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Processione lussignana del 1727 di Rita Cramer Giovannini
Abbiamo ricevuto da Ester e da Gaudenzia Juranic un dattiloscritto con la cronaca di un avvenimento accaduto a Lussino nel 1727: il trasferimento delle reliquie di San Romolo dalla Chiesa di San Martino, allora parrocchiale di Lussinpiccolo, alla Chiesa di Santa Maria, appena costruita dopo la demolizione della chiesetta preesistente. L’importante documento, attesta Ester, è una copiatura fatta dal padre Nicolò Juranic, scomparso pochi mesi fa, da un originale che non si sa come sia venuto in suo possesso, né che fine abbia poi fatto. Andando a controllare gli avvenimenti di quell’epoca (1727) sul manoscritto di Massimo Ivancich, “Cronologia dei Lussini”, sono emerse notizie che possono aiutare nella ricostruzione dei fatti. Dopo aver citato tanto il Bonicelli che il Nicolich, i quali entrambi avevano ricordato l’avvenimento, l’Ivancich aggiunge una sua propria nota: A conferma di quanto lo Storico Bonicelli ed il Nicolich hanno fatto cenno della solenne processione avvenuta a Lussinpiccolo nel giorno 7 settembre 1727 nell’occasione del trasporto del corpo di Santo Romolo martire dalla Chiesa parrocchiale di San Martino alla nuova Chiesa di Santa Maria; nel mio archivio (anno 1727) si trova un Documento esteso in volgare lingua illirica Lussignana compilato dal Reverendo Don Martino Morin cappellano di questo luogo, il quale descrisse minutamente i successi ed andamenti della processione e sono accennati 25 patroni di barche i quali con salve, stendardi e cere avevano cooperato a rendere più splendida quella funzione. Questo racconto storico scritto e copiato da mio defunto Padre (Celestino Venanzio Ivancich 1785-1843; ndr) merita di essere letto e considerato come gli abitanti del nostro paese ed in specialità la classe marittima era tutta concorde per la patria ed ispirati tutti da quelli veri principii religiosi che oggi dì non sono più e dobbiamo con gran dispiacere deplorarli perche provenienti da partito nazionale Croato, alla testa del quale nella nostra Diocesi sono i Preti quali capi e produttori. Se Iddio mi concederà vita e salute penso di tradurre in italiano il sunnominato Documento acciò sia a portata e conoscenza anche di quelli che non parlano ne leggono il vernacolo illirico Lussignano. (Documento N° 2) Non sappiamo se in seguito Massimo Ivancich abbia potuto mettere in pratica la sua intenzione. Fatto sta che qualcuno ha tradotto il testo in lingua italiana, e noi dobbiamo a Nicolò Juranic la possibilità di leggere ai giorni nostri il documento che segue.
Processione lussignana del 1727 descritta da Don Martino Morin, cappellano della chiesa parrocchiale di San Martino in quell’epoca A glorioso ricordo del trasporto del corpo di San Romolo martire compatrono di Lussinpiccolo dal Duomo di San Martino alla nuova chiesa di Santa Maria La piccola chiesa di santa Maria venne demolita e al suo posto, per maggiore comodità della popolazione, fu fabbricato un tempio più vasto. Terminati i lavori nell’an no 1727, l’Illustrissimo e Reverendissimo Monsignor Nicolò Drasich, Vescovo di Ossero, e il suo Vicario ge nerale Don Giuseppe Milanese, arcidiacono, hanno concesso che le ossa di S. Romolo martire fossero tra sportate dalla parrocchiale di S. Martino nella nuova Chiesa di Santa Maria. Il solenne trasporto ebbe luogo addì 7 settembre 1727, due giorni dopo l’annuale festa del Santo. E fu scelta tale data che cadeva in domenica, per dar modo alle popolazioni dell’isola di poter pren dervi parte. La cassa contenente le ossa del Santo venne adagia ta sopra una barella foderata con drappi rossi. Addetti al
trasporto della stessa durante la processione erano stati adibiti quattro sacerdoti vestiti in camice e tonacelle ros se. Erano essi i reverendi don Nicolò Mezulich parroco di Promontore, don Pietro Petrina parroco di Lussin grande, don Pietro Moricich sacerdote a Lussinpiccolo (indi parroco a Pomer) e don Simone Barichievich, il più vecchio cappellano di Lussingrande. Di sopra stava il baldacchino le cui aste erano rette da Pietro Steffich giu dice di Lussingrande, Martino Nicolich giudice di Lus sinpiccolo, Bonaventura Botterini notaio pubblico di Lussingrande e Matteo Cosulich di Lussinpiccolo. Se guiva una reliquia dello stesso Santo nelle mani del reve rendo don Gasparo Fedrigo parroco di Lussinpiccolo, che in camice e piviale rosso procedeva sotto l’Ombrello portato da don Romolo Bussanich.