Annali MD Material Design Post-it Journal 2011, II

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MD Material Design Post-it journal ISSN 2239-6063 Vol. II Speciale XfafX (2011), 111-116 - Elisa Poli edited by Alfonso Acocella, redazione materialdesign@unife.it

post-it journal Massimiliano Fuksas: Orient Express n°1

La visita di Massimiliano Fuksas in una Facoltà di architettura produce un’energia simile a quella che si può captare in uno stadio poche ore prima dell’inizio di un concerto rock. Tre maxi schermi posizionati tra i due saloni di Palazzo Tassoni Estense e l’Aula magna di via Quartieri, studenti in attesa dell’arrivo dell’archistar accalcati davanti al portone, un certo grado di fibrillazione palpabile. Immagine degli studenti davanti ai maxi schermo Poi, mentre tutti ormai si erano seduti in religiosa attesa, la notizia che lo avrebbe accompagnato anche la moglie, Doriana Mandrelli, sua inseparabile compagna di vita e lavoro che ha deciso di seguirlo per vedere “questa Facoltà dell’eccellenza” che un po’ disassata rispetto alla direttrice Roma-Bologna-Milano ricorda molto a chi la visita i prestigiosi campus anglosassoni, dislocati in territori limitrofi alle grandi città, in centri culturalmente importanti, come appunto è il caso di Ferrara. La conferenza di Fuksas inaugura ufficialmente la serie di Lectio che Alfonso Acocella ha organizzato, durante l’arco del Ventennale di fondazione della Facoltà (XfafX), per promuovere la conoscenza e l’approfondimento dei temi legati all’architettura contemporanea e al design attraverso le voci dei loro protagonisti. Punti di vista importanti che sappiano descrivere i molteplici modi del progetto, voci provenienti da ogni latitudine, culture poliedriche e scenari innovativi. Insomma un panorama il più possibile esaustivo che permetta alla Facoltà ferrarese un affaccio sul mondo contemporaneo sempre più consapevole, sempre più intenso e partecipe. L’energia di Fuksas, la sua positività si palesa subito: “Chiunque – così esordisce nell’incipit della sua conferenza – può ottenere nella vita ciò che vuole. Chiunque può riuscire a concretizzare il progetto in cui ha creduto”. Queste parole nella loro sinteticità e chiarezza sono un messaggio importante per una generazione di studenti che sta crescendo nell’incertezza della precarietà, un messaggio forte per una scuola che ancora crede al valore della qualità rispetto ai numeri della quantità. E Fuksas di questo non fa mistero “Questa è la migliore Facoltà di architettura d’Europa” prosegue in un discorso introduttivo ai suoi progetti che tocca da vicino i temi a lui cari della politica e dell’etica ricordando agli studenti che è con l’impegno costante nel lavoro che si ottengono i più importanti risultati. Un impegno di cui la sua opera è un’efficace dimostrazione, soprattutto quando parla del cantiere, quando mostra i dettagli delle fantasmagoriche architetture che oggi progetta e realizza, quando descrive appassionatamente il modo intenso di vivere l’architettura “Stamattina sono stato in cantiere dunque oggi sono molto felice! Stare in cantiere è l’unico modo per fare davvero architettura”. E davvero su questo punto potremmo dire che ha costruito una vera e propria filosofia,

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