Max Carcione - Metafotografie 2013

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Biografia/1 Massimo Carcione (Asti, 1963), esperto di diritto e organizzazione internazionale del patrimonio culturale, è stato protagonista delle iniziative finalizzate alla costituzione in Italia di un comitato nazionale dello Scudo Blu, emanazione dell’International Committee of the Blue Shield, l’ONG internazionale (nota anche come la “Croce Rossa dei Beni culturali”) fondata nel 1996 da ICOM, ICOMOS, ICA e IFLA e riconosciuta formalmente dall’UNESCO, dall’ICCROM e dagli Stati firmatari del II Protocollo dell’Aya del 1999. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza, discutendo la prima tesi in Italia sulla protezione internazionale dei beni culturali nel corso dei conflitti armati, ha collaborato a lungo con la Croce Rossa Italiana, per la quale è stato anche componente della Commissione Nazionale Diritto Umanitario (dal 1992 al 1994), e con la SIPBC, di cui è stato socio fondatore, per la quale ha organizzato il primo convegno internazionale (Alessandria, 1997), curando la pubblicazione degli atti e la relativa collana editoriale. Nel 2000 ha ricevuto dal Presidente di ICOM Italia l’incarico di organizzare il comitato promotore dello “Scudo Blu Italiano”, che dopo la Dichiarazione di Acireale (2001) e alcuni incontri presso i Ministeri degli Esteri e dei Beni culturali, è giunto nel 2003 all’approvazione della bozza di statuto, sotto l’egida e presso la Commissione nazionale italiana per l’UNESCO, in attesa del completamento dell’iter parlamentare di ratifica del II Protocollo, avvenuto solo nel marzo 2009. In riconoscimento dell’attività svolta, è stato nel frattempo incaricato dal Presidente dell’ICBS di organizzare il “Blue Shield Meeting”, primo congresso mondiale della nuova ONG (Torino, luglio 2004), che si è concluso alla Reggia di Venaria Reale con l’approvazione della “Torino Declaration”. Chiamato a collaborare con il segretariato internazionale dell’ICOMOS a Parigi, dal 2005 al 2009 è stato Head of delegation dell’organizzazione presso il Comitato per la protezione dei beni culturali nel corso dei conflitti armati dell’UNESCO, svolgendo le funzioni di advisor tecnico del Bureau, nell’ambito della delegazione ICBS. A conclusione dell’incarico ha promosso e coordinato presso l’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario, l’High level meeting of experts (Sanremo, dicembre 2009), che si è tenuto sotto l’egida e alla presenza di rappresentanti dell’UNESCO, del CICR, dei Ministeri degli Esteri e dei Beni culturali e dello stesso Comitato per la protezione dei beni culturali. Full member dell’IIHL, componente italiano dell’ICLAFI (comitato scientifico internazionale per le questioni legali e amministrative dell’ICOMOS), dal 2001 al 2012 è stato professore a contratto di Legislazione e politiche culturali presso l’Università del Piemonte Orientale “A.Avogadro”. Nel 2012 ha conseguito presso lo stesso Ateneo il dottorato di ricerca in Diritto Pubblico DRASD, coordinato da Renato Balduzzi discutendo una tesi sulla garanzia dei diritti culturali; ha collaborato con l’Osservatorio PBC-Isform dell’Università Orientale di Napoli, con il Corso in Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Torino (Scuola di Restauro di Venaria Reale), e con il Centro Studi sui Diritti Umani dell’Università di Venezia Ca’ Foscari. In ambito professionale è stato direttore e curatore di istituti, progetti e siti culturali; ha curato l’avvio dell’iter istituzionale (1999) per l’inserimento della Cittadella militare di Alessandria nella tentative list italiana presso l’UNESCO. È stato segretario del Comitato nazionale per le Celebrazioni del V centenario della nascita di Papa Ghilsieri (2004, Ministero Beni Culturali), presieduto dal Cardinale Segretario di Stato Angelo Sodano, e ha fatto parte dello staff del World Political Forum (2002), fondato dal Nobel per la Pace Michail Gorbaciov, che ha avviato la valorizzazione del Complesso monumentale di Santa Croce in Bosco Marengo; è stato segretario dell’associazione Memoria della Benedicta, creata per la valorizzazione dei luoghi dell’eccidio della Pasqua 1944 (2003) e fa parte del comitato scientifico del Circolo “Marchesi del Monferrato”. È autore o curatore di una ventina di volumi, saggi e articoli, nell’ambito di collane o riviste scientifiche e divulgative italiane e straniere.

Biografia/2 Max Carcione (Carcassonne) si avvicina alla fotografia d’arte nel 1999 quando, come responsabile della Galleria “Carlo Carrà” di Palazzo Guasco (Alessandria), coordina con Marco Porta l’indagine fotografica e la mostra Provincia Vo’ Cercando, a cura di Lello Piazza (foto di Gianni Giansanti e Maurizio Galimberti, 2000), allestendo esposizioni a Torino (Lingotto), Milano (Mazzotta), Venezia (Zitelle), Casale, Acqui Terme e Serravalle Scrivia. In seguito collabora alla progettazione e all’allestimento di altre indagini fotografiche, mostre o pubblicazioni, tra cui “Scrivia” (a cura di Vittore Fossati, Palazzo Guasco 1999), “I luoghi di San Pio V” (Comitato Nazionale Celebrazioni, 2004), “Castelli Aperti” (LaMoRo-Circolo Marchesi del Monferrato, 2008); nell’ambito degli archivi fotografici storici ha collaborato alla pubblicazione “Benedicta 1944, l’evento la memoria” (Associazione Memoria della Benedicta, 2007) e coordinato la realizzazione della mostra “Aiuti dal Cielo” (Progetto UE “La Memoria delle Alpi”, 2008). Nel febbraio 2009, conclusa l’attività professionale come operatore culturale (prima presso il Servizio Cultura della Provincia e poi presso l’Isral-Istituto per la Resistenza di Alessandria), inizia le prime esperienze come fotoartista indipendente: febbraio 2009: debutta con la personale Realtà informale, a cura di Francesca Liotta e Poppi Posillipo (Sala d’arte Mondadori, Alessandria; 16-28 febbraio); un’opera è ora esposta in permanenza a Palazzo Guasco, sede dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Alessandria; marzo 2009: due opere sono esposte presso il circolo L’Isola ritrovata di Alessandria, a cura di Carla Nespolo (Galleria “103”);


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