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Peschiera del Garda, 23 e 24 maggio 2009 di Rita Cramer Giovannini

E cos’è che induce un centinaio di persone eteroge­ Magica. È l’aggettivo più appropriato per definire nee per età e abitudini acquisite nel tempo, a intonare l’atmosfera di questa riunione a Peschiera. tutte assieme cori e canti che fanno sciogliere il cuore, se Magia del ritrovarsi e riprendere discorsi mai inter­ non un vero e proprio incantesimo? rotti. Lo stesso incantesimo che ha fatto dire ad alcuni Magia del tempo che si è fermato e che livella le clienti del ristorante che si trovavano là per caso: “Sap­ età. piamo cosa avete dovuto passare, ma il vedervi ora qui Magia di estranei che si sentono amici al primo tutti assieme, in questo clima, ci fa desiderare di intonare sguardo. assieme a voi il nostro “Fratelli d’Italia”: ne saremmo Siamo arrivati a Peschiera con un caldo torrido e ne onorati!” siamo ripartiti con il caldo nel cuore. Cosa è stato a contribuire in questa maniera all’at­ Cosa ha compiuto l’incantesimo? Certamente mosfera magica? Credo, un sincero e radicato sentimen­ qualcosa di non premeditato o artificiosamente solleci­ to di gratitudine, quello che Marì Rode, interpretando il tato. È stato piuttosto un cocktail casuale di entusiasmo, pensiero dell’Assemblea, ha voluto esprimere durante la serenità, pensieri positivi e voglia di vivere. Una miscela Santa Messa e offrirlo al Signore a nome di tutti: esplosiva di cui non abbiamo scritto la ricetta perchè “Ringraziamo il Signore per questa Eucaristia che ci non dovremo, in nessun modo, cercare di riprodurla: ne ha riunito. Questa sala non è il nostro Duomo di Lussinpicsaremmo senz’altro delusi. Ci saranno, questo è sicuro, colo, ma quando siamo partiti da Lussino non potevamo altri momenti ugualmente memorabili, o forse addirit­ mettere in quella piccola valigia anche il Duomo: ci abbiatura più entusiasmanti, ma potranno originare solo da mo messo quella fede cristiana alla quale siamo stati educaemozioni e stati d’animo parimenti spontanei e sinceri. ti, quella fede che ci ha insegnato ad apprezzare i veri valori Ci ha riempito il cuore sorprendere un piccolissi­ della vita. Per questo, Signore, noi ti ringraziamo.” mo dialogo tra novantenni che si ritrovano: “Come va?” “Vecio, son” “Anche mi!”. E poi un abbraccio e una risata. Quanti non hanno potuto veni­ re, per i più svariati motivi, li abbia­ mo comunque sentiti vicini, e ne ab­ biamo parlato con affetto e simpatia. E alla lettura di una lunga lista di amici che ci hanno lasciato in quest’ultimo anno, qualche lacrima commossa viene trasformata in dia­ mante dal sole di un sorriso. Sì, tutti quei cari, in mezzo a tanta serenità, non li sentiamo persi, ma più che mai vivi tra noi. E tornano vivi anche personag­ gi ormai scomparsi da lungo tempo, con il loro retaggio di personalità e pensiero. I ricordi, poi! La magia fa riaf­ fiorare principalmente quelli belli; quelli dell’infanzia, dell’amicizia, del­ la spensieratezza. La magia fa ritrova­ re la sintonia tra antichi compagni di scuola che d’incanto perdono una corazza vecchia decine e decine di anni. Deposizione della corona d’alloro al Monumento ai Caduti