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Parole e detti dialettali a Lussino a cura di Doretta Martinoli
Aggiungo alcuni vocaboli inviati da Nino Zurich e da Edda Petrani: non sono nell’ordine alfabetico precedente, ma…. non fa gnente!!! Brosa ........................... crostina sulla pelle Cambite quelle gacine,ti xe proprio Glavoz . .............. guato Canavaza . .................. strofinaccio gaciarich che ti par un gasiba!!! TraGnampolo . ....... sciocco Caponera ................... pollaio Gnifa .................. pigro duzione: cambiati quei calzoni che ti Combinè .................... sottoveste Gnorìt ................ nuotare in apnea “picano”, sembri un poco di buono!!! Distirar i calcagni ..... morire – crepar Gnorindo ragatindo . ...... nuotare a crawl Distrigar ..................... mettere a posto Govnici . ............ sterco di pecora Gaciarich . ......... calzoni troppo larghi (in cucina) Gacine ............... calzoni, braghe Grafion .............. arnese per la pesca di Gaiandra . .......... zavorra in ferro calamari e seppie Fioza . .......................... figlioccia Cala burina ................ disordinato Galetine . ........... biscotti Grabunar . ......... cardare la lana Camizinna ................. grossa pietra Gariandola ........ bottone metallico Gradela .............. graticola Cantareliza . ............... pentolino Gaver sestin ...... essere garbata Grata casa . ........ grattugia Cocossinna ................ gallina Giardiniera . ...... verduriera Grusdich ........... grappolo d’uva Conieriza ................... cestino Gavunici .. .......... piccoli pescetti, Grustit . .............. nostalgia, malinconia, voglia Cosinna ...................... capra ribaltavapori Gusizza .............. sedere Cragu .......................... diavolo Guantiera .......... vassoio Garmual ............ gamberetto Criticuane .................. criticon Gasiba ................ poco di buono Me fa grustit de magnar una guantiera de Cuosca .. ...................... chioccia Glavina .............. testa grande gavunici friti, qualche garmual e un fileto Cuciza .. ....................... casetta Glaviza . ............. testina de glavoz rostì in gradela.
Figure caratteristiche a Lussino di Alfeo Martinoli El Mate caprón: gli stessi parenti lo facevano imbestialire gridandogli “caprón” e lui più di una volta, dopo aver detto delle parolacce, gettava pure dietro a qualche persona il bastone con il quale camminava. El petabevuanda: era proprietario di una campagna con vigneto e piante di fichi. Un giorno un certo Minino, pugliese, proprietario di due vacche (armente), venditore di latte, nel mentre sfogava le sue necessità sotto una pianta di fico del petabevuanda, si trovò davanti il padrone che lo sgridò ben forte chiedendo cosa stesse facendo. Minino, mogio, mogio, gli disse che per le piante era un buon letame e alzò la voce dicendo. “Dopo tutto, questa terra l’abbiamo conquistata con il nostro sangue”. L’altro si mise a ridere e tutti e due si lasciarono felici e contenti. El Toni Gabrich: zappava l’orto a mio zio Mario Martinoli “de la Comun”. Poverino, non parlava mai, accettava tutto quello che uno gli dava. Credo che conoscesse l’acqua per bere, però per il resto assolutamente niente. Dormiva in una casa vecchia abbandonata, senza tetto, aveva il suo letto dentro al forno. La Valeria: in Piazza vendeva figurine dal suo banchetto; ma più di una volta qualcuno lo legava con uno spago e poi lo tirava, facendo cadere la poca mercanzia al suolo. Impossibile ripetere le tante imprecazioni della Valeria.
Il Giapponese e la Panzinca: marito e moglie vivevano con il facchinaggio, erano amanti del bicchiere, e non curavano troppo i figli che fortunatamente da soli in seguito si conquistarono una buona educazione e una posizione... Un giorno la donna, uscendo da Zacantuni, vide il figlio più giovane scalzo e sporco; lo guardò e lo sgridò dicendogli “non ti ga’ vergogna d’andar per strada in quelle condizioni? chi te vedi i dirà de che famiglia ti xe vegnù fora!” Nel 1956 uno dei figli, Giovanni, mentre mi trovavo a passeggio per la 5th Avenue, a New York, con un mio cugino residente negli Stati Uniti, mi mise una mano delicatamente sulla spalla. Mi girai e lo vidi contentissimo di avermi incontrato e potermi salutare, dato che con lui si giocava al pallone nelle squadre del paese. Io nella mia “Mar-Bar” (Maraspin Bar) e lui in quella avversaria. Come il mondo è piccolo! I Bacalarich: famosi per frequentare la prima classe elementare per quattro o cinque anni consecutivi, per poi non essere mai promossi alla seconda. El Nàdalo zicogna, el testa de oio, la cerca marito, el Luca Caligher, el vecio Portoso, l’Angelino, l’avvocato delle cause perse… Parecchi altri sarebbero da citare per ricordi indimenticabili. Mi rendo conto che più passano gli anni e più la mia mente ritorna al periodo della mia gioventù trascorsa nella mia amata Lussino.