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Lussino
Capuletich e Montecchich di Doretta Martinoli Chiedo scusa al mio bisnonno, il proto Nicoletto Martinolich, se sorrido di un episodio che lo fece tanto soffrire e che per un periodo piuttosto lungo della sua vita fu causa di grossi guai per lui e per la sua famiglia. Ma dopo tanti anni, e con il dovuto rispetto, ne vedo anche il lato umoristico, soprattutto sapendo che gli affari, alla lunga, per lui si sono messi bene! Di questi fatti è già stato scritto nel numero 15 del Foglio Lussino, per cui non voglio ripetermi ma ne faccio solo un breve riassunto. Nel 1856 gli armatori Gerolimich commissionarono al Cantiere Martinolich una nave di nome “Urania” ma sorsero dei dissapori tra il committente dell’Urania e il costruttore. Candido Gerolimich Nicoletto Proto Candido Gerolimich minacciò di mandare in rovina la famiglia Martinolich perché, dovendo ancora pagare 10000 fiorini, anziché saldare il debito, si impossessò di alcune cambiali che il proto Nicoletto non riusciva ad estinguere per mancanza di mezzi. Con questa terribile arma in mano, l’armatore si avvalse dei tribunali per dare il colpo di grazia allo squero, screditando azienda e proprietario in maniera da dissuadere chiunque a commissionare lavori. La causa durò almeno vent’anni: Nicoletto riuscì con l’aiuto di due amici, Premuda e Ivancich, a risollevarsi dalla terribile situazione. Diede in breve avvio a moltissime costruzioni di navi, ma sostenendo di lavorare sempre per “il solito tozzo di pane”. Candido Gerolimich fu battuto dagli avvocati del mio bisnonno e non riuscì mai a incassare l’importo delle cambiali acquistate. Dove è il lato comico della situazione? Che mio bisnonno Martinolich fece dipingere in grande il numero del paragrafo della causa sulla vela della sua barca e, per far “ciccar el Gerolimich”, ogni giorno veleggiava avanti e indietro davanti la casa di Prico per mettergli sotto il naso la prova della sua sconfitta! Il tempo sana però i dissapori: Anna, una dei figli del Proto, sposò un nipote del Gerolimich, che aveva lo stesso nome del nonno. Poi successe che un’altra nipote del vecchio Candido, Caterina detta Tinza, sposatasi con Michele “Ino” Hreglich, diede alla luce Dora. Dora Hreglich, mia mamma, sposò Nicolò, mio padre, nipote di Nicoletto Proto. Così anche Candido diventò mio avo. Che sia stata un’ironica risposta del Destino alle veleggiate-prese in giro in Valle d’Augusto? Comunque sia, la storia dei Capuletich e dei Montecchich lussignani è finita bene e le tremende liti furono dimenticate!
Dora e Nicolò Martinoli il giorno prima del loro matrimonio, nel 1921