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BCFN – Documento tecnico di supporto alla terza edizione della Doppia Piramide (versione 3 del 10 ottobre 2012)

Indice

9.2 Il consumo di alimenti in Italia I dati relativi ai consumi Italiani derivano principalmente da rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) che negli ultimi venti anni ha condotto diversi studi completi sulle abitudini alimentari della popolazione italiana finalizzati alla sorveglianza alimentare ed al monitoraggio della dieta per aiutare ad indirizzare gli interventi di sensibilizzazione al consumo degli alimenti. Lo studio più recente, pubblicato nel 2008,

Introduzione

presenta i dati raccolti nel biennio 2005/2006 e fornisce un’utile strumento per la valutazione della dieta media italiana (Leclercq et al, 2008). Di seguito, dopo una breve descrizione metodologica, si riportano i risultati dell’ultimo studio nonché la valutazione del trend rispetto agli ultimi venticinque anni grazie agli studi precedenti condotti negli anni 1980/1984 e 1994/1996 (Turrini et al, 2001).

1. Le piramidi, gli aspetti nutrizionali e ambientali

2. Gli indicatori ambientali utilizzati

3. Gli impatti ambientali nella produzione degli alimenti

4. La cottura degli alimenti

9.2.1 Il metodo di rilevamento dei dati Per individuare il campione rappresentativo il territorio nazionale è stato suddiviso nelle quattro aree geografiche principali (NordOvest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole); successivamente, le provincie sono state suddivise in tre fasce (“fino a 100.000 famiglie”, “100.000-350.000 famiglie” “oltre 350.000 famiglie”), e i comuni sono stati classificati in due gruppi sulla base del numero di abitanti³⁷ e sui dati dell’ultimo censimento disponibile al tempo dello studio (ISTAT, 2001). La scelta dei comuni è avvenuta in modo casuale pur mantenendo il vincolo che in ogni area ci fosse almeno una città metropolitana e che la distribuzione delle famiglie in ciascun comune risultasse proporzionale al numero di quelle residenti e al numero di componenti. Le famiglie, infine, sono state selezionate in modo casuale dall’elenco telefonico (TELECOM, 2005) del comune su cui era prece-

5. La catena del freddo

dentemente ricaduta la scelta. In totale, sono stati rilevati i dati delle abitudini alimentari di 3.328 individui (di cui 11% bambini), rappresentativi di 1.300 famiglie. Lo studio è stato condotto in un anno solare,nel periodo dall’ottobre 2005 al dicembre 2006, interrompendo le rilevazioni in corrispondenza dei periodi caratterizzati da una alimentazione atipica come ad esempio le festività di Natale e Pasqua. I consumi sono stati rilevati con l’aiuto di un diario alimentare strutturato in modo da permettere la descrizione dettagliata delle tipologie e delle quantità dei cibi consumati per ogni pasto (colazione, spuntino mattutino, pranzo, spuntino pomeridiano, cena, ³⁷ “Comuni grandi” con almeno 50.000 famiglie, e “comuni medio - piccoli” con meno di 50.000 famiglie.

6. Le tecniche colturali, la stagionalità ed il biologico

7. Trasporti

8. Il prezzo al consumo degli alimenti

9. Le abitudini alimentari degli italiani

10. Appendice

11. Bibliografia

12. Elenco delle revisioni

page 140 – Le abitudini alimentari degli italiani


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