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VIAGGI RECORD PER LA BERTA MAGGIORE
 REGISTRATI COL PROGETTO “IBA MARINE”
REALIZZATO DALLA LIPU PER CONTO MINISTERO DELL’AMBIENTE
 Lo studio prosegue all’arcipelago delle Tremiti
 e all’isola di Linosa 1.350 chilometri percorsi in sei giorni, tra l’isola di Linosa, in Sicilia, e la costa libica, alla ricerca di cibo. E’ il viaggio record effettuato da un esemplare di Berta maggiore e registrato da un dispositivo elettronico applicato sul dorso dell’animale che ne ha permesso di seguirne i movimenti, sia sulla terraferma che in mare aperto. L’esemplare - rende noto la LIPU-BirdLife Italia, che ha appena concluso un progetto per conto del Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare sulle aree marine italiane più significative per l’avifauna - fa parte della più grande colonia italiana di Berta maggiore, quella dell’isola di Linosa, formata da 10mila coppie. Tra i paradisi marini per gli uccelli che la LIPU-BirdLife Italia ha studiato durante la ricerca troviamo, oltre a Linosa, il Golfo di Orosei, l’isola di Tavolara e l’arcipelago della Maddalena (Sardegna), le isole Lampedusa e le Egadi (Sicilia), l’arcipelago delle Tremiti, in Puglia. Zone marine ad alto tasso di biodiversità fondamentali per la riproduzione e l’alimentazione di numerose specie, come la Berta maggiore, la Berta minore, il Marangone dal ciuffo e alcune specie di gabbiani come il Gabbiano corso, il Gabbiano roseo e il Gabbiano corallino. Pur essendo presenti in Italia 56 Zone di protezione speciale (ZPS) al cui interno vivono colonie di uccelli marini – sottolinea la LIPU - le specie pelagiche (che vivono soprattutto in mare aperto), come le berte, frequentano aree a tutt’oggi prive di tutela. “Il progetto svolto – sottolinea Giorgia Gaibani, responsabile IBA e Rete Natura 2000 LIPU e coordinatrice del progetto – rappresenta un primo contributo per una maggiore conoscenza delle aree marine più rilevanti per gli uccelli. Ora – conclude – serve proseguire lo studio con nuovi dati e definire un quadro più preciso della situazione”. Il progetto, che ha previsto una raccolta dati di nove mesi, si è completato solo nei giorni scorsi con la consegna, al Ministero dell’Ambiente, della relazione finale.
 Svolto in collaborazione con l’associazione portoghese SPEA (partner in Portogallo di BirdLife International) nell’ambito del progetto mondiale di BirdLife International sulle “IBA” marine, il progetto IBA marine ha visto impegnati decine di rilevatori della LIPU e non che, dal bordo di traghetti o imbarcazioni, hanno monitorato (con il metodo del “transetto”) quasi 12mila chilometri di mare: 58 le specie di uccelli incontrate, di cui 22 marine, oltre a quattro specie di cetacei (Balenottera comune, Grampo, Stenella, Tursiope) e la Tartaruga marina comune (Caretta caretta). Oltre ai transetti, circa 100 giornate sono state dedicate al conteggio di uccelli dalla costa (Capo d’Otranto, Stretto di Messina


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