Lussino25

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Lussino

Quadrimestre 25 - pagina 31

…..ciacole in Piazza A Lussino la Piazza e la Riva dei Capitani Lussignani (i nostri antenati) mettono allegria perché in tutte le stagioni, non appena splende il sole, si colorano, si animano di gente di tutte le età che si accalca nei bar per bere un caffè e ciacolar! E’ un simpatico modo di socializzare: tutti sanno di trovarvi degli amici. Non ci sono solo donne e pensionati, ma anche tante mamme con bambini piccoli, casalinghe tra una spesa e l’altra ma prima “de andar in pescheria perché el pesse spuzza“, o impiegati durante l’ora de marenda. Mi vengono in mente le foto del primo Novecento in bianco e nero o color seppia scattate sulle rive: persone in attesa dell’arrivo del vapor o semplicemente in passeggiata: gonne lunghe, vitini stretti, ombrellino, attillata camicetta ricamata, cappellino civettuolo e uomini in nero, bombetta e baffi promettenti. Non manca mai qualche sansegoto con le ceste piene di uva, pomodori, fighi e bottiglie di vino. E mi ricordo i racconti di mio papà o del nonno Ino che prendevano un po’ in giro le ciacole delle signore di allora. Me le vedo sedute al Bar Italia con jabeau e soggolo, impettite, severe, che “chattano in diretta”. Avevano nomi improbabili, chissà da che cosa o da chi ispirati, come Irma, Mercedes, Dirce, Ketty, Tinza, se non Oceania o America….. “Dime Ida, ti che ti sa, cosa saria proprio questo sex appeal ?” – “Ah …Ben…Saria .. come dir che la xe prassizza!!!!” “E cosa te par de questo Stalin in Russia….” – “Non stame parlar, el xe proprio un ordinariazzo!!!!” Venivano così affrontati argomenti di attualità. Tra queste signore c’era anche una “zia Anna dei matrimoni“ che amava accoppiare i giovani non ancora “destinadi“, che magari non si conoscevano, convinta che “l’amor vegnirà dopo “. Si raccontava che ad un ricevimento vide un aitante giovanotto appena tornato a Lussino dopo aver compiuto gli studi fora: gli si avvicinò e con fare circospetto gli chiese: “Lei.. ingegnere..

di Doretta Martinoli

è sposato?“. Alla risposta negativa dell’ignaro giovane, gesticolando animatamente chiamò una sua protetta ancora nubile: “Ida, Ida movite, vien presto qua!” Se la malcapitata si lamentava: “Ma nol me piase…” rispondeva: ”Cos ti bazili, de giorno non ti lo guardi e… de note non ti lo vedi!!!!”. Sature de ciacole, guardando verso ponente scuro di nubi minacciose, le signore si alzavano sentenziando: ”De ponente no se leva mai per gnente!” E un’altra con l’aria di “chi sa”: ”Se el monte ga el capel, o sarà bruto o sarà bel!!” Poi saluti frettolosi, preoccupazione per cosa mettere sul desco. La più disinvolta: ”Meti i fioi in letto senza cena…. Qualcosa sicuro i gaverà combinà!!” Queste signore erano dotate di senso dello humour, spiritose, intelligenti e intraprendenti, che hanno diretto egregiamente le finanze della famiglia, l’educazione dei figli, i rapporti sociali e godevano della totale fiducia dei loro mariti che solcavano i mari di tutto il mondo tranquilli perché consci di essere degnamente rappresentati . Oggi le rive, come dicevo, sono diverse: più belle forse, più animate. Ma …. Questa è un’altra storia.

Lussinpiccolo, Prico vista dalla Riva Foto Rita Giovannini