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68 | GO GREEN

La Green Economy è un business! La rivoluzione verde di cui parliamo non sarebbe pensabile se 100, 1000, 10 mila, 1 milione di persone non sposassero la causa, diventando imprenditori della Green Economy. Il cambiamento si trasforma in realtà per la concomitanza di due spinte: una dal basso, di cui ho parlato nei capitoli precedenti, fatta da tutti i cittadini-consumatori che scelgono di apportare piccoli ma significativi cambiamenti alle proprie abitudini, ad esempio con la raccolta differenziata, e un’altra spinta dettata dalla volontà imprenditoriale di migliaia di operatori che intravedono un business nel mondo verde. Chi avrà grandi capitali a disposizione si occuperà della realizzazione delle nuove centrali che produrranno energia sfruttando fonti rinnovabili, quelli dotati di mezzi più modesti faranno i farm marketer o installeranno pannelli solari. C’è posto per tutti, per chiunque voglia prendersi una parte di rischio ma anche una buona fetta di risultati. Le grandi imprese dovranno ricollocarsi e riposizionarsi, mentre a quelle nuove spetterà il compito di dar vita ad aree di mercato inesplorate. Il tutto in un mondo delocalizzato e globalizzato, dove la concorrenza definirà anche il livello di egemonia. In altre parole – ne parleremo più diffusamente nel prossimo capitolo – si è aperta la battaglia per il primato sul mondo che verrà e che si gioca ora tra usa e Cina. Riassumo: se ci sono i soldi, c’è il mercato. E se c’è il mercato, c’è il futuro. E il verde ha le carte in regola per diventare il mercato, tutto maiuscolo. Tra le due forze convergenti, i comportamenti dei singoli e lo slancio economico, agisce un terzo attore, la politica. Il suo ruolo non è da poco, perché è costantemente spinta dall’una e dall’altra a creare regole, incentivi. A dare una direzione al processo, insomma. E molti dei leader che stanno arrivando al potere sono fautori della nuova onda, della rivoluzione verde. Rimaniamo ora nel campo dell’economia per andare ad analizzarne più da vicino lo stato dell’arte con tutte le variabili che ci possono essere, e di fatto ci sono, tra un Paese e l’altro e tra diverse aree geografiche. Negli States è nato un mercato – in crescita in tutto il mondo – denominato lohas (Lifestyles of Health and Sustainability) che, come ho già scritto nel secondo capitolo, abbraccia un ventaglio di imprese e di settori merceologici molto ampio, che va dal fitness alla meditazione, dalle energie rinnovabili ai prodotti verdi per la cura della casa, dagli indumenti in fibre naturali agli alimenti biologici, dalle finanziarie di investimento


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