MEZZOPIENO News - Giugno/Luglio 2016

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GIUGNO/LUGLIO 2016

Un nuovo modello di economia che realizzi il bene di ciascuno unitamente al bene degli altri. è l’”economia civile”, al centro del pensiero e degli studi di Stefano Zamagni, professore ordinario di economia politica presso l’Università di Bologna, ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore e tra i principali consulenti di papa Benedetto XVI per la stesura del testo dell’enciclica “Caritas in veritate”. Ai modelli economici dominati dalla ricerca di soddisfazioni individuali il prof. Zamagni ne oppone un altro che tende al bene comune. Per il noto economista una buona società, frutto di un mercato che funziona e di processi che attivano la solidarietà, non è utopia. E a dimostrarlo sono la crescente affermazione della finanza etica, delle imprese sociali, del commercio equo solidale, del microcredito e delle fondazioni. “Se eliminassimo queste realtà - dice - ritorneremmo all’età della pietra. Se non ci fosse il volontariato, ad esempio, il sistema crollerebbe. Bisognerebbe però fare di più. E la riforma del terzo settore approvata recentemente va in questa direzione”. Relazioni, motivazione, fiducia sono i tre pilastri dell’economia civile. è su questi tre “nutrimenti” che abbiamo scelto di soffermarci con Stefano Zamagni. “Il concetto di relazioni interpersonali - afferma l’economista - è

antico quanto la filosofia. Le persone per raggiungere la felicità, che è lo scopo della vita, hanno bisogno di relazioni. Ai nostri giorni la struttura economica sociale è l’economia di mercato: è possibile in questa struttura stabilire relazioni interpersonali che vadano nella direzione del bene comune? Io credo di sì. La relazione presuppone che tra le persone coinvolte nella transazione ci sia un riconoscimento dell’esistenza dell’altro e un mutuo vantaggio. Per fare un esempio, se io nella mia azienda sfrutto un operaio, non potrò pensare che nutra per me simpatia e lealtà”. “La motivazione - continua Zamagni - è la forza che spinge il soggetto ad agire. è di due tipi: estrinseca, quando ci si aspetta dalla propria azione un guadagno o vantaggio materiale o di altro tipo; intrinseca, quando si agisce perché si è convinti che la propria azione sia giusta e sia un bene in sé. Nelle persone sono presenti entrambe le tipologie, cambia solo la percentuale. Ma è proprio questa percentuale che fa la differenza. In ognuno di noi la diversa proporzione dipende dalla costituzione morale, dall’educazione ricevuta e dall’organizzazione sociale ed economica. Agendo sugli ultimi due aspetti si può ottenere un aumento della motivazione intrinseca e quindi il successo della società”. Non meno importante è la fiducia. “La parola deriva dal latino “fides”, corda - conclude il prof. Zamagni - La fiducia postula trame di relazione perché è una corda che unisce: se la si taglia, la gente si richiude in se stessa e coltiva la cultura del sospetto e la paura. Se capisco che la fiducia è una corda, ho capito tutto. La fiducia tende a generare reciprocità: chi la riceve tende a darla”. mezzopieno 1 GIUGNO-LUGLIO 2016

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Mai più elefanti nei circhi barnum pagina 2

Biogas e fotovoltaico, la svolta italiana pagina 10

I racconti antitruffa del poliziottoscrittore pagina 18


Mai più elefanti nei circhi barnum Il circo Barnum, tra i più

importanti e antichi al mondo, ha posto fine agli spettacoli che coinvolgono gli elefanti. La notizia è stata diffusa dalla Ringling Bros and Barnum & Bailey, il maggiore circo degli Stati Uniti. I grandi pachidermi sono entrati in arena per l’ultima volta il 1° maggio scorso. Dopo 145 anni di attività e oltre 900

spettacoli all’anno, sono stati dimessi e trasferiti in una grande riserva in Florida. La decisione segue analoghe iniziative adottate da decine di compagnie circensi che in molti Paesi del mondo stanno cancellando la presenza di animali nei circhi e negli spettacoli. La Ringling Bros ha avviato inoltre un centro per lo studio dei pachidermi e

per la ricerca scientifica legata alla grande resistenza di questi animali alle malattie tumorali: le cellule degli elefanti posseggono, infatti, 20 copie di un gene anticancro che negli esseri umani è presente in un’unica copia. Fonte: Ringling Bros and Barnum & Bailey; Center for elephant conservation

Il fotovoltaico diventa portatile Un pannello solare che si srotola come un tappeto: l’idea è dell’ingegnere inglese John Hingley che ha brevettato il sistema fotovoltaico non connesso alla rete (off-grid) chiamato “RollArray”. Dopo un lungo

colo modulo fotovoltaico a film sottile, John ha pensato di realizzarne una versione macro. Il “RollArray” è un impianto fotovoltaico avvolgibile composto di celle in rame collegate tra loro da un na-

viaggio intorno al mondo durante il quale ha ricaricato computer e macchina fotografica tramite un pic-

stro in tessuto. Trasportabile in un carrello con le ruote, il modulo fotovoltaico ha una lunghezza variabile

Amiche per 100 anni Ruth, Gladys, Bernice e Leona sono amiche da 100 anni. È un’amicizia che ha attraversato due guerre e tre generazioni di nipoti. “Abbiamo passato tutta la nostra vita insieme, fin dall’infanzia, e siamo sempre state amiche - dice Leona - Abbiamo frequentato insieme la chiesa battista e ci siamo sposate insieme. Questo lo dobbiamo al Signore che ci ha concesso di arrivare alla nostra età ancora amiche… e stiamo ancora bene!”. “Abbiamo avuto momenti buoni e momenti difficili. A volte abbiamo litigato ma siamo sempre state amiche, amiche, amiche - continua Leona - Nel 1950 il

quartiere in cui vivevamo a Washington è stato abbattuto e con esso anche la chiesa in cui andavamo a pregare, credevamo di non vederci mai più, invece anche dopo aver cambiato quartiere siamo riuscite a non perderci e a rimanere unite”. “Bernice è sempre stata la più bella e i ragazzi guardavano tutti lei - dice ancora Leona - Quando c’erano le leggi razziali ci hanno separate per qualche tempo. Non ci permettevano di stare insieme ma siamo ancora qui. Nei negozi per bianchi c’erano i vestiti belli e io li compravo per le mie amiche che non potevano entrarci”. Fonte: The Washington Post

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dai 50 ai 200 metri, è largo cinque metri e può generare fino a 150 Kw di energia. Mentre per installare un impianto fotovoltaico standard occorrono in media 22 ore, il RollArray può essere installato da due persone in pochi minuti; una volta installati, i pannelli sono ancorati al suolo per resistere agli agenti atmosferici. Questa tipologia di impianto - spiega il suo inventore - è indicata in particolare per le regioni rurali più remote o per rifornire di energia i campi d’emergenza nel corso di calamità naturali. L’impianto, infatti, è abbastanza leggero da poter essere trasportato a bordo di un elicottero. Fonte: Renovagen


Panagiota, la nonnina dei profughi

Il bibliotecario di Timbuctù che ha salvato migliaia di libri antichi

Idomeni è un piccolissimo villaggio della Grecia che conta 150 abitanti, soprattutto pensionati. Nell’ultimo anno ha visto il passaggio di circa un milione di profughi molti dei quali negli ultimi mesi sono rimasti bloccati qui. La signora Panagiota Vasileiadou, 82 anni, si dedica a loro offrendo tutto quello che può. La chiamano “nonnina”, i rifugiati sono la sua famiglia: nella sua casetta ne ospita attualmente cinque e molti altri le fanno visita durante il giorno. A tutti offre un pasto, una doccia, vestiti, affetto e conforto. Lei parla solo il greco, ma la comunicazione funziona ugualmente con i gesti, i sorrisi e gli abbracci. Panagiota non è ricca, la sua pensione è di 450 euro al mese, ma volentieri condivide quel poco che ha. Perché lei stessa, durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata una profuga: “La nostra casa – racconta - è stata bruciata, l’unica cosa che c’era rimasta era la camicia da notte che indossavamo quando la casa è andata a fuoco”. Lo scorso anno un’altra nonnina greca dell’isola di Lesbo, Emilia Kanvisi, 85 anni, è diventata famosa sul web per un’immagine che la ritrae mentre tiene in braccio un neonato che allatta col biberon. Con lei, altre due nonnine che hanno aiutato i profughi in arrivo dalla Turchia. Un gesto semplice ma dall’impatto così forte che Emila è stata candidata al Premio Nobel. Fonte: Avvenire, UNCHR Italia (Alto Commissariato Onu per i Rifugiati)

La felicità si studia all’università

La famiglia cinese Lee Kum Kee, proprietaria di due multinazionali a Hong Kong, ha fatto una donazione milionaria al dipartimento di salute pubblica della prestigiosa Università di Harvard, che ha deciso di utilizzare i fondi per creare un centro di ricerca che si occuperà di analizzare la relazione positiva che c’è fra la felicità e la salute. Ricercatori, medici, psicologi, nutrizionisti e scienziati sociali indagheranno i fattori che hanno un impatto positivo sulla salute con l’idea di promuovere politiche che li possano supportare. Già da tempo l’Università di Harvard è impegnata su questo fronte per colmare il gap esistente sull’argomento nella letteratura scientifica. Il centro, che è stato inaugurato pochi giorni fa, nella sua fase iniziale lavorerà alla creazione di un indice di benessere psicologico positivo (indice della felicità), al rilevamento delle implicazioni degli interventi di natura psicologica su alcune malattie come il diabete, il cancro ma anche l’ansia, la depressione e i disturbi bipolari e all’analisi di come i mass media possano influenzare la felicità delle persone. Fonte: Harvard Gazette

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Abdel Kader Haidara, bibliotecario e restauratore di libri antichi di Timbuctù, in Mali, ha salvato 350 mila libri e manoscritti rari dalla distruzione ad opera degli estremisti islamici affiliati ad Al Quaeda. Di ritorno da un viaggio di lavoro nell’aprile del 2012, Abdel trovò Timbuctù sotto il controllo degli islamisti e avviò un’operazione di salvataggio dei manoscritti custoditi nelle biblioteche e nei musei della città, risalenti soprattutto al XV e XVI secolo, quando la città era un importante snodo commerciale e ospitava più di 150 università. Le opere rischiavano la distruzione per i contenuti ritenuti inappropriati dai fondamentalisti (come la filosofia e la scienza) e per la visione moderata dell’Islam. “Molti dei manoscritti – racconta il bibliotecario - mostrano che l’Islam è una religione di tolleranza”. Abdel Kader Haidara riunì così i membri dell’associazione dei bibliotecari di Timbuctù, da lui fondata 15 anni prima. Insieme decisero che per salvare le opere fosse necessario nasconderle nelle loro case e in quelle di conoscenti e amici. Nel giro di otto mesi l’operazione coinvolse un centinaio di persone (parenti, archivisti, impiegati delle biblioteche e guide turistiche della città) che impacchettarono e trasportarono, di notte, i volumi in casse di metallo e legno caricate sugli asini. I manoscritti furono trasferiti a Bamako, capitale del Mali, dove Haidara vive attualmente prendendosi cura di un inestimabile patrimonio culturale che presto spera di riportare a Timbuctù. Fonte: Wall Street Journal


Sorpresa: la terra reagisce ed è più verde

Birmania: liberi tutti i prigionieri politici In Birmania oltre 100 prigionieri politici sono stati rimessi in libertà lo scorso aprile, dopo decenni di detenzione. È il primo risultato dell’indulto ordinato dalla leader del governo Aung San Suu Kyi, già a sua volta prigioniera politica per molti decenni.

mente simbolico ma anche di grande apertura e di forte cambiamento nella politica del Paese, dopo oltre mezzo secolo di oscurantismo. Le movimentazioni per richiedere la liberazione dei prigionieri politici sono state una delle campagne più sentite negli ultimi decenni

Negli ultimi decenni la Terra è diventata più verde. Lo ha dimostrato lo studio di un team internazionale di 32 ricercatori di 24 diverse istituzioni scientifiche di tutto il mondo e pubblicato sulla rivista scientifica “Nature Climate Change”. Le aree verdi sul nostro pianeta sono aumentate di 36 milioni di chilometri quadrati rispetto a 33 anni fa. L’analisi degli scienziati attribuisce questo fenomeno inaspettato all’incremento di CO2 che stimola la fotosintesi nelle piante e uno sviluppo del fogliame per poter catturare più biossido di carbonio presente nell’aria. L’effetto è stato nominato “greening”, cioè inverdimento, ed è stato osservato analizzando i dati storici ottenuti dai satelliti della Nasa per tre decenni. L’aumento del verde è più intenso in Europa, Africa Centrale e Amazzonia settentrionale. Secondo le stime degli scienziati, con il fogliame degli alberi presente sulla Terra oggi si potrebbe ricoprire un territorio quasi pari a quello dell’intera Africa. Fonte: Nature Climate Change

Nasce la bici volante

L’insediamento del neo governo birmano, il primo democratico dopo più di 50 anni di dittatura militare, ha restituito la libertà a 113 persone incarcerate per motivi ideologici a pochi giorni dall’inizio del mandato del nuovo presidente U Htin Kyaw. Un gesto non sola-

in tutta la nazione ed hanno coinvolto profondamente l’opinione pubblica birmana, oppressa da un regime totalitarista e intollerante che utilizzava il metodo della delazione e della carcerazione dei contestatori politici e degli oppositori. Fonte: Ansa

L’inglese Colin Furze, giovane ingegnere autodidatta, ha inventato e realizzato la bicicletta volante. La sua invenzione, composta di due propulsori a pala elettrica e di un telaio ad S, è frutto di oltre un anno di lavoro e di calcoli. Colin ha mostrato che la sua bici vola veramente e ha scelto di non metterla in commercio ma di insegnare a costruirla a casa a chiunque lo voglia fare. Con un po’ di manualità e gli arnesi giusti, tutti reperibili in una buona ferramenta, la bici volante può essere realizzata in pochi giorni. L’inventore di Stamford è estremamente attivo ed è conosciuto per alcune altre bizzarre invenzioni che gli hanno fruttato 4 Guinness World Record, come il passeggino elettrico a propulsione o lo scooter per disabili più veloce del mondo. Tutti i suoi progetti sono parmezzopieno 4 GIUGNO-LUGLIO 2016

te di un’iniziativa chiamata “Unlearn” (disimparare), nata per incoraggiare le persone ad usare e ampliare la propria fantasia oltre le convenzioni del sapere e della tecnica, per creare cose inusuali e divertenti. Fonte: Colin Furze


I cavalcavia per gli animali

Gli attraversamenti verdi per la fauna selvatica sono un piccolo gesto di attenzione per le specie che condividono i luoghi in cui l’uomo vive. Sono strutture che permettono agli animali di superare in modo sicuro strade, canali e recinzioni. Costruiti ad esclusivo uso delle specie terrestri affinché possano raggiungere l’altro lato, che sia per cibo, per acqua o per la migrazione stagionale, gli attraversamenti garantiscono la continuità nell’ambiente naturale ed evitano incidenti ad animali e a persone. Le strutture sono ricoperte da terra e vegetazione che permettono a tutte le specie selvatiche di riconoscerle come familiari e di considerarle come passaggi confortevoli. I primi ponti verdi risalgono agli anni ‘50 in Francia e stanno diventando sempre più comuni in tutta l’Unione Europea ed in alcuni Paesi del nord America. Nel Christmas Island National Park, in Australia, è stato costruito addirittura un insolito cavalcavia per favorire l’attraversamento dei granchi durante la loro migrazione. Una statistica redatta dal Banff National Park, in Canada, ha rilevato che 11 specie di grandi mammiferi, tra cui alci e orsi, hanno usato gli attraversamenti per oltre 200 mila volte dalla loro costruzione. Fonte: The World Geography

I bambini scrivono agli anziani soli Jacob Cramer, un ragazzino di 13 anni dell’Ohio (Usa), preoccupato per la solitudine di molte persone anziane ha reclutato i suoi compagni dell’ottava classe alla scuola media Ballard Brady e ha cominciato a scrivere lettere per le persone rimaste senza nessuno e ospitate negli ospizi e nelle case di cura del suo Paese. Jacob ha così creato il gruppo “Love for the elderly” (amore per gli anziani) che raccoglie e consegna lettere di incoraggiamento e di amicizia destinate a chi ne ha bisogno, per fargli sapere che non è dimenticato e che qualcuno si preoccupa per lui. Attraverso una campagna sul web, ha trovato centinaia di persone desiderose di comporre lettere, fare disegni, scrivere barzellette e di volontari per la consegna ai centri per anziani e nelle case di cura. Ogni mese migliaia di lettere vengono spedite al suo sito e immediatamente consegnate ad altrettante persone sole che in molti casi avviano

una corrispondenza e non di rado si incontrano con i loro amici di penna fino a diventare grandi amici. “Le nostre giornate sono cambiate e ci sentiamo meno soli”, dice Melissa, 92 anni, con le lacrime agli occhi dopo aver letto la lettera di Stephanie, una bimba sconosciuta di 8 anni che le scrive: “Ti voglio bene, non ti dimenticare che sei una persona eccezionale e che sei bella”. Fonte: Love for the elderly

Le donne potranno diventare capofamiglia in india Una rivoluzione nella legislazione e nell’antica struttura culturale indiana. L’Alta Corte di Delhi ha stabilito che una figlia femmina, in qualità di primogenita, può essere “karta”, il capofamiglia. Il risultato è quello di riconoscere i diritti femminili alla proprietà e di permettere il diritto ad un trattamento paritario nelle successioni. Secondo una statistica della Thomson Reuters, l’India è il quarto Paese più discriminante al mondo per le donne e il peggiore tra i Paesi industrializzati. Ancora oggi un importante strato della popolazione femminile non ha la possibilità di possedere un conto corrente bancario, non può guidare una vettura e non può esercitare decisioni o possedere denaro in famiglia. Le ragazze devono portare una dote per poter essere sposate e spesso sono vittime di violenze da parte del marito o della sua famiglia se non sono in grado di rispettare in tempo gli impegni finanziari presi nella trattativa pre-matrimoniale. La norma più diffusa in India, prima dell’approvazione di questa sentenza, consentiva al membro più anziano della famiglia di diventare capofamiglia e si applicava al gruppo famigliare riunito dal contratto matrimoniale; per questo principio la madre del maschio diventava automaticamente proprietaria di tutti i beni della famiglia in caso di morte del figlio, escludendo in questo modo la vedova e le figlie femmine. Fonte: The Hindu mezzopieno 5 GIUGNO-LUGLIO 2016


MEZZOPIENOpensiero

Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere. Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro. Mezzopieno si pone come alternativa costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per offrire delle alternative costruttive e positive ai pessimisti, ai complottisti e a quelli che cercano sempre dei capri espiatori da colpevolizzare. Chi vive Mezzopieno non ha timore di caricarsi delle responsabilità ed è impegnato nell’individuare le alternative alle dinamiche distruttive e al modo di fare che delega agli altri le scelte. Il cambiamento è responsabilità di chi costruisce con intelligenza ed umiltà, collaborando e coinvolgendo il maggior numero di persone possibile. Piuttosto di cercare di demolire ciò che è ritenuto sbagliato, Mezzopieno propone alternative positive e costruttive, buone pratiche ed atteggiamenti che ricercano l’armonia, che non indirizzano energia per contrastare il male, ma che si vanno a sostituire ad esso. La scelta buona scaccia quella cattiva. Chi si identifica nel Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo e aperto al diverso ed al nuovo. Il cambiamento è un processo che va condiviso da tutti e può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione costruttiva di ogni elemento della società. L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la collaborazione di tutti. Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione! Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno produrre utili o generare profitto. è dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale’” può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”. Fonte: Journal of Personality and Social Psychology

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MEZZOPIENOcosafacciamo

La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi e associazioni che credono nell’importanza di promuovere ed interpretare un approccio costruttivo ed armonioso nella società e nella vita, nel rapporto con gli altri e nella gestione delle sfide e delle difficoltà.

Indice di benessere

L’AMORE MIGLIORA LA VITA

L’opportunità di provare dei sentimenti è una dimensione del benessere solitamente trascurata nelle analisi sullo sviluppo e la qualità della vita. è stato solo con la messa a punto dell’approccio delle capacità da parte del premio Nobel per l’economia Amartya Sen che i ricercatori hanno iniziato ad attribuire un ruolo centrale agli aspetti del benessere legati ai sentimenti e alle relazioni. La dimensione dei sentimenti è risultata essere al terzo posto fra le dimensioni indicate come fondamentali dalle persone che hanno risposto al questionario “Il benessere indichiamolo noi” proposto da Mezzopieno. Più precisamente, la dimensione dei sentimenti è stata categorizzata sotto forma di amore e cura ed è risultata essere fondamentale per il 73,4% di coloro che hanno risposto. Attualmente, gli studi che hanno tentato di misurare questo aspetto della qualità della vita sono studi su

piccola scala, inerenti soprattutto il benessere dei bambini per i quali il cosiddetto “capitale affettivo” è fondamentale al fine di garantire loro un corretto sviluppo fisico, emotivo e cognitivo. Su larga scala, invece, non ci sono al momento indicatori. Un tentativo in tal senso è stato compiuto dall’OCSE che, nell’ambito del “Better Life Index”, cercando di misurare la qualità delle relazioni sociali, ha in realtà adoperato un indicatore che andrebbe bene per rilevare la capacità di amore e cura, vale a dire la possibilità di poter contare su qualcuno in caso di necessità. I dati sono molto positivi. L’88% delle persone intervistate (89% delle donne e 87% degli uomini) ha affermato di poter contare sull’aiuto di qualcuno nel caso ce ne fosse il bisogno. Nel nostro Paese, questo indicatore è lievemente superiore alla media OCSE: ben il 90% degli italiani ha affermato di poter contare sull’aiuto di qualcuno. Fonte: Ocse 2015

Percentuale di persone che possono contare sull’aiuto di qualcuno in caso di necessità (OCSE, 2016)

Partecipano alla comunità Mezzopieno: Semi Onlus International, Voluntas Foundation, Fondazione Arbor, Gruppo di ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, associazione Volonwrite. Il gruppo di lavoro Mezzopieno è aperto a chiunque voglia partecipare: nei primi due lunedì di ogni mese ci incontriamo alle 19 alla Casa del Quartiere di via Morgari 14 a Torino, in zona San Salvario.

Diffusione di Mezzopieno News: il cerchio della gratitudine

Mezzopieno News è un veicolo di condivisione per diffondere la cultura della positività, per sensibilizzare e motivare le persone a mettere in gioco le proprie capacità e la propria intelligenza propositiva. Il “cerchio della gratitudine” è il progetto che prende vita dalle relazioni di gratuità e di gratitudine che si vengono a creare intorno a Mezzopieno News: il periodico, nella sua forma cartacea, viene consegnato di mano in mano nel cerchio delle conoscenze e delle persone vicine ai membri della comunità e diventa uno strumento di relazione e di condivisione. I volontari della comunità Mezzopieno sono attivi nella distribuzione di Mezzopieno News in: Ospedali - Case di cura e di degenza - Centri di accoglienza per anziani - Carceri ed istituti penitenziari - Scuole - Parrocchie - Associazioni - Aziende - Circoli - Comunità.

L’Ufficio Studi Mezzopieno

L’attività di ricerca è lo strumento attraverso il quale il movimento Mezzopieno approfondisce la sua capacità di interpretare ed analizzare la società e le sue evoluzioni. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge università, ricercatori, associazioni e gruppi di lavoro. In particolare, Mezzopieno svolge l’attività di studio e analisi in collaborazione col Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, di cui è membro. mezzopieno 7 GIUGNO-LUGLIO 2016


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turo”. In altre parole, si tratta di una forma di turismo in cui vengono rispettati equamente i bisogni di tutti gli attori coinvolti.

La Carta di Lanzarote

Il bagaglio di chi decide di partire, che sia una

valigia enorme o uno zaino spartano, deve essere sempre carico di buon senso e responsabilità.

Viaggiatori consapevoli Gli spostamenti hanno da sempre esercitato un grande fascino sugli esseri umani. Spostamenti che possono essere dettati dal desiderio di appagare la sete di risposte, come affermava Calvino, dalla voglia di evasione, come sosteneva Guy de Maupassant, o dal semplice amore per le partenze, come

diceva Baudelaire. A prescindere dalle diverse ragioni che spingono l’uomo a partire, l’atto di calpestare un suolo altro è inevitabilmente colmo di conseguenze che non possono essere ignorate né dal viaggiatore né da chi lo accoglie. L’idea del turismo sostenibile è stata formalmente introdotta dall’Organizzazione Mondiale

per il Turismo alla fine degli anni ‘80, in un periodo di ridefinizione del concetto di sviluppo da parte delle organizzazioni internazionali e del mondo accademico. Si tratta di una forma di turismo che “risponde alle esigenze dei turisti, dell’industria turistica e delle popolazioni ospitanti, tenendo però conto del suo impatto economico, sociale ed ambientale presente e fu-

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Il turismo sostenibile può assumere molteplici sfaccettature, che rispondono però tutte ai 18 principi contenuti nella Carta di Lanzarote del 1995 riassumibili in tre concetti: salvaguardia ambientale, giustizia sociale e sviluppo economico delle popolazioni locali che andranno coinvolte attivamente in tutte le fasi di progettazione e realizzazione del “pacchetto turistico”. La Carta di Lanzarote, riconoscendo il ruolo sociale, economico e politico del turismo, ne individua come obiettivo principale il miglioramento del benessere e la qualità della vita delle persone. L’idea di fondo è che si parla di turismo sostenibile quando esso promuove il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente naturale e culturale dei diversi Paesi assieme allo sviluppo economico e sociale dei popoli, prestando una maggiore attenzione verso le aree del mondo particolarmente vulnerabili. Proprio a causa della natura variegata del turismo sostenibile, sono tante ormai le espressioni che si adoperano per indicarlo: turismo consapevole, turismo responsabile, turismo solidale… Anche se questi termini sono utilizzati in maniera interscambiabile, in realtà essi indicano sfumature un po’ diverse di quello che è il grande mondo del turismo etico e consapevole. Una prima grande distinzione va fatta fra il turismo sostenibile e il turismo responsabile, che indicano rispettivamente un orientamento più ambientale o sociale delle esperienze di viaggio.


Il turismo sostenibile Il turismo sostenibile comprende le iniziative che hanno come focus principale quello di preservare l’ecosistema e la biodiversità spesso minacciati dal turismo di massa. I viaggi sostenibili, che possono essere organizzati da vere e proprie agenzie di viaggio, da organizzazioni no profit o avvenire su iniziativa personale, possono limitarsi a escursioni a impatto zero a stretto contatto con la natura o spingersi oltre coinvolgendo il viaggiatore in attività di supporto all’ambiente e all’agricoltura. Interessanti, da questo punto di vista, sono i progetti offerti dal WWOOF (World Wide Opportunities On Organic Farms), una rete internazionale di fattorie biologiche dove i viaggiatori possono trascorrere un periodo di tempo ospitati dalla gente del posto collaborando alle attività agricole di ogni giorno.

Il turismo responsabile Il turismo responsabile, invece, si concentra maggiormente sugli aspetti sociali del viaggio. Il suo obiettivo principale è quello di sensibilizzare il viaggiatore sulle problematiche di un particolare territorio, mettendolo a stretto contatto con le comunità locali per meglio apprenderne e apprezzarne la cultura e le tradizioni. Si tratta solitamente di viaggi che

Il turista operatore di pace

sitare aree del mondo vulnerabili con l’obiettivo di sostenerne l’economia.

Cosa ne pensano gli italiani?

interessano il Sud del Mondo. Come per il turismo sostenibile, anche il turismo responsabile può assumere la forma di semplici viaggi di conoscenza o coinvolgere il viaggiatore in attività di volontariato a supporto della popolazione locale. In questo caso, si parla di turismo solidale. Solidarietà, dal latino “solidus”(solido), vuol dire sostenersi reciprocamente per formare una società

coesa, solida appunto. E l’obiettivo dei viaggi solidali è proprio quello di rafforzare i legami all’interno della popolazione locale e fra popolazioni locali e viaggiatori internazionali in nome del principio dell’unità nelle differenze. Da diversi anni, il circuito del commercio equo e solidale, appoggiandosi a tour operator che collaborano con ONG o associazioni del Sud del Mondo, offre l’opportunità di vi-

Quando l’avventura diventa responsabile Il viaggio avventura è un modo alternativo di concepire il viaggio, in solitaria o in piccoli gruppi, con i mezzi di trasporto più disparati oppure a piedi. Già negli anni ‘60 e ‘70, il celebre “hippy trail” ha visto i membri della sottocultura hippy mettersi in cammino attraverso Europa ed Asia per raggiungere l’India ed il Nepal. Negli anni successivi, molti viaggiatori indipendenti hanno seguito le loro orme fino ai giorni nostri, quando molti giovani globetrotter scelgono una via alternativa al classico zaino in spalla (back packing) per esplorare il mondo. è il caso di Stephen Fabes, un medico londinese che nel gennaio 2010, all’epoca 29enne, ha salutato la sua famiglia e i suoi colleghi del St Thomas’s hospital e ha iniziato a pedalare sulla sua bicicletta. Nei sei anni successivi Stephen ha attraversato 75 Paesi in sella alla sua compagna di viaggio, curando sul cammino i pazienti più bisognosi. mezzopieno 9 GIUGNO-LUGLIO 2016

In Italia il turismo sostenibile e responsabile non è più un settore di nicchia. Secondo i dati dell’Aitr (Associazione italiana per il turismo responsabile), infatti, ultimamente esso è cresciuto in media del 9% all’anno in termini di domanda e del 20% in termini di spesa turistica. Il sesto rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” redatto dalla Fondazione UniVerde e Ipr Marketing rileva inoltre come il l 60% degli italiani intervistati conosca il turismo sostenibile e responsabile identificandolo come una forma di turismo attenta alle risorse naturali, storiche e culturali di una determinata area geografica. Più della metà degli italiani intervistati (53%) fa attenzione all’impatto che le proprie scelte turistiche hanno sull’ambiente, optando per esempio per ristoranti che offrono cibo biologico (46%) o a km zero (54%) e per viaggi che non prevedono l’utilizzo dell’auto (40%). Il 44% degli intervistati ha poi affermato di essere propenso a pagare un sovrapprezzo pur di viaggiare in modo responsabile.


Biogas e fotovoltaico, la svolta italiana È quasi raddoppiata (+98,4%) la produzione di elettricità da impianti bioenergetici negli ultimi 5 anni in Italia, trascinata soprattutto dal biogas che ha avuto il più forte incremento grazie agli scarti da attività agricole e forestali (+1.235%) e alle deiezioni animali (+295%). Secondo i dati diffusi recentemente da Bioenergy Italy, in Emilia Romagna

quasi la metà della produzione energetica (44,8%) proviene da impianti che utilizzano bioenergie. Campania, Calabria, Lombardia e Veneto le altre regioni che registrano un significativo incremento. La media nazionale italiana è salita al 15,5%, secondo posto nell’Unione Europea. Altre buone notizie sul fronte del fotovoltaico. Secondo i dati presentati lo scorso aprile dall’International Energy Agency (IEA), il nostro Paese è risul-

A Brindisi la scuola più innovativa d’Italia

tato nel 2015 primo al mondo nell’utilizzo di energia solare con l’8% dei consumi energetici italiani coperti dal fotovoltaico. Seguono, al secondo e terzo posto, la Grecia con il 7,4% e la Germania con il 7,1%.

Fonte: Bioenergy Italy; International Energy Agency

Il parco giochi che funziona senza energia elettrica

All’istituto tecnico “Ettore Majorana” di Brindisi i banchi hanno le rotelle, gli studenti usano il tablet e già dal novembre scorso dispongono, primi in Italia, dell’Oculus Rift, lo schermo da indossare sul viso per immergersi virtualmente in contenuti di biologia, chimica, astronomia e storia dell’arte. Ma non sono queste le uniche caratteristiche che rendono la scuola pugliese la più innovativa d’Italia, posizionata in testa alla classifica che Ashoka - l’associazione di innovatori sociali diffusa in tutto il mondo - ha appena stilato dopo aver mappato 300 scuole di ogni ordine e grado distribuite nel Paese. è al Majorana, infatti, che nel 2009 nasce “Book in Progress”, l’esperimento che mette a disposizione degli studenti materiali didattici prodotti dai docenti per i loro alunni, dispense che col tempo sono diventati libri digitali portando alla tecnologizzazione della scuola con l’introduzione del tablet, la condivisione sul registro elettronico, le comunicazioni via Skype… L’istituto scolastico di Brindisi è diventato così punto di riferimento di un nuovo approccio alla didattica e capo fila della rete nazionale “Book in progress”, cui aderiscono in Italia oltre un centinaio di istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado: 800 docenti elaborano libri “fatti in casa” utilizzando gli appunti presi durante le lezioni, materiali didattici fruibili in formato cartaceo, digitale e multicanale. Il progetto ha mostrato la sua efficacia nel migliorare l’apprendimento degli allievi e, contemporaneamente, fornisce una risposta concreta ai problemi economici delle famiglie e del caro libri, con un risparmio di spesa sulla dotazione libraria di circa 300 euro.

Nel bosco del Montello, in provincia di Treviso, è nato un parco giochi completamente movimentato dalla forza meccanica, senza energia elettrica, costruito con materiale di recupero da un unico uomo che lo ha interamente inventato e realizzato a mano in 40 anni di lavoro. Il parco “Ai Pioppi” ha una cinquantina di giochi manuali ideati e costruiti in una piccola cantina da Bruno Ferrin, un ingegnoso inventore fai-da-te con la passione dei giochi, oggi ottantenne. Tutto è iniziato nel 1969, quando Bruno decise di affiancare la sua attività di venditore di lievito a una piccola osteria a conduzione familiare realizzata in un pioppeto vicino al Piave. Per intrattenere i bambini pensò di inventare dei giochi da mettere nel grande bosco. Dopo la prima altalena iniziarono a prendere forma idee sempre più ambiziose e fantasiose: montagne russe, scivoli multipli, la ruota della morte, il tappeto elastico… Nel corso degli anni il parco è diventato molto grande e richiama gente da ogni parte del mondo. Il giornale inglese The Guardian lo ha inserito tra i 10 parchi giochi più particolari ed insoliti del mondo.

Fonte: Book in Progress, Ashoka Italia, Itiss “Ettore Majorana”

Fonte: Costruttori di Babele; Ai Pioppi

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Fino all’ultima goccia Un team interdisciplinare e multietnico di architetti e disegnatori italiani e stranieri coordinati da Arturo Vittori ha ideato il “Warka Water”, un sistema di recupero dell’acqua dalla nebbia, dalla rugiada e dall’umidità dell’aria che

A Borgomanero medici in pensione al servizio della comunità

pianeta e le popolazioni più povere. Il sistema WW è completamente naturale e sfrutta un metodo utilizzato da centinaia di anni nelle regioni aride del mondo, implementato con tecnologie e materiali moderni. Di notte e in presenza di

A Borgomanero, in provincia di Novara, dal 2010 alcuni medici in pensione – ex primari o responsabili di strutture – effettuano visite specialistiche gratuite ad anziani, persone in difficoltà economiche, rifugiati e richiedenti asilo. Il poliambulatorio “Auser” (dal nome dell’associazione di volontariato che ha messo a disposizione i locali) conta su oltre 20 specialisti affiancati da psicologi, infermieri, tecnici di anatomia patologica e di cardiologia, avvocati ed esperti di amministrazione sanitaria. Gli strumenti diagnostici sono stati acquistati grazie a donazioni e alla partecipazione a un bando lanciato da una fondazione del novarese. “Il nostro obiettivo – spiega Sergio Cavallaro, urologo e chirurgo – è creare una rete di collaborazione con le strutture socio-sanitarie pubbliche e con i medici di base per ridurre le liste di attesa, gli accessi inappropriati al pronto soccorso e il numero dei ricoveri ospedalieri, con un concreto risparmio sia per il paziente che per la sanità pubblica”. Sull’esempio dell’ambulatorio alcuni sindaci (Vercelli, Omegna, Domodossola) si stanno muovendo per realizzare analoghe iniziative e hanno già preso contatto con i dirigenti Asl locali. Nel 2015 le prestazioni sono state 1300. Per il forte aumento del numero degli immigrati richiedenti asilo non ancora in possesso della tessera sanitaria, il poliambulatorio è diventato il punto di riferimento di oltre 400 immigrati residenti in provincia. Fonte: Sergio Cavallaro, Poliambulatorio Auser

Il bosco “immobile” permette di approvvigionare le zone aride ed isolate del mondo anche in assenza di piogge e precipitazioni. Con questo progetto Arturo Vittori, architetto di Bomarzo, un paesino in provincia di Viterbo, ha vinto il Word Design Impact Prize 2016 come progettista numero uno al mondo per l’ambiente. Il premio, assegnato a Taipei da una giuria internazionale, seleziona ogni anno il progetto di design che riesce a migliorare considerevolmente la qualità della vita e a risolvere complessi problemi sociali che colpiscono il

umidità, anche residuale, un flusso di gocce d’acqua si deposita su una rete, si convoglia verso il basso per gravità e gocciola in un collettore. L’acqua così estratta dall’aria diventa immediatamente disponibile per uso umano. Ogni giorno questo semplice cacciatore di umidità può raccogliere da 50 a 100 litri di acqua potabile, anche in zone completamente aride e prive di pioggia. Fonte: Warka Water

È la nuova frontiera della lotta all’inquinamento: edifici che si comportano come piante, grazie all’utilizzo di una speciale vernice che agisce come la fotosintesi. Si chiama Airlite ed è prodotta in Italia dalla Advanced Materials di Bolzano. Si tratta di una tintura che pulisce l’aria agendo come una foglia, al 100% naturale: viene mescolata con l’acqua e stesa sulle pareti degli edifici come una qualsiasi vernice, trasformando i muri in puri-

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ficatori che si attivano con la sola energia della luce. Gli edifici così “respirano”, come gli alberi. Nessun rumore, nessun consumo di elettricità, nessuna manutenzione, nessun effetto collaterale e una efficacia che dura nel tempo. Spiega l’inventore Massimo Bernardoni: “Si tratta di una vernice bio, che scompone gli agenti inquinanti nello smog facendoli diventare molecole di sale. In termini numerici, 100 metri quadrati di edifici eliminano i gas prodotti in un anno da 12 auto.” Grazie alla sua particolare composizione, la vernice mantiene freschi gli ambienti senza dovere utilizzare gli impianti di condizionamento. Con l’applicazione di questa vernice, Milano potrebbe ridurre lo smog fino all’88%. Fonte: Airlite Volonwrite per Mezzopieno


Effetto Palla

I jeans puliscono il pianeta È recente la notizia della nuova partnership tra la Levi Strauss e l’italiana Aquafil, creatrice dello speciale tessuto ECONYL a base di materiali di scarto, come moquette usata, reti da pesca e altre plastiche marine. Dalla tessitura di questi materiali riciclati nasce la nuova collezione di pantaloni denim della storica casa americana, detentrice del brevetto dei jeans in tutto il mondo dal 1873. Realizzato al 100% con materiali polimerici a fine vita, lo

speciale nylon “made in Italy” contribuisce a diminuire l’inquinamento nei mari, i flussi di rifiuti destinati alle discariche e i costi di smaltimento. Per la produzione di tessuto da materie prime 100% rigenerate, il Gruppo Italiano Aquafil di Trento ha attivato e sviluppa continuamente una rete strutturata per la raccolta dei rifiuti negli oceani a livello internazionale, basata sulla partnership con istituzioni, enti, consorzi pubblici e privati e clienti. Il sistema con-

sente all’azienda di raccogliere grandi quantità di materiale da diversi Paesi del mondo tra cui Stati Uniti, Egitto, Pakistan, Tailandia, Norvegia e Turchia. Fonte: ADNKronos; Aquafil

La differenziata ricarica il credito del cellulare Si chiama “Monselice Evergreen” l’iniziativa lanciata dal piccolo comune padovano lo scorso aprile: tutti i cittadini che riciclano una bottiglia di plastica o una lattina presso gli eco-compattatori installati nella provincia, ricevono 1 centesimo direttamente sul proprio smartphone. La ricarica immediata è possibile grazie ad una start-up padovana che ha realizzato un’applicazione gratuita in grado di dialogare con il cassonetto di nuova generazione che riconosce il tipo di rifiuto gettato, lo differenzia in modo automatico e lo compatta in una ecoballa, pronta ad essere inserita nella filiera del riciclo. Tramite lo schermo touchscreen installato sul cassonetto, l’utente può scegliere presso quale attività convenzionata (ristorante, supermercato, farmacia) spendere il proprio buono sconto o coupon. L’iniziativa di Monselice segue altri incentivi per la migliore gestione dei rifiuti solidi urbani, come la sperimentazione lanciata dalla Regione Emilia Romagna. Il Comune di Fidenza, ad esempio, ha fornito ai suoi cittadini sacchetti dell’immondizia speciali, dotati di codice a barre identificativo. Al momento della raccolta porta a porta, il Comune è così in grado di misurare la quantità di rifiuti smaltiti da ogni abitante, calcolando la tassa rifiuti sulla base del peso dei rifiuti e non più, come oggi accade, sulla metratura dell’immobile. Fonte: Città di Monselice; Città di Fidenza mezzopieno 12 GIUGNO-LUGLIO 2016

Recentemente la clinica veterinaria “Duemari” di Oristano, in Sardegna, è diventata molto popolare sul web grazie alla storia di Palla, una cagnetta simil Pittbul a cui avevano legato un laccio talmente stretto che le stava a poco a poco segando il collo e facendo gonfiare la testa. Palla sarebbe morta di una lenta e sofferta agonia se non fosse capitata tra le mani della dottoressa Monica Pais e del suo staff della clinica, che da tempo curano, a loro spese, gli animali randagi o abbandonati, i “rottami” - come loro stessi affettuosamente li definiscono - spesso trovati in condizioni disperate di salute e di malnutrizione. Non sempre

riescono a salvarli, ma ci provano ugualmente fino alla fine, disposti a sostenere costi anche molto alti. La storia della cagnetta ha iniziato a fare il giro del web diventando così virale su Facebook che molte persone si sono offerte di aiutare economicamente la clinica. Da lì l’idea di approfittare del fortunato momento per creare la onlus “Effetto Palla”, nata

circa due mesi fa, con lo scopo di raccogliere donazioni e finanziamenti da utilizzare per aiutare le altre cliniche veterinarie che, come la “Duemari”, devono affrontare costi ingenti per provare a salvare animali di nessuno, animali senza un nome, e restituire loro almeno la dignità di non morire nell’indifferenza e nell’oblio più totale. Fonte: Clinica Duemari; Effetto Palla Onlus


La gentilezza colora la solidarietà

“Prendi quello che ti serve, lascia quello che non ti serve”. Con questo slogan è nato anche a Roma il “Muro della Gentilezza”, disegnato e colorato dai ragazzi del liceo Marymount International School. Dal 19 marzo ognuno può appendere al muro abiti, cappotti e indumenti che non utilizza più, per donarli a qualcuno che ne ha bisogno. Il progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Municipio XV, replica l’iniziativa nata in Iran nel dicembre scorso per aiutare le persone in difficoltà. In poco tempo il fenomeno si è allargato grazie ai social network e molti altri muri colorati sono apparsi in tutto il Paese. Fino ad arrivare in Italia. Il muro della gentilezza di Roma è stato realizzato dai ragazzi con la supervisione degli insegnanti e dei Pittori Anonimi del Trullo. Il progetto è nato da un’idea degli studenti di letteratura italiana del liceo Marymount: invitati a riflettere sull’emergenza sociale in Italia in un collegamento tra il dolce stil novo e la gentilezza, hanno voluto offrire una risposta concreta al bisogno di gentilezza nel quotidiano, specialmente nei confronti di chi ha più necessità. Per realizzare il progetto i ragazzi si sono autofinanziati con una vendita di torte e dolci che ha permesso loro di raccogliere 560 euro. Il Gruppo Scout Agesci Roma 2 ha aderito all’iniziativa e ha dato la propria disponibilità a prendersi cura del muro e mantenerne il decoro.

Le leggi dei ragazzi

Il progetto “Ragazzi in aula” varato nel 1998, che porta gli studenti delle scuole secondarie nell’aula del Consiglio Regionale del Piemonte, è l’unico in Italia ad aver riproposto l’esperienza ogni anno con regolarità, con il coinvolgimento ad oggi di oltre 4100 studenti piemontesi. Alcuni dei progetti proposti dai ragazzi sono stati convertiti in legge a tutti gli effetti: la prima è la n.33 del 3 dicembre 2008 per la valorizzazione ed il censimento delle meridiane di interesse storico, scientifico e artistico, nata da un’idea dei ragazzi del liceo classico Arimondi di

“Telefono Arancione” per gli imprenditori in difficoltà Lo scorso marzo l’associazione “San Giuseppe Imprenditore”, nata ad Asti nel 2012 allo scopo di valorizzare le esperienze di buona imprenditoria, ha avviato il “Telefono arancione”, primo servizio di auto aiuto gestito da ex-imprenditori, al quale possono rivolgersi gli imprenditori alle prese con situazioni personali e aziendali di grave rischio o di difficoltà economica. In questi anni di profonda crisi del sistema economico, molti degli associati hanno affrontato ostacoli di vario tipo e mettono a disposizione la propria esperienza tramite questo servizio che può essere contattato in forma anonima, trovando ascolto, consigli e il supporto gratuito di professionisti che analizzano la situazione e suggeriscono soluzioni fattibili. Spiega il presidente Lorenzo Orsenigo: “Vogliamo poter essere di aiuto a tutti

quegli imprenditori che vivono momenti di grave difficoltà in azienda e a livello personale, affinché nessuno sia lasciato solo davanti a scelte che possono sfociare in tragedie”. Secondo la linea dell’associazione, la “buona impresa” deve far profitto e creare lavoro nel rispetto delle leggi, ispirandosi anche ai principi evangelici. Il telefono arancione è al momento attivo in via sperimentale con una linea telefonica e una email dedicata. Oltre ai professionisti già attivi e disponibili nelle province di Torino, Milano, Monza e Brianza, Brescia, Como, Lecco, Verona, Roma, Napoli, Bari e Ragusa, lo sviluppo del progetto si pone l’obiettivo di coprire tutto il territorio nazionale entro il 2016. Fonte: Associazione San Giuseppe Imprenditore mezzopieno 13 GIUGNO-LUGLIO 2016

Savigliano (Cuneo). Altrettanto attivi sono i Consigli comunali dei ragazzi delle scuole elementari (quarta e quinta) e medie: degli oltre 200 in tutta Italia, 47 sono presenti in Piemonte. Lo scorso aprile si sono riuniti a Novara per il loro terzo raduno nazionale. La lotta contro gli sprechi alimentari, l’educazione a una sana alimentazione, l’utilizzo con equilibrio e responsabilità delle risorse naturali e la salvaguardia dell’ambiente sono stati al centro dei lavori. Suddivisi in gruppi, i ragazzi hanno affrontato varie attività che hanno portato alla definizione di un decalogo contro gli sprechi che comprende, tra gli altri, le raccomandazioni di conservare il cibo con attenzione, di non lasciare avanzi nel piatto, di riutilizzare gli alimenti, di non comperare e cucinare più del necessario e di rispettare la stagionalità nell’acquisto di frutta e verdura.


MEZZOPIENO52passi 52 passi è un percorso di impegno personale che ha l’obiettivo di affrontare insieme piccoli propositi settimanali, uno per ogni settimana dell’anno. Le quattro aree di impegno sono:

Vuoi fare il primo passo? • Metti in ordine tutta la casa o l’ufficio

- Il rapporto con se stessi e con il proprio inconscio

• Fai un regalo a qualcuno senza motivo • Ringrazia una persona che avresti voluto ringraziare da tanto tempo

- Le relazioni - Il rispetto dell’ambiente Pe

- La spiritualità

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• Porta le medicine scadute in farmacia e gettale nei cassonetti dedicati • Differenzia tutti i rifiuti prodotti in casa

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• Accendi una candela o pianta un seme in ricordo di una persona cara che è mancata

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• Impara a fare qualcosa di nuovo che non ti è mai riuscito

“Posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni” (Oscar Wilde) Uno dei principali nemici della felicità è “l’adattamento edonistico”, cioè la tendenza ad abituarci alle cose piacevoli e, di conseguenza, ad apprezzarle di meno. Interrompere temporaneamente attività piacevoli impedisce l’adattamento edonistico e può, quindi, aumentare il piacere derivato da tali attività. Abbandonare qualcosa per poi riprenderlo più tardi può costruire l’aspettativa e rendere l’esperienza più nuova ed eccitante. Può anche rendere le persone più inclini a focalizzare ed assaporare gli aspetti piacevoli di un’esperienza, invece che lasciarsi andare alla distrazione. Sovente diamo per scontato che di più è meglio, che i più grandi piaceri derivino dall’abbondanza e dall’indulgenza ma la ricerca suggerisce che, entro certi limiti, la scarsità e la temperanza conducono alla felicità. • Seleziona qualcosa che ti piace fare regolarmente e per la quale hai accesso pressoché illimitato. Una buona scelta può essere un cibo o una bevanda particolare, come il cioccolato o la birra.

Ogni lunedì, chi desidera mettersi in cammino sperimenta le t

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• Leggi e commenta una notizia insieme ai tuoi amici

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• Il primo giorno indulgi come faresti normalmente in questa attività/piacere. Divora una barretta di cioccolato. Versati un bicchiere di vino. Parcheggiati di fronte alla TV. • Poi, per una settimana, non concederti per nulla tale piacere. Se smetti di mangiare cioccolato, evita anche i cibi che lo contengono; se smetti di guardare la TV, cerca di non guardare neppure un video sul tuo telefonino • Alla fine della settimana, indulgi nuovamente in tale piacere. Mentre lo fai presta attenzione a come ti senti. Noti particolari sensazioni fisiche (es. il sapore e la composizione del cioccolato) più del solito? Quanto è piacevole l’esperienza? In che stato d’animo ti trovi? • Prova a ripetere lo stesso procedimento con differenti piaceri nelle settimane successive e, durante queste settimane di astinenza, cerca di focalizzare la tua attenzione sui piaceri di cui godi ogni giorno. Quali sono le attività o le esperienze che realmente ti piace fare? Che cosa ti piace di esse? Come ti fanno sentire? Come pensi che ti sentiresti se ti fosse impedito di fare quella attività a tempo indefinito?

mezzopieno 14 GIUGNO-LUGLIO 2016

Fonte: Università della California, Berkeley


MEZZOPIENOlafotografia

PREMIO FOTOGRAFICO MEZZOPIENO inviaci la tua foto di come tu vedi il mondo mezzopieno redazione@mezzopieno.org Il regolamento sul sito mezzopieno.org/attività/premio

“Ti proteggo io mamma”

Foto di Mihaela Noroc

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MEZZOPIENOintervista

I media positivi ci rendono migliori I mezzi di informazione con immagini e messaggi positivi possono farci venire voglia di diventare persone migliori e di aiutare gli altri. La dottoressa Sophie H. Janicke è una psicologa ricercatrice presso il Dipartimento di Comunicazione dell’Università di Arkansas, Stati Uniti. Dopo aver investigato per anni il ruolo che i media giocano nello sviluppo della personalità e nei comportamenti sociali di ognuno, ha deciso di focalizzare la sua attenzione sui media positivi e sul loro impatto sulla società. Pubblichiamo di seguito stralci di un suo articolo dal

titolo “Come i media positivi possono renderci persone migliori” apparso su “Greater Good”, il periodico on line del “Greater Good Science Center” presso l’Università della California, Berkeley. Nel chiederle l’autorizzazione, le abbiamo domandato qual è stata la riflessione che l’ha spinta ad orientare i suoi studi in questa direzione. “Nel mio lavoro di tesi - ci ha risposto - mi sono

concentrata su personaggi molto cupi e moralmente ambivalenti e ho dovuto guardare molti polizieschi drammatici e film violenti. Dopo avere fatto ciò per tre o quattro anni non ne potevo più e ho iniziato a cercare contenuti più stimolanti ed edificanti. Ho pensato: ‘Bene, se i media hanno un effetto deprimente su di me, sono certa che possono produrre anche l’effetto opposto’.

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“Deadpool” è il film campione di incassi negli Stati Uniti quest’anno, ma è anche uno dei più controversi. Sebbene il film abbia fatto colpo su critica e pubblico per il suo sguardo irriverente sul genere dei supereroi, il molto spargimento di sangue ha sollevato alcune domande ed obiezioni sul ruolo della violenza nei film. Ma guardiamo al campione di incassi internazionale del 2016 e troveremo un film diverso: “Zootopia”, un film animato per famiglie che è stato acclamato per il suo messaggio positivo riguardante il male arrecato da stereotipi e pregiudizi. Che impatto ha su individui e società la fruizione di questi differenti tipi di film? Per lungo tempo, i ricercatori che si occupano di mezzi di informazione si sono concentrati quasi esclusivamente sugli effetti dannosi dei media, inclusi gli effetti della violenza nei media sull’aggressività, il ruolo dei media nell’incrementare gli stereotipi di genere e razziali ed il loro potenziale nell’influenzare la nostra percezione del mondo come luogo pericoloso (“sindrome del mondo cattivo”). Senza dubbio, dall’alba del cinema parlato negli anni Trenta, il dibattito si è acceso sul potenziale anti sociale dei media.

La sindrome del mondo gentile

Tuttavia, più recentemente, l’accademia della psicologia dei media sta iniziando a guardare l’altro lato della medaglia: gli effetti positivi che i media possono produrre quando sono più stimolanti ed edificanti. Negli ultimi anni alcuni studi hanno mostrato che, come alcuni film, serie televisive ed altri media possono alimentare comportamenti anti-sociali, così i mezzi di informazione con immagini e messaggi positivi


possono farci venire voglia di diventare persone migliori e di aiutare gli altri; in sostanza, come diciamo noi ricercatori, di diventare più “prosociali”. Io stessa ho condotto alcuni di questi studi e penso che le implicazioni di questa ricerca siano davvero avvincenti: anziché vedere soltanto l’influenza negativa dei media, stiamo iniziando a comprendere il loro potenziale nella diffusione del bene su larga scala. Ad esempio, uno studio del 2012 a cura di una delle studiose di riferimento nel campo, Mary Beth Oliver dell’Università Penn State, ha identificato questo potenziale nell’“elevazione”, quel sentimento di calore edificante che proviamo quando osserviamo qualcuno compiere un atto profondamente morale, come un atto di gratitudine, generosità o lealtà. Questi sentimenti di elevazione, al contempo, si associano a una maggiore motivazione a diventare persone migliori e fare cose buone per gli altri; i film di intrattenimento, per contro, motivano le persone a godersi la vita e ricercare la popolarità. La ricerca su media edificanti suggerisce che l’esposizione a mezzi di informazione “elevanti” ha il potenziale di spostare la nostra percezione del mondo verso una “sindrome del mondo gentile”.

la risposta ha generato una lunga serie di risposte ed i più popolari sono stati: “Il sapore della vittoria”, “Forrest Gump” e “Se mi lasci ti cancello”. Abbiamo osservato che questi film sono più inclini dei film di intrattenimento nel rappresentare valori come amore, gentilezza e connessione e nel provocare “elevazione”. In aggiunta, sperimentare “elevazione” guardando questi film ha fatto sentire gli intervistati più connessi ai loro amici e familiari così come all’aspetto spirituale e trascendente della vita, innescando motivazioni prosociali. Nello specifico, guardare certi film ha fatto provare agli osservatori un sentimento generalizzato di amore compassionevole per il prossimo, ha fatto venire loro voglia di aiutare le persone meno fortunate e, più in generale, li ha ispirati ad essere gentili e buoni con altri esseri umani, anche sconosciuti.

Le nostre scoperte evidenziano che l’”elevazione” non soltanto ci fa sentire più connessi verso le persone che conosciamo ma anche più compassionevoli verso persone che non conosciamo, fino al punto da motivarci a fare dei sacrifici per gli sconosciuti. Lo studio suggerisce che l’”elevazione” che ci viene trasmessa dai film può aiutarci a trascendere il nostro egocentrismo e forgiare relazioni più compassionevoli con gli altri.

Una forza per il bene nel mondo

Certamente, questi cambiamenti positivi non avvengono nel giro di una notte. Neppure è sufficiente osservare ritratti di bellezza morale, gentilezza e generosità una volta ogni tanto. Affinché i media positivi abbiano un effetto forte

I benefici sociali

La ricerca che ho condotto insieme ai miei colleghi mette in luce anche i benefici sociali dei film ricchi di significato. Abbiamo chiesto a 266 studenti di identificare film significativi per loro; mezzopieno 17 GIUGNO-LUGLIO 2016

e duraturo su di noi, individualmente e come collettività, credo che dobbiamo consumarli regolarmente, nel corso del tempo, proprio come mangiare bene una sola volta alla settimana non ci rende più sani. è tuttavia incoraggiante vedere che questi effetti sono possibili e che le nostre modalità di fruizione dei media possono essere una forza per il bene del mondo, non soltanto un modo per rendere ricchi i proprietari dei mezzi di comunicazione. La ricerca sui media positivi è in evoluzione ma fino ad ora suggerisce che quando selezioniamo contenuti ispiranti in tv, nei film o sui social media non solo stiamo bene in quel momento, ma alimentiamo il nostro istinto per la compassione e la gentilezza. (Traduzione a cura di Diego Mariani)


I racconti antitruffa del poliziotto-scrittore

Vincenzo Tancredi è un poliziotto torinese che ha deciso di utilizzare la propria esperienza nella sezione Fasce Deboli per raccontare le storie a cui assiste ogni giorno tra le strade della città. Raccogliendo le denunce, conosce molto bene i trucchi, i travestimenti e gli inganni messi in atto dai truffatori, soprattutto nei confronti degli anziani e delle persone più fragili.

Chiedendosi cosa si potesse fare per proteggere le potenziali vittime, Tancredi ha deciso di scrivere libri, ad oggi ne ha pubblicati due, dei veri e propri vademecum in cui ogni capitolo racconta una delle tante tecniche utilizzate dai ladri per impossessarsi in pochi minuti di risparmi, gioielli, ricordi di una vita. Il suo primo libro, “Io non abbocco”, edizione Gruppo Abele, è uscito nel

Il record dei distretti piemontesi

2013: il ricavato è stato devoluto alla Fondazione Specchio dei tempi e diverse copie sono state donate dall’autore ai pensionati che ha incontrato nel suo lavoro. Il secondo libro, di prossima uscita, avrà per protagonisti anche giovani in difficoltà, che rischiano di diventare delinquenti senza rendersi conto della sofferenza che causano. Fonte. ForzeArmate.org

I primi ad abbassare le tasse a chi dà alloggio ai rifugiati

Secondo il monitor dei distretti piemontesi curato da IntesaSanpaolo, nel 2015 il ritmo di crescita delle eccellenze manifatturiere del Piemonte è stato quasi il doppio rispetto al resto dei distretti italiani: +7,8% contro il +4,2% nazionale. Nell’ultimo anno l’export di manufatti tedesco (la prima economia europea) è cresciuto invece del 5,2%. A trainare l’economia piemontese sono i distretti Oreficeria di Valenza, che ha registrato un aumento delle esportazioni del 30,6%, e Macchine tessili di Biella, che ha registrato un incremento del 18,9%. Sono andati molto bene anche quelli dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato, Casalinghi di Omegna, Dolci di Alba e Cuneo, Riso di Vercelli, Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia e Caffè, confetterie e cioccolato torinesi. Il distretto dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato ha replicato i livelli record toccati nel 2014, riconfermandosi il primo distretto vitivinicolo italiano in termini di esportazioni in valore assoluto. Le esportazioni stanno crescendo soprattutto verso Emirati Arabi Uniti (+23,1%), Cina (+16,4%) e Arabia Saudita (più 16,2%). Anche i poli della tecnologia piemontesi aumentano l’export del 13,5 per cento: più del doppio rispetto a tutti gli altri poli italiani. Particolarmente dinamico il polo aeronautico (98 milioni di euro in più rispetto al 2012). Fonte: Quotidiano Piemontese; Monitor Intesa San Paolo

Torino è la prima città italiana ad offrire un beneficio fiscale per favorire l’ospitalità e l’inserimento di immigrati e persone in difficoltà all’interno delle proprie case. Si tratta dell’IMU, imposta per cui ogni Comune ha la libertà di definire le proprie aliquote. Per chi a Torino affitta a soggetti affidatari di servizi di accoglienza per profughi richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, l’imposta viene ridotta del 2% e passa dal 10,6‰ all’8,6‰; per chi abbassa l’affitto ad un inquilino in difficoltà è dimezzata al 4,31‰ e per chi concede gli spazi per attività di utilità sociale viene ulteriormente tagliata. Secondo l’ultimo Rapporto Accoglienza del Ministero dell’Interno, la società civile sta avendo un ruolo fondamentale nella gestione del flusso di stranieri in

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difficoltà nel nostro Paese. In Piemonte sono accolti circa il 7% degli immigrati presenti su tutto il territorio nazionale. Su circa 104 mila rifugiati e richiedenti asilo ospitati in Italia nel 2015, il 72% si trova in strutture temporanee e il 21% in reti di seconda accoglienza. Il costo complessivo dell’ospitalità degli immigrati nell’ultimo anno è calato di oltre due terzi e rappresenta lo 0,14% della spesa pubblica nazionale complessiva. Lo scorso anno gli sbarchi di migranti sono diminuiti del 9%; l’Italia rimane uno dei Paesi dell’UE con una delle presenze più basse di stranieri residenti, circa il 12,5% contro il 22% della Germania, il 14,5% della Spagna e oltre il 40% degli Stati Uniti. Fonte: Città di Torino; Rapporto Accoglienza 2015, Ministero dell’Interno


Le sentinelle del bene comune Un esercito di 450 volontari torinesi si sta prendendo cura a Torino di spazi pubblici e beni comuni attraverso interventi di pulizia e piccola manutenzione degli elementi di arredo urbano e del verde pubblico. ”Spazio pubblico” è un progetto di cittadinanza attiva promosso dal Comune nel 2013. Le attività si svolgono, settimanalmente o periodicamente, in seguito alle segnalazioni degli stessi volontari che vogliano prendersi cura di un parco, una strada o un giardino e operare assieme per rendere migliore quella porzione di territorio. In un’ottica di sussidiarietà, i volontari collaborano così con l’Amministrazione comunale per rendere la città un luogo più vivibile e accogliente, diventando protagonisti di buone pratiche solidali. Responsabile del progetto è Giulio Taurisano, funzionario del Comune, che recluta e coordina la manodopera e procura il materiale necessario. “I volontari sono in prevalenza pensionati, ma anche casalinghe, persone ammesse ai lavori socialmente utili, rifugiati, studenti, boy scout”, spiega. Le “sentinelle” del bene comune sono all’opera nei parchi e nei giardini della città, svuotano tombini, raccolgono rifiuti, potano le piante, seminano aiuole, puliscono prati. “Nel territorio della Circoscrizione 4 – continua Taurisano - curano tutte le aiuole e i roseti e a ridosso di una zona destinata agli orti urbani collaborano con gli ortaioli per curare le zone limitrofe. Alla Colletta hanno riparato e riverniciato 250 panchine”. In pieno centro a Torino, in via Bertola, da circa un anno e mezzo il progetto dispone degli spazi di un ex scuola materna comunale. Qui è stato realizzato un vivaio dove far crescere piante, regalate dalla Circoscrizione e dal vicino mercato di corso Palestro, che poi vengono piantate presso scuole e biblioteche. Ma è anche un orto sinergico dove crescono fiori, ortaggi e piccoli frutti.

Gli ecocentri di Torino: riciclare è facile Italiani virtuosi nella raccolta differenziata, con la raccolta della plastica arrivata a 15 chilogrammi per abitante nel 2015 (dati Corepla e Legambiente), vale a dire 900 mila tonnellate di imballaggi di cui oltre la metà trasformate in nuovi prodotti. Nel 2015 anche la raccolta dell’acciaio, cresciuta del 3,5% rispetto all’anno precedente, ha consentito di reimmettere in consumo oltre il 70% di quanto riciclato (dati Ricrea). Cosa succede, però, ai rifiuti domestici che non trovano posto nei cassonetti per vetro, carta e plastica? Fin dagli anni Novanta, Amiat e la Città di Torino hanno messo a disposizione della popolazione gli ecocentri: si tratta di aree attrezzate dove i cittadini possono conferire gratuitamente tutti i materiali recuperabili, i rifiuti urbani pericolosi e gli ingombranti.In città sono presenti sette ecocentri, distribuiti su sei delle dieci circoscrizioni di Torino:

mezzopieno 19 GIUGNO-LUGLIO 2016

• Via Arbe 12 • Via Germagnano 48/A • Via Gorini 20/A • Corso Moncalieri 420/A • Via Ravina 19/A • Via Salgari 21/A • Via Zini 139 Ecco alcuni esempi di cosa smaltire presso gli ecocentri: rifiuti elettronici, abiti

usati, mobili e materassi, vernici e solventi, pneumatici, pile e batterie esauste. I rifiuti raccolti negli ecocentri sono portati ai centri di recupero aderenti ai consorzi nazionali di filiera e ai recuperatori autorizzati, al fine di essere reintrodotti in un nuovo ciclo produttivo o smaltiti nel pieno rispetto dell’ambiente. Fonte: Amiat


L’Oscar della salute 2016 al Comune di Torino

La grande città più verde d’Italia Il 2016 segna un traguardo particolarmente significativo per il capoluogo piemontese, rilevato già nell’ultimo censimento dell’Istat come la grande città più verde d’Italia. Il Parco del Po e la collina di Torino sono stati dichiarati Riserva di Biosfera dall’Unesco: il riconoscimento è stato assegnato a Lima al quarto congresso mondiale Man and Biosphere. Si tratta del primo caso in Italia di realizzazione di un santuario naturalistico in un’area metropolitana; 120 chilometri di corso del fiume, colline ricche di boschi ed una crescente presenza di flora e fauna, in un territorio di 85 Comuni. L’importante riconoscimento giunge pochi mesi dopo l’iscrizione nelle liste del Patrimonio Immateriale dell’Umanità Une-

sco del paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato per l’elevata integrazione fra qualità ambientale ed attività umane. Torino, assieme a Napoli e Venezia, è una delle poche città italiane ad aver rispettato la Legge Rutelli, che nel 1992 indicò il parametro di verde da adottare nei comuni, nella proporzione di un nuovo albero per ogni bambino nato. I dati dell’ultimo bilancio sul verde urbano dell’Istat hanno rilevato 38.114 nuovi alberi piantati negli ultimi 5 anni, con un totale di 165 mila piante presenti in città e nell’adiacente collina: una media di 23,94 metri quadri di area verde a disposizione di ogni cittadino. Fonte: Istat; Onu Italia Volonwrite per Mezzopieno

La rete italiana “Città Sane”, riconosciuta dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), è un’associazione di Comuni italiani nata nel 1995 per promuovere il ruolo e l’impegno delle amministrazioni nelle politiche di promozione della salute. Il 12 maggio scorso a Palermo, all’interno dell’XIV meeting nazionale della rete, è stato premiato il progetto vincitore dell’Oscar della Salute 2016: “Enjoy The Difference”, presentato dal Comune di Torino. Nato dalla collaborazione del Servizio Passepartout del Comune di Torino con l’associazione Volonwrite, la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino e l’associazione Senza Muri, il progetto

promuove un modello di indipendenza dei giovani disabili attraverso un’esperienza di co-housing, offrendo loro l’opportunità di sperimentarsi al di fuori del nucleo familiare in piena autonomia. Il progetto - di cui abbiamo parlato tempo fa sulle pagine di Mezzopieno News - è rivolto agli studenti dell’Università di Torino in cerca di un’abitazione a prezzi ragionevoli e a giovani con disabilità: gruppi misti di coabitazione sperimentano così un modello di vicinato non incentrato sull’assistenza ma sulla reciproca solidarietà, occasione di arricchimento sociale attraverso una relazione quotidiana completamente autogestita. “Enjoy the difference” e uno dei 42 progetti che hanno partecipato

al bando Oscar della Salute 2016 promosso da Città Sane. “Sono arrivati un po’ da tutta Italia - dice Simona Arletti, presidente della rete - Questa è stata indubbiamente l’edizione più partecipata, segno che la rete si sta espandendo. I miei complimenti al Comune di Torino che ha sempre progettualità innovative da proporre”. Fonte: Rete Città Sane

Torino sul podio europeo dell’innovazione

Torino al secondo posto, dopo Amsterdam, tra le città europee più innovative. La Commissione europea, nell’ambito del concorso “Capitale europea dell’innovazione”, ha premiato il capoluogo piemontese con il secondo posto ed un premio in denaro di 100 mila euro. Il riconoscimento alla città arriva a fronte “dei suoi modelli di innovazione aperta (open innovation) a sostegno delle start-up per l’innovazione sociale e le opportunità di mercato per gli innovatori urbani”. In particolare, il comitato del concorso composto da esperti indipendenti ha premiato iniziative come: Innova.TO, “competizione” collaborativa/cooperativa che coinvolge i dipendenti pubblici nello sviluppo di progetti e idee innovative che contribuiscano a migliorare le performance della Pubblica Amministrazione; FaciliTo Giovani, l’azione del programma Torino Social Innovation pensata per sostenere l’avvio di progetti imprenditoriali nel campo dell’innovazione sociale; Open Incet, il primo centro italiano di “open innovation” per l’incrocio tra domanda e offerta di innovazione. Fonte: Commissione Europea

mezzopieno 20 GIUGNO-LUGLIO 2016


MEZZOPIENOprogetti POVERTÀ SALUTE FINANZA ETICA ECOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO IDRICO SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE HIV/AIDS TERAPIE SANITARIE INSERIMENTO LAVORATIVO RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ CRESCITA PERSONALE SPIRITUALITÀ CULTURA / CONOSCENZA

Toilette per le donne indiane: non un lusso, ma una necessità In India, a causa dell’assenza di una toilette nelle loro case, molte donne sono costrette a fare i propri bisogni all’aperto, recandosi nei campi o nelle foreste prima dell’alba o dopo il tramonto, quando l’oscurità garantisce loro la privacy necessaria. Sovente le donne che vivono in aree rurali devono allontanarsi molto dal loro villaggio prima di trovare un luogo appartato dove restano, comunque, esposte a sguardi indiscreti o incontri indesiderati con animali velenosi come ragni e serpenti. Inoltre, non potendo portare con sé dell’acqua, le donne trascurano di lavarsi le mani e diventano così veicolo inconsapevole di batteri quando cucinano i pasti per la famiglia o raccolgono l’acqua dal pozzo. La difficoltà di accedere ad un bagno pulito e sicuro si aggiunge alle molte fatiche che una donna deve sostenere durante la sua giornata, sia tra le mura domestiche che fuori. SEMI onlus - membro fondatore della Comunità Mezzopieno, attivo nel campo dello sviluppo umano e della cooperazione internazionale nel sud dell’India - coordina e finanzia nello stato del Telangana il progetto “Amala Graham” (Casa Pulita) per dotare di una toilette, in collaborazione con il Governo locale, le abitazioni rurali del distretto di Khammam dove solo il 50% dei nuclei familiari dispone di una stanza da bagno in casa propria. Con l’Obiettivo del Millennio numero 7C, Le Nazioni Unite hanno richiamato la comunità internazionale sull’importanza di garantire l’accesso ai servizi igienici di base per le persone, quasi un miliardo, che ancora ne sono prive. In quest’ottica, il progetto “Amala Graham” si rivolge, soprattutto, alle popolazioni tribali della zona ed ha lo scopo di aumentare gli standard di igiene e garantire il rispetto della dignità delle donne. Riducendo la pratica della defecazione all’aperto, SEMI si propone inoltre di salvaguardare l’integrità delle falde acquifere ed evitare la diffusione di malattie quali il colera, la febbre tifoide e l’itterizia. PARTECIPANTI: Semi Onlus, Diocesan Charitable Trust Khammam, Arbor India Maggiori informazioni su www.mezzopieno.org (sezione progetti)

mezzopieno 21 GIUGNO-LUGLIO 2016


MEZZOPIENOtralagente

notizieflash

Cosa significa per te viaggiare in modo consapevole? Chiara

Enrica

Lasciarsi accogliere fin dove e fin tanto è gradito…

Comprendere la cultura di un luogo esplorandolo in modo personalizzato…

Viaggiare in modo consapevole significa ricordarsi che, in un mondo di muri e confini, muoversi è innanzitutto un privilegio. Il privilegio di lasciare il proprio Paese quando e se si vuole, poter scegliere dove andare, e poter scegliere di tornare. Il privilegio di calpestare un suolo estraneo, entrare in una casa che non ci appartiene, osservare e scoprire un colore, un pensiero, un odore, un gusto o una parola. Viaggiare in modo consapevole è il privilegio di lasciarsi accogliere fin dove e fin tanto è gradito, e ricordarsi cosa significhi essere in viaggio quando toccherà agli altri essere accolti.

Viaggiare in modo consapevole per me significa poter conoscere posti interessanti e stimolanti rispettandone la natura e l’ecosistema. Significa avere la possibilità di comprendere la cultura di un luogo in maniera significativa, esplorandolo in modo personalizzato e non seguendo le masse. Solo così si può raggiungere il rispetto profondo e autentico di un luogo e delle sue tradizioni. Viaggiare è un privilegio che ti apre la mente e il cuore e va fatto in modo cosciente e consapevole.

Marco

ABOLITA LA MALARIA IN UE, DIMEZZATA NEL MONDO World Health Organization - 25 aprile

COLOMBIA, LA LIBERAZIONE DEI BAMBINI SOLDATO DOPO 50 ANNI DI GUERRA La Razon - 19 maggio

GLI ORSI GRIZZLI NON SONO PIÙ A RISCHIO DI ESTINZIONE Fish and Wildlife Service - 10 maggio

L’IRAN È IL NONO STATO AL MONDO AD ABOLIRE GLI ANIMALI DAI CIRCHI Iran Department of Environment - 16 aprile

UN NUOVO FARMACO PER L’EPATITE C Dà IL100% DI SUCCESSO International Liver Congress Barcelona - 18 aprile

L’ARGENTINA RIMBORSA IL DEBITO DOPO 15 ANNI ED ESCE DAL DEFAULT Reuters - 22 aprile

LE PRENOTAZIONI DELL’AUTO ELETTRICA LOW COST IN DUE GIORNI SUPERANO SEI MESI DI PRODUZIONE Tesla - 4 aprile

Capire alcuni dei tanti “perché” che ogni posto ha dentro di sé …

Viaggiare consapevolmente, per me, vuol dire cercare di capire alcuni dei tanti “perchè” che ogni posto, con la sua gente, ha dentro di sé. Prevede quindi, prima della partenza, leggere, dai romanzi dei suoi scrittori alla storia dei luoghi, e ascoltare, dai dischi tradizionali ai gruppi alternativi e controcorrente locali. E parlare, una volta arrivati, con chiunque possa mettere in crisi le nostre certezze, in difficoltà i nostri stereotipi. In ogni posto, c’è qualcuno capace di raccontarci un’altra storia, quella che non ci darà le risposte che cercavamo, ma semmai nuove domande e nuovi perché. Solo alimentare le nostre incertezze ci rende viaggiatori consapevoli.

LA SCOPERTA DELLA FOTOSINTESI INVERSA RIVOLUZIONA LA CHIMICA NATURALE Università di Copenhagen - 5 aprile

39 COMUNI ITALIANI SONO 100% RINNOVABILI ADNKronos - 11 maggio

mezzopieno 22 GIUGNO-LUGLIO 2016


IRENE

IGOR

Procedere in punta di piedi cercando di rispettare persone e regole…

Rispetto di chi mi accoglie e di madre natura…

Viaggio alla ricerca dell’altrove con gli occhi e le orecchie ben aperti, procedendo in punta di piedi e cercando di rispettare persone e regole. Tutto ciò talvolta si scontra con la mia voglia di fare troppe domande e fotografie. Ma mi sono vergognata quando un collega pagava i bambini del deserto della Dancalia per qualche scatto. Forse pensava di vincere il premio Pulitzer, per ora non ci è riuscito… ANTONIO

Interessarsi alla storia di un luogo, studiarne la geografia, conoscerne le persone e le loro storie…

Nelle mie esperienze viaggiare in modo consapevole ha voluto dire interessarsi alla storia di un luogo, studiarne la geografia, conoscerne le persone che lo vivono oggi e le loro storie. Quando possibile, condividere con loro alcune semplici esperienze comuni, come fare un lavoro manuale insieme. Il tutto provando ad azzerare il giudizio verso situazioni inattese. In alcune occasioni di viaggi in zone molto remote, viaggiare in modo consapevole ha voluto dire informarsi in anticipo sull’impatto della mia presenza in un dato luogo e momento, e provare a minimizzarlo. Ad esempio scelsi di non scattare fotografie quando visitai le tribù Mursi nel sud dell’Etiopia, per non dover pagare soldi che poi avrebbero contribuito ad aumentare il problema dell’acquisto di alcolici nei villaggi.

Una consapevolezza a tutto tondo presuppone l’approfondimento e il rispetto dei codici culturali di chi mi accoglie, ed un profondo riguardo per madre natura. Non è sempre facile mettere tutto insieme, ma aiuta molto organizzarsi per darsi il tempo di farlo: oggi sono qui con tutto me stesso, domani è lontano, dopodomani...?

IL PORTOGALLO ALIMENTATO PER 4 GIORNI DA SOLE RINNOVABILI The Guardian - 19 maggio

AUMENTANO LE SPIAGGE E LE COSTE DI ECCELLENZA IN ITALIA Bandiere Blu, FEE - 13 maggio

BRASILE, NASCE LA RISERVA CHE SALVA LA TERRA DELLA TRIBÙ ARARA Survival - 29 aprile

DOPO 300 ANNI TORNANO LE CICOGNE IN ITALIA

Cinzia

Curiosità di scoprire quello che si nasconde dietro i luoghi comuni…

Viaggiare in modo consapevole significa responsabilità e curiosità. La curiosità di scoprire quello che si nasconde dietro le apparenze e i luoghi comuni. La responsabilità di rispettare l’altro, la sua cultura e le sue risorse. Considerare sempre le ricadute dei nostri viaggi, ricadute economiche e ambientali. Rispettare sempre l’ambiente e favorire le piccole iniziative e imprese locali.

mezzopieno 23 GIUGNO-LUGLIO 2016

La Stampa - 7 aprile

SCOPERTO IL GENE CHE PROVOCA I TUMORI ALLA PELLE Molecular Cell - 19 maggio


MEZZOPIENOeditoriale La vita è difficile; riconoscerlo in maniera consapevole conferisce un valore diverso alle fatiche e alle sofferenze. Quando non vediamo questa realtà, il peso della vita può risultare insopportabile. Come se vivere dovesse essere facile o se per gli altri lo fosse. Il peso intrinseco dell’esistenza è il risultato dalla nostra finitezza e dell’ignoranza nei confronti di ciò che è più grande di noi. Accogliere questa verità è un atto di umiltà e di saggezza che può restituire serenità anche ad un’esistenza difficile e incomprensibile. Affliggersi per ciò che non si comprende o non si condivide è un approccio demolitore e involutivo. L’alternativa è la riconoscenza per la nostra presenza, per ciò che siamo, la realizzazione consapevole di quello che condividiamo e di tutto ciò che attorno a noi si manifesta. È la via della gratitudine, l’atteggiamento di desiderare il bene di ciò a cui apparteniamo. Nulla è scontato né perenne, non esistono diritti acquisiti per sempre o sicurezze definitive, la vita è imprevedibile e guidata

Mezzopieno News è pubblicato ogni due mesi dal movimento Mezzopieno. Gli articoli riportati sono frutto della ricerca e del lavoro giornalistico del comitato editoriale, dell’ufficio studi, del gruppo di ricerca, dei volontari e dei membri della comunità Mezzopieno. Ogni articolo è un’elaborazione originale e riporta fatti e situazioni reali. Le fonti originali sono verificate e citate per esteso. SE CREDI NELLA BELLEZZA E NELLA POSITIVITà, CONDIVIDILA Mezzopieno News è scritto dalla gente e riporta le notizie dei suoi lettori e dei simpatizzanti del pensiero Mezzopieno. Articoli, lettere, suggerimenti e collaborazioni sono inseriti nella pubblicazione secondo i parametri della linea

da qualcosa al di sopra della nostra capacità di previsione e di controllo. Non importa quanto abbiamo, piccolo o grande che sia, la gratitudine è una qualità del cuore che possiamo coltivare tutti e si può anche apprendere, può essere attivata attraverso la coscienza e la volontà, scegliendo istante dopo istante che vita vivere, ma soprattutto con quale atteggiamento. Non deve essere la felicità a renderci grati, ma può essere la gratitudine a renderci felici, al di sopra di ciò che va o non va. Dare valore ad ogni giorno e ad ogni cosa e anche quando accade qualcosa di avverso cercare ragioni e valori in grado di giustificarlo. Se critichiamo continuamente noi stessi e gli altri, ciò che non va bene, non possiamo certo poi pretendere di essere gioiosi. Nella nostra quotidianità ci comportiamo come se gratitudine e apprezzamento fossero qualità da tirare fuori solo nelle occasioni molto speciali, come il servizio d’argento delle grandi feste. Provare a vivere le situazioni come la prima volta, uscire dallo sguardo abitudinario e dalla scontatezza, cercare i dettagli di cose che già conosciamo, usare tutti i sensi, questo è il modo per rendere pieno ogni istante. Soffermarsi ad apprezzare le piccole cose comuni come il sole che sorge, il profumo

editoriale condivisa. L’applicazione per inviare scritti, fotografie ed articoli è consultabile nelle pagine dedicate del sito del movimento. Mezzopieno News è gratuito – nessuno può richiedere denaro o compensi per la sua distribuzione. Il movimento Mezzopieno è un gruppo di pensiero che non ha obiettivi di profitto ma la diffusione dell’approccio positivo e della capacità creativa e collaborativa. Mezzopieno News è distribuito con il contributo volontario dei membri, degli amici e dei simpatizzanti del movimento Mezzopieno. Come frutto della volontà di condividere il proprio pensiero, la pubblicazione è distribuita attraverso il sistema del passaparola, di mano in mano, con la consegna diretta e personale.

di un fiore, una melodia o semplicemente il fatto di non avere dolori o malanni, senza dare nulla per dovuto. Indirizzare gesti e pensieri verso la bellezza e la semplicità, non c’è bisogno di aspettare che avvenga qualcosa di speciale per essere grati. Quando tutto va bene si rischia di diventare viziati e spesso sono proprio i problemi della vita ad aprire alla gratitudine; guarire da una malattia per esempio ci fa apprezzare la salute, fare la pace con qualcuno dopo un litigio ce lo fa amare di più, quando si è stati vicini alla morte si impara a stimare di più la vita. La gratitudine dà un senso immediato di felicità, nel momento esatto in cui viene riconosciuta e poi prolunga la sua presenza nell’animo di chi la sperimenta regolarmente. Il vaso della gratitudine contiene i semi della riconoscenza e dell’umiltà che germogliano quando sono innaffiati dalla pazienza, dalla contemplazione e quando si riducono le aspettative. Così la fioritura del mondo incomincia ad emanare tutto il suo profumo che prima forse si faceva fatica a sentire. Qualcosa per cui essere grati è già attorno a noi anche adesso, dopo aver alzato gli occhi da questa pagina.

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mezzopieno 24 GIUGNO-LUGLIO 2016

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Luca Streri

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