Foglio 40

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Quadrimestre 40 - pagina 43

Lettere Gianni Nicolich, Corgémont, Svizzera, 26 ottobre 2012

Mario Lucano, Genova, 3 dicembre 2012

Leggo con molto interesse e piacere il Foglio Lussi­ no. Complimenti per il buon lavoro e gli articoli interes­ santi sulla nostra isola! Direzione e redazione ringraziano per le gentili parole di incoraggiamento

A seguito della lettera del signor Bruno Stupari, let­ ta a pagina 58 del quadrimestre 37 - dicembre 2011, de­ sidero aggiungere un particolare che forse sarà sfuggito ai Lussignani che passeggiano lungo il mare, sofferman­ dosi a riflettere sul famoso cippo che si incontra subito dopo la chiesa della Madonna Annunziata. Guardando attentamente, come si vede dalle foto in allegato, si scorge, più in basso a destra tra gli scogli, il segno di una croce. I ragazzi che si divertivano a correre e scappare dal­ le onde, hanno visto rapire dai flutti Max Sambo, loro compagno di giochi. In ricordo del tragico avvenimento del 1904, hanno scolpito una rozza croce per ricordare quel tragico evento. Tra questi ragazzi disperati c’era anche mio padre.

Rosa Rubini, Spessa di Cividale, Udine, 7 novembre 2012 È nostra intenzione poter pubblicare i tre diari di mia suocera Carmen Suttora Rubini. Sono laureata in Storia dell’Arte e Conservazione dei Beni Architettonici e Artistici e proprio per questa mia grande passione sto ultimando un libro sulla vita del nonno di mio marito, il dott. Domenico Rubini, importante agronomo di fine Ottocento, la cui figura, come purtroppo spesso succe­ de, è stata dimenticata. Oltre alla storia della famiglia Rubini, ho analizzato le vicende che portarono alla nascita dell’Acquedotto del Poiana, del quale fu il massimo artefice. Quando avrò ultimato questo mio lavoro, vorrei scrivere la storia della vita di mia suocera, facendo riferimento ai suoi ma­ noscritti. Sarei veramente felice di inviare del materiale da poter pubblicare sul Foglio “Lussino”, penso che la nonna Carmen ne sarebbe oltremodo felice. Il legame con la sua terra non la abbandonò mai e noi continuia­ mo a coltivare questi preziosi ricordi di famiglia. Carmen Dellamano, Reggio Emilia, 30 novembre 2012 Da tanto desidero nutrirmi di quella linfa speciale che deriva dai diversi rizomi delle radici da cui si provie­ ne: più sono meglio è. Anch’io ho dolcissime memorie di mia madre con le sue sorelle e cugine e di mia nonna, l’autentica figlia di quell’isola, da tutte loro sempre ricor­ data con infinita nostalgia e amore. Ho conservato quelle poche foto che nel tempo movimentato si sono salvate. Andrebbero commentate con quello che ricordo diceva­ no, che per me erano come films di un mondo incantato. Vorrei, chissà se loro sarebbero contente. Erano semplici ma entusiaste di tutto, sempre. La grande nonna Maria Scrivanich nata il 22 giugno 1900, morta il 23 aprile 1991; i figli dal marito Giovanni Mossini: Cesarina (1921–2008) e il marito Giordano Giustini; Romilda (1923–2009), la mia adorata madre; Berta (1925–2011); Antonia (1927–1994); Zita(1932); Laura (1933); Gino (1938); Livia (1940). La cugina Anita Cavedoni, che scriveva bellissime prose e poesie con ricordi lussignani.