tema Noi e gli altri animali
Tutti gli occhi guardano lo stesso sole Noi e gli altri abitanti del pianeta: un destino comune. Riflessioni a partire da quattro libri1
Michela Bianchi
“
O
serei immaginare”, scrive Paolo De Benedetti nella sua introduzione al libro Sento rido soffro e ti guardo (De Benedetti e Bianchi, 2008) “che Dio abbia cominciato (il primo giorno) creando l’uomo, e abbia poi creato piante e animali per consolarsi del cattivo esito di Adamo ed Eva...”. Gli animali non esistono in funzione dell’uomo solo perché se ne possa servire né rappresentano una sorta di minoranza oppressa da porre sotto tutela. Occorre avere coscienza di quanto noi riceviamo dagli animali e della insopportabile tristezza che sarebbe un mondo senza di loro. 1 Theodore Monod, celebre naturalista e antropologo francese, in un’appassionata difesa degli esseri viventi, animali in pericolo, piante e semi, pubblicata nel libro Pace al Serpente e al popolo dei Topi (2002), scrive: “gli animali non si credono come l’uomo ‘I signori del creato’. Anche per questo occorre rispettarli, pregare e battersi per la loro difesa”. I libri citati in questo articolo sono pubblicati da MC Editrice (mceditrice.it), casa editrice di Milano che basa il suo progetto su un costante lavoro interculturale, raccoglie i saperi, le produzioni, le trasformazioni delle “periferie” del mondo e pubblica libri di filosofia, antropologia, spiritualità, economia, diritto, ambiente, viaggi e turismo sostenibile, testi di e per il teatro, saggi, letteratura, poesia, e due collane per ragazzi, insegnanti e operatori culturali. Le schede di approfondimento dei libri citati sono disponibili sul sito.
1
∏∏ Particole della copertina del libro “Gatti in cielo” di Paolo De Benedetti (immagini di Michele Ferri).
lug-ago 2016
24