Donne dalla A alla Z

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ANDREA

Erika, la prima insegnante di canto di Andrea, le consigliò di proseguire gli studi in Italia. Andrea, secondo Erika, aveva le doti e la maturità necessarie per affrontare le severe scuole del bel canto italiane. L’allieva parlò con i suoi genitori, per sapere, prima di tutto, se erano d’accordo e se potevano permettersi di mantenerla agli studi in Italia. I genitori furono felici di assecondarla, poiché desiderava fortemente intraprendere la carriera artistica. Le dissero che non doveva preoccuparsi e che avrebbero fatto volentieri dei sacrifici, pur di vederla un giorno sul palco in un’opera di Puccini o di Verdi. Ricevuto il consenso, Andrea si consultò con Erika, che le preparò un curriculum vitae da inviare a due professori, uno di Firenze e l’altra di Roma, presso i quali era necessario far domanda di ammissione ai corsi di perfezionamento vocale. Una ragazza di diciotto anni come Andrea, che viveva nella Germania Ovest, dove, continuamente, sentiva parlare delle bellezze dell’Italia, non stava più nella pelle al solo pensiero. Attese con trepidazione una risposta, che circa un mese dopo giunse da Firenze. Era attesa per un’audizione, ma doveva presentarsi entro pochi giorni. I genitori ed Erika, dopo le ultime raccomandazioni, la accompagnarono alla stazione. Andrea salì sul treno in lacrime, poche ore la separavano dalla città di Firenze, dopo la partenza da Monaco. Il babbo, Peter, salì con lei nello scompartimento per aiutarla con la valigia stracolma e pesante. <<Verremo a trovarti presto>>. Le disse abbracciandola. Il fischio del capostazione annunciò la partenza, Peter scese rapidamente, Andrea si affacciò al finestrino per un ultimo saluto. Mentre, lentamente, vedeva allontanarsi i genitori ed Erika,


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