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Quadrimestre 35 - pagina 55

Ricordando Ciunschi di Riri Gellussich Radoslovich e Anna Carcich Nicolich

Da Lussino, andando in su per il rato di Cov­zagna, si arriva a Chiusi Lussignano, Ciunschi. Prima di arrivare si incontra la piccola cappelletta con la statua di S. Nicolò, protettore del paese. Si vede la Chiesa col cimitero e tutto intorno le case con i tetti rossi. Alla fine del paese rimane la scuola elementare. La gente, onesta e laboriosa, si occupava di campagna, olivi e pastorizia. Molti uomini andavano in America, o a navigare per guadagnarsi la vita.

La statua di San Nicolò in chiesa

Il campanile di Ciunschi - Foto Rita Giovannini

Noi Lussignani ricordiamo le prime ricotte, “puine”, e “i agneletti” per Pasqua sulle nostre tavole. Durante la guerra e i bombardamenti, in molti abbiamo trovato rifugio e alloggio nelle loro case, dividendo i loro prodotti. Noi bambini siamo riusciti ad andare nella loro scuola, per non perdere l’anno. Il giorno di S. Nicolò si andava a ballare al Dopolavoro.