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Lussino
Neera Gatti, pittrice e ceramista di Doretta Martinoli Carlina Rebecchi Piperata ha presentato la vita e le opere di Neera Gatti in un catalogo edito nel marzo 1979, in occasione di una delle tante mostre di pittura e di ceramica a cui ha partecipato l’artista di origine lussignana Neera Gatti nacque a Trieste da madre lussignana, Anna Premuda, di antica stirpe di marinai e da lei ereditò il profondo attaccamento alla nostra isola. Da questa stirpe di navigatori ereditò la capacità di adeguarsi a tutte le situazioni, pronta ad affrontare la vita con spirito non provinciale, da “cittadina del mondo”. A questo contribuì anche l’ambiente triestino di prima della grande guerra, da cui proveniva. All’epoca Vienna era una delle capitali della grande cultura europea. Neera era nata al tempo della generazione di letterati e artisti che crearono quella particolare cultura giuliana di cui tanto si parlava.
Particolare dell’abside della chiesa di Rifenbergo
La sua vocazione per l’arte nacque nella sua stessa famiglia: la Signora Anna era amante della cultura e dell’arte e dipingeva lei stessa, mentre un cugino, Gigi Scopinich, era noto a Milano tra il ’10 e il ’30 come pittore e intenditore d’arte. Anche il padre si interessava d’arte: frequentava i pittori triestini, Veruda, Grimani, Lucano, Silvestri. Dopo la morte del padre, la mamma decise di trascorrere due anni a Lussino, data la precaria salute della figlia, dove il clima era più salubre che a Trieste. A Lussino incontrò il pittore Grimani che in quell’epoca frequentava l’isola. L’incontro fu molto importante per lei e diede un’impronta fondamentale a tutta la sua opera: fu lui a inculcare nella giovanissima allieva quel bisogno di lavorare con scrupolo e con profondo rispetto del “mestiere”. Al ritorno da Lussino studiò a Trieste presso il Li-