Minute - variazioni sul tempo emotivo

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MINUTE VARIAZIONI

SUL

MARCO

TEMPO

MASSAROTTI

EMOTIVO



MARCO MASSAROTTI M I N U T E VARIAZIONI SUL TEMPO EMOTIVO



MARCO MASSAROTTI MINUTE VARIAZIONI SUL TEMPO EMOTIVO

Pescara Circolo Aterino 12 - 20 Febbraio 2016

Presidenza del Consiglio

Comune di Pescara

Associazione culturale Akedà

Società Share City

Consorzio Pescara Vecchia



SOMMARIO

Minute. Variazioni sul tempo emotivo di Silvia Moretta A minute in space di Ermina Turilli

I

II

Opere

III

Bozzetti

IV

Biografia essenziale

V


I


Minute. Variazioni sul tempo emotivo di Silvia Moretta Nelle piccole sculture di Massarotti, realizzate con materiali semplici - il filo di ferro, la carta e il nastro isolante - il tempo ha un ruolo centrale. Ogni scultura e installazione rappresenta infatti “un minuto”, inteso quale momento di vita reale e quotidiana (un minuto per compiere un’azione, come prendere un caffè), oppure nel senso bergsoniano e filosofico della durata emotiva, o come punto nello spazio, per cui il tempo “precedente” non è in un “passato” ma in un “altrove”. Il pensiero bergsoniano, espresso nel “Saggio sui dati immediati della coscienza” (1889) e in “Durata e simultaneità” (1922) acquista una profonda centralità. Bergson rifiuta l’idea di tempo ‘scientifico’, omogeneo e reversibile, quantitativo e calcolabile, che si limita a riprodurre l’idea dello spazio geometrico. Solo la coscienza può registrare la durata reale, e per essa il tempo è inesteso e non divisibile, qualitativo ed eterogeneo, non misurabile ed irreversibile. Ciò comporta un’inconciliabile scissione tra il mondo e la sua coscienza: “nel nostro io c’è successione senza esteriorità reciproca, fuori dell’io esteriorità reciproca senza successione”. Protagonista assoluto, e unico soggetto tematico a incarnare la riflessione sul tempo, è l’uomo. Personaggio solitario, senza occhi né vero volto, simbolo dell’umano essere, il Minuto è un’opera espressiva, densa di spunti romantici e avventurosi. Gli atteggiamenti e le posture dei minuti sono cariche di gestualità e di tensione, a volte di muta sospensione. La ricerca è incentrata sugli atteggiamenti del corpo e le sculture vogliono esprimere una delle più antiche vocazioni dell’arte: rappresentare e suscitare al contempo le emozioni. Le convenzioni dell’espressione, tuttavia, cedono il posto a soluzioni volte a far intuire i sentimenti attraverso le forme esasperate del corpo, sollecitato da contrapposte tensioni interne. Una gestualità che rivela la passione di Massarotti per il teatro e la profonda riflessione sulla centralità dell’uomo quale essere senziente e cogitante. Ogni Minuto assume una forte carica simbolica universale, nonostante i suoi tratti non contengano un realismo anatomico. Ritengo che soprattutto in questo risieda la forza del lavoro di Massarotti: nell’immediatezza con cui il Minuto indica uno stato emotivo allo spettatore, che egli conosce e può mettere in relazione con se stesso. E’ un dato visibile, immutabile dinanzi alle considerazioni mutevoli dei visitatori, che i “Minuti” esprimono nella variatio delle posture un atto di pura trascendenza del pensiero dentro la realtà, una decisione per la ‘differenza’, senza negare il peso del corpo e la tensione gravitazionale.

La tensione verso l’alto, la volontà di ascesa e il sogno del volo, si alternano ai minuti che sono ancorati a terra, in atteggiamento di lotta intima; e il vetro, il barattolo, il bicchiere, diviene una sorta di οἶκος, di casa o guscio protettivo nel quale vivere la propria eterna riflessione. La forma abbozzata del corpo risponde ad un impulso interiore, talmente potente e incontrollabile da ridisegnarne la forma nello spazio. Ciò che le figure esprimono sono infatti inquietudini tutte contemporanee. Sofferenze non fisiche ma interiori e ferite dell’anima emergono dalla materia. Sono paure, pensieri, sentimenti, volontà, decisioni. I “Minuti” di Massarotti condensano in poca materia, in un elegante minimalismo materico, una profonda riflessione sul “nunc” inteso quale momento dalla durata non calcolabile, perché espresso in potenza. Sono una successione di stati emozionali e un invito per lo spettatore a indentificarsi nel Minuto, a godere di una pausa riflessiva sul proprio tempo, come compiutamente espresso da Massarotti: Tutti i minuti, che poi non sono che un unico divino istante, sempre quello presente, sempre “l’Ora”, sono lo specchio di un’emozione pura, indistinta di cui facciamo esperienza nella vita ma, forse, non abbastanza come dovremmo o potremmo. Risucchiati dall’altro artificioso mondo creato dall’uomo, ci si dimentica che l’istante è sacro e lo è sempre. La potenzialità di un momento è sempre la stessa ed è pressoché infinita. Vivere nella durata, nella sua vertigine dove la fisica non conta e il tempo non è una retta ma è un punto. «Noi siamo come i poveri ragni, che per vivere han bisogno d’intessersi in un cantuccio la loro tela sottile, noi siamo come le povere lumache che per vivere han bisogno di portare a dosso il loro guscio fragile, o come i poveri molluschi che vogliono tutti la loro conchiglia in fondo al mare. Siamo ragni, lumache e molluschi di una razza più nobile – passi pure – non vorremmo una ragnatela, un guscio, una conchiglia - passi pure – ma un piccolo mondo sì, e per vivere in esso e per vivere di esso. Un ideale, un sentimento, una abitudine, una occupazione – ecco il piccolo mondo, ecco il guscio di questo lumacone o uomo – come lo chiamano. Senza questo è impossibile la vita». Luigi Pirandello, lettera a Lina, 31 ottobre 1886


II


A Minute in space di Erminia Turilli

Un minuto, 60 opere d-istanti, one hour. Storia esatta nel flusso continuo di

Il tempo in cui fluiscono i simboli della memoria, entrando ed uscendo dalla

movimenti, di atti, di variazioni, di emozioni, di vibrazioni. Minuti a numeri

stessa come fosse un cordone ombelicale.

costanti: uno dopo l’altro, incessanti, distanti di un minuto. Fotogrammi di

La mostra di sessanta sculture e istallazioni di Marco Massarotti si rifà all’

riflessioni di uno spaurito minuto, fantoccio senz’occhi-naso-bocca, filo di

Arte Povera, minimal, di tipo concettuale, in cui l’artista si preoccupa di con-

ferro fasciato di carta e scotch nero, rappresentato con acuti di dolore, fermo

vertire in ridottissimi termini l’oggetto, di impoverire il segno, per trasfor-

immagine, stallo in nuvola, ripiegamento tragico, incapsulamento di terrore,

marlo nell’archetipo scelto, il tempo breve, al fine di permettere al fruitore

volo non spiccato, giostra a refrein, schianto, angoscia appesa, corrente sul

un’immediata interpretazione dell’emozione narrata. Infine, parafrasando

filo, ballata con il convitato assente, mondo piccolo nel mondo grande, cion-

Shakespeare, possiamo sostenere che il Minuto di Marco Massarotti è “ mol-

dolante nel vuoto, appeso nello spazio, sessantesimo battito.

to lento per coloro che aspettano... Molto veloce per coloro che hanno pau-

Il Minuto di Marco Massarotti è un One man show sempre in scena, un esi-

ra... Molto lungo per chi si lamenta... Molto breve per quelli che festeggiano.

stenziale beckettiano attendand Godot sullo scalino, brillante dandy appog-

Ma, per tutti quelli che amano, il Minuto è Eternità”.

giato alla moka, acrobata fra i rami, fantoccio volante nel cielo, accasciato in un angolo, in piedi su un dondolo intento ad acciuffare un sogno. Il Minuto è un simpatico personaggio, a bordo di una navicella spaziale - un filo, un piano, una gabbia di vetro - che guida alla riscoperta e alla cattura del prezioso tempo che ci appartiene. Personaggio-drone, APR, aeromobile a pilotaggio remoto, dove un nascosto aviatore osserva l’Universo del tempo e la Terra dello spazio. Il Minuto, declinato in varie sfaccettature, obbligato a rappresentare ora l’una visione della realtà ora l’altra, a volte anche in modo contraddittorio, automaticamente tirato “dentro” al gioco, avviando un percorso, à la recherce du temps perdu, à rebours e in avanti, attraverso il quale riscoprire un immaginario infantile sospeso tra la realtà e la finzione, fra la consistenza e l’evanescenza delle pulsioni. Ecco, quindi, riaffiorare (l’una dopo l’altra e come un fiume in piena) forme, scritture, piccoli oggetti, che transitano sopra il chiarore dello spazio a cui di appoggia, alludendo ad un tempo perduto ed ora (inaspettatamente) ritrovato.



III - Opere


Minute n.1


Non è sempre facile sopportare la poesia, può portare l’essere umano in direzioni inattese. Mi hanno donato le ali, ma dov’ è l’aria per volare? Jón Kalman Stefánsson

Minute n.2


Minute n.3

Minute n.4

Minute n.6


Minute n.5

Minute n.7



Minute n.8

“ Se nella vita si perde tempo, ora chiuso qui, io mi sento perduto” Le ultime parole del Minuto prima di entrare nell’oblio di sè stesso. Vale a dire nel paradosso vasetto-temporale.


Minute n.9

Minute n.10


Minute n.11


Minute n.13

Minute n.12 Half

Ho la sensazione che nessuno mi stia ascoltando. Verifico : avevo ragione.


Minute n.14

Minute n.15


Minute n.16 Se non ci metterà troppo, l’aspetterò tutta la vita. O. Wilde

Minute n.17 s.o.s.peso : incerto, che si trova in una condizione precaria, non ben definita. restare con il fiato s.o.s., trattenere il respiro per l’emozione. Un minuto. Almeno.


Minute n.18

Mille anni non sono che un minuto, non c’è niente di nuovo niente di diverso. E’ lo stesso disegno che si ripete, stesse nuvole, stessa musica, la stessa intuizione di un minuto o un’eternità fa. Ora ricordo. Mi è già successo prima.

Minute n.17


Minute n.19


Minute n.20 Un minuto in profonditĂ



Minute n.21

E' tempo di caffè. Per non dormire neanche un minuto.


Minute n.22


Minute n.23


Minute n.24


Minute n.25


Minute n.26



Minute n.27


La memoria, la coscienza e il tempo autentico, la Durata, assomigliano al gomitolo e alla valanga, poichÊ nel tempo reale e cioè nel tempo della coscienza, non vi è nulla che si perda mai veramente. H. Bergson


Minute n.28 Tic – tempus fugit – Tac



Minute n.29

Minute n.30


Tutti a questa longitudine sapevano che sarebbe accaduto tutto tace e la pace? Nasce il disoriente e la mente si pervade con quello che cade. E con questo buio nella mente ancor più si sente anche lo scricchiolio da tempo assente. Quando le luci si spengono un vuoto sospeso riempie le assenze ancora interferenze di nuove vibrazioni due watt candele e troppe opinioni un nuovo sentire si fa innanzi a noi autentico come una sorpresa dietro l’angolo c’è l’ attesa. Il vuoto della sedia del bicchiere vuoi da bere? Il vuoto delle parole dette delle spalle strette dei lividi pensieri di chi ero o chi eri. Di quando ho perso tre minuti sul ciglio della strada e bada tra i pochi istanti pochi rimpianti. Solo un colore di questo calore blu di mirò per i sogni che ho fatto per quelli che farò blu della notte del mare che si fonde dove il cielo ormai pende Splende oggi come ieri la lanterna dei pensieri di un blu in verde dove chi si è perso ancora si perde.


Minute n.31

Seduto su una panchina, nel guardare gli alberi di fronte fui conquistato dalla passività delle foglie.Eppure alcune sembravano vibrare e anche muoversi. Improvvisamente mi colpì l’anomalia di ogni movimento. Ho sempre avuto paura di finire liberato-in-vita, di contrariare i miei abissi, di trionfare sulle mie tare. Tale paura era infondata. Eccomi rassicurato. Quale tormento e insieme che sollievo quando s’è perduta un illusione per sempre. W. Benjamin


Minute n.32


Minute n.33


Minute n.34


Minute n.35


Minute n.36

“… in te, animo mio, misuro il tempo; le cose transeunti ti mettono in un “sentirti” che rimane, mentre esse si dileguano. Io misuro il “sentirmi” nell’esistenza presente , non le cose che passano affinchè esso sorga. E’ il mio “sentirmi” che misuro, ripeto, quando misuro il tempo”. M. Heidegger


Minute n.37


Minute n.38


Minute n.39


Si dice che il tempo non si ferma, che nulla ne trattiene l’incessante avanzata, lo si dice sempre con queste trite e ritrite parole. Eppure non manca chi si spazientisca per la sua lentezza, ventiquattr’ore per fare un giorno, pensate, e quando si arriva alla fine si scopre che non è servito a niente, il giorno dopo è di nuovo così. Sarebbe meglio che saltassimo le settimane inutili per vivere una sola ora piena, un folgorante minuto. Jose Saramago


Minute n.40


Minute n.41

“Oscuri presentimenti di noia vengono provocati dall’affannarsi degli altri; e questo ormai ci rende impossibile la frequentazione di una qualsiasi società che non sia naturale, o che almeno non sia fino al collo nei nostri stessi dubbi e disgusti.” E. Flaiano


Minute n.42

“De-pensarsi... finché non vi sia più nulla di sé e tutto si perda nel vento e nel sole, nulla, tranne un piccolo punto di dolore.” Peter Handke


Minute n.43

Minute n.44


Minute n.45

Io e te. Perché è il tempo la linea più lunga tra due punti. Meglio stare appesi, sospesi, inattesi, inattesa di quel che pesa. E’ tutto lì, in un cuore di carta davvero ben isolato.


Minute n.46


Minute n.47


Minute n.48

L’attesa è il giaciglio della speranza il letto del ricordo lo spazio senza tempo il salto sul bordo del tempo che avanza la nuvola passa la luce rimane


Minute n.49



Minute n.50



Minute n.51

Minute n.52




Minuto cinematico

SENTI JUSTIES VOELEN TEIMLO TUNTEA OSETITI BHRAITHEANN SENTIR HISSETMEK UZIZWE MERASA

FEEL

Minute n.53


Minute n.54

Minute n.55


Minute n.56


Il mondo è nell’uomo insieme alla sua storia e alla sua preistoria. In lui è il labirinto, in lui è la sfinge che lo interroga. Ernst Jünger


Minute n.57


Minute n.58 Un minuto di silenzio




Minute n.59 Installazione audio-visiva





Minute n.60 Un minuto d’aria



IV - Bozzetti










V - Biografia essenziale


Marco Massarotti nasce alle 5.55 di una calda giornata d’agosto del 1982 in quel di Montagnana in provincia di Padova. Fino alla maggiore età vive in Abruzzo coltivando la passione per la musica ed il disegno. Ma la realtà che lo circonda non è abbastanza. La voglia di evadere lo spinge a Forlì dove si laurea in Ingegneria Aerospaziale , frequenta l’ Accademia di Belle Arti di Bologna in Discipline e Tecniche dello spettacolo dal vivo e partecipa a numerosi stage con maestri come Albertazzi, Hartman e Alschitz. Nel 2009 diventa attore professionista lavorando in diversi contesti come il Theater Unter Turm di Berlino, il Teatro Potlach di Fara Sabina, Koreo Project di Foggia. Dal 2011 Lavora stabilmente in Abruzzo con la compagnia Terrateatro e con Arterie Cirt. Affiancando da sempre il lavoro attoriale a quello più tecnico e scenografico, si cimenta nella realizzazione di diverse scenografie dato il suo amore per l’arte in tutte le sue forme. Nel 2014 realizza la sua linea di sculture denominata Minuti. Ha esposto presso la Galleria Merlino Bottega d’arte di Firenze, la Galleria MAMO di Milano, il presso Palazzo Beccadelli di Baviera di Palermo, la Galleria Fiorillo Arte di Napoli, la mostra collettiva itinerante Inadeguato – Materiale umano in disuso a Pescara, la mostra Dean Martin dal sogno al mito all’ Aurum di Pescara, la mostra (Con)Fusioni di Lanciano, la mostra Subsculture di Treviso. Nel 2015 vince il premio Fiera dei Talenti di Montesilvano per la sezione arti figurative.

contacts : mail : jamasamar@gmail.com mob. : 349 61 69 228


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