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indigna Di Marco è stata la conferma di Massidda come vicepresidente dell’Associazione, in barba alla sentenza del Consiglio di Stato che lo farebbe decadere da Presidente dell’Authority di Cagliari. La trama si infittisce, dopo l’assise romana. Ravenna, nonostante facesse parte del conclave adriatico, si schiera contro Trieste e Venezia, in particolare contro quest’ultimaper il mega progetto del porto offshore. I grandi porti a partire da Genova, Livorno, Venezia, Trieste si sentono rassicurati dal Ministro. I piccoli, già in sofferenza dentro Assoporti prima della doppia presidenza “aggiusta tutto”,speravano in una difesa della Legge 84/94 auspicando la sopravvivenza, più o meno, della geografia portuale attuale. “Non ho niente contro la tanto elogiata, da alcuni miei colleghi, Riforma Lupi - incalza Di Marco - perché non la conosco e abitualmente parlo solo delle cose che conosco. Evidentemente gli altri o l’hanno vista in anteprima oppure non sanno neanche di che parlano. Comunque - ammonisce Di Marco - quando si fa la differenza tra piccoli e grandi porti, bisognerebbe lasciare fuori dalle classifiche il petrolio e la quota del transhipment, che non crea nessun valore aggiunto. Se così fosse Ravenna, che è comunque porto TEN-T e ottavo porto italiano per traffico totale, salirebbe al terzo posto. E per quanto riguarda la Riforma – conclude il Presidente Di Marco – se il Ministro Lupi vuole fare una Riforma vera sul modello della Autorità Portuale di New York e del New Jersey, sono pronto a lavorarci da domani mattina con lui e con chi sarà al suo posto in futuro. Basta parole, adesso servono i fatti”. Le divisioni non sono solo fra Autorità Portuali. Anche all’interno dei partiti le lobby sono trasversali. A destra Lupi vs Matteoli, presidente della commissione trasporti al Senato e strenuo difensore della riforma della riforma ricordando che lui aveva individuato i “distretti logistici” quando era Ministro. Anche Pasqualino Monti, area An e poi PdL, si è trovato non proprio in sintonia con il Ministro per quanto riguarda la difesa del lavoro svolto dal Senato, pur avendo stemperato i toni rispetto ad una prima stesura della relazione. A sinistra - appoggiato dall’ex presidente di Assoporti Francesco Nerli rimasto nell’alveo dell’associazione alla guida di Assoporti Servizi - il Sen. Marco Filippi, che ha svolto uno strenuo lavoro in Commissione per portare avanti la Riforma come strumento di “cambiamento” di una portualità fiacca e autoreferenziale. E in tutto questo bailamme, nono-


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