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Il faro di Punta Unietta di Flavia Benvenuti Radoslovich
È un edificio in pietra, costruito nel 1873, con la torre al centro,che si erge a 17 metri di altezza sopra il livello del mare. La via d’acqua verso la penisola d’ Istria e l’ingresso nel Quarnero era già dotata dei fari di Galiola e di Punta Prestenizze a Cherso, ma poiché la luce di Galiola era visibile attraverso alcune parti basse dell’isola, nel 1873 appunto è stato edificato il faro a Punta Unietta, sull’estremità occidentale della bassa penisola sabbiosa. La luce bianca era fissa e visibile dalla distanza di 12 miglia marine, in seguito venne aggiunto anche un settore rosso, la cui visibilità raggiungeva le 5 miglia nautiche. Attualmente il faro emette un lampo bianco ogni 3 secondi e rosso ogni 10 secondi, visibile a 7-10 miglia. Questo faro è strettamente legato alla storia della mia famiglia, in quanto mio nonno Giovanni Radoslovich ne è stato fanalista per molti anni. Conservo delle belle foto antiche che sono testimonianza di quel passato sereno. La prima foto la chiamerei “Un saluto dal passato”.
dell’isola di Unie. Il soprannome della famiglia è “Gravran” a dovuto alla loro imponenza e altezza fisica tanto che i componenti sono detti familiarmente “Gravranizi”. Mio nonno materno Giovanni (1881-1972), fanalista dal 1908, saluta dal passato -era il 1925- in cima alla lanterna di Punta Unietta di cui era responsabile. Alcuni suoi figli sono con lui sulla torretta, mentre mia nonna Margherita Rerecich guarda dal balcone tenendo in braccio mia mamma Mafalda con accanto i suoceri Matteo e Mica Radoslovich. Si distinguono: - all’estrema sinistra un signore con cappello e cagnolino in braccio; - accanto a lui un ufficiale della marina; - all’estrema destra in piedi accanto al pennone della bandiera un finanziere circondato da belle isolane.
La seconda foto è del 1927 e mostra sullo sfondo l’edificio costruito nel 1924 e adibito a lisciaia. Si vedono da sinistra: - mio zio Matteo (14 anni) altissimo per l’età; - mia nonna Margherita con davanti l’ultima figlia Mafalda, mia madre; - tre funzionari dell’ispettorato della marina; - penultimo è mio nonno Giovanni che questa volta non saluta.
In questa foto si vedono tutti i miei parenti appartenenti alla famiglia Radoslovich, una delle antiche famiglie