APRILE/MAGGIO 2019
Sognava di diventelevisione. Il grande tare carabiniere, ma pubblico lo ricorda “Ci deve importare vedere sul palco Gigi per la sua interpredegli altri” Proietti lo ha fatto tazione del Capitano appassionare al teatro Anceschi nella fiction FLAVIO INSINNA e gli ha suggerito ATTORE E CONDUTTORE “Don Matteo”, ma un’inversione di rotta. anche per quella di TELEVISIVO Flavio Insinna si Don Bosco e di Don iscrive alla scuola di Pappagallo, vittima recitazione di Alessandro Fersen e nel 1990 dell’eccidio alle Fosse Ardeatine. E sicurasi diploma proprio alla scuola di Proietti. mente per il suo ruolo di mattatore nello Nella sua carriera sperimenta il cinema, il show pre-serale di Rai Uno “Affari Tuoi”, teatro e che gli è valso un Telegatto speciale come la conduttore rivelazione dell’anno nel 2006 e il Telegatto come personaggio dell’anno nel 2007. Protagonista della fiction “Ho sposato uno sbirro”, riceve il premio come miglior attore al RomaFictionFest. Tra i suoi film, “Metronotte”, “Il partigiano Johnny” ed “EX”. Molto impegnato in campagne di solidarietà (Save The Children, Associazione Luca Barbareschi per le malattie rare, Comunità Sant’Egidio, Telethon), ha donato la sua barca a Medici Senza Frontiere per il soccorso ai profughi siriani. INTERVISTA ESCLUSIVA PER MEZZOPIENO PAG. 16
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A Roma il murale mangia SMOG più grande d’Europa Pag. 11
La nonna che ha ripulito 52 spiagge in un anno
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Mangia per la prima volta a 3 anni: intervento rivoluzionario
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MEZZOPIENOincontra... Valli Unite: lavorare la terra insieme, in armonia con la natura circostante. Pag 22
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La California dice stop alle esecuzioni capitali Sempre più muri della gentilezza nel mondo
Il Governatore dello Stato della California, Gavin Newsom, ha annunciato una moratoria sulla pena capitale, concedendo la sospensione delle esecuzioni per i 737 detenuti attualmente nel braccio della morte del suo Stato. La decisione assume un valore altamente simbolico e sancisce in pratica una ufficializzazione dell’interruzione delle esecuzioni. Sebbene l’ultima pena di morte sia stata eseguita nello Stato nel 2006, nessuno si era mai sbilanciato a definirla abolita. Considerate le dimensioni e l’importanza politica della California, questa è una presa di posizione molto forte per tutti gli Stati Uniti e l’azione del governatore Newsom imprime una significativa spinta agli sforzi in atto per porre fine alle esecuzioni anche in altri Stati, mentre il sostegno popolare alla pena di morte diminuisce. Il governatore Newsom, da tempo antagonista della pena capitale, ha citato tra le motivazioni il suo alto costo sociale, le disparità razziali nella sua applicazione e le condanne errate e ha messo in dubbio che la società abbia il diritto di decidere sulla vita delle persone. “So che la gente pensa che sia giusto ragionare con la legge dell’occhio per occhio ma a violenza non si risponde con altra violenza”, ha detto. “Penso che se qualcuno uccide, noi non lo dobbiamo uccidere. Dobbiamo essere meglio di lui”. La pena di morte è in declino in America da due decenni, ma è diventata per il governatore un’urgenza da affrontare, soprattutto alla luce della divisione tra la posizione della California e le politiche del presidente Trump che si è espresso a suo favore. Fonte: The New York Times
Si chiamano “walls of kindness” ovvero “muri della gentilezza” e rispondono allo slogan: “Prendi un cappotto se hai freddo. Lascia un cappotto se non lo usi più”. Sono muri qualsiasi lungo le strade del mondo, dove è possibile lasciare in dono per i più bisognosi un capo di abbigliamento, come giacche, cappelli e sciarpe. L’iniziativa è nata in Iran nel 2015 nella città di Mashad, dove per la prima volta alcuni ragazzi hanno maturato l’idea di donare senza essere visti e di farlo attraverso attraverso un muro: un nuovo mezzo per diffondere la gentilezza. Questa iniziativa solidale si sta diffondendo sempre di più in diverse città, dal Medio Oriente alla Nuova Zelanda. A Uppsala, in Svezia, è stata voluta da un’agenzia immobiliare che nel centro città ha allestito un cubo-muro munito di diversi attaccapanni. Nel 2016 è arrivato anche in Italia il muro solidale, grazie ai ragazzi del liceo Marymount e degli scout all’interno della sede dell’AMA di Roma. Il muro come simbolo di solidarietà e aiuto reciproco è anche apparso a Monza e a Cerreto Sannita (Benevento) grazie all’iniziativa della Caritas e della Diocesi che hanno voluto l’iniziativa non solo a sostegno dei molti senzatetto, ma anche delle molte famiglie meno abbienti della città. Fonte: Today, Volonwrite per Mezzopieno
MEZZOPIENO 2 APRILE-MAGGIO 2019
Festa senza alcolici: la nuova moda tra i giovani Divertirsi restando sobri è diventata una moda. La nuova tendenza che si sta diffondendo in tutto il mondo sono infatti gli eventi senza alcol. Si chiamano Sober Party e da un po’ di tempo stanno prendendo piede tra i giovani. Con la crescente diffusione del consumo delle bevande
alcoliche e superalcoliche, chi non si sballa è il vero trasgressore. Trascorrere una serata con altre persone che decidono di rimanere lucide e di condividere il divertimento attingendo alla propria allegria e al buon umore, senza dover ricorrere all’alcol, si trasforma in una scelta originale e controcorrente. E ciò piace ai giovani. L’origine di questo fenomeno è in Svezia, un Paese con forti problemi legati al consumo di alcol tra i minorenni. L’esperimento ha avuto successo e si è allargato agli Stati Uniti, al Regno Unito e poi nel resto del mondo. A Londra nel frattempo
è stata studiata una nuova tecnica per fare cocktail analcolici con lo stesso gusto di quelli alcolici: tutto consiste nel far evaporare l’alcool presente all’interno. In Italia l’ultimo Sober Party è stato lanciato a Rovigo, organizzato da un gruppo di studenti che ha coinvolto oltre 400 partecipanti. La festa ha richiamato giovani da tutta la zona circostante ed è stato un grande successo che ha rilanciato la moda del free bar analcolico. I ragazzi sono tornati a casa entusiasti e consapevoli che per divertirsi non è necessario bere a tutti i costi.
Fonte: Sober Sensation; Corriere del Veneto
Arrivano le prime uova che non uccidono i pulcini Non molti sanno che negli allevamenti di galline ovaiole i pulcini maschi vengono uccisi subito dopo la nascita, perché non produrranno uova e non conviene farli crescere per la carne. I pulcini di solito vengono soffocati o triturati ancora vivi e diventano mangime o concime. Ogni anno nel mondo sono circa 6 miliardi i pulcini eliminati in questo modo dall’industria della pollicoltura. Un team di scienziati tedeschi ha escogitato un modo per identificare le uova maschili prima della schiusa,
permettendone l’interruzione della cova ed eliminando così la necessità di doverli abbattere una volta nati. Un processo che utilizza una tecnologia rivoluzionaria riesce a identificare il sesso dell’uovo già dal nono giorno della sua incubazione. Usando un laser, si preleva una goccia di contenuto dell’uovo che grazie a un test rileva l’ormone indicante il genere del nascituro. “Se rilevato che si tratta di un pulcino femminile, dopo il processo di identificazione, l’uovo da cova non ha bisogno di essere
sigillato, la membrana si ripara e chiude il piccolo foro dall’interno. Di conseguenza, solo i pulcini femminili si schiuderanno il 21° giorno di incubazione”. Le prima uova nate da questo processo sono comparse sugli scaffali dei supermercati di Berlino lo scorso mese di novembre con l’etichetta “respeggt” e hanno incontrato grande interesse da parte dei consumatori, disposti a pagarle leggermente di più di quelle convenzionali: pochi centesimi che sembrano spesi volentieri. Fonte: Seleggt
MEZZOPIENO 3 APRILE-MAGGIO 2019
La nonna che ha ripulito 52 spiagge in un anno Ha trascorso tutto il 2018 a ripulire le spiagge della Cornovaglia dalla plastica. Una nonna di 70 anni, turbata dall’inquinamento che infestava le coste della sua regione, nel sud-ovest dell’Inghilterra, ha deciso di fare qualcosa e di mettersi a raccogliere i rifiuti. In un anno ha liberato dalla plastica 52 spiagge, una ogni settimana. Pat Smith, pensionata con due figli, ha trascorso tutto l’anno sulle famose e pittoresche spiagge del Devon, per liberarle dai rifiuti che il mare aveva depositato, principalmente plastiche, rilevando che la maggior parte del materiale trovato è di provenienza dell’industria della pesca. Ha quindi incontrato i pescatori e li ha coinvolti in una campagna per sensibilizzare tutto il settore e indurlo a una maggiore attenzione ecologica. Nel corso dei mesi è stata raggiunta da altri volontari che si sono uniti alla sua campagna per mantenere pulite le spiagge e che hanno deciso di continuare a farlo per tutto il 2019. “Dovremmo tutti assumerci la responsabilità di raccogliere i rifiuti, oltre a garantire che non vengano abbandonati”, ha dichiarato. Fonte: The Times; Final Straw
Le mutilazioni genitali femminili nel mondo calano drasticamente
Fa il giro del mondo in auto elettrica, a costo zero
Dall’Olanda all’Australia su un’auto elettrica: è questo l’incredibile viaggio nato dal progetto di tesi del ventinovenne olandese Wiebe Wakker, che nel 2016 è partito dai Paesi Bassi e, dopo 89.000 chilometri attraverso tre continenti, è quasi giunto a Sydney, la sua meta finale. Fin dall’inizio il progetto, che si chiama Plug-me in (Attaccami la spina), ha fatto affidamento sulla generosità di molti sostenitori in giro per il mondo, che hanno offerto a Wiebe un pasto, un letto per dormire e una presa dove ricaricare la sua auto, permettendo al giovane olandese di realizzare il suo sogno a budget zero. Tutte le offerte ricevute hanno influenzato l’itinerario del viaggio, descritto in dettaglio nella mappa presente sul sito web di Pug-me in. Wiebe viaggia su una Blue Bandit EV dotata di un motore da 150 Kw con batterie agli ioni di litio da 37 kWh che garantiscono un’autonomia di circa 200 km tra una ricarica e l’altra. “Credo che ognuno possa contribuire a un mondo più sostenibile”, ha scritto Wiebe nel suo sito. “Io provo a fare la mia parte nel mostrare le potenzialità della mobilità sostenibile”.
Le mutilazioni genitali femminili sono un fenomeno che colpisce circa 200 milioni di ragazze e bambine in tutto il mondo. Questa pratica è gradualmente diminuita e nell’ultimo anno ha visto un significativo declino, principalmente in Africa. Il rapporto del British Medical Journal raccoglie i dati delle ragazze africane fino a 14 anni e rileva un calo dal 71,4% di casi del 1995 all’8% di oggi. Tradizionalmente questa pratica è più diffusa nelle nazioni dell’Africa orientale, come la Somalia dove il 98% delle donne sono state mutilate. Il declino è stato più lento nell’Africa occidentale e settentrionale ma “rimane significativo”, secondo gli autori del rapporto, un team di ricercatori britannici e sudafricani dell’Università della Gran Bretagna della Northumbria. In soli due paesi del Medio Oriente, Iraq e Yemen, il tasso è aumentato. “C’è evidenza di un enorme e significativo declino nella prevalenza di mutilazioni genitali tra le bambine”, hanno scritto gli autori del rapporto. La mutilazione genitale femminile comporta l’alterazione o la rimozione dei genitali femminili come il clitoride o le labbra. La procedura può causare gravi emorragie e problemi di salute tra cui infezioni e infertilità, nonché complicanze durante il parto e anche la morte. Fonte: Organizzazione delle Nazioni Unite
USA: il giorno dei 5 arcobaleni
Jersey Shore, New Jersey, USA. Il sole sorge all’orizzonte ma qualcosa di abbastanza insolito appare nella direzione opposta: una serie di arcobaleni. Nel corso di mezz’ora i vibranti arcobaleni si sono separati diventando almeno cinque. Gli arcobaleni multipli sono estremamente rari e si formano solo quando le gocce d’acqua cadenti hanno quasi la stessa dimensione e in genere meno di un millimetro di diametro. In questa situazione la luce del sole non riflette solo dall’interno delle gocce di pioggia ma interferisce creando un fenomeno ondulatorio simile alle increspature su uno stagno quando viene lanciata una pietra. In realtà, gli arcobaleni soprannumerari possono essere spiegati solo con la natura ondulatoria della luce.
Fonte: Plugmeinproject
Fonte: Nasa
MEZZOPIENO APRILE-MAGGIO 2019 4
Fuori scende a -22°: uno sconosciuto paga l’hotel a 70 senzatetto Chicago: una eccezionale ondata di gelo a fine gennaio ha colpito gli Stati Uniti con temperature che hanno raggiunto i 20 gradi sotto zero. Una persona che non ha voluto farsi riconoscere, ha pagato le camere d’albergo per 70 senzatetto che erano accampati nelle strade della città tra ghiaccio e neve. L’offerta improvvisa è arrivata
dopo che il Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Chicago ha iniziato a cercare spazi per trasferire circa 100 persone che, senza un riparo, rischiavano di non superare la notte a causa del freddo eccezionale. La portavoce dell’esercito della salvezza Jacqueline Rachev ha dichiarato che i funzionari stavano per trasferire la gente in un centro
riscaldato quando una cisterna con il carburante per la caldaia ha preso fuoco. A un tratto uno sconosciuto si è presentato e ha offerto di pagare tute le stanze disponibili in un hotel nel lato sud della città. “Non so chi sia e perché lo abbia fatto”, ha detto un senzatetto, “ma gli auguro tutto il bene del mondo”. Fonte: WGN Channel 9
Rotterdam: i rifiuti raccolti diventano un parco galleggiante La città olandese di Rotterdam ha avviato nel 2014 un progetto, che si è recentemente concluso, per recuperare i rifiuti plastici presenti nel fiume cittadino e trasformarli in un grande parco galleggiante. Apposite reti galleggianti, posizionate lungo il corso del fiume, hanno “pescato” tonnellate di plastica prima che raggiungessero il Mare del Nord. I rifiuti plastici così recuperati sono stati convertiti in piattaforme esagonali collegabili tra loro in grado di ospitare piante, animali acquatici e panchine a disposizione degli abitanti della città.
Il progetto, che ha inaugurato i primi 140 metri quadrati di piattaforme galleggianti, si propone come una soluzione locale al problema del riscaldamento globale e intende dimostrare che la plastica recuperata nei fiumi e nei mari può ancora essere riciclata e diventare una valida risorsa. Promosso dalla Recycle Island Foundation in collaborazione con la municipalità di Rotterdam, il parco mira ad ampliare la superficie galleggiante nei prossimi anni, favorendo una maggiore consapevolezza nella gestione comunitaria dei rifiuti plastici. Fonte: Recycled Island Foundation
MEZZOPIENO 5 APRILE-MAGGIO 2019
Sud Africa: le miniere tornano alle comunità locali
Una Corte sudafricana ha stabilito che le aziende, per effettuare estrazioni minerarie, dovranno ottenere il permesso delle comunità locali e decidere insieme a loro i termini di sfruttamento e di lavoro. Questa sentenza rappresenta un caso giudiziario storico e un grande traguardo nel diritto terriero e d’estrazione mineraria per tutto il continente, diventando giurisprudenza che regolerà anche scelte future. I membri della comunità di Umgungundlovu, nella provincia di KwaZulu-Natal, hanno portato in tribunale la richiesta per il diritto di essere consultati e coinvolti nelle decisioni relative alle miniere sulla loro terra natale. “Il caso è decidere se la società mineraria straniera TEM possa estrarre dalla nostra terra o se lo potrà fare la nostra comunità, che vive lì da secoli”, dichiarano i documenti del tribunale. La comunità comprende circa 75 famiglie con più di 600 persone. La terra in cui vivono fornisce alla popolazione cibo e pascolo per il bestiame, acqua, legna da ardere, piante medicinali e il loro sostentamento sia agricolo che turistico. Questa terra è il luogo di riposo dei loro antenati e ha una profonda importanza spirituale, religiosa e culturale. “Abbiamo creato un precedente per tutte le altre comunità che affrontano questa situazione in tutta l’Africa e nel mondo. Non saremo più obbligati a concedere a chiunque di estrarre dalle nostre terre”, ha dichiarato Nonhle Mbuthuma, il presidente del comitato dei minatori, in seguito alla sentenza. Il caso fornisce un precedente legale che aprirà la strada a molte altre comunità che vivono in condizioni di sfruttamento simili. Fonte: All Africa
MEZZOPIENOpensiero
Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere. Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro. Mezzopieno si pone come risposta costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per stimolare risposte positive all’atteggiamento pessimista, a quello conflittuale e alla ricerca di capri espiatori. Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell’impegno di individuare stimoli creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive e di contrasto. Il cambiamento è responsabilità di chi costruisce con umiltà, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile in relazioni collaborative. Piuttosto che cercare di demolire ciò che è ritenuto sbagliato, Mezzopieno propone alternative, pratiche e comportamenti che perseguono l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva. Chi si identifica nel Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo e aperto al diverso ed al nuovo. Il cambiamento è un processo che va condiviso da tutti e può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione costruttiva di ogni elemento della società. L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la collaborazione di tutti. Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione! Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno produrre utili o generare profitto. È dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale’” può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”.
MEZZOPIENO 6 APRILE-MAGGIO 2019
MEZZOPIENOcosafacciamo Indice di benessere
La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi e associazioni che credono nell’importanza di promuovere ed interpretare un approccio costruttivo ed armonioso nella società e nella vita, nel rapporto con gli altri e nella gestione delle sfide e delle difficoltà. La comunità Mezzopieno: Semi Onlus International, Voluntas Foundation, Fondazione Arbor, Gruppo di ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, associazione Volonwrite. Il gruppo di lavoro Mezzopieno è aperto. Nei primi due lunedi di ogni mese ci incontriamo alle 19 alla Casa del Quartiere di via Morgari 14 a Torino, in zona San Salvario.
INFO SU WWW.MEZZOPIENO.ORG
DIFFUSIONE DI MEZZOPIENO NEWS: IL CERCHIO DELLA GRATITUDINE Mezzopieno News è un veicolo di condivisione per diffondere la cultura della positività, per sensibilizzare e motivare le persone a mettere in gioco le proprie capacità e la propria intelligenza propositiva. Il “cerchio della gratitudine” è il progetto che prende vita dalle relazioni di gratuità e di gratitudine che si vengono a creare intorno a Mezzopieno News: il periodico, nella sua forma cartacea, viene consegnato di mano in mano nel cerchio delle conoscenze e delle persone vicine ai membri della comunità e diventa uno strumento di relazione e di condivisione. I volontari della comunità Mezzopieno sono attivi nella distribuzione di Mezzopieno News in: Ospedali - Case di cura e di degenza - Centri di accoglienza per anziani - Carceri ed istituti penitenziari - Scuole - Parrocchie - Associazioni - Aziende - Circoli - Comunità.
La terra non è mai stata così abbondante L’aumento della popolazione sul nostro pianeta pone diversi interrogativi sulla capacità di riuscire a sfamare tutti i suoi abitanti e sulla possibilità di garantire un futuro al genere umano. Un gruppo di scienziati ha analizzato il rapporto tra la crescita del numero di abitanti sulla Terra e la disponibilità di risorse. Alla Young University delle Hawaii sono stati analizzati 50 beni fondamentali come energia, cibo, materie prime e beni di consumo per un periodo di 37 anni ed è stato scoperto che, invece di ridurre le risorse, la crescita della popolazione umana è andata di pari passo con una maggiore abbondanza di risorse. La ricerca evidenzia una nuova misura chiamata “tempo-prezzo”, il tempo in cui un essere umano medio deve lavorare per guadagnare abbastanza denaro per comprare un prodotto. Negli ultimi 37 anni il tempo-prezzo del paniere è sceso del 64,7%. In altre parole, le merci che nel 1980 richiedevano 60 minuti di lavoro, oggi richiedono solo 21 minuti di lavoro per l’acquisto. Nel periodo considerato la popolazione è cresciuta
L’UFFICIO STUDI MEZZOPIENO L’attività di ricerca è lo strumento attraverso il quale il movimento Mezzopieno approfondisce la sua capacità di interpretare ed analizzare la società e le sue evoluzioni. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge università, ricercatori, associazioni e gruppi di lavoro. In particolare, Mezzopieno svolge l’attività di studio e analisi in collaborazione col Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, di cui è membro. MEZZOPIENO NELLE SCUOLE La cultura della positività entra nelle scuole con laboratori di lettura e comunicazione gentile. Attraverso attività, giochi ed esperienze si trasmettono i valori della fiducia, della gratitudine e della collaborazione, per stimolare il lato migliore di ogni studente e la capacità di educare la propria volontà al bello e al buono. MEZZOPIENO 7 APRILE-MAGGIO 2019
da 4,46 miliardi a 7,55 miliardi e il prezzo del paniere di materie prime è diminuito dello 0,934% per ogni 1% di aumento della popolazione. Questo significa che ogni essere umano nato sul nostro pianeta sembra rendere le risorse proporzionalmente più abbondanti per il resto di noi. Dal 1980 la disponibilità delle risorse è aumentata a un tasso di crescita annuale composto del 4,32%, che indica che oggi la Terra è circa 4 volte più abbondante rispetto a 38 anni fa (+379,6%).
Fonte: Cato Institute
MEZZOPIENOfocus
Un nuovo modello di collaborazione economica per la crescita sociale, lo scambio e l’organizzazione di reti che sostengono il benessere e la solidarietà.
Economia solidale: una nuova economia per una nuova società
MAURO
LUCA
BONAIUTI STRERI
Secondo i dettami della moderna economia di mercato per poter vivere all’interno dell’attuale società ciascuno è chiamato a vendere qualcosa, tipicamente il proprio lavoro. Spesso ci dimentichiamo tuttavia che questa idea, pressoché sconosciuta in altre culture, era estranea alla stessa cultura occidentale fino a tempi relativamente recenti. L’economia solidale costituisce un’alternativa concreta a questa egemonia del mercato. E’ una realtà che si sta diffondendo in tutto il mondo, mettendo al centro il benvivere di tutti e tentando di mettere in rete le diverse esperienze rispettose delle persone e dell’ambiente. In Italia la proposta di una Rete di economia solidale (RES) è nata nel 2002 sull’onda dell’esperienza
dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS), come momento di incontro, di collegamento e di scambio di informazioni. Da allora si è evoluta come una risposta possibile alle crisi ricorrenti del modello di sviluppo globale divenendo, da una semplice rete di collegamento, un mosaico di realtà che lavorano insieme per elaborare proposte, modelli economici e sperimentare nuove forme di organizzazione economica. UNA REAZIONE EVOLUTIVA L’economia solidale è un fenomeno che si caratterizza come una sorta di reazione evolutiva nei confronti dei processi economici in corso. Innanzitutto, rispetto al vuoto, in termini relazionali, lasciato dalla progressiva
disgregazione del legame sociale, che procede di pari passo con l’estendersi della mercificazione della società. Se a questo quadro aggiungiamo la consapevolezza della difficoltà del settore pubblico di fare fronte efficacemente alle sempre maggiori esigenze sociali e ambientali, comprendiamo quali siano le spinte propulsive all’origine dell’emergere di esperienze di economia solidale. La diffusione e la forza di queste esperienze è infatti assai maggiore in quei paesi, come l’America Latina, in cui da sempre le forme di esclusione sociale sono più forti, ma in cui al tempo stesso permangono legami sociali e di solidarietà di tipo tradizionale. L’economia solidale si sviluppa in un contesto plurale, dove intrattiene relazioni sia con la sfera della reciprocità che con quella della
MEZZOPIENO 8 APRILE-MAGGIO 2019
redistribuzione (settore pubblico) che con il mercato. L’economia solidale trae alimento, dunque, in primo luogo, dalla sfera sociale. Di questa condivide quella centralità delle relazioni, o in altre parole quella cultura della reciprocità che ne costituisce il tratto dominante. In queste organizzazioni lo “spirito del dono” è una priorità rispetto alla logica dell’interesse e degli obblighi formali e consente di costruire processi in cui, al di là degli obiettivi etici (rispetto dell’ambiente, equità sociale), si realizza il benvivere di chi vi prende parte. L’economia solidale intrattiene tuttavia anche relazioni di scambio con il mercato, in quanto le organizzazioni ecosolidali scambiano, almeno in parte, i propri servizi sul mercato, ricevendone in cambio risorse che sono sovente indispensabili per l’autosostentamento di queste organizzazioni. Per quanto gli scambi possano realizzarsi per lo più su mercati di piccole dimensioni (locali), e per quanto allo scambio monetario vengano affiancate relazioni personali di fiducia e reciprocità (come nei Gruppi di Acquisto Solidale), è difficile immaginare oggi forme di economia solidale in grado di crescere e autosostenersi che non intrattengano alcun rapporto di scambio di mercato, anche se tali scambi possono avvenire prioritariamente all’interno della rete eco solidale, separandosi quindi dal grande Mercato globale. IL MERCATO COME LUOGO DI CRESCITA La parola mercato infatti assume significati assai diversi. Tra questi è possibile individuare due polarità opposte, ai cui estremi troviamo le piazze di mercato (agorà) e il Mercato globale. Il mercato come agorà è un’istituzione umana
MEZZOPIENOfocus
stato calcolato che nella sola città di New York millenaria, comune a moltissime culture, in cui sono oggi disponibili 100 miliardi di diverse le persone si incontrano per scambiarsi beni, ma tipologie di beni). Ciò che normalmente non non solo. È il luogo per incontrare parenti e amici, si dice, tuttavia, è che questa medaglia ha un per scambiare notizie, per suo rovescio: la diffusione annunciare pubblicamente delle relazioni di mercato si avvenimenti importanti, accompagna, infatti, a una Il mercato è un logo di come matrimoni o funerali. In progressiva dissoluzione dei crescita sociale questa accezione il mercato è, legami sociali. con ogni evidenza, un’istituzione prima sociale e solo poi economica. I RAPPORTI COME BENE Al contrario, ciò che caratterizza il COMUNE Mercato globale è l’assoluta impersonalità dei I casi di adulterazione degli alimenti, fughe rapporti. Nel supermercato globale non occorre di capitali, traffico di esseri umani, non sono che le persone si conoscano, né che si trovino che gli esempi estremi di quella generalizzata simpatiche. Occorre essere ben consapevoli che mercificazione dei rapporti sociali. E le il carattere impersonale degli scambi di mercato ripercussioni sul piano ecologico e sociale sono presenta significativi vantaggi economici: è questo evidenti: crisi ecologiche, alienazione, condizioni che ha consentito la straordinaria moltiplicazione di vita e lavoro disumane, arricchimento di pochi a del numero e della varietà dei beni scambiati (è danno di molti, diffusione della corruzione. Come
I DISTRETTI DI ECONOMIA SOLIDALE (DES) L’esperienza italiana comprende le imprese dell’economia solidale (produttori biologici, botteghe del commercio equo, cooperative sociali, piccoli artigiani), i consumatori (generalmente organizzati in Gruppi di Acquisto Solidale), i risparmiatori-finanziatori (come le realtà della finanza etica), anche se i distretti si ritengono aperti a tutti i soggetti, compresi gli Enti locali, che intendono sottoscrivere i principi contenuti nella Carta della Rete Italiana di Economia Solidale. I principi che li accomunano sono: • Cooperazione e reciprocità nelle relazioni ed economiche • Valorizzazione della dimensione locale (conoscenze, saperi tradizionali, peculiarità ambientali, ricchezze sociali e relazionali) • Sostenibilità sociale ed ecologica per una riduzione dell’impronta ecologica (è favorita la chiusura locale dei cicli di produzione e consumo Km0). Queste reti accolgono l’idea di limite al proprio interno, proponendo un’alternativa a un principio base del capitalismo, fondato sull’accumulazione illimitata.
L’ECONOMIA SOLIDALE SI IMPARA ALL’UNIVERSITÀ ci insegna la biologia, mentre in contesti espansivi gli atteggiamenti competitivi possono essere premianti, in contesti di crescita stagnante, come quelli che caratterizzano le economie mature, risultano vincenti i comportamenti cooperativi. Dunque una prima conclusione è che le tipologie di scambio più adeguate a favorire lo sviluppo di forme di economia autonoma e solidale non sono né quelle in cui la concorrenza è spinta verso un massimo né tantomeno quelle in cui, al contrario, si realizzano le forti concentrazioni di potere. Come si è detto una soluzione per proteggersi dalla concorrenza dei mercati internazionali è quella di costituire dei patti all’interno di una rete di soggetti che, riconoscendosi in determinati principi, s’impegnano, sul territorio, a scambiare i propri beni e servizi p r i o r i t a r i a m e nt e all’interno della rete e a rispettare i fondamentali principi di equità e sostenibilità ecologica. Ed è questa la logica che ha dato vita, in Italia, alla Rete di Economia Solidale e al suo interno ai Distretti di economia Solidale.
MEZZOPIENO 9 APRILE-MAGGIO 2019
Il Campus Luigi Einaudi - Università di Torino ospita dal 28 marzo al 24 maggio un ciclo di 8 incontri aperti e gratuiti rivolti a studenti, ma anche aziende, associazioni e cittadini, dedicato all’economia solidale: un laboratorio didattico con alcuni dei maggiori esponenti dell’economia solidale italiana e internazionale che presenteranno le loro teorie ed esperienze e si confronteranno in maniera costruttiva con i modelli tradizionali e il mercato. Lo promuovono il Dipartimento Culture, Politica e Società, la Fondazione Arbor e la rete italiana della positività Mezzopieno. Info: Mezzopieno.org / Attività / Ricerca e formazione e.mail: benedetta.arangioruiz@ gmail.com
Il primo nato da una mamma malata di leucemia: ora si può
Anche i pannolini usati ora trovano una seconda vita
È stato il primo caso al mondo di parto e guarigione da una madre affetta da leucemia. È avvenuto a Palermo da una donna di 32 anni con una rara forma di leucemia che avrebbe comportato la necessità di abortire. Sottoposta a una cura innovativa presso il reparto del Policlinico, è riuscita a dare alla luce il piccolo Andrea, che dopo alcuni mesi è stato dichiarato dai medici completamente sano. Il prodigioso traguardo è stato possibile all’interno del reparto di Ematologia del Policlinico di Palermo, il primo ambulatorio d’Italia per la cura delle leucemie in gravidanza e in età fertile. Il prof. Sergio Siragusa, direttore del Policlinico, ha spiegato che “nel campo della leucemia Palermo è un’eccellenza nella cura e nell’assistenza, così come tutti i reparti di ematologia d’Italia. Oggi siamo all’avanguardia, riusciamo a cronicizzare molti tumori e a consentire anche una qualità di vita soddisfacente. Il particolare caso della signora Mocera ci ha fatto capire l’importanza di avere una struttura dedicata alle gravidanze, perché è stata la prima volta in cui si è riusciti a pensare a due pazienti contemporaneamente: finora infatti si era potuto salvare o la mamma o il bambino”. “A tutte le donne che stanno vivendo la mia esperienza – ha detto la madre Marzia Mocera – dico di non avere paura, di fidarsi dei medici e di avere una forte determinazione a portare a termine la gravidanza. Quindi, sapere che adesso c’è anche un ambulatorio dedicato deve alimentare la speranza delle future mamme”.
È nata in Italia la prima tecnologia al mondo in grado di riciclare il 100% dei prodotti assorbenti per la persona usati. Un processo ideato da un’azienda di Treviso li trasforma in utensili di plastica, arredi urbani e cavi sottomarini. I prodotti assorbenti per la persona usati e gettati sono milioni ogni giorno solo nel nostro Paese, ma grazie a questa tecnologia vengono recuperati dalla raccolta differenziata nelle case, nelle strutture sanitarie, nelle scuole d’infanzia e negli ospedali. Il materiale è elaborato in un impianto di riciclo che effettua il processo di conversione. In questa fase l’autoclave e l’essiccatore sterilizzano, pre-separano e asciugano i materiali, riuscendo a eliminare completamente i potenziali agenti patogeni e i cattivi odori. Una batteria di separatori in serie consente quindi di dividere e recuperare le materie prime seconde e ottenere dai rifiuti trattati cellulosa, plastica e polimero plastico estremamente resistente. Ogni singolo impianto di FaterSmart può trattare ogni anno fino a circa 10mila tonnellate di prodotti assorbenti per la persona usati, l’equivalente dei rifiuti prodotti da un milione di persone. A Treviso, presso l’azienda Contarina, il primo impianto su scala industriale al mondo è attivo e in grado di riciclare il 100% dei prodotti assorbenti usati e permette di risparmiare ogni anno le emissioni equivalenti di oltre 1.100 veicoli.
Fonte: Policlinico Giaccone; Il Mattino di Sicilia
MEZZOPIENO 10 APRILE-MAGGIO 2019
Fonte: FaterSmart
A Roma il murale mangia SMOG più grande d’Europa È opera dell’artista milanese Federico Massa, nome d’arte Iena Cruz, il murale realizzato a Roma utilizzando una speciale vernice mangia smog in grado di trasformare gas pericolosi, ossidi di azoto e di zolfo in sostanze inerti grazie all’energia della luce solare. Con mille metri quadrati di superficie, il murale ideato dalla no profit Yourban2030 è il più grande in Europa e ripulirà l’aria della capitale come un bosco di trenta alberi. L’opera si intitola “Hunting pollution” e rappresenta un airone che simbolicamente
caccia la sua preda in un mare inquinato così come, grazie alla speciale vernice utilizzata dall’artista, il murale cattura lo smog in uno degli incroci più trafficati della capitale su via del Porto Fluviale, zona Ostiense. “Questa opera - ha dichiarato il presidente del VIII Municipio il giorno dell’inaugurazione - compie un’azione pedagogica verso la città nella costruzione di una sensibilità, e verso chi vorrà fare arte in questo territorio tenendo conto del tema della sostenibilità”.
Giugliano, in provincia di Napoli, è una cittadina di circa 120mila abitanti, simbolo del disastro ambientale di quella che è conosciuta come la Terra dei Fuochi. Per decenni discariche abusive, roghi e illeciti della camorra hanno umiliato queste terre. Un progetto dell’Università Federico II ha permesso di bonificare i terreni in cui la malavita ha scaricato i rifiuti inquinanti in modo da piantare nuovi alberi e farne boschi che assorbono i metalli
nocivi dispersi nel suolo. Sono stati piantati i primi 500 pioppi, capaci di crescere anche su terreni degradati e persino di contribuire a depurare una superficie di 10mila metri quadrati prima invasa completamente dai rifiuti tossici. Per la realizzazione del bosco è stato scelto il pioppo clone Ballottino, un ibrido originatosi spontaneamente tra l’autoctono pioppo nero e il pioppo canadese, indicato per la sua adattabilità. Le associazioni degli idraulici di Pisa e di Genova, alle quali aderiscono
Fonte: Ansa
In Campania i boschi sostituiscono i rifiuti tossici oltre 300 imprese, hanno sostenuto questa iniziativa, impegnandosi a piantare un albero per ciascun cliente che sostituisce la vecchia caldaia con una a migliore efficienza energetica, versando un contributo di 30 euro per ogni albero. Gli alberi permetteranno di pulire il terreno e di compensare nel corso della loro vita 350mila chili di anidride carbonica, 700 per ogni albero per un periodo di almeno 35 anni. Fonte: La Stampa; Rete Clima
MEZZOPIENO 11 APRILE-MAGGIO 2019
A Napoli arrivano le case di cartone per i clochard
Per i tanti senza fissa dimora di Napoli il designer Giuseppe D’Alessandro ha ideato una soluzione temporanea come risposta alla situazione di disagio e di vulnerabilità. “L’idea di fare qualcosa mi venne tempo fa a Parigi, quando notai la folla di senza dimora nelle stazioni della metropolitana. Quella notte non riuscii a prendere sonno. Qualcuno li chiama invisibili, mi chiedevo: perché non fare qualcosa per renderli visibili? E così, con i miei amici, ci siamo messi al lavoro”. Nasce così l’idea di costruire delle piccole case-contenitore che proteggono dal freddo e dalle intemperie chi vive in strada. Giuseppe con i suoi amici fonda l’associazione Napoli 2035, una data in cui il giovane architetto spera di raggiungere l’obiettivo di vedere risvegliate le relazioni sociali grazie a una maggiore attenzione verso l’altro.Giuseppe progetta le case di cartone in doppio strato, ecocompatibili e resistenti al vento, al fuoco e all’acqua. Con i suoi amici ha già distribuito diversi rifugi Scorz tra i senza fissa dimora della galleria Umberto I di Napoli. Il futuro immaginato da Giuseppe non si limita a questo progetto, la sua è dichiaratamente una soluzione temporanea e fa leva sulle istituzioni per l’attribuzione di una casa e per combattere l’abbandono edilizio. L’associazione ha lanciato una raccolta fondi per poter sostenere le spese di realizzazione di centinaia di Scorz da portare in tutta Italia. Fonte: Napoli Today; Napoli2035.it
Le prime aziende che facilitano il lavoro ai dislessici “In Italia quando un ragazzo con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento, come discalculia, disgrafia, disortografia) si affaccia al mondo del lavoro, si trova a fare i conti con un ambiente competitivo, in cui non esistono forme di sostegno”, afferma Sara Bocchicchio, psicologa ricercatrice presso l’Università di Modena. Ogni anno 12mila giovani con DSA sono pronti per entrare nel mondo del lavoro, ma a causa dell’inesperienza delle aziende nel comprendere il loro disturbo, rimangono penalizzati rispetto ai loro coetanei. Per sostenere i giovani e gli adulti dislessici nelle realtà in cui vorrebbero lavorare o lavorano già, è nato il marchio per le aziende “Dyslexia Friendly”, quelle cioè che predispongono e utilizzano strumenti per valorizzare le persone con questi disturbi del neurosviluppo. In Italia IBM e Micron hanno guadagnato questo marchio, in seguito a un percorso di formazione insieme ai ricercatori della Fondazione Italiana Dislessia. Anche le società di selezione del personale stanno lavorando sulla stessa lunghezza d’onda: la prima in Italia a farlo è Axia. L’unica banca
ad aver ricevuto la certificazione di Dyslexia Friendly, dopo un percorso di adattamento di 12 mesi, è Intesa Sanpaolo: il gruppo si è impegnato ad adeguare e migliorare i propri processi interni allo scopo di favorire le condizioni lavorative e l’emergere dei talenti di chi vive con questi disturbi. “Intesa Sanpaolo ci ha positivamente sorpreso. Abbiamo potuto lavorare con un’azienda flessibile, disponibile e aperta al cambiamento, che ha accettato di mettersi in discussione”, ha dichiarato la professoressa Bocchicchio. Fonte: Fondazione Dislessia
In Emilia nasce il comune senza cattiveria A Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, è stata adottata un’ordinanza che prevede la limitazione degli atti di “cattiveria, rancore, rabbia e ogni atto fisico o verbale teso a recare offesa a singoli o gruppi di persone”. Per la prima volta un’iniziativa del genere viene introdotta di diritto e diventa un atto normativo per tutta una comunità. Quella che è già stata rinominata “ordinanza anticattiveria” è stata voluta dal sindaco Andrea Costa affinché diventi una buona pratica per tutta la cittadinanza. “Il diffondersi sempre più preoccupante di manifestazioni di cattiveria, rabbia, rancore che rischiano di mettere in grave pregiudizio l’incolumità delle singole
persone e la tenuta della comunità stessa” è stato il presupposto per un nuovo approccio alla gestione della violenza che potrà rappresentare un precedente anche per altri Comuni. La prepotenza e l’aggressione verbale verso i soggetti più deboli e chi è portatore di differenze viaggiano sui social network e poi si ripercuotono sulla vita delle persone: “complice l’assenza del confronto, molti si sentono liberi di utilizzare espressioni che incitano all’odio, a perseguitare singoli individui per etnia, religione, orientamento politico o sessuale, censo e appartenenza”, dice il sindaco. La municipalità ha istituito un indirizzo di posta elettronica su cui
segnalare le violazioni, fornendo le prove. Per chi infrangerà l’ordinanza, le sanzioni andranno dallo svolgimento di lavori socialmente utili sul territorio alla lettura della Costituzione o di libri per apprendere la gentilezza, il rispetto e la comprensione dell’altro, fino a sanzioni penali nei casi più gravi. Fonte: Il Resto del Carlino
A 18 anni inventa uno stent salva-vita per il cuore Giuseppe Bungaro è un ragazzo pugliese a cui è stata diagnosticata all’età di 13 anni una deformazione all’aorta addominale. Il giovane ha deciso di studiare il problema e informarsi. Nel giro di qualche anno è diventato un esperto delle nanotecnologie vascolari e ha iniziato a studiare il modo di risolvere le complicazioni legate all’impiego dei materiali tradizionali utilizzati negli impianti cardiaci che causano il 5% dei decessi nei casi complessivamente trattati . Sfruttando la tecnologia che si occupa del controllo della materia su scala dimensionale inferiore al nanometro, ovvero un miliardesimo di metro, ha realizzato dei dispositivi in scala infinitesimalmente piccola e delle protesi vascolari elastiche della dimensione di una vena. La sua ricerca gli ha permesso di mettere a punto da autodidatta il primo stent pericardico auto-espandibile, un’invenzione che potrà salvare la vita a migliaia di persone. Giuseppe fa ancora il liceo ma dopo aver vinto l’European Union Contest for Young Scientists, la competizione che vede in gara i talenti scientifici europei junior fra i 14 e i 21 anni, è stato inserito nelle 100 Eccellenze Italiane come giovane talento della medicina. Il suo sogno ora è entrare nella Facoltà di Medicina e continuare a contribuire alla salute delle persone con le sue invenzioni e il suo talento. Fonte: La Stampa MEZZOPIENO 12 APRILE-MAGGIO 2019
Val d’Aosta: chi dona il cibo paga meno tasse Jovanotti rinuncia al mega Ridurre il peso delle imposte e non sprecare il cibo è l’obiettivo della municipalità di Pont-SaintMartin, un comune valdostano che ha scelto di coinvolgere in questa sfida tutte le attività commerciali e industriali del suo territorio. L’idea è di incoraggiare a una maggiore parsimonia i commercianti ed evitare che gli alimenti in scadenza finiscano tra i rifiuti. Il sindaco ha stabilito un incentivo che si traduce in uno sconto sulla TARI che può arrivare fino al 20% della quota variabile, in base alle quantità di cibo donato, per chi regala cibo ad associazioni che si occupano di fornire pasti ai poveri, ai malati indigenti e anche agli animali abbandonati. Questa pratica ottiene il duplice effetto di ridurre la quota di alimenti da smaltire, abbassando contemporaneamente gli sprechi e mettendo a disposizione più risorse per enti e associazioni umanitarie che assistono le persone vulnerabili. Il Consiglio comunale ha recepito la legge nazionale “Antispreco” 166 del 2016 sulle “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari” creando quello che è già stato rinominato lo “sconto solidale”. Per poter accedere al beneficio fiscale bisogna donare almeno due volte l’anno e almeno 50 kg di cibo. Il cibo, dunque, può diventare uno strumento di giustizia e di condivisione.
concerto per non danneggiare la natura Il cantante Lorenzo Jovanotti ha rinunciato a tenere il suo mega concerto programmato nell’area dell’Oasi protetta di Torre Flavia, nel Comune di Ladispoli. Dopo l’iniziale scelta e il primo sopralluogo era stato dato il via libera alla vendita dei biglietti ma successivamente il cantante e il suo staff hanno riscontrato delle criticità ambientali e si sono resi conto della fragilità dell’area, estremamente ricca di una complessa e delicata
Fonte: La Stampa
Abbandonare l’auto: a Bari 250 euro per chi si sposta in bicicletta Il Comune di Bari ha lanciato un importante programma di incentivi per convincere gli oltre 200 mila pendolari che ogni giorno si spostano in città ad abbandonare l’auto in favore della bicicletta. Il progetto M.U.V.T. - acronimo che in dialetto barese significa “muoviti!” - ha stanziato oltre mezzo milione di euro per promuovere una “Mobilità Urbana Vivibile e Tecnologica”, con il sostegno economico del Ministero dell’Ambiente. L’incentivo è destinato ai cittadini del capoluogo pugliese che intendono acquistare una bicicletta a uso urbano non sportivo e prevede un contributo fino a 150 € per l’acquisto di un mezzo nuovo di fabbrica, 250 € per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita e fino a 100 € per chi invece sceglie di comprare una bici usata ricondizionata presso rivenditori autorizzati. I primi mille beneficiari a farne esplicita richiesta, inoltre, riceveranno un kit GPS per il monitoraggio dei chilometri percorsi nel tragitto casa-lavoro o casa-scuola e potranno così godere di un contributo aggiuntivo con rimborsi chilometrici di 0,20 € al km (fino ad un massimo di 100 € in quattro mesi). I ciclisti che percorreranno più chilometri in bicicletta sulla base delle classifiche comunali, riceveranno infine un extra bonus di 50 € per massimo due mensilità. Fonte: Comune di Bari MEZZOPIENO 13 APRILE-MAGGIO 2019
biodiversità. In seguito al confronto con alcuni esperti di ambiente e zootecnici e con il WWF, il cantante ha deciso di cancellare il concerto e di spostare la data, assicurando che i biglietti acquistati sarebbero stati validi per la nuova data. L’Oasi di Torre Flavia, in provincia di Roma, è un microambiente naturale tipico, una zona di grande importanza per la tutela dell’avifauna migratoria e per la conservazione della fauna e flora laziale, con dune sabbiose e un ampio sistema di laghi, stagni costieri e acquitrini, grandi foreste e una ricchezza faunistica, casa di tante specie animali tra cui il fratino, a rischio estinzione. Fonte: Trident Music
MEZZOPIENO52passi Ogni primo Lunedì del mese, dalle ore 19 alle 21, il cammino individuale prosegue con momenti di incontro comuni, per condividere i passi settimanali e dialogare intorno ad essi. Ecco i prossimi appuntamenti aperti a tutti presso la Casa del Quartiere di San Salvario di Via Morgari 14 a Torino (saloncino in fondo al cortile):
I 52 PASSI SONO UN PERCORSO DI IMPEGNO PERSONALE CHE CONSISTE NELL’AFFRONTARE PICCOLI PROPOSITI SETTIMANALI, UNO PER OGNI SETTIMANA DELL’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI VEDERE IL LATO MEZZOPIENO DEL MONDO. LE QUATTRO AREE DI IMPEGNO: cri r is Pe r ve
- IL RAPPORTO CON SE STESSI E CON IL PROPRIO INCONSCIO
6 maggio: La Positività: noi e gli altri 3 Giugno: Ridi, gioisci, ama
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- LE RELAZIONI
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- IL RISPETTO DELL’AMBIENTE - LA SPIRITUALITÀ
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LE BUONE ABITUDINI UN ALLENAMENTO ALLA FELICITÀ Ognuno vale quanto le cose a cui dà importanza. (Marco Aurelio)
Affermare i valori importanti Puoi fare questo esercizio ogni volta che ti senti sulla difensiva o minacciato. Di seguito trovi una lista di diversi valori, alcuni possono essere importanti per te e altri no. Inizia con il metterli in ordine di importanza dal primo al sesto posto: lavoro/affari, arte/musica/teatro, vita sociale/relazioni, scienza/perseguimento del sapere, religione/moralità, politica. A questo punto scrivi un breve resoconto (da uno a tre paragrafi) del perché il valore che hai messo al primo posto è importante per te, includendo un momento della tua vita in cui questo ha giocato un ruolo importante. Nella nostra vita quotidiana fronteggiamo delle minacce al nostro io, dal ricevere un riscontro negativo sul lavoro all’essere esclusi da una situazione sociale. In quei momenti è difficile mantenere la mente lucida, aperta e in controllo. Potremmo metterci sulla difensiva o agire male, privando noi stessi di una lezione costruttiva o danneggiando il nostro rapporto con gli altri. I ricercatori hanno scoperto che mettere per iscritto i nostri valori più importanti può aiutarci a sentirci più connessi agli altri e fare scelte più salutari. Nello studio di Crocker, J., Niiya, Y., & Mischkowski, D. (2008), dopo avere scritto di un valore
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importante, un gruppo di fumatori è risultato meno sulla difensiva nel confrontare le prove che fumare è dannoso per la salute. I fumatori si sono sentiti più amorevoli e connessi dopo avere speso dieci minuti a scrivere in merito al loro valore più importante, e questi stati d’animo hanno contribuito verso una maggiore accettazione e un minore scetticismo verso l’informazione che minacciava il loro io. La ricerca dimostra che questo esercizio aumenta le emozioni positive, in particolare quelle dirette verso gli altri come l’amore, la connessione, l’empatia e la gratitudine. Riflettere su ciò che per noi conta di più può aiutarci le preoccupazioni egoistiche e sentirci connessi a qualcosa più grande di noi. Iniziamo a realizzare che c’è qualcosa a cui teniamo – che sia coltivare una relazione o acquistare conoscenza – che è più importante dell’immagine che abbiamo di noi. Una volta acquistata questa prospettiva più larga, diventiamo più aperti nell’ascoltare cose che minacciano l’immagine che abbiamo di noi. Possiamo avere una visione d’insieme anziché rimanere invischiati in sentimenti negativi.
MEZZOPIENO 14 APRILE-MAGGIO 2019
(In collaborazione con The Greater Good Science Center presso UC Berkeley http://ggia.berkeley.edu; http://greatergood.berkeley.edu)
Vuoi fare il primo passo?
Prima di addormentarti elenca tre cose delle tua giornata di cui sei grato/a
Chiudi gli occhi e ascolta il tuo respiro, per almeno due minuti
MEZZOPIENO 15 APRILE-MAGGIO 2019
to Riutilizza tut to, il cibo avanza ne senza sprecar
MEZZOPIENOintervista
di spegnerti l’entusiasmo: più vado avanti e più mi sorveglio affinché non debba mai perdere l’entusiasmo. Bisognerebbe avere un’app, che come sul telefonino ti costringe a fare gli aggiornamenti, ti costringesse a fare un aggiornamento dell’entusiasmo, a recuperarlo.
Credi che essere positivo ti aiuti anche ad essere più creativo?
Non saprei lavorare senza: che si tratti di un film, di un programma, di una réclame, di una poesia da recitare o di una lettera da leggere, se accetto, sicuramente è
GATTO
ELISABETTA
Flavio Insinna Il senso più importante di questo mestiere? Sapere che non lo fai solo per te.
Cosa significa per te vedere il bicchiere mezzopieno?
È quello che i miei genitori hanno cercato di instillarmi: farmi vedere le cose da un punto di vista positivo, che non significa daje, va tutto bene, ma ricercare anche nella
complessità il lato positivo. Nel mondo si impara più dalle disfatte che dalle vittorie. È una lezione che mi ha insegnato lo sport: una sconfitta non è mai definitiva, si può sempre ripartire. E poi quando guardo i “Giovani e Tenaci” della Lazio Basket
in Carrozzina di cui sono orgogliosamente testimonial, mi chiedo se sarei in grado io di tramutare la fatica in forza e mi accorgo che c’è sempre qualcosa di bello che ti aspetta. Certo, ci devi mettere del tuo. La sfida più grande è con la vita, che cerca MEZZOPIENO 16 APRILE-MAGGIO 2019
perché ho tutta la voglia di comunicare qualcosa che emozioni. Ho recentemente lavorato a uno spettacolo teatrale in carcere con i detenuti della Casa Casa circondariale di Pescara: alla fine delle prove ero esausto, ma quello era il segnale che ci avevo messo tutto me stesso, che avevo fatto arrivare l’entusiasmo ai ragazzi e li avevo coinvolti. È fondamentale la passione per quello che faccio, che si tratti di raccontare una barzelletta o di recitare l’Amleto. Bisogna poi avere cura dei dettagli, non concentrarsi solo sul risultato finale: mi impegno perché non voglio mai che
MEZZOPIENOintervista mi si possa rimproverare di essere stato svogliato.
riconoscente, ma dovevo la metà della mia fortuna a qualcuno che lo era meno. Ho “Successo” è un participio Qual è portato in scena passato, sono piuttosto l’aspetto che “La macchina interessato a ciò che più ami del della felicità”, succederà tuo lavoro? spettacolo che ho La possibilità di scritto e diretto: la continuare a giocare, felicità vera di custodire il bambino che è quella condivisa, quella che c’è in ciascuno di noi. Far se regalata non va persa, che è sorridere le persone, anche contagiosa e si moltiplica. quelle che si trovano in Un’espressione che io detesto difficoltà, come i pazienti di è “Ma che m’importa”: ci deve un ospedale che importare degli altri. Non so che guardandomi in tv dobbiamo mai fare sentire le possono distrarsi e per un persone dimenticate. momento allontanare il pensiero della loro Quali sono i tuoi punti di condizione. forza? È questo il senso più La curiosità. È quella che ci importante di questo fa aprire un libro, ricercare se mestiere: sapere che non lo una notizia è vera, avvicinarci fai solo per te. L’attenzione a un altro per capire cosa mi agli altri è un carburante per può dare o insegnare. La andare avanti. curiosità non Me lo ha solo riempie insegnato mio il bicchiere, La curiosità non solo papà, che era ma lo fa riempie il bicchiere, ma medico: traboccare! lo fa traboccare! portandomi Io sono in corsia, mi in perenne ricordava che ricerca, continuo a siccome ero fortunato chiedere, a preparami, non solo dovevo essere ad ascoltare quelli più bravi
di me. Ho avuto grandi maestri che mi hanno regalato nuove domande. Ai ragazzi dico sempre che nei libri non ci sono solo date, bisogna assaporare il piacere della lettura perché le parole, combinate tra loro come solo i grandi scrittori sanno fare, portano emozioni. Faccio un lavoro in cui si rischia di essere competitivi, ma cerco di vedere la vita MEZZOPIENO 17 APRILE-MAGGIO 2019
come una maratona da fare tutti insieme, senza voler vincere, piuttosto voltandosi per accertarsi che nessuno sia rimasto indietro. Bisogna prestare attenzione, vedere e non solo guardare, e farlo con occhi nuovi, come scriveva Marguerite Yourcenar in “Memorie di Adriano”: “cerchiamo di entrare nella morte a occhi aperti”.
Il tuo più grande successo?
Aver conosciuto cosa significa l’amore incondizionato: è quello che ho visto tra i miei genitori e che loro hanno dato a mia sorella e a me e che nessuno mi potrà mai portare via. E poi, “successo” è una parola insidiosa: è un participio passato, sono piuttosto interessato a ciò che succederà.
piemonte
A Torino nasce l’ospedale che toglie i farmaci A Novara nasce il condominio degli uccelli
Esiste una nuova figura medica che ha il compito di ridurre i farmaci e di permettere il ritorno a un’autonomia di vita che liberi i pazienti o li alleggerisca dall’assunzione delle medicine e soprattutto dalla dipendenza che esse possono provocare e dai loro effetti collaterali. Il servizio, il primo in Italia, è nato a Torino e si chiama Deprescrizione e Riconciliazione Terapeutica. Attivo nella Casa della salute di Torre Pellice dell’ASL3, il deprescrittore è un medico che toglie i farmaci che non sono più necessari a un determinato paziente. Dopo molti anni di somministrazione, alcuni farmaci possono provocare assuefazione o addirittura intossicare chi li assume, per questo motivo può essere utile liberare una persona dall’accumulo di elementi che potrebbero risultare non soltanto sempre meno efficaci, ma addirittura dannosi per l’organismo. Il progetto pilota nasce soprattutto per i malati cronici (circa l’11% di tutti i pazienti) che ogni giorno assumono un gran quantitativo di farmaci per patologie come diabete, malattie cardiache, problemi respiratori, alla tiroide o antidepressivi. Diversi studi hanno infatti dimostrato che assumere cinque o più farmaci ogni giorno aumenta notevolmente il rischio di ospedalizzazione e di morte in seguito ai danni di terapie molto lunghe o non più aggiornate. Il deprescrittore ha l’obiettivo di ribilanciare i bisogni medici di un paziente e di aggiornare la sua terapia, diminuendo il più possibile l’assunzione di medicine e aumentando l’utilizzo di terapie più vicine al benessere complessivo di ogni persona, quella che è chiamata la “riconciliazione terapeutica”. Fonte: ASL TO 3
Nella Cascina Caccesca di Borgolavezzaro, piccolo paese in provincia di Novara, è stata costruita la torre rondonaia, un vero e proprio condominio per gli uccelli, un luogo di convivenza e nidificazione per diverse specie, alcune a rischio di estinzione. “Un condominio verticale sforacchiato come un groviera che ospita gli uccelli per la nidificazione”, racconta il proprietario Andrea Rutigliano. “Un emblema di come le diversità possano convivere. I livelli più bassi sono per passeri, cinciallegre, codirossi con fori di accesso di 3,5 cm di diametro. Più in alto trovano posto i nidi per gli storni. Una quarantina di accessi sono dedicati a taccole, gheppi e civette, mentre i maggiori pertugi danno accesso ai rondoni”. Dietro ogni foro c’è una cassetta di legno che nella parte posteriore è equipaggiata con un vetro dotato di pellicola oscurante che permette di osservare senza essere visti dalla coppia nidificante. Per motivare gli uccelli a stabilirsi nella nuova struttura, a marzo e aprile verranno lanciati dei richiami acustici. “Abbiamo perfezionato delle convenzioni - racconta Rutigliano - con i centri di recupero fauna per ricevere in custodia gli orfanelli che cadono dai nidi o sono vittime di ristrutturazioni dei tetti avventate”. Ora non resta che aspettare la primavera per assistere alle nuove nidificazioni e alle nascite. Fonte: La Stampa
MEZZOPIENO 18 APRILE-MAGGIO 2019
Acqua: finalmente la bottiglia non inquina più
Mangia per la prima volta a 3 anni: l’intervento rivoluzionario Una bambina nata con una grave malformazione congenita, l’atresia esofagea, che la priva di un tratto di esofago, non può alimentarsi per vie naturali. Viene sottoposta a numerosi interventi ma senza riuscire a ottenere risultati che migliorino la sua situazione. L’impossibilità di cibarsi incomincia a compromettere la crescita della bimba. Arrivata all’età di tre anni all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, viene tenuta in vita attraverso un sondino addominale e nel corso del tempo intorno alla piccola nasce una rete di solidarietà e di collaborazioni professionali a sostegno suo e della sua famiglia. I genitori sono costretti a partire per la Francia per curare l’altra figlia, anch’essa malata. La bimba viene quindi affidata a una famiglia disposta
a seguirla nel percorso di cure, offrendogli un’ospitalità serena anche in assenza dei genitori. La bimba viene sottoposta a un intervento straordinario che tenta di ricostruire il suo esofago, un tentativo estremo e di estrema difficoltà. Eseguita all’ospedale Regina Margherita dal team di chirurgia pediatrica diretto dal dottor Fabrizio Gennari in collaborazione con la chirurgia universitaria e il centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette, l’operazione ha successo e consente alla piccola paziente di potersi alimentare per via orale per la prima volta nella sua vita. Dopo l’intervento la bimba sta recuperando le sue naturali funzioni anche con il supporto del servizio di logopedia e dell’intera equipe medica.
Ogni minuto vengono vendute nel mondo circa 1 milione di bottiglie di plastica, 20.000 al secondo. Su scala globale circa la metà delle bottiglie usate viene riciclata, il resto finisce nelle discariche o disperso. L’impatto ambientale di questo oggetto, tra quelli con la vita più breve nel nostro sistema consumistico, è altissimo. In Italia un produttore di acque in bottiglia ha sperimentato per mesi la prima bottiglia in bioplastica e l’ha infine immessa sul mercato. La bottiglia è fatta con un polimero al 100% vegetale
Fonte: Quotidiano Piemontese, Volonwrite per Mezzopieno
MEZZOPIENO 19 APRILE-MAGGIO 2019
che non inquina e che si getta nell’organico al termine della sua vita. Il biopolimero è creato con un processo che utilizza il carbonio immagazzinato nelle piante dalla fotosintesi sotto forma di zucchero destrosio: l’ingeo è più resistente alla luce ultravioletta rispetto alla maggior parte degli altri sintetici, resiste al grasso e all’olio ed è inodore e insapore. La biobottiglia è prodotta dall’azienda Natureworks mentre l’acqua imbottigliata proviene dalle Fonti di Vinadio, in provincia di Cuneo, Piemonte.
“Abbiamo realizzato anche l’etichetta della bottiglia in materiale biodegrabile e ora stiamo studiando di fare lo stesso anche con il tappo e il collarino, ultimi step per arrivare al primo pack del settore 100% biodegrabile” spiega Alberto Bertone, presidente dell’Acqua Sant’Anna. Per ridurre i passaggi, i costi e l’impatto dei trasporti inoltre, la società è la prima in Italia ad aver reso possibile la vendita diretta della sua acqua online, attraverso un canale di e-commerce. Fonte: Agi; The Guardian; La Repubblica
piemonte Il primo bar dei ragazzi con autismo apre a Torino Basta code: ora i documenti si fanno È stato inaugurato a Torino il primo caffè-vineria gestito completamente da ragazzi con la sindrome dello spettro autistico. L’idea è nata per sperimentare la possibilità, anche per giovani con gravi deficit nella comunicazione e nella reciprocità, di poter gestire un’attività a contatto con il pubblico e per capire se le loro capacità ne possano trarre dei benefici. Il progetto per favorire l’inclusione sociale di questi ragazzi spesso emarginati ha avuto successo e ha ottenuto il loro completo inserimento lavorativo. Si tratta di un percorso assistenziale che punta all’autonomia dell’individuo e allo sviluppo degli specifici potenziali dei ragazzi con sindrome di Asperger, attraverso l’attività pratica sul campo. Il caffè-vineria Bistrani è gestito da giovani adulti con autismo lieve e medio grave. L’organizzazione si articola con tempi e orari personalizzati in base ai potenziali dei ragazzi e offre la possibilità di sperimentarsi tra più di 50 mansioni disponibili all’interno del locale. L’obiettivo è quello di far emergere le capacità più affini e sviluppare la pratica in una mansione come palestra di vita per una reale integrazione nel mondo del lavoro e nella comunità. Le previsioni di integrazione prevedono l’inserimento di almeno una dozzina di ragazzi nei prossimi due anni.
Fonte: Quotidiano Piemontese
in edicole e tabaccai
Addio alle lunghe code all’anagrafe e negli uffici pubblici e agli orari a volte non compatibili con quelli di lavoro per poter fare certificati, documenti o carte di identità. Prende il via anche a Torino, dopo Firenze, Modena, Bergamo e Genova, la possibilità di ottenere la stampa digitale delle certificazioni personali, presso le tabaccherie, edicole, agenzie di assicurazione e diversi altri punti in città. Obiettivo è facilitare l’accesso ai servizi anagrafici e demografici perché siano più vicini ai cittadini, in particolare per quelli che abitano in zone più periferiche o che hanno poca familiarità con l’informatica. Il progetto della Rete dei Servizi Diffusi è costituito da una serie di soggetti presso i quali i cittadini si possono recare per ottenere un certificato, senza doversi rivolgere a uno sportello anagrafico. La Rete è costituita anche da sindacati, società sportive oltre che studi di avvocati e professionisti accreditati. Per avere i documenti è sufficiente presentarsi presso uno degli sportelli delle Reti Diffuse con il codice fiscale dell’intestatario della certificazione. I certificati che si possono richiedere sono quello di stato civile (nascita, matrimonio, morte) o certificati anagrafici come residenza o stato di famiglia, per questi ultimi è applicata l’imposta di bollo da 16 euro. Il progetto nasce per alleggerire le attese negli uffici pubblici, dare più accessibilità ai documenti ai cittadini e ottiene inoltre il duplice obiettivo di ridare impulso alle edicole, in forte crisi a causa del calo di vendite causato dal sempre più diffuso utilizzo del web. Fonte: La Stampa; Comune di Firenze; Comune di Genova
Ascanio dopo una lunga lotta batte il suo male Il piccolo Ascanio dopo 13 anestesie batte il suo male. La storia a lieto fine di un bambino di 10 anni colpito da un tumore molto raro. Curato al Policlinico Umberto I di Roma, oggi sta bene e fa sport. Ascanio ha dovuto affrontare un tumore, 43 sedute e due interventi chirurgici. Le cure sono finite e oggi il piccolo sta bene: il primo marzo compierà 10 anni, va regolarmente a scuola, pratica nuoto e
arti marziali. Per fare in modo che la sua vicenda sia quella di tanti altri bambini colpiti da un tumore, la Fondazione Umberto Veronesi ha lanciato Gold For Kids, un progetto ideato per sostenere cure migliori e promuovere l’informazione sull’oncologia pediatrica. Articolo scritto dai piccoli giornalisti della 2^A - Scuola Clotilde I.C. Santa Maria
MEZZOPIENO 20 APRILE-MAGGIO 2019
MEZZOPIENO NELLE SCUOLE Giornalisti Gentili
MEZZOPIENOlafotografia
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“Vasilika, Grecia - Dal letame nascono i fior” MEZZOPIENO 21 APRILE-MAGGIO 2019
redazione@mezzopieno.org
Foto di Giulia Filomena
MEZZOPIENOincontra...
Costa Vescovato (AL)
Valli unite
Lavorare la terra insieme, in armonia con la natura circostante
RACHELE
DIEGO
ELLENA MARIANI
Abbiamo creato un luogo in cui ognuno possa sentirsi accolto Le prime colline delle valli tortonesi si sollevano una volta superata la Madonna della Guardia che ci osserva dall’alto dei suoi 60 metri, ritta sulla torre che la ospita. A metà del secolo scorso il carismatico don Orione fece appello alla popolazione locale perché donasse le pentole di rame rotte da utilizzare come materia prima per
la costruzione della statua, che oggi è simbolo di attento recupero e partecipazione comunitaria, parole chiave dell’incontro che ci aspetta. Proseguiamo con calma sulla strada provinciale che ci porta a Costa Vescovato (AL), sede della cooperativa agricola Valli Unite, cento ettari di terra dove da quarant’anni i soci si dedicano ad allevamento e viticoltura con il metodo biologico, fra
le colline che hanno visto nascere Fausto Coppi. L’incontro non può che iniziare a tavola, dove ogni giorno a pranzo si riunisce la grande famiglia di Valli Unite: oltre trenta persona che hanno scelto di mettere in comune il loro lavoro e la passione per la terra. Davanti a un piatto di linguine alle verdure e un bicchiere di vino, il nostro amico Daniele, a Valli Unite da qualche MEZZOPIENO 22 APRILE-MAGGIO 2019
mese, ci presenta Ottavio, uno dei soci fondatori della cooperativa nata negli anni ‘70.
Come è nata l’esperienza di Valli Unite e cosa vi ha spinto a vivere qui?
Quando abbiamo iniziato il modello cooperativo era già in voga, soprattutto nelle città, come maturazione dell’esperienza politica di quegli anni. Sebbene non avessimo vissuto direttamente il ‘68, abbiamo sentito la voglia di portare in campagna
delle iniziative che potessero cambiare il mondo, migliorarlo. A partire dagli anni ‘70 abbiamo vissuto sulla nostra pelle l’emarginazione contadina, osservando paesi interi svuotarsi e gli uomini rimanere soli in campagna a mandare avanti l’azienda agricola di famiglia mentre le donne si trasferivano in città in cerca di lavoro ... e di marito. È incredibile come questa voglia di andarsene dalla campagna abbia fatto presa velocemente su una società millenaria come quella contadina, una “società compiuta” come la definiva Ermanno Olmi. Restare in campagna, in quegli anni, era considerata una vergogna: ricordo che mio zio tentò a tutti i costi di farmi assumere alle Ferrovie per fare in modo che io andassi via di qui. Io, Enrico, Cesare e Carlo volevamo continuare a fare i contadini e pensavamo che farlo insieme ci avrebbe dato più forza. Volevamo recuperare l’orgoglio di essere contadini e se possibile coinvolgere altri nel nostro progetto, perché lavorare insieme ci permetteva di lavorare meglio e anche un po’ meno rispetto a quanto facessero i nostri genitori, garantendoci un po’ di tempo libero per attività normalmente trascurate nelle campagne, come leggere o andare in vacanza.
MEZZOPIENOincontra... Un’altra idea che ci ha accompagnato sin da subito è stata quella del riutilizzo. Abbiamo iniziato ricostruendo le stalle con l’utilizzo di legname di recupero: i nostri padri avevano ormai chiuso le stalle e perciò volevamo ripartire da lì, riattivando quello che consideravamo l’anello mancante. Ancora oggi crediamo che un’agricoltura fertile necessiti di un ciclo di rotazione in cui gli animali giocano un ruolo importante. E poi avevamo sentito parlare dell’agricoltura biologica da un contadino di Cuneo, e così decidemmo di abbandonare sin da subito i prodotti chimici per dedicarci a questo metodo di produzione, che poi era quello già praticato dai nostri vecchi. Al termine del pranzo ognuno ritorna alle sue attività, chi va alle stalle o al magazzino dei vini, chi si avvia verso la vigna dove è tempo della legatura dei tralci, fat-
ta ancora secondo il metodo tradizionale che prevede l’uso di rami di salice prima ammorbiditi nell’acqua. Approfittiamo del tempo libero per una passeggiata tra i filari e una visita alla casa di paglia e argilla che ospita stagisti e woofers che lavorano alla cooperativa. Ritroviamo Ottavio più tardi nella sala comune e riprendiamo a chiacchierare sotto un dipinto del quarto stato di Pellizza da Volpedo.
Come realizzate il vostro modello di comunione nel lavoro e nella vita? Come prendete le decisioni?
Ho radici forti in questo luogo, dove sono nato. Una volta nei paesi il senso di comunità era molto spiccato ma con l’aumentare del benessere alcuni valori sono andati perdendosi. Negli anni ‘70 persino le feste in cui si ballava e si cantava insieme stavano sparendo. La scelta di lavorare e vivere
in comune era anche un tentativo di recu- getto in sé- riprende Ottavio - un’agriperare questo senso di comunità. coltura famigliare fatta con altri che ci dà All’inizio non avevamo un metodo per la forza di superare momenti difficili di prendere le decisioni. Spesso litigavamo scontro e di stanchezza. Insieme si crema in fin dei conti non era difficile arriva- sce meglio, anche se con tante difficoltà. re a decisioni condivise, perché il legame Credo che le nostre vite valgono qualcosa con la terra dei soci nativi era molto forte. in più perché le abbiamo condivise insieUna volta – proseme ad altri. Soprattutto gue Alessandro, a rispetto ad un mondo Valli Unite da 15 spesso individualista LA BUONA PRATICA DI VALLI UNITE: anni – tutte le deche va in direzione opMangia il cibo cisioni erano preso posta. dei contadini insieme in cerchio Al contempo è imma con l’aumento portante lasciare ad dei soci e delle attiognuno un respiro vità questo metodo individuale, spazi di è diventato impraticabile perché richiede- autonomia per realizzarsi ed evitare di va tempi troppo lunghi. Oggi l’assemblea sentirsi schiacciati. Chi lavora in coomantiene il potere decisionale sulle que- perativa prende una salario, con il quale stioni più importanti e il consiglio di am- ovviamente è libero di fare ciò che vuole. ministrazione cura gli aspetti economici mentre gli aspetti operativi vengono de- Cosa significa vivere in modo sostecisi da piccoli gruppi a seconda del settore nibile per un socio di Valli Unite? di attività. Una volta all’anno ci incontria- La cooperativa è sempre stata a sostegno mo per ridiscutere i valori fondanti della della famiglia, i soci adulti pagano una cicooperativa, momento cruciale dato il fra simbolica per la mensa mentre i ragazcambio generazionale in corso e la par- zi fino a diciotto anni non pagano nulla. tecipazione al progetto di persone con Riconosciamo un premio per chi decide background molto diversi. di avere figli e presso il nostro spaccio le
Cosa tiene unite così tante persone intorno alla cooperativa? Il collante è il pro-
famiglie possono fare la spesa senza pagare nulla, perché l’importo corrispondente viene loro decurtato dallo stipendio del mese successivo. In un contesto del genere abbiamo la sensazione che i nostri figli crescano meglio, potendo condividere con noi e con i loro coetanei uno stile di vita e di consumo più sani. Il fatto che qui ci fosse la cooperativa ha poi incoraggiato altre famiglie, che non sono coinvolte nel progetto, a rimanere o a trasferirsi per avviare attività nella zona. Mentre i Comuni vicini continuano a svuotarsi, il nostro si sta invece ripopolando e anche questo significa assicurare un futuro sostenibile alla campagna.
Quali sono i valori che vi guidano?
Per i nostri vent’anni Manlio Callegari ha scritto un libro su di noi dal titolo “La porta aperta”. Ecco, abbiamo creato un luogo in cui ognuno possa sentirsi accolto; se ci pensi nella vita non sono tante le case aperte in cui puoi entrare sentendoti a tuo agio. Chiunque arrivi qua sente di essere ospite gradito, sempre. Credo che dopo tanti anni sia ancora questa la nostra forza.
MEZZOPIENO Incontra è dedicato a nuovi stili di vita improntati all’etica e alla sostenibilità. Andiamo a trovare persone, associazioni ed enti che sono alla ricerca di alternative positive ai modelli tradizionali nel loro vivere quotidiano e nella loro attività. Per conoscerli e trascorrere del tempo insieme, per farci ispirare e contagiare dal loro esempio…e per condividere con loro il senso del messaggio Mezzopieno.
MEZZOPIENO 23 APRILE-MAGGIO 2019
MEZZOPIENOringraziarevoglio
Ringraziare voglio Ringraziare voglio il divino labirinto degli effetti e delle cause per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo, per la ragione, che non cesserà di sognare un qualche disegno del labirinto... ... per lo splendore del fuoco, per l’arte dell’amicizia, per l’odore medicinale degli eucalipti... RingraziareVoglio è un progetto che ha l’obiettivo di riconoscere e portare alla luce le sensazioni, le emozioni e i pensieri che danno prodondità e colore all’esistenza, rendendoli patrimonio comune. Un racconto collettivo ispirato dalla poesia di Borges a cui ognuno può partecipare scrivendo e condividendo il proprio personale contributo per celebrare la bellezza della vita, il proprio ringraziamento. Il progetto è ideato e curato da Lorenza Anselmi.
per avere ancora i nonni
-Gaetano (classe 1B scuola Antonelli)
per l’ora prima del tramonto -Leo
per chi non fa finta di niente
per gli alberi di ciliegio -Tilde
per l’attesa
per il sole dietro alle nuvole -Elena
-Nada
per il canto degli uccellini -Erminio
per gli abbracci
-Valter
-Fabio (classe 1A scuola Aleramo)
per la voglia di vivere -Fara
per il mio primo capello bianco -Lele
per lo strudel fatto in casa la domenica mattina -Graziano
per la natura, per la sua esistenza semplice da ammirare, ma complessa da capire -Gianluca
per ogni momento di condivisione e di crescita
per l’ordine e il disordine -Fabiola
-Michela
per il giorno in cui sono venuto al mondo -Enrico
per la mia amica Giulia
-Valeria (classe 3E Istituto Giordano)
MEZZOPIENO 24 APRILE-MAGGIO 2019
per essere qui
-Sabina
MEZZOPIENOprogetti POVERTÀ SALUTE
5X1000 PER LA POSITIVITÀ
CRESCITA PERSONALE
Iniziata come condivisione di buone pratiche e di modelli di lavoro positivi all’interno di una rete di associazioni, persone ed enti, la rete della Positività Mezzopieno è diventata nel tempo un punto di riferimento nazionale per chi si identifica in un modo di affrontare la vita e il mondo in maniera positiva e costruttiva. Alimentata dall’impegno di diverse centinaia di volontari attivi all’interno di aziende, scuole, università, redazioni, carceri, luoghi di lavoro e tra la gente, la diffusione della cultura della positività è resa concreta attraverso la realizzazione di iniziative che entrano nella vita delle persone per stimolare la fiducia e la gratitudine e per aiutare a credere nel mondo e negli esseri umani. I programmi della rete Mezzopieno si realizzano attraverso: - Diffusione della cultura della positività e della gentilezza in scuole, ospedali, luoghi di lavoro, università, carceri e tra la gente; - Cooperazione internazionale per l’alleviamento della povertà estrema nei Paesi in via di sviluppo; - Ricerca e formazione accademica sui temi del benessere, dell’etica e sulla qualità della vita e l’armonia nella società; - Ecologia e ambiente. Compensazione ecologica delle emissioni di idrocarburi ed educazione ambientale ai giovani e alle comunità oppresse nei paesi in via di sviluppo. Nel 2018 la rete Mezzopieno ha coinvolto oltre 60.000 beneficiari in tutto il mondo, dando lavoro a 65 persone e ricevendo il contributo volontario di più di 400 volontari nei Paesi in cui opera, India e Italia. Tutte le attività della rete Mezzopieno sono prestate gratuitamente, con l’obiettivo di contribuire a stimolare un atteggiamento positivo, costruttivo e collaborativo nei confronti del mondo e degli esseri umani. Per poter continuare a raggiungere sempre più persone, Mezzopieno è alimentato delle quote associative dei suoi membri e dalle donazioni. Oltre alle liberalità che persone fisiche o giuridiche possono effettuare, beneficiando dei vantaggi di legge, è possibile destinare il 5x1000 dalla dichiarazione dei redditi a sostegno delle nostre attività. Trattandosi di una quota da destinare per legge, questa scelta non comporta nessun costo aggiuntivo per chi la compie. È sufficiente indicare il codice fiscale dell’ente prescelto nella apposita casella della dichiarazione dei redditi o comunicarlo a chi si occupa per voi di compilarla, chiedete al vostro commercialista, datore di lavoro o CAF. Se volete contribuire alla diffusione della cultura della positività attraverso la rete Mezzopieno, indicate come beneficiario l’ente che ne è il fondatore, SEMI Onlus.
SPIRITUALITÀ
SEMI Onlus Cod. Fisc. 97684940014 - (per sostenere Mezzopieno)
FINANZA ETICA ECOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO IDRICO SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE HIV/AIDS TERAPIE SANITARIE INSERIMENTO LAVORATIVO RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ
CULTURA / CONOSCENZA MEZZOPIENO 25 APRILE-MAGGIO 2019
MEZZOPIENOtralagente
NOTIZIEflash
Raccontaci un’esperienza concreta di economia solidale di cui sei venuto a conoscenza.
ABBIAMO RACCOLTO LE TESTIMONIANZE DEGLI STUDENTI DEL DIPARTIMENTO DI CULTURE, POLITICA E SOCIETÀ DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO DOVE IL MOVIMENTO MEZZOPIENO È PARTNER TECNICO DEL CORSO DI ETICA ED ECONOMIA E PROMOTORE DEL CORSO DI FINANZA ETICA E MICROCREDITO “CATTEDRA RAIMON PANIKKAR” SOSTENUTI GRAZIE AL CONTRIBUTO DALLA FONDAZIONE ARBOR”
LE FILIPPINE ADERISCONO AL BANDO DELLE MUNIZIONI A GRAPPOLO 3 gennaio – Convenzione per il bando delle munizioni a grappolo
500 LEADER MUSULMANI CREANO L’ALLEANZA DI ISLAMABAD CONTRO L’ESTREMISMO 8 gennaio – All Pakistan Ulema Council
IRENE
Abiti dismessi ritrovano un senso nel sud del mondo L’organizzazione umanitaria HUMANA People to People è un esempio di economia solidale con la quale sono in contatto quotidianamente. Si tratta di una realtà di cooperazione internazionale che finanzia e realizza progetti di sviluppo sostenibile nel Sud del mondo attraverso la raccolta, la vendita e la donazione di abiti usati. I luoghi di consumo proposti da HUMANA sono spazi in cui gli individui possono effettuare i propri acquisti in modo etico e solidale, nel rispetto dell’ambiente e della società. HUMANA si impegna a proporre una filiera trasparente in ogni sua parte; per conoscere meglio questa realtà c’è il sito https://www.humanaitalia.org/. BENEDETTA
Km zero: cibo sano e nuovi amici Ho iniziato ad avvicinarmi per motivi etici e di interesse al mondo dei Gruppi di acquisto Solidale e della filiera a kilometro zero. Attualmente cerco di fare la spesa settimanalmente nel GAS del Laboratorio autogestito Manituana, un gruppo di giovani studenti universitari che si riforniscono da un produttore di Avigliana. Il cibo è buonissimo ed è anche un modo per conoscere nuove persone!
NASCE IL CENTRO PER IL CLIMA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’AFRICA 28 gennaio – FAO
CRISTIANI E MUSULMANI SUNNITI FIRMANO UNO STORICO IMPEGNO DI FRATERNITÀ 4 febbraio – Abu Dhabi Press
LE ENERGIE RINNOVABILI SUPERANO QUELLE PRODOTTE DA FOSSILI IN AUSTRALIA
STEFANIA
7 febbraio – Renew Economy Australia
Come realtà di economia solidale voglio presentare questa nuova esperienza che sta trasformando il commercio nel quartiere di San Salvario in maniera ecosostenibile. Sono venuta a conoscenza del progetto “Abbasso Impatto”, progetto di economia collaborativa che offre agli esercizi pubblici prodotti e servizi ecosostenibili, ambientalmente ed economicamente. Così da far vedere che ci si può divertire e rispettare l’ambiente!
I CONSUMI ELETTRICI NELLE ECONOMIE AVANZATE DIMINUISCONO
Rispettare l’ambiente fa stare bene
MEZZOPIENO 26 APRILE-MAGGIO 2019
14 febbraio – Internationa Energy Agency
LA PUGLIA ABOLISCE L’USO DELLA PLASTICA MONOUSO DALLE SPIAGGE 14 febbraio – Regione Puglia
LA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO RILASCIA 700 PRIGIONIERI POLITICI 15 marzo - Presidente Felix Tshisekedi
MEZZOPIENOtralagente
NOTIZIEflash L’AZERBAIGIAN CONCEDE LA GRAZIA A 51 PRIGIONIERI POLITICI 19 marzo – Presidente Ilham Aliyev
L’ISIS NON HA PIU’ UNA CAPITALE: CADE IL CALIFFATO DEL TERRORE 23 marzo – Syrian Democratic Forces
BIANCA
Autogestito, ecologico, solidale Sono entrata in contatto con una nuova realtà molto interessante di Bologna che si chiama “Camilla”. È il primo emporio autogestito ecosolidale italiano che prende spunto dalla Realtà “Food Coop” di Park Slope a Brooklyn. È una nuova modalità di auto-organizzazione della filiera agroalimentare in cui tutti i soci dell’emporio sono anche gli unici lavoratori dello spazio, riuscendo così ad avere prezzi accessibili e abbattere i costi della grande distribuzione organizzata!
L’UNIONE EUROPEA APPROVA UNA DIRETTIVA PER VALORIZZARE LA CREATIVITÀ E IL DIRITTO D’AUTORE 26 marzo – Parlamento Europeo
L’EUROPA APPROVA L’ABOLIZIONE DEI PRODOTTI IN PLASTICA MONOUSO 27 marzo – Parlamento Europeo
LIMITATORI DI VELOCITA ED ETILOMETRO SARANNO OBBLIGATORI PER TUTTE LE AUTO DELL’UE 27 marzo - Commissione Europea
CAROLINA
Il diritto al cibo passa attraverso la lotta allo spreco Io vivo nei pressi del mercato di Porta Palazzo a Torino. Alcuni gruppi di volontari raccolgono il cibo invenduto dai vari banchi e ne organizzano la redistribuzione. Sono iniziative importanti poiché evitano lo spreco alimentare e garantiscono per tutti il diritto al cibo. Le realtà attive a Porta Palazzo sono Food Priders e Food Not Bombs Augusta Taurinorum.
MEZZOPIENO 27 APRILE-MAGGIO 2019
MEZZOPIENOeditoriale
I cambiamenti nascosti e le stagioni della vita La vita scorre, spesso va avanti da sola e ci fa sentire come passeggeri, a volte invece ci sembra di doverla trascinare con fatica. Come in ogni viaggio, nella vita, ci sono traguardi, panorami mozzafiato, soste, buche e tempeste e come in ogni esplorazione, il percorso fa la differenza. Come nella natura le stagioni attraversano l’anno, anche nella nostra esistenza viviamo qualcosa di simile. Cambiamenti, periodi di attesa, raccolte e declini fanno parte della maturazione di ogni essere vivente e del suo percorso naturale. Abbiamo di solito poco tempo per pensare a noi stessi e ci viene di rado da domandarci come stiamo vivendo ogni fase della nostra vita ma se ci ascoltiamo e ci riusciamo a domandare come stiamo, questo ci può aiutare a vivere ogni stagione meglio. Alzarsi soddisfatti e coricarsi a fine giornata con la sensazione di essere a posto, è il sintomo di un sereno radicamento nella stagione della vita che stiamo vivendo. Non significa che tutto debba andare bene ma che stiamo accogliendo quello che siamo e che la vita ci sta portando. Ogni anno ha il suo inverno e le sue tormente e ogni per-
Utilizziamo stampe Carbon Balanced Printing e carta prodotta con processi eco sostenibili. Compensiamo interamente il CO2 che produciamo. I dettagli su : www.mezzopieno-news.tumblr.com/Compensazione
sona ha le sue bufere, fatiche e fallimenti. È normale che ci siano e capita a tutti. Ogni stagione porta un rinnovamento, una rinascita e una crescita. Prendersi cura dei cambiamenti che la vita porta è fondamentale per permettere a questi di diventare miglioramenti e non delle perdite. Nella giovinezza si semina, si apprende, si scopre e si sperimenta. La maturità è la stagione dell’impegno, del consolidamento e del discernimento. La vecchiaia è il tempo della contemplazione, della consapevolezza e dell’attesa. La vita è una combinazione di fiducia, risvegli, scoperte e di magia. Non si possono cambiare le stagioni ma possiamo imparare ad adattarci ad esse, come si fa nel corso dell’anno quando si cambia il guardaroba. Accettare ciò che non possiamo cambiare è una scelta d’amore. Ogni stagione porta con sé la bellezza, dobbiamo solo sapere come vederla. La vecchiaia è una parola che si usa sempre con diffidenza, come se “vecchio” fosse qualcosa di negativo. La nostra società ha fatto della novità e della freschezza un valore. Rifiutare la propria debolezza però
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ci fa perdere la nostra parte più umana e quella che più ci unisce agli altri e all’infinito. Come in natura, gli inverni arrivano e le difficoltà ci mettono alla prova, ci chiedono di organizzarci meglio e di aspettare, di proteggere le nostre energie. Uno degli errori che si fanno più comunemente è quello di vivere gli inverni della vita aspettando che passino. In questo modo si rischia di vivere solo a metà. Non dovremmo cercare di avere una vita facile e di non avere problemi ma di apprezzare ciò che cresce e che migliora, che ci fa capire un po’ di più del mondo e di noi stessi. Quando accettiamo di affrontare le sfide della vita e le prendiamo come parte fondamentale del nostro cammino, allora stiamo vivendo, non patendo la vita. Se non avessimo l’inverno, la primavera non sarebbe così piacevole, senza le avversità nulla sembrerebbe gradevole. La primavera è il momento di godere della bellezza, della prosperità e di seminare. In queste fasi si crea l’energia per affrontare l’inverno, si gode e si gioisce insieme alla natura e si accumulano crediti di gratitudine.
MEZZOPIENO NEWS: Iscrizione al n° 19 del 24/7/2015 del registro del Tribunale di Torino PROPRIETARIO ED EDITORE: Semi onlus, piazza Risorgimento 12, Torino DIRETTRICE RESPONSABILE: Elisabetta Gatto COMITATO EDITORIALE: Federica De Angelis, Elisabetta Gatto, Diego Mariani, Nicoletta Ricci, Luca Streri PER COMUNICARE CON NOI, PER RICEVERE LA NEWSLETTER, PER RICEVERE LA RIVISTA, PER ENTRARE NEL MOVIMENTO
MEZZOPIENO 28 APRILE-MAGGIO 2019
L’estate è la stagione in cui si deve proteggere ciò che si è costruito, difendere il bello che è entrato nella nostra vita. Non capirlo significa perdere ciò che si è costruito in primavera e quindi vanificarla. Prendersi cura della bellezza della propria vita è la cosa più importante che ci permette di preparare una vecchiaia serena. L’insegnamento dell’estate è quello di proteggere la nostra capacità di meravigliarci, in modo che il dolore non ci colpisca mai più della gioia. Arriva poi l’autunno, il tempo di prendersi le proprie responsabilità e di raccogliere ciò che si è seminato e protetto. È la stagione della consapevolezza e quella in cui si cresce di più. In questo periodo si è più inclini alla lamentela e a volte alle delusioni. Amare la vita significa saper far diventare le sconfitte delle metriche per ritarare le proprie aspettative e per tornare ad essere più umili. La vita è un equilibrio dentro le complessità. Amare la vita più della sua logica è il modo per trovarne il senso. Proteggi le tue gemme durante l’inverno è la vita farà con te ciò che la primavera fa con i ciliegi. Luca Streri MEZZOPIENO - INFO@MEZZOPIENO.ORG IL BLOG DI MEZZOPIENO NEWS WWW.MEZZOPIENO-NEWS.TUMBLR.COM IL MOVIMENTO MEZZOPIENO È SU INTERNET AL SITO WWW.MEZZOPIENO.ORG