Giornale delle giudicarie marzo 2017

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Europa

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Macroregioni per rafforzare la crescita europea Ne sono state costituite quattro: Mar Baltico, Danubio, Adriatico-Ionico – Arco Alpino Primi ad organizzarsi a livello europeo sono stati Comuni e poi le Regioni ed altri enti territoriali sovracomunali. Ben presto amministratori sensibili alla cooperazione fra diversi ambiti territoriali nazionali si sono attivati per creare intese che interessassero realtà delle zone di confine, promuovendo quella che venne ed è oggi chiamata cooperazione tra frontaliere. Per quanto riguarda l’area alpina va segnalata la costituzione della Comunità di lavoro delle Regini alpine centralo ArgeAlp, fondata nel Tirolo il 12 ottobre 1972, con la Provincia autonoma di Trento che vi partecipò l’anno successivo, unendosi alla Provincia di Bolzano, già presente all’atto della fondazione unitamente ad altre realtà subnazionali. Il 20 novembre 1978 venne poi costituita a Venezia AlpeAdria, alle qualche anno dopo aderì la Regione Autonoma Trentino -Alto Adige. Nel 1982 venne costituita la Cotrau nelle Alpi centro occidentali. Va detto che per favorire la cooperazione transfrontaliera nell’intero arco alpino significativa è stata la costituzione e l’opera del “Comitato per la coo-

di Paolo Magagnotti Il processo di unificazione europea avviato nel Secondo dopoguerra grazie alla lungimiranza e al coraggio di politici con grandi visioni per un futuro di pace e sviluppo, fra cui lo statista trentino Alcide De Gasperi, è stato retto inizialmente in termini praticamente esclusivi dagli Stati nazionali attraverso i loro governi centrali. Altri livelli istituzionali, fra perazione fra le regioni dell’arco alpino” istituito a seguito della grande conferenza sul tema “Le Alpi e L’Europa” svoltasi Milano nell’autunno del 1973. Per quanto riguarda la nostra realtà locale e i rapporti con il vicino Tirolo è stata formalizzata nel 2011 la costituzione dell’ Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, con lo scopo di favorire la redazione di progetti di collaborazione interessanti l’area al di qua ed al di là del Brennero. Negli ultimi tempi è stata tuttavia avvertita l’esigenza, soprattutto da parte di realtà subnazionali, ma anche da Stati nazionali, di promuovere una stretta collaborazione interessante aree molto vaste unite da interessi ed obiettivi comuni. Un’esigenza nata anche dai crescenti processi di globalizzazione e interdipendenza. Sono nate così le “Macroregioni”, ossia ambiti territoriali molto estesi all’interno dei quali Stati

nazionali, Regioni, Province, Comunità autonome e Comuni collaborano all’interno di un quadro di coordinamento e supporto dell’Unione Europea. La richiesta di strategie macroregionali sono state volute anche a completamento di tradizionali politiche nazionali di gestione territoriale. Attualmente le strategie macro regionali

cui Regioni, Province, Comunità autonome, Dipartimenti e Comuni non erano direttamente parte attiva del Progetto. Ben presto, tuttavia, Comuni e Regioni hanno evidenziato la necessità di avere una propria voce a livello europeo, chiedendo di poter essere attori nell’esprimere istanze locali ed aver parte in decisioni europee di loro interesse.

interessano 19 Paesi dell’Unione Europea e otto Paesi terzi, comprese loro realtà subnazionali. La prima strategia macroregionale venne approvata dal Consiglio europeo (insieme di capi di Stato o di Governo dell’Unione Europea) nel 2009 ed interessa l’area del Mar Baltico(EUSBSR). In seguito sono nate altre tre Macroregioni: la regio-

ne del Danubio(EUSDR) nel 2011, la strategia per la regione Adriatica Ionica (USAIR) nel 2014, e, ultima nel 2016, la strategia per la Regione alpina, di cui fanno parte anche Trentino e Sdtirolo. I progetti delle macroregioni possono essere realizzati con il concorso di fondi europei l’intervento della realtà nazionali sulla su una interessate. Per quanto riguarda il finanziamento europeo sono disposizione solo strumenti già esistenti, e ci si muove con la regola dei “tre no”: no a nuove regolamentazioni dell’UE, no a nuovi finanziamenti dell’UE, no a nuove istituzioni dell’UE. Tutto ciò in linea con l’esigenza di razionalizzare al massimo le spese e di evitare nuovi e costosi meccanismi formali. Vi sono tuttavia in essere importanti strumenti di finanziamento in grado di sostenere significativi progetti per lo sviluppo di strategie euro regionali. Un partico-

lare sostegno può derivare dai programmi dei fondi strutturali e di investimento europei (SIEL), incluso Intrreg, ossia la Nato per favorire la comprensione tra frontaliere. Il successo delle strategie macroregionali dipende in buona parte dal coinvolgimento della comunità interessate le quali devono avere coscienza di esigenze, possibilità operative e progetti. Serve, insomma, quel “nesso sociale” ritenuto fondamentale per lo sviluppo dei cluster in economia. È inoltre importante che istituzioni ed entità interessate alla dimensione macroregionale non si concentrino su interessi interni ma conservino visione e impegno europeo. Va rilevato purtroppo che l’informazione, analogamente a quanto succede per le tematiche generali del processo di integrazione europea, non riserva la dovuta attenzione al concetto, alle potenzialità e ai programmi euroregionali. Al riguardo è da augurarsi che possa divenire motivante una conferenza sui media e comunicazione nelle quattro Macroregioni che avrà luogo all’inizio di aprile in Slovenia e al quale sarà presente con un intervento.

Borse di studio per chi va lontano La scadenza per le domande è il 17 marzo

Due nuovi bandi sono stati proposti per l’anno accademico 2016-2017 dall’Opera Universitaria. Entrambi prevedono una borsa di studio per gli studenti residenti in provincia di Trento, sia per coloro che studiano in un’altra città italiana, sia per quelli che studiano all’estero. La richiesta per poter entrare in graduatoria dovrà essere consegnata allo Sportello Opera Universitaria in via della Malpensada 140 a Trento entro il 17 marzo 2017. Il primo bando si rivolge a tutti gli studenti residenti nella provincia di Trento iscritti a corsi di laurea o di laurea magistrale in altri atenei italiani, purché non

attivati in provincia di Trento. Al secondo invece potranno presentare domanda gli studenti residenti nella provincia di Trento sotto i 35 anni che frequentano un corso undergraduate (lauree triennali o magistrali a ciclo unico) o master courses (lauree magistrali) in Università estere con sede in paesi comunitari. I requisiti per il conseguimento della borsa di studio verranno valutati in questo caso sia in base al merito accademico che alla condizione economica familiare. Le graduatorie per entrambi i bandi saranno pubblicate entro il 21 aprile 2017. Maggiori informazioni riguardo ai requisiti specifici e i

relativi documenti sono disponibili sul sito www.operauni.tn.it, sotto la sezione Borse di studio (Bandi). L’Opera Universitaria promuove infatti il diritto allo studio tramite servizi e agevolazioni indirizzati agli studenti residenti a Trento o iscritti all’Università degli Studi di Trento. Se si è residenti e si soddisfano le credenziali richieste è possibile usufruire di questi servizi, indipendentemente dal fatto che lo studente si trovi all’estero o in una sede italiana. Questa potrebbe essere un’opportunità per molti che per indecisione o per difficoltà economiche non si arrischiano a spostarsi al di fuori dei confini italiani. La maggior parte del-

le statistiche sembrano essere d’accordo sul fatto che la conoscenza di almeno una lingua straniera, sia che si scelga di lavorare in Italia che all’estero, è ormai diventata un requisito fondamentale per avere maggiori opportunità lavorative. Secondo una statistica dell’Istat del 2014 il primo requisito richiesto dai datori di lavoro ai diplomati in cerca della loro prima occupazione è la conoscenza delle lingue, seguita da quella dell’informatica e l’esperienza lavorativa precedente. Tenendo conto di queste credenziali, questo bando potrebbe essere una buona opportunità anche per i più indecisi. Francesca Cristoforetti


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