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Bruno Francin di Lussinpiccolo, aspirante ufficiale pilota di Licia Giadrossi-Gloria

Bruno Francin nacque a Lussinpiccolo il 23 settem­ bre 1931 e mentre era aspirante ufficiale pilota nel corso “IBIS secondo” dell’Accademia Aeronautica perse la vita durante un volo d’addestramento. Era il 1953, aveva 22 anni ed era il vice capo del suo corso. A Trieste sin dal 2001 davanti alla Capitaneria di Porto è stato eretto un monumento in onore dei caduti dell’aviazione di Trieste, Istria, Fiume e Dalmazia: erano 323 coloro che hanno lasciato la vita per cause di servi­ zio dalla prima guerra mondiale a oggi. Mancavano, però, sei nomi su quella stele per i qua­ li da tempo erano giunte varie segnalazioni. Tre erano nati a Trieste: il maggiore pilota Guido Cavezzana nato nel 1969 e deceduto nel 2009, il genera­ le ispettore Licio Giorgeri, nato nel 1925 e ucciso nel 1987 dalla Brigate Rosse, il maresciallo pilota Giorgio Olivari, classe 1906, morto nel 1939. Di Fiume era il tenente pilota Paolo Bacci (19371961). Di Pola il maresciallo pilota Giuseppe Chiussi (1920-1945). Di Lussinpiccolo appunto Bruno Francin che è sepolto a Lussino nella tomba di famiglia nel cimi­ tero di Chiusi Lussignano.

Il 24 novembre 2012 ha avuto luogo sulla riva della Capitaneria di Porto la cerimonia ufficiale di comme­ morazione di tutti i Caduti dell’Aeronautica, dedicata però segnatamente ai sei nominativi inseriti recente­ mente sulla stele, alla presenza del Presidente nazionale dell’Arma, del prof. Giovanbattista Carulli, presidente della sezione di Trieste, del sergente marconista Mario Tomarchio, membro del direttivo che ha effettuato le ri­ cerche sugli istriani, unitamente a numerose altre sezio­ ni, a parenti e agli amici degli scomparsi.

Il presidente nazionale dell’Arma Aeronautica

Tramite la Comunità di Lussinpiccolo, Tomarchio ha potuto risalire ai familiari di Bruno Francin, riuscen­ do a mettersi in contatto con la cugina Alice Francin Tocchio, con la sorella Itala Francin sposata col generale Gino Bombardi, compagno di corso di Bruno e capo dell’“IBIS secondo” che da tempo aveva segnalato l’as­ senza del nome del cognato sulla stele di Trieste. Lo ave­ va fatto pure un altro compagno di corso, il generale Nardini. Itala e Gino Bom­ bardi già a settembre, da Lussino, prima di ­rientrare a Lodi, si era­ no fermati a rendere omag­gio a Bruno, men­ tre alla cerimonia del 24 novembre erano pre­senti, tra gli altri, il segretario del­la Comunità di Lussinpiccolo, il figlio di Giorgio Olivari, il padre e i compagni del corso di pilotag­ gio di Bruno Cavezzana, due amici della famiglia Bacci.

Itala Francin