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Sculture dei fratelli Groppelli nel Duomo di Lussingrande di Adriana Martinoli Il Duomo di Lussingrande, intitolato a sant’Antonio Abate, si trova vicino al porto, laddove sorgeva l’antica prima chiesa risalente al 1440. In seguito alle successive riedificazioni, avvenute nel corso dei secoli, la parrocchia acquista l’attuale forma nel 1809 sotto la direzione dell’architetto veneto Giovanni (Zuane) Berengo detto “Napolachi” e viene solennemente benedetta dal vescovo Francesco Pietro Raccamarich¹.
Lo storico Pio Budini affermava che “lo spazioso sacrato, nelle sue lapidi, ricorda la storia del paese, delle sue famiglie ai tempi di Venezia dominante; perchè la storia di questa Chiesa si riconnette e si confonde con quella di Venezia”².
Interno del Duomo
Il Duomo di S. Antonio Abate – Lussingrande
L’altare maggiore del Duomo è arricchito dalle statue in marmo dei santi protettori sant’Antonio Abate e san Gregorio di Spoleto. Lungo i lati dell’ampia navata vi sono altri altari dedicati rispettivamente a san Biagio, a san Giuseppe, al S. Crocefisso, alla Madonna del Carmine, a san Giovanni Battista e a san Gregorio di Spoleto. Cinque di questi altari sono stati acquistati dall’armatore lussignano cap. Gaspare Craglietto nel 1807 in seguito alla soppressione, imposta dai decreti napoleonici, del monastero delle benedettine di Santa Croce alla Giudecca di Venezia. La bellezza artistica di tutti gli arredi e ornamenti sacri presenti nella chiesa parrocchiale di sant’Antonio Abate a Lussingrande e in gran parte voluti dal cap. Craglietto, è stata nel corso degli anni apprezzata da eminenti studiosi e critici d’arte. Si segnala tra l’altro il recente articolo apparso nel n. 39 della nostra rivista “Lussino” dal titolo Visita culturale a Lussino e a Cherso dove si mostrano alcune belle immagini dei preziosi oggetti conservati nella chiesa, come la Via Crucis di Francesco Musolo, il dipinto della Madonna in trono di Bartolomeo Vivarini del 1475, il quadro del pittore Francesco Hayez, l’organo veneziano e ancora tante altre opere.
Anche le sculture di Marino e Paolo Groppelli, presenti nella chiesa, testimoniano la comune matrice veneziana, che dimostrava il florido e costante scambio culturale e commerciale tra Venezia e l’Istria, le isole del Quarnero e la Dalmazia. Qui desidero porre l’attenzione su alcune opere marmoree scolpite dai fratelli Groppelli e conservate per l’appunto nel Duomo di Lussingrande. Ma chi erano i fratelli Groppelli? Marino, Giuseppe e Paolo, vissuti tra il XVII e il XVIII secolo, erano figli di Adriana Pago e di Giovanni Battista Groppelli (1640circa–1714) che aveva bottega a Venezia e che aveva scolpito la statua dell’Immacolata per la facciata della chiesa di S. Samuele a Venezia. Marino nasce nel 1662 e giovanissimo diventa “altarista” e decoratore. Giuseppe e Paolo nati molti anni dopo, apprendono il mestiere dal padre e dal fratello maggiore. I fratelli ricevono innumerevoli commissioni di lavori importanti sia nella stessa Venezia che da tutto il Veneto, dall’Istria e dalla Dalmazia. Per nove anni Marino si trasferisce a Ragusa per eseguire prestigiose opere, ottenendo anche una medaglia d’oro per i lavori svolti. Tra l’altro Marino realizza due statue che vengono portate e sistemate nel Giardino d’estate di san Pietroburgo in Russia. Dunque si tratta di scultori molto conosciuti e affermati anche a livello internazionale.