Giornale_delle_Giudicarie_novembre2020

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Cooperando

NOVEMBRE 2020

In base alle proiezioni Istat nel 2030 le persone over 65 in Trentino saranno 150.700; saliranno a 193.400 nel 2050 (di cui 113.300 con più di 75 anni). Sul tema degli anziani, in particolare quelli non autosufficienti la Provincia ha cominciato a riflettere già da qualche anno: Il Piano per la salute del Trentino 2015-2025, infatti, è stato pensato per contribuire al benessere dei cittadini attraverso l’innalzamento degli anni di vita in buona salute. Tra gli interventi strutturali e operativi previsti dalla Riforma del welfare anziani, incentrata sull’innovazione dei servizi e sulla prevenzione, la Provincia si sta impegnando nell’attivazione del nuovo modulo organizzativo “Spazio Argento”. Nel gennaio 2020 è stato approvato l’avvio delle sperimentazioni annuali in tre territori: Valle dell’Adige, Comunità delle Giudicarie e Comunità del Primiero. Tra gli scopi di questo periodo di prova c’è la necessità di comprendere meglio quali siano i bisogni concreti (dispositivi pratici e strumenti operativi) per garantire il successo del servizio, nella consapevolezza di doverlo riadattare in base alle caratteristiche del contesto territoriale in cui viene avviato. Lo stu-

Riforma del welfare anziani inTrentino, quattro strategie peril successo di Alberto Carli Euricse, il centro europeo di ricerca, con base a Trento, che si occupa di cooperazione ed economia sociale, ha analizzato le buone pratiche del Nord Italia e individuato quattro strategie per il futuro, a sostegno della riforma del welfare anziani in Trentino. Lo studio rappresenta una tappa importante a supporto dell’attivazione del nuovo modulo orgadio condotto da Euricse riflette sulle possibili linee di intervento per rendere più efficiente ed efficace il sistema di welfare anziani trentino, intercettando nel panorama nazionale le migliori pratiche dalle quali anche il territorio provinciale potrà attingere. Tra gli elementi caratterizzanti e riproducibili delle realtà analizzate, anche in linea con gli obiettivi identificati dalla Provincia di Trento, si trovano la coprogettazione con gli enti di terzo settore (cooperative sociali, associazioni di volontariato, imprese sociali, ecc,), l’integrazione tra servizi per la domici-

liarità, l’attivazione della cittadinanza e delle associazioni di volontariato, la continuità della presa in carico attraverso l’istituzione di figure come il “case manager”. Per capire se queste buone pra-

nizzativo Spazio Argento, la cui sperimentazione è in fase di avvio nella nostra Comunità delle Giudicarie questo mese di novembre. Lo studio nasce dalla necessità di una riforma del welfare anziani, considerato il mutevole contesto che stà attraversando e attraverserà la nostra società con riferimento all’invecchiamento.

tiche siano applicabili anche al territorio trentino, le ricercatrici hanno dato la parola alle cooperative sociali, tra i principali attori dei servizi domiciliari in Provincia. Sono emerse in conclusione quattro

strategie che dovrebbero trovare riscontro nello sviluppo di Spazio Argento. Coinvolgimento degli enti di Terzo settore, andando oltre il mero affidamento. - Flessibilità nell’analisi del bisogno e della sua evoluzione, offrendo risposte rapide ed adeguamenti dei budget. - Professionalizzazione ulteriore dell’offerta, attraverso la formazione di nuove figure pubbliche o del privato sociale. - Comunicazione aperta, rapida e condivisa verso i beneficiari dei servizi e degli enti erogatori. Anche se lo studio condotto da Euricse è stato realizzato con l’obiettivo

Riconoscimenti a Lukas Forer e al Soccorso Alpino di Pinzolo e Campiglio

Solidar

di produrre conoscenza scientifica, come ha sottolineato il direttore Riccardo Bodini, l’auspicio è che possa essere d’aiuto per supportare l’avvio della sperimentazione sul campo di un nuovo assetto dei servizi agli anziani. Tutti gli attori infatti, condividono la volontà di riformare l’attuale welfare anziani, ma ci sono timori sul ruolo che sarà concretamente riservato al terzo settore. I sistemi di welfare più innovativi a livello nazionale hanno posto al centro dei modelli organizzativi proprio gli elementi del confronto attivo e della co-progettazione. La riforma dovrebbe quindi trovare una rinnovata collocazione strategica al terzo settore, oltre a creare una riflessione condivisa sull’investimento in nuovi servizi e sulla realizzazione di un sistema integrato.


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