Quadrimestre 30 - pagina 5
Commemorazioni Marchetto Vlacancich di Doretta Martinoli
Il 10 ottobre 2008 è morto a Long Island, New York, Ocean Side, Marco Vlacancich all’età di 99 anni. Era sposato con Emilia Maver ed erano entrambi di San Giovanni di Cherso. Emilia apparteneva a una famiglia considerata al lora abbastanza benestante perché il padre gestiva il piccolo e unico negozio di alimentari del paese, ma egli non poteva permettersi il lusso di educare le figlie in un collegio o in una scuola di Cherso o di Lussino perché ciò comportava vitto e alloggio fuori casa, troppo co stosi. Così, molte ragazze nelle sue condizioni andava no a servizio presso qualche famiglia di Lussino o di Cherso per guadagnare un po’ di soldi ma soprattutto per imparare gli usi e costumi delle “Signore”! Emilia mi raccontò che da ragazzina aveva un vi zio…: quello di essere ghiotta di zabaglione, ma aveva la “pretesa” di farlo con ben “due uova” e quindi… era troppo viziata! Fu mandata a servizio a Cigale. Aveva 14 anni quando venne a casa nostra, più o meno la stes sa età di mia sorella Mariangela. Divenne subito parte della famiglia perché si dimostrò sveglia, volenterosa, pronta e per niente “squinzia” e tutti noi le volemmo molto bene. Durante la guerra si sposò con Marco Vlacancich; anche lui lavorò presso alcune famiglie di Lussino. Eb bero un figlio, Silvano, detto Muali che in dialetto, cre do, significhi Piccolo. Dopo l’esodo vennero ad abitare con noi a Trieste in una casa affollatissima: noi 6 più i 3 Vlacancich e una famiglia di Udine composta da tre persone. Anche in quel periodo siamo vissuti in armonia come fossimo parenti stretti. Marco allora fungeva da maggiordomo in casa Cosulich. Pian piano anche la nostra sistemazione migliorò e loro erano sempre con noi fino a quando Marco tro vò lavoro sempre come maggiordomo vicino a Geno va, presso una signora che alla sua morte gli lasciò un piccolo gruzzoletto. Ciò gli permise di emigrare negli Stati Uniti più presto di quanto avesse sperato. Prepa rò con cura il viaggio: con i soldi ereditati dalla signo ra di Genova prenotò la prima classe su una lussuosa nave passeggeri, forse la Michelangelo, e comperò alla sua Emilia un corredo degno di una “vera signora” (come amava raccontare lui) perché non sfigurasse! Così fecero il loro viaggio di nozze in grande stile, col figlioletto.
In America i primi tempi furono duri perché non conoscevano la lingua e perché tutto era così diverso, ma trovarono subito lavoro: lei faceva la portinaia nel palazzo in cui abitavano, così poteva accudire il bambi no, e Marchetto lavorò sempre in una fabbrica di piano forti, fino al pensionamento. Silvano crebbe sano e for te e la famiglia poi venne allietata dalla nascita di un altro figlio, Mark. Silvano fu mandato in guerra in Viet nam ma se la cavò e al suo ritorno a casa trovò lavoro come poliziotto, si sposò con una carissima ragazza portoricana ed ebbe tre figlie bellissime. Marchetto ed Emilia, “sparagnini”, come molti nostri connazionali, comprarono una bella casa a Long Island composta da due appartamenti su due piani, dove Emilia vive tuttora circondata dall’affetto dei suoi cari e dal nostro, pur lontano, ma non meno sentito. Purtroppo Marchetto ci ha lasciato, ma rimarrà sempre nella nostra memoria.
Maria “Meri” Morin Nicolich Nel secondo anniversario della scomparsa avve nuta il 1° maggio 2007, della lussignana Morin Maria (Meri) ved. Nicolich nata a Lussinpiccolo il 5/8/1910, i figli, Gianni da Corgemont (Svizzera) e Sergio da Albi sola Capo (Savona), ricordano la mamma con immuta to affetto.