Numero 3/2006

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to che esso “deve essere perseguito attivamente”, ma senza dare per chiuso il discorso sulle riforme da fare oggi. Questa esigenza è ben presente al Parlamento europeo e alla sua Commissione costituzio‑ nale: bisogna collocare i lavori e i possibili risultati della Conferenza Intergovernativa in una visione più ampia, in un processo di ulteriore cambiamento istituzionale, ma com‑ piere ora il massimo sforzo perché si giunga a conclusioni soddisfacenti al vertice finale del prossimo dicem‑ bre. Altrimenti il processo di svilup‑ po dell’Unione verso più ambiziosi e coerenti obbiettivi di lungo termine non decollerà, e l’allargamento potrà tradursi in implosione. Non sono stati finora affatto sod‑ disfacenti i lavori della Conferenza Intergovernativa: già sul problema essenziale del passaggio al voto a maggioranza qualificata come rego‑ la generale si sono manifestate gravi resistenze e reticenze. È stato avvia‑ to ma in modo ancora informale – lo si è appena abbozzato – il discorso sulla cooperazione rafforzata, che anche il ministro Fischer ha indi‑ cato come una delle priorità della Conferenza, se davvero se ne vuole fare la “prima tappa” di un nuovo progetto e metodo di costruzione europea partendo dalla accresciuta differenziazione che si impone in una Unione più larga. Il Parlamento europeo farà sen‑ tire ancora, in questo senso, la sua voce. E la farà sentire – ne sono sicu‑ ro, e desidero aggiungerlo – l’Italia. È importante – lo ha sottolineato anche Jacques Delors in un’inter‑ vista apparsa questa mattina – che in tutti gli interventi che in queste settimane si sono succeduti sui temi di fondo dell’integrazione europea, sia stato, non solo richiamato il va‑ lore dell’intesa franco‑tedesca, ma riconosciuto il ruolo dell’Italia, come parte integrante del nucleo storico dei paesi fondatori, in qualsiasi pro‑ spettiva di cooperazione rafforzata, di formazione di una “avanguardia”, di graduale evoluzione verso una “Federazione di Stati nazionali”. Dall’introduzione alla Conferenza stam­ pa tenuta il 18 Maggio 2000 nella Sala della Stampa Estera di Roma.


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