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Figlia del vento e del mare di Milvia Pagan
- Io mi sento un po’ figlia del vento e del mare e tutto ciò che ho sempre fatto è viaggiare, cercare, andare oltre agli orizzonti - amo il mondo perché è tutto bello ma molto di più il mare, mi sento un pesce vorace che deve scandagliare tutti i mari del mondo e cerca sempre il nuovo - mi sento figlia di Lussino e del suo respiro, ma andando per il mondo ho visto luoghi incredibili, gente incredibile dai pensieri incredibili - la mia nascita non è casuale, peccato solo che mi abbiano portato via da piccola, e meno male, poiché do po, a parte il mare che nessuno poteva distruggere, hanno distrutto lo spirito lussignano - spostato altrove certamente - ma lì quasi tutta la popolazione è andata via e Lussino è diventato vuoto, piccolo, assente di personaggi vibranti, e tutti noi lo eravamo! - nulla ci potrà mai distruggere, noi facciamo parte di una generazione irripetibile: aperta, “fai da te”, buona, civile, non arenata nell’invalidazione della terra ma fedele, innamorata della madre terra, gente d’azione. Nei nostri geni non è scritta solo la sopravvivenza ma anche la lotta a oltranza di chi non si è mai piegato, forte, che ha superato tutto - la generazione del ’900 era troppo indietro e quella di oggi oltre il 2000 troppo avanti, - solo in senso tecnologico naturalmente e non nel pensiero – noi siamo quelli di mezzo: la guerra, il dopoguerra, nulla era facile ma il nostro spirito indomito ha superato tutte le difficoltà con un giusto orgoglio e un giusto riconoscimento al valore della vita stessa. Sono orgogliosa di essere Lussignana e stimo tutti anche se non li conosco - non tutti ricchi o abbienti, siamo stati sballottati qua e là alla ricerca di una dimora per sfuggire al campo profughi ma la nostra è la fortissima volontà di chi non
molla mai, con quel sangue buono che scorre nei coraggiosi, guerrieri silenziosi che lottano per una nuova dimensione - sono tornata a Lussino dopo “secoli”, non ricordavo nulla ma la sua pace nel mare e nelle sue insenature mi ha fatto meditare sul destino degli uomini e soprattutto sul mio - una vita pienissima di tutto, anche troppo ma vissuta come fosse una tappa per un altro giro - ho visto troppo mondo per fermarmi da qualche parte, sono diventata nomade, innamorata della Terra, dall’Equatore all’Artico, dal deserto alle montagne del Thibet, dalla Tasmania alla Patagonia, dal Polo Nord alla grande muraglia cinese, dall’Isola di Pasqua al Machu Picchu, tutto è meraviglioso ma solo per un attimo; mi sono fermata in Sardegna che è simile a Lussino, gli stessi odori, gli stessi pini, gli stessi tramonti e forse qui resterò! - prometto a mia sorella Tatiana che tanto ha fatto per riportarmi all’isola natia, che ci tornerò, sempre incuriosita del nuovo, del bello, del bellissimo, sempre riconoscente al mio grande destino di farmi nascere in questa isola particolare, diversa da tutte le altre al mondo e tanto tanto bella! - il sole snatura, affatica il torpore ma rende vivo il palpito della vita del nuovo giorno, della nuova stagione, del nuovo fiore, tutto si risveglia e si anima - la brezza del mare si stupisce davanti al suo colore e gioisce nell’accarezzare e spingere le onde a riva, è un gioco di millenni, sempre uguale, pur sempre meraviglioso - Lussino riceve i doni della natura, li abbraccia, li invita a rimanere, così può splendere sempre e dare all’umanità la sua bellezza.
Lussingrande