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La visita di Francesco Giuseppe a Lussinpiccolo, in occasione del varo dell’ “Imperatrice Elisabetta” a cura di Rita Cramer Giovannini

La visita dell’Imperatore Francesco Giuseppe a Lussinpiccolo nell’anno 1875 è stata documentata da Giuseppe Garimberti nel suo “Diario storico del viaggio di S.M.I. e R. Ap. Francesco Giuseppe I, imperatore d’Austria, re d’Ungheria, ecc. ecc. a Trieste, Gorizia, Venezia, in Istria, in Dalmazia ed a Fiume nei mesi di Aprile e Maggio del 1875” stampato nel 1877. Da questo Diario, il brano riguardante la visita a Lussino, è stato riportato in due puntate sul Foglio “Lussino” 19 e 20. Ora viene qui ricopiato quanto scritto da Massimo Ivancich nella sua “Cronologia dell’Isola dei Lussini” (pag. 185 – 187), in merito alla memorabile circostanza. Le due versioni dell’avvenimento si completano a vicenda, anche se ci sono alcune discrepanze, non essenziali, principalmente riguardo gli orari e le sequenze temporali.

1875. Ivancich. Alla mattina del 13 Maggio di quest’an­no per tempo in questo fausto giorno giunse col Vapore di guerra “Miramar” dalla Dalmazia nel porto di Lussinpiccolo S.M. l’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I°. Gia alcuni giorni prima dalla Comune e dal Reverendo Parroco Don Natale Morin in Chiesa era stato annunciato ai cittadini il prossimo arrivo del nostro Monarca, col la calda raccomandazione di riceverlo di veri e devoti sudditi. Frattanto per quella giornata vennero pulite tutte le strade, ed in piazza presso lo Stendardo venne eretto un’Arco trionfale per ricevere il nostro Imperatore; e d’intorno allo Stendardo venne eretto un grande trofeo composto di tutti gli oggetti della marina mercantile; cioè: Cattene, gomene, gherlini, alzane, cavi, bussole, Cronometri, Barometri, barchette, ampolle, canoni, ecc. Alle 6 ore circa del mattino, giunse in porto S.M. l’Imperatore sul Vapore della marina reggia “Miramar”. Intanto tutte le Case ricche e povere erano pavesate di bandiere Austriache, e dei colori bianco-rosso, o gialo-nero, e dalle finestre pendevano tapetti e drappi di variati colori. Sceso a terra l’Imperatore, venne accolto dal Podestà Candido Gerolimich, dal Capitano Distrettuale Alessandro Eluschegg e dal Luogotenente di Trieste che era a bella posta qui venuto, dal Parroco locale Morin con tutto il Clero e da una folla di cittadini tutti vestiti ed abigliati a gran festa. Sotto l’Arco trionfale la Signorina Costanza Hreglich offrì a S.M. l’Imperatore un Bocchè di fiori accompagnato con analogo discorso, e così anche il Podestà C° Gerolimich fece un discorso d’occasione. Inviatosi l’Imperatore col suo seguito per la strada di Clanaz con davanti il Podestà Gerolimich, si recò alla Chiesa del Duomo, ove dalla porta maggiore con Baldachino portato da quattro assenati Armatori si recò d’avanti l’altare del santissimo sacramento

ove era preparato apposito genufletorio per la breve preghiera. Dappoi Sua Maestà col seguito ritornò per la strada del Commissariato in piazza e da li si recò allo Squero del Costruttore navale Nicolò Martinolich (in Sardoceva) per assistere al varamento del più grande naviglio a vela austriaco “la Nave Imperatrice Elisabetta”. Allo Squero era stato preparato apposito luogo per Sua Maestà e seguito per assistere al varo. Tutto era pronto, ed al cenno dell’Imperatore la bella nave si partì dal Cantiere slanciandosi in mare al suono della banda e degli Urrah della popolazione quivi presente. Si ha osservato, che l’Imperatore si era molto compiaciuto di quell’avvenimento, e si trovò soddisfatto come ubbidiente fù la Nave al suo cenno di slanciarsi in mare. Fatto ritorno in piazza, l’Imperatore al quale tutta la popolazione arringata per la via faceva spaliera ed accompagnato da incessanti evviva, si portò in casa del Podestà Candido Gerolimich, ove fù il recevimento delle Autorità locali. In quella circostanza l’Imperatore osservò presso il Portone della Casa Gerolimich un vecchio marinaro con decorazione e che era stato al servizio nella marina di guerra austriaca. Chiamatolo a se l’Imperatore, lo domandò in quale occasione era stato ferito al piede ed ottenuta la decorazione?: il marinaro rispose: Maestà a Hegholand; ebbene, l’imperatore disse qualche parola al suo Aggiunto, e si ha saputo poi che il marinaro ebbe in regalo 50 fiorini. Verso le 9 ore del mattino Sua Maestà partì dal porto di Lussinpiccolo alla volta di Fiume. Quel giorno era stato giorno di festa per tutta la popolazione, e si vedeva tutta la gente vestita a festa andare in Casa del podestà Gerolimich a vedere la stanza ove Sua