Noi siamo creati per il cielo parte 1

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Nella terra dei genitori

con le “zie” Brigida e Maria Gerarda. Soprattutto zia Brigida per me era una figura importante, perché mi accoglieva e mi dava buoni consigli per la mia età di adolescente. Don Antonio incuteva in me un rispettoso timore anche per la sua altezza. Era un sacerdote colto, che trovavo sempre seduto dietro la sua scrivania a leggere o a scrivere quando non era circondato da giovani studenti. Ma quando mi rivolgevo a lui, spinta da zia Brigida, lo vedevo sensibile e dolce. Chi avrebbe mai detto che don Antonio sarebbe diventato anche per me zio Tonnuccio? Infatti sposai un suo pronipote, Gerardo Travaglio, il quale sin da ragazzo era stato molto vicino alla famiglia Mennonna e soprattutto a zio Tonnuccio, il quale era stato anche suo professore. Mi ricordava tanti fatti ed uno in particolare era quello relativo al suo rientro a Muro dopo la prigionia. Giunto di notte, dove bussò? A casa Mennonna anche perché non voleva sorprendere la mamma, che avrebbe potuto subire per la gioia qualche contraccolpo al suo cuore malato. Siamo stati sposati da lui pochi mesi prima della sua nomina a vescovo e, successivamente, ha battezzato e cresimato tutti e quattro i nostri figli. Gerardo continuava ad essere talmente rispettoso che, pur sollecitato, non aveva mai accettato di essere candidato nel MSI per non dispiacere allo zio finché è rimasto a Muro. La prematura morte di Gerardo non ha fatto interrompere i nostri rapporti anche quando è stato vescovo della diocesi di Nardò. Dopo il rientro a Muro posso dire che nella sua casa ero di casa. Quasi ogni giorno passavo a visitarlo: trovavo pace e serenità. Egli era sempre attento alle vicende politiche e di cronaca e di questo parlavamo e discutevamo. Era veramente un vescovo saggio: parlare con lui era piacevole e rasserenante era l’ascoltare la sua Messa, celebrata a memoria e con tanto zelo. Ho seguito tutte le sue vicende; ho trovato sempre la porta aperta; ho collaboro con Antonio e Maria Luisa; ho sostato ai suoi piedi fino all’alba del 6 novembre; l’ho lasciato sereno e lucido nel recitare la Divina Commedia… per poi essere chiamata dopo poco: don Antonio, zio Tonnuccio, Monsignore era morto.

DON ANTONIO, LO ZIO DEL MIO AMICO SALVATORE Pietro PEPE (già dirigente enti pubblici, di Milano)

Quando mi è stato chiesto di dare una mia testimonianza su mons. Antonio Mennonna mi sono posto un limite. 52


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