversi settori della società, dello spettacolo, della scienza, dal mondo dell’economia, del lavoro, della salute e dell’informazione. Un incontro/ spettacolo che unisce interventi dal vivo con dirette web da altre sedi, panel multimediali, esperienze guidate e approfondimenti, con intervalli musicali e workshop di approfondimento e di condivisione. Il Festival Mezzopieno rappresenta il momento di sintesi e di riflessione sulle principali esperienze che in Italia sono impegnate nella diffusione di una nuova cultura della positività. Un grande simposio interdisciplinare di approfondimento dei più significativi percorsi che stanno portando fiducia e gratitudine a diversi livelli della società e nei diversi campi della vita delle comunità. Seminari, dibattiti e laboratori aperti al pubblico e gratuiti per analizzare e mettere a confronto esperienze virtuose e per offrire momenti di conoscenza e di approfondimento delle buone pratiche nazionali e locali insieme a chi le sta realizzando, un luogo di incontro, di scambio e di conoscenza di nuovi percorsi di positività e di generatività collettiva per affermare le qualità e valorizzare la bellezza del mondo e degli esseri umani. Diverse sessioni tematiche, analizzate con gli strumenti che le scienze mettono a disposizione per interpretare e comprendere modelli e prassi che hanno la capacità di realizzare cambiamenti di valore, allargati, condivisi e replicabili e che generano bellezza e armonia nella sfera individuale e in quella comunitaria. L’evento è organizzato dalla rete italiana della positività Mezzopieno e da un collettivo di enti e persone impegnati in tutta Italia nella diffusione della positività come bene comune e per la felicità pubblica, nella realizzazione di attività e programmi per il benessere sociale e per la creazione di una società più collaborativa, unita e costruttiva. INFORMAZIONI SU www.mezzopienofestival.it MEZZOPIENO 25 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


MEZZOPIENOtralagente

NOTIZIEflash

Qual è il tuo approccio per vivere in modo positivo questo momento difficile? Lo abbiamo chiesto ai membri de Il Polo Positivo, una associazione membro del movimento Mezzopieno che raccoglie le tracce di speranza e di coraggio che portano sorrisi invece che preoccupazioni, attraverso il racconto di buone notizie ed eventi per diffondere la cultura della positività

Anna, 26 anni Sicuramente non facile, ma fondamentale, adesso, pensare positivo. La speranza per me sono i gesti di solidarietà da parte di tutti. Stiamo collaborando per i beni più preziosi: la salute e gli affetti. È fondamentale essere creativi e riflessivi: pensare a soluzioni e progetti di vita da poter cominciare una volta ripresa la “normalità”, che non sarà più la stessa, magari migliore, se pensiamo in grande, consapevoli, positivi, uniti.

Carolina, 25 anni

Non fermarmi, continuare a mantenermi attiva anche “da remoto”. E la tecnologia oggi è un grande alleato in questo. Grazie a Skype posso portare avanti il lavoro ma anche il mio impegno come capo scout e come Polo Positivo. E grazie soprattutto a quest’ultimo spero di portare positività anche a qualcun altro!

LA PENNSYLVANIA CANCELLA DEFINITIVAMENTE L’ESECUZIONE PER UN CONDANNATO A MORTE 1° luglio – Death Penalty Information Center ISRAELE INTERROMPE L’ANNESSIONE DEI TERRITORI DELLA CISGIORDANIA 2 luglio – Benjamin Netayahu LA BIELORUSSIA ANNULLA UNA ESECUZIONE CAPITALE PER LA PRIMA VOLTA NELLA SUA STORIA 3 luglio – Corte Suprema Bielorussa LE FIJI DIVENTANO IL 39° STATO A RATIFICARE LA MESSA AL BANDO DELLE ARMI NUCLEARI 8 luglio – Organizzazione delle Nazioni Unite METÀ DEL TERRITORIO DELL’OKLAOMA TORNA PROPIETÀ DELLE TRIBÙ NATIVE 9 luglio - Corte Suprema degli Stati Uniti IL SUDAN CANCELLA LA PENA DI MORTE PER IL REATO DI APOSTASIA 13 luglio – Ministero della Giustizia Sudanese

Maddalena, 22 anni

Vivo a piccoli passi, vivo i momenti della giornata, quelli più quotidiani e banali, di cui nella routine frenetica della vita mi ero dimenticata. Riprendo vecchie abitudini e quando chiamo gli amici pongo più attenzione a ciò che mi raccontano e gli dedico più tempo.

FIRMATA LA TREGUA NEL CONFLITTO DEL DOMBASS TRA RUSSIA E UCRAINA 22 luglio – Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) GLI STATI UNITI ANNUNCIANO IL RITIRO DI UN TERZO DELLE TRUPPE MILITARI STANZIATE IN GERMANIA 30 luglio - Segretario alla difesa USA Mark Esper

MEZZOPIENO 26 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020


MEZZOPIENOtralagente

NOTIZIEflash

Stefano, 30 anni

Sicuramente questo periodo ci rende tutti un pò più fragili e sensibili. Ne approfitto allora per ricercare nella quotidianità occasioni per emozionarmi e commuovermi; provo a trattenerle e farne tesoro per il futuro. Ho scritto ad amici che non sentivo da tempo e, anche se forse non se l’aspettavano, ho visto nel legame ristabilito un spunto per ripartire. Un nuovo slancio verso la ripresa della socialità.

Aloisia, 25 anni

Il mio approccio è quello di pensare al qui (la mia vita) ed ora (nell’attuale momento storico). È il meccanismo che attuo per non farmi sopraffare dalla preoccupazione per cose che non posso controllare e che invece mi permette di fermarmi e riorganizzarmi. Non ignoro la realtà ma, divenuta consapevole, cerco di dedicare le mie energie a ciò che posso fare di positivo così da acquisire stimoli, gratitudine e speranza.

Tommaso, 25 anni

Questo momento mi permette di rallentare e riorganizzare le mie priorità. Mi permette di vedere elementi della mia vita sotto un’altra prospettiva. Ho riscoperto attività che mi piacevano molto ma che per mancanza di tempo avevo abbandonato. Ho tutto il tempo di pianificare al meglio le mie attività alla ripresa!

MEZZOPIENO 27SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

MEZZOPIENO 27 LSETTEMBRE-OTTOBRE 2020

L’UE E IL VIETNAM AVVIANO L’ACCORDO LIBERO SCAMBIO 1° agosto – Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea L’ARGENTINA RISTRUTTURA PARTE DEL SUO DEBITO 3 agosto – Ministero dell’Economia Argentino IL MONDO HA PRODOTTO IL RECORD DEL 10% DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI NEL PRIMO SEMESTRE 2020 10 agosto – Ember EnergyParlamento

Europeo

GLI EMIRATI ARABI UNITI FIRMANO UN ACCORDO DI PACE CON ISRAELE 13 agosto – Mohmmed Bin Zayed


MEZZOPIENOeditoriale COMBATTERE O ADATTARSI: IL DONO RECIPROCO DEL COMPROMESSO Un grande sistema interconnesso di persone che pensano, vivono e agiscono in modo differente. La meraviglia della moltitudine e della diversità, ma anche la grande Torre di Babele. Il mondo si sviluppa in tante direzioni, si espande e cammina seguendo molti flussi, talvolta convergenti, a volte opposti. Ogni gesto che compiamo segue la linea delle nostre ambizioni e contribuisce a realizzare una parte del nostro cammino nella ricerca di dare senso all’esistenza. Questa è la spinta inesauribile a cui tutti rispondiamo ma è anche ciò che ci distingue, ci differenzia e ci mette in confronto con gli altri. Punti di vista diversi, opinioni, modi di vivere e obiettivi differenti sono il risultato di personalità, culture ed esperienze eterogenee e della enorme e straordinaria varietà del pensiero. Il confronto è la modalità con cui ci poniamo davanti ad una idea “altra”; trasformarlo in dialogo è il modo vivificante per elevarlo a un vero incontro. La forza che poi rende fecondante ogni incontro è quella che riesce ad andare oltre il mutuo rispetto per diventare un mutuo arricchimento. Accostarsi all’altro andando oltre la tentazione di prevalergli, cercando di aprirsi senza timore, disposti anche a perdere le proprie posizioni è il modo più fertile di vivere gli incontri e quello che si riveste del più ampio significato di un gesto di amore. Un confronto che può trovare il suo compimento armonioso attraverso il delicato dono del compromesso. A volte ci chiediamo se sia più giusto combattere per proteggere le nostre convinzioni o essere tolleranti nei confronti di quelle degli altri, aprirsi o difendersi. Condurre o lasciar andare. Il compromesso è quello che ci permette di equilibrare questi diversi approcci e quando riesce a proteggere l’obiettivo più elevato, al di sopra di ogni altra cosa, lo può innalzare ad un vero e proprio gesto di pace. Il compro-

messo è il sacrificio di una cosa buona o giusta concesso per conservarne un’altra di valore superiore. Già 2000 anni fa Cicerone pensava che “Quasi in tutto, la via di mezzo è la migliore” e il Buddha insegnava che “La strada dell’Illuminazione sta nella via di mezzo. La linea che sta tra tutti gli opposti estremi”. I grandi cambiamenti sono frutto di tanti piccoli compromessi. Una buona conversazione è già di per sé un compromesso tra parlare e ascoltare. Il compromesso è ciò che permette la convivenza tra i popoli e i matrimoni felici, una scelta prolifica tra etica e opportunità. In età giovanile si tende ad affrontare il mondo senza rinunciare alle proprie idee, a volte escludendo l’ipotesi che queste possano essere giuste solo per noi. Il concetto di giustizia modifica il suo significato nel corso della vita, si evolve e si arricchisce dell’esperienza umana. Chi ha un po’ più di anni alle spalle sa che la vita è un continuo compromesso e che il concetto di giusto e di sbagliato ha diverse forme e si modifica nello spazio e nel tempo seguendo principi e valori. Vivere con giustizia significa avere ben chiari i propri principi senza soffocarli con i valori. Un principio è qualcosa che viene prima di qualcos’altro, il quale non esisterebbe senza il principio. C’era da prima di noi, non dipende da una nostra opinione, può solo essere riconosciuto, non può essere scelto. Valore è invece ciò che vale, un concetto che rientra nel complesso delle virtù, delle qualità morali e intellettuali di una persona. Diversamente dal principio, che ha caratteristiche oggettive di spazio e tempo, il valore è legato alla posizione o all’atteggiamento di una persona e dunque dipende sempre da un sistema di riferimento. I valori possono essere negoziabili, i principi no perché sono alla base di noi stessi. I valori possono cambiare nella vita, i principi invece sono

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sempre gli stessi e ci costituiscono, non dipendono da noi, dai nostri gusti o da situazioni contingenti, fanno parte della nostra identità. Il compromesso è il modo generativo di conciliare valori divergenti, attraverso reciproche concessioni. Per questo in ogni confronto si devono possedere dei valori da offrirsi vicendevolmente. Il dono reciproco del compromesso si realizza attorno ad un principio fondamentale attorno al quale riconoscersi e diventa la base per superare i diversi valori. I principi vanno protetti, i valori vanno vissuti e condivisi. Confrontare e conciliare tra loro i valori è un arricchimento inesauribile che bilancia e permette una sintesi armoniosa tra culture, punti di vista e percorsi di vita. Così è nata la democrazia, il più grande compromesso collettivo raggiunto dall’umanità nel suo cammino. Dove non c’è compromesso si lascia spazio al pregiudizio, al conflitto e al fanatismo. Il compromesso è un vero e proprio dono che offre la consapevolezza di non possedere la ragione ma di operare per qualcosa più grande di noi: scegliere di non fare la rivoluzione, ma offrire la pazienza e l’adattamento come doni di comunione. I compromessi sono il dono della ricerca di equità all’interno del pluralismo. Rimanere integri nei propri principi non significa non scendere mai a compromessi ma decidere quando vale la pena lasciare andare le proprie convinzioni per ottenere un bene maggiore. Non si tratta di essere più forti o più deboli ma di volare più in alto e saper scegliere i principi più allargati e vivificanti. I valori sono come dei meravigliosi vasi di cristallo che custodiscono i nostri principi: a volte per svelare il loro contenuto dobbiamo essere disposti ad andare oltre l’involucro per poter donare la loro preziosa bellezza al mondo. Rendere tutta la nostra vita un dono. Luca Streri

MEZZOPIENO NEWS: Iscrizione al n° 19 del 24/7/2015 del registro del Tribunale di Torino PROPRIETARIO ED EDITORE: Semi onlus, piazza Risorgimento 12, Torino DIRETTRICE RESPONSABILE: Elisabetta Gatto COMITATO EDITORIALE: Elisabetta Gatto, Diego Mariani, Luca Streri HANNO COLLABORATO: Diana Cossi, Stefania Lovaglio, Manuela Jana Pavia, Vanessa Vidano, Federica De Angelis, Valentina Setti

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MEZZOPIENO 28 SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

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