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Lussino

Lussingrande 1933 “Tutti insieme appassionatamente” di Tito Del Fabbro Stagni Una famiglia molto numerosa, quella di mio nonno Domenico Stanich, notaio, primo sindaco italiano di Pola austriaca e primo sindaco di Pola italiana, nonché presidente del cantiere navale Scoglio Ulivi. A lui, fervente patriota, è dedicata una via a Trieste. Domenico Stanich nasce nel 1854 a Ossero da famiglia di Ustrine, si laurea in legge a Vienna e a trent’anni viene eletto deputato alla Dieta Istriana. Sposa Mattea Ivancich “Favettinca” di Lussinpiccolo e da loro nascono molti figli, tra cui mia madre Dora: Marucci, che va sposa all’ingegner Giovanni Cattarinich, padre di Mauro, Giannina e Oliviero; Mario, eterno studente di architettura a Praga, ufficiale austroungarico di stanza sui Carpazi e poi ufficiale degli alpini in Siberia; Attilia, maestra; Alice che sposa il farmacista Oreste Rodinis, originario di Cherso, genitori di Silvia, Nino e Paolo; Clelia, moglie di Umberto Mestron, ginecologo a Trieste, dai quali nascono Umberto, Vibio (campione universitario di salto con gli sci) e Ferruccio, sottotenente degli Alpini nel Battaglione Tolmezzo, morto in Russia, durante la ritirata; Gemma che va sposa al cap Antonio Ivancich “Bellezza”, già comandante della “Saturnia”, da cui nascono Dorita e Gemmetta, cofondatrice e vicepresidente della Nostra Comunità e fondatrice dell’Associazione Giuliani nel Mondo; Dora che sposa mio padre l’ingegner Egidio Del Fabbro di Pola, da cui nasciamo noi: Franca, Clara e Tito; infine Vittorio, ultimo nato. Questi sposa, a Pola, Amelia il 21 febbraio 1933 e da loro nascono Eia Romana (il cui nome deriva da Eia Augusta, una deità istro-romana, protettrice dell’Istria, il cui culto è stato documentato in ritrovamenti a Due Castelli e in altri siti istriani) e Nike. Eia Romana, che ora vive in Australia, e io, suo cugino Tito Del Fabbro Stagni, ricordiamo un simpatico episodio che ha come protagonisti Vittorio e la sua novella sposa.

Maria Von Trapp, in bianco, Vittorio Stanich in piedi col cappello, Amelia Stanich seduta davanti a Vittorio

Subito dopo le nozze, Vittorio e Amelia Stanich lasciarono Pola e partirono per Lussingrande, dove Vittorio avrebbe assunto l’incarico di podestà. In attesa dell’assegnazione di un alloggio, fissarono la residenza presso la pensione Simonitsch, dietro il Duomo. Grande fu l’entusiasmo di Vittorio e Amelia, quando, approdando a Lussingrande il 26 febbraio, furono accolti nientemeno che dalla musica e dal canto della famiglia del barone von Trapp, che si trovava con il suo veliero ancorato nel mandracchio, perchè amava veleggiare spesso in Istria, Quarnero e Dalmazia, e alloggiava nella loro stessa pensione. Fu un concerto eccezionale che non si sarebbe mai più ripetuto sull’Isola. Il Barone Georg von Trapp, una signora di Lussingrande e Vittorio Stanich