VII 2011 MOZZO

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Marco Mozzo _____________________________________________________________________________

Sono però sempre disposto ad eseguire scrupolosamente quei metodi più ragionevoli che alla S. V. piacerà indicarmi come appunto stavo facendo in questi ultimi giorni di lavoro dopo la sua ultima visita in Assisi. Da questa descrizione dei fatti più che mai si convincerà che colpa mia non è se il metodo tenuto è stato sbagliato, e non essendo mia la colpa io spero immensamente nella bontà sua che alla rara maestria dell’arte, congiunge una squisita gentilezza d’animo che non vorrà mettermi in mezzo la strada dopo 19 anni che attendo a quel lavoro, che lasciai i studi per dedicarmici, che scrupolosamente e con tutto l’amore ho seguitato sempre queste riparazioni adoperando ogni modo perché neppure la più piccola parte andasse perduta di simili capolavori. Attendo con ansietà l’ordine che farà dare che io prosegua il lavoro con quel metodo migliore che a lei piacerà prescrivere, perché con sette persone in famiglia ben può immaginare il danno che ne risento in questi giorni di sospensione, e se presto lei non farà riprendere il lavoro mi troverò fra immensi guai per vivere. Perdoni la noia datagli, e con sensi di stima sono il suo Devotis. servo Domenico Brizi 16. F. Jacovacci-G. Calderini, Relazione intorno ai lavori di restauro che si stanno eseguendo nella Basilica e Convento di S. Francesco di Assisi e sullo stato di quel Santuario sia come edificio che come pitture99 Roma, 12 settembre 1904 Il sopraddetto tema che con lettera del 30 agosto p.p. venne dato dall’E. V. a svolgere con speciale incarico ai sottoscritti, si è espletato mediante visita sul luogo in Assisi nei giorni 31 agosto e 1 settembre corrente; nella quale visita, avendo i sottoscritti portato ogni più minuta disamina su tutte le parti del celeberrimo Monumento, compilano oggi, la presente relazione ad evasione dell’incombenza. Innanzi tutto i sottoscritti sentono il dovere di fare plauso all’interessamento avuto dalla S. V. a pro del preziosissimo monumento di Assisi, ed è proprio provvidenziale che l’E. V. abbia portato occhio vigile ed il pensiero premurato di una vista speciale su questo capo d’opera dell’Umbria, che bistrattato prima dalla caparbietà ed ignoranza degli uomini, abbandonato poi ai guasti delle intemperie per molti anni, si trova oggi, in uno stato di miserevole deperimento da eccitare l’indignazione di quell’immenso stuolo di artisti che continuamente si portano in pellegrinaggio ad ammirarlo, e sa costituire eziandio un grave torto ed una grave vergogna per noi che dimostriamo di non saper comprendere l’immensità dei tesori che ci lasciarono i nostri grandi maestri. Da questo esordio la S. V. comprenderà che l’impressione che i sottoscritti ebbero della visita del monumento francescano è stata umiliante e di grave rammarico per gli effetti disastrosi che la ignoranza e la negligenza e noncuranza hanno già portato sulla solidità di parte del sacro edificio, sulle pareti interne del tempio che accolgono i miracoli dell’arte antica del colore; e siccome è necessario che la E. V. sia bene edotta dello stato preciso delle cose, tanto di ciò che si fece a danno, quanto di ciò che non si è fatto, e quanto ancora di ciò che si sta ora facendo ad impulso di tardiva resipiscenza, così è indispensabile che la presente relazione si dilunghi e si divida nelle diverse parti, quante sono le categorie che devono prendersi in considerazione. La lettera d’incarico della E. V. dice “che si deve riferire sui lavori che si stanno eseguendo e sullo stato del santuario francescano, sia come edificio, sia come pitture”

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ACS, MPI, AA.BB.AA., III Versamento (1898-1907), II serie, busta 656, fasc. 1085. Il testo della relazione è riportato su carta semplice. 85

Studi di Memofonte 7/2011


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