Abitudini alimentari stili di vita e consumi di merendine

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quelli a base di pandispagna e pasta frolla. Da un punto di vista nutrizionale sono nettamente diverse dagli snack di concezione americana, completamente estranei alla nostra cultura alimentare. A differenza delle ‘nostre’ merendine, infatti, gli snack ‘made in Usa’ sono più assimilabili ai prodotti di pasticceria. Questi snack, consumati come fuori pasto, hanno una densità calorica molto più alta rispetto alle merendine italiane alle quali non sono assolutamente comparabili, neanche per quanto riguarda la quantità di grassi contenuta.” Le merendine vanno dalle 110 kcal delle più semplici fino alle 180-200 kcal delle più ricche e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi. Una merendina quindi permette di rifornire l’organismo della piccola quantità di energia che gli serve per arrivare ai pasti principali con un senso di sazietà adeguato. IL PROFILO NUTRIZIONALE: AMIDI E ZUCCHERI LE RENDONO ADATTE PER RICARICARSI A METÀ MATTINA O POMERIGGIO Dal punto di vista nutrizionale i carboidrati, presenti nelle merendine sotto forma di amidi e zuccheri, sono in maggioranza (20 grammi ca). Vengono dalla farina di cereali, dalla frutta, dallo zucchero. Ma non mancano anche piccole quantità di proteine (3 grammi ca) derivanti dalle uova e dal latte e di grassi (7 grammi circa di cui solo 3 grammi di grassi saturi). In funzione degli ingredienti usati e della ricetta, nelle merendine possono essere presenti anche quantità significative di ferro, calcio, vitamine B1,B2, A, E e fibra. “Il consumo di una merendina, opportunamente inserita in un piano alimentare giornaliero, contribuisce a mantenere costante la glicemia e, in tal modo, migliora il livello di attenzione, favorendo le prestazioni scolastiche e sportive commenta Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport - Infatti i carboidrati di rapida e lenta utilizzazione (amido e zucchero) compensano le richieste di energia che servono al cervello e ai muscoli per ricaricarsi nei momenti critici della giornata, come a metà mattina e di pomeriggio.” L’ETICHETTA NUTRIZIONALE VOLONTARIA L’etichetta nutrizionale sarà obbligatoria dal 13 dicembre 2016 per tutti i prodotti alimentari, ma sulle confezioni delle merendine è già presente grazie all’iniziativa volontaria delle aziende produttrici. È uno strumento prezioso perché aiuta a compiere scelte più consapevoli e mirate alle nostre esigenze. Si tratta di una tabella in cui sono indicati in modo chiaro e leggibile la quantità di energia (calorie) fornita da una merendina, il suo peso e i grammi di proteine, carboidrati e grassi presenti. Si possono trovare inoltre l’indicazione della quantità di acidi grassi saturi, di zuccheri semplici, di fibre alimentari e di sale e il contributo energetico che la singola merendina fornisce rispetto al fabbisogno medio raccomandato. Vitamine e minerali vengono segnalati solo se sono presenti in quantità significativa rispetto al fabbisogno giornaliero. FARINA, ZUCCHERO, BURRO, MARMELLATA: COSA C’È DENTRO UNA MERENDINA? Gli ingredienti che si utilizzano per le merendine non sono poi così diversi da quelli che si utilizzano per fare un dolce a casa: farina, zucchero, burro, olio, marmellata, cacao, ecc. Sull’etichetta sono indicati in ordine decrescente. Talvolta si possono trovare ingredienti meno comuni che l’industria usa per migliorare la resa delle proprie ricette: ad esempio, le proteine del siero del latte impiegate per migliorare le caratteristiche strutturali dell’impasto, lo sciroppo di glucosio e il lattosio. In fondo all’elenco, perché presenti in piccolissime quantità, ci sono gli additivi con la descrizione della loro funzione antiossidante, emulsionante, addensante, lievitante e così via. Ne sono un esempio i mono e digliceridi degli acidi grassi alimentari, la lecitina di soia o l’acido ascorbico. Tutte le sostanze aggiunte (è questo è il senso del termine additivi) utilizzate dall’industria per la preparazione delle merendine sono sostanze autorizzate e sicure. La maggior parte di esse è largamente presente in natura. COME SI FA UNA MERENDINA E PERCHÉ DURA PIÙ A LUNGO DI UNA TORTA PREPARATA IN CASA Il modo di procedere non è così lontano da quello che usiamo in cucina per fare un dolce cotto in forno, ma i mezzi che l’industria ha a disposizione sono enormemente più avanzati, sicuri e precisi. Il risultato finale

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