Metrobosco: un "Paesaggio" per il territorio di San Pietro in Casale

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produrre non soltanto beni di qualità, destinati al consumo primario, ma anche paesaggi di qualità. Il paesaggio cambia quindi la propria definizione: da rappresentazione statica del visibile a un sistema vitale in interscambio continuo con l’uomo. Diventa un luogo dove avvengono sovrapposizioni e sedimentazioni dell’evoluzione spaziotemporale di natura e cultura, che producono segni e testimonianze, che si deve cercare di conservare poiché rappresentano per l’uomo un mezzo di identificazione con la sua storia e tradizioni. Si tratta quindi di tornare ad occuparsi del Paese per potersi occupare del Paesaggio. Secondo Alain Roger

infatti il Paese presenta in se lo stato grezzo ed indeterminato che può evolvere attraverso i processi culturali in paesaggio: dagli artisti fino alla comunità, essi saranno gli autori e portatori della percezione culturale. Bisogna tuttavia essere molto coraggiosi per tornare al «paese», con ciò che può avere di più povero ai nostri occhi: in qualche modo imbarbarirsi, disintossicarsi gli occhi, rischiando la cecità, per tentare di vedere o, almeno, di intravedere un paesaggio, pur sapendo che avremo sempre bisogno di qualche modello, esotico o indigeno, per fare di quel paese un “paesaggio”.


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