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I Premuda di Lussinpiccolo di Paola Premuda Bonincontri
Estratto del libro di famiglia scritto da mia nonna Irmgard Hoehn Premuda, moglie di Guido Premuda La famiglia Premuda è antichissima. Proviene dall’isola di Premuda. Nel 1350 una famiglia Premuda risulta proprietaria della maggior parte dell’isola. Si suppone che, appunto per questo motivo i possidenti presero il nome dall’isola, oppure viceversa. I figli di questi Premuda furono proprietari di terre, oltre che capitani. Un ramo si trasferì in terraferma, e ancora oggi vive a Belgrado; un ispettore delle ferrovie, afferma infatti di discendere dalla famiglia Premuda. L’altro ramo si trasferì sulla vicina isola di Lussino. Il primo Premuda del quale abbiamo notizie sicure è Gianni Premuda, chiamato l’Istriano. Dovrebbe esser nato all’incirca nel 1490 o nel 1500. Fu comandante della flotta sussidiaria sotto Carlo V e combatté con tal valore contro i mori da venir nominato ammiraglio, e creato barone. Nella pergamena che si trova in possesso del capitano Guido Premuda, mio nonno, è scritto:
La medaglia di Carlo V a Gianni Premuda. Nell’anno MDXXXV la pace regnando in tutti gli stati sui, Carlo V Imp.Laes. veleggiò con armamento formidabile di galere, per combattere il saracino Khais Eddin, detto Ariademo, terrore dei Cristiani in Tunisia. Ed l’Ammiraglio Andrea Doria tutta l’armata commandava. Essendo gli armati e gli approvvigionamenti moltissimi e l’inimico spietato, furono armate alla leggere quante bisse e navi trafficavano della Dalmazia in Spagna. Jennaro Vitale, detto il Napoletano, precedeva con galere e galeotte. Andrè Fregoso, genovese, seguiva con galeoni. Gianni Premuda, istriano, commandava la flotta sussidiaria, come ei fusse esperto della costa e della gente africana. Li imperiali uccisero più di trentamila mori e presero le loro città, dove posero guarnigioni spagnole e ristabilirono Mulley Assan principe e vassallo. Carlo V ritornò trionfante a Napoli, avendo liberato ventimila cristiani. Gianni Premuda con le galere cacciò durante un anno i mori corsari fino alle colonne d’Ercole dove perirono e fu premiato di una medaglia di Carlo V e della sua consorte Isabella. Nell’anno 1541 Carlo veleggiò per l’Alegeria. Il Doria sconsigliandolo; lo seguirono il Fregoso e il Premuda che fu detto ammiraglio. Una tempesta sconquassò la flotta e i capi si ribellarono; non il Premuda. Uccise due, mentre rivolgevano i loro ferri al petto di Carlo. Il quale volle per gratitudine che il Premuda fregiasse il suo scudo con la fascia di nobiltà e davanti a Prelati e dignitari, mettendogli una mano sulla spalla in segno di distinzione, a lui e a quattro capitani fedeli disse : “Barones”. Di tal che, non usando con la nobiltà continuare i suoi traffici, il Premuda rimase a servizio dell’Imperatore.” (Specienen biograficum veterum Ducium Itali Lipri ae MDCC IX III)