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Mons. Cornelio Stefani per l’arte sacra nelle chiese di Lussingrande di Walter Arzaretti
Monsignor Cornelio Stefani è l’ideatore e il curatore di una rassegna fotografica – si direbbe completa – di quanto il genio, il gusto del bello e del sacro e l’amore mosso dalla fede dei Lussignani di Lussingrande delle passate generazioni hanno tramandato a noi nelle chiese del paese e anzitutto nella monumentale parrocchiale. Il titolo L’arte sacra nelle chiese di Lussingrande sulla sovracoperta, occupata da una mirabile veduta del paese dal Monte San Giovanni e della baia alla quale la sua chiesa si affaccia, è quadrilingue (italiano, croato, inglese, tedesco) come la presentazione stessa dall’autore. Nelle due lingue parlate nell’isola sono invece le didascalie delle numerose foto che tappezzano il pregevole volume, scattate con maestria da Nadir Božićević e Corrado Ballarin. L’occasione per il lavoro è venuta dal diciassettesimo centenario del martirio di San Gregorio, prete spoletano e compatrono della parrocchia di Lussingrande (luglio 2003). Don Cornelio scrive: “Il mio desiderio di figlio della comunità di Lussingrande è di rendere omaggio e ringraziare, con questa pubblicazione, gli antenati che ci vollero lasciare una così copiosa e preziosa testimonianza di fede e generosità”. Dopo avere riportato il cenno storico (bilingue) della chiesa-duomo di Sant’Antonio Abate, risalente al 1774, steso dal parroco don Diodato Cossovich nelle sue memorie, la serie di immagini viene così scandita: Gli altari; Le pitture; le Via Crucis; Insegne e torcere professionali; I reliquiari; I paramenti; Gli esterni; La sacrestia; I sacerdoti; Le lapidi; Le altre chiese: per un totale di 152 pagine e di ben 232 foto, tutte a colori e di grandi dimensioni. Un lavoro che conferma l’amore e il generoso ricordo di don Cornelio (si firma Cornelio Stefani Steffich). Quanti ne desiderano copia possono rivolgersi a Casa Betania, via Villanova 14, 33170 Pordenone, tel 0434 570019 (è l’opera di accoglienza per preti e laici costruita dal “nostro” monsignor Cornelio e sua residenza in Friuli).
Le campane de Lussin a cura di Rita Cramer Giovannini
Riceviamo da Nicolò Juranic la seguente poesia, scritta da un ignoto Lussignano nell’occasione in cui le campane del Duomo di Lussinpiccolo vennero smontate dalla torre campanaria, per poter essere fuse allo scopo di costruire nuovi cannoni per l’esercito austro – ungarico durante la prima guerra mondiale.