Lussino27

Page 30

pagina 30 - Quadrimestre 27

Lussino

Unie, Capodanno 1945 di Sergio Scopinich ‘Ho letto sul Foglio “Lussino” del settembre 2002 l’incaglio del Monzambano della Regia Marina Italiana, avvenuto il 24 novembre 1894 sul polie di Unie. La foto mostra il faro: così mi è venuto in mente di raccontare un simile incagliamento da parte di tre motosiluranti tedesche della Krieg Marine. Io ero sfollato da Lussinpiccolo dal 6 giugno 1944, all’epoca avevo 16 anni. In paese non c’era alcuna autorità ed io e altri ragazzi unioti andavamo ovunque ci fossero dei pericoli. Voglio raccontare cosa successe in quei 5 giorni. Tutto cominciò la notte del 30 dicembre 1944, mentre le 3 motosiluranti andavano a intercettare la squadra inglese della Royal Navy, operante ormai in Centro e Nord Dalmazia. Partiti da Pola in direzione sud est, in formazione a tre, a uguale distanza e a forte velocità, 25-30 nodi, non scorsero il polie basso sul mare, forse guardavano il Monte Ossero, forse brindavano alla fine d’anno: fatto sta che si trovarono all’asciutto sulla spiaggia di sassi, per tre quarti in terra. La notte era buia, nel “torcio” si macinavano le olive, parecchi uomini vi lavoravano, era da poco passata la mezzanotte. La porta di legno pesante si spalanca, 5 marinai tedeschi col mitra spianato irrompono dentro, le prime parole che dicono: “sprechen sie Deutsch?”, i presenti con le mani fanno cenno “nein”, ma uno dice: “sì, c’è il signor Giovanni Niccoli, papà della Nerina”. Sa che parla il tedesco perché era stato nella marina austriaca, abita vicino alla chiesa. Allora portano i tedeschi davanti alla casa e fanno cenni che lì c’è chi comprende. I militari battono sulla porta più volte, il signor Giovanni viene in finestra e si sente dire: “kommen sie aus sofort”. Lui era in mutande, corre giù e comincia a

dialogare: “gut”, la bufera si calma, abbiamo l’interprete. Intanto i tedeschi bloccano tutto il polie, nessuno può andare a badare alle pecore e, poi, mancano due giovanotti che erano andati a pescare, spariti, nessuno sa niente. In seguito si saprà che erano stati chiusi dentro la lanterna perché non raccontassero l’accaduto. Top secret! I tedeschi prendono in paese 5 o 6 asini che servono per il trasporto delle loro cose, così passa il 31 dicembre. Il giorno dopo, primo gennaio ’45, alcuni marinai della X-MAS sono sul molo del paese. Sono venuti da Pola, dopo mezz’ora si sa che vi sono tre scafi incagliati, i nostri non hanno la bocca cucita. Anche gli inglesi non tardano a scoprire l’incagliamento, un ricognitore fa tre giri sopra l’isola e sparisce. Nel corso della notte, le MTB inglesi arrivano a cannoneggiare per una decina di minuti, e noi…dietro i muri delle “conobe”, ma per fortuna nessuno viene ferito. I tedeschi, vistisi scoperti, prendono i loro averi importanti, carte militari, ecc e scappano verso Pola, abbandonando le unità. I due unioti vengono liberati, li hanno trattati bene. Il giorno dopo inizia la razzia di tutto quanto c’è a bordo: catene, corde, cavi, pentole, piatti, lampade, e.. tanto tritolo per pescare salpe e saraghi, di modo che in aprile, quando arrivano i “drusi”, ci sono solo gli scafi nudi. Io pure recuperai alcune belle coperte colorate ma un giorno è arrivato un druse e a mia mamma el ghe ga deto:”ti ga coverte tedesche, questo se roba vojna (militare), consegna subito!” Anche quele ghe stava ben!!!

Faro di Punta Unietta - Foto Rita Giavannini