Foglio 40

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Parole lussignane… con ricette natalizie di Doretta Martinoli

È di nuovo Natale (come se rodola ’sti anni): il ricordo dei Natali di guerra che ho trascorso a Zabodaski è sempre vivo in me. L’albero di Natale non è mai mancato, anche se fatto con il ginepro e le palline di “manderini”, quando c’erano, o i biscotti fatti in casa a forma di angioletti, stelline o mezzelune! Regali poveri, per lo più manufatti dalle nonne che avevano più tempo per confezionarli, regali non molto graditi a noi bambini perché “utili” e “pizzicosi”! Consistevano in calze fatte con la lana appena cardata e filata con l’arcolaio da mia sorella Mariangela, ancora forte­ mente odorosa di pecora (!) e confezionate dalla nonna Tinza, oppure scarpe fatte dal papà con la suola di copertone di gomme d’automobile in disuso, e la tomaia di tela di vela dismessa!!! Dopo mesi di vita selvaggia scalzi sulle rocce aguzze della nostra adorata valletta, indossarle era un castigo, altro che regalo di Natale!!! Ma tra i regali c’era anche qualche ancorotto, qualche rampin o qualche dolce fatto dalla mamma con ingredienti introvabili, che aveva accura­ tamente accantonato per l’importante oc­ casione! E che dire dei pre­libati Pandefi­ ghi che i “grandi” tocia­vano nell’acquavite? E i Kugelhupf? E le Verze na po frich? E i Prapagnachi? Questi tre ultimi li faccio sempre per Natale e sono molto graditi. Le parole, e le ricette, che ho scelto sono Prapagnachi, Kugelhupf e Verze na po frich … Buon Natale a tutti!!!

Prapagnachi: 1,5 kg di farina – 1,25 kg di miele – 3,5 dl di olio di semi – 250 g di pinoli – 150 g di mandorle - ¼ l di mar­ sala – 2 uova – 2 noci moscate – 30 g di cannella – 50 g di coriandolo – 5 bustine di zafferano – buccia di limone e arancia. Far bollire i coriandoli sminuzzati nel marsala, pas­ sare e aggiungere lo zafferano, la noce moscata grattugia­ ta e la cannella. Riscaldare il miele nell’olio e versarli bollenti nella farina, aggiungere le uova. Lasciar raffred­ dare un po’, aggiungere i pinoli e le mandorle sminuzza­ ti. Lavorare bene fino a ottenere un impasto morbido ma consistente. Fare delle ciambelle e lasciarle riposare 12 ore. Poi in forno moderato (circa 160°) per 15 o 20 minuti al massimo. Decorare con bianco d’uovo monta­ to con dello zucchero a velo e qualche goccia di limone. Se riescono bene è meglio mangiarli dopo qualche gior­ no e sono buonissimi, se… male… buon lavoro per i dentisti!!! Kugelhupf (kugluf): 110 g di burro – 4 tuorli – 180 g di zucchero – 250 g di farina – 2 cucchiai di rum – 4 cucchiai di latte – 1 polverina di lievito per dolci – limone grattugiato – 4 albumi montati a neve. Impastare, mettere nella forma da kugluf e inforna­ re a circa 200° per circa mezz’oretta (guardare che pren­ da un bel colore dorato).

Doretta Martinoli a due anni

Verze na po frich: Nella mia famiglia si facevano da cucchiaio, molti la fanno “de piron” ma il gusto non cambia, basta regolare l’acqua ed è fatta!! Per 6 persone: 1 kg e 250 g di verze (chiare e scure), 1 kg di calimari lussignani - 1 kg di patate – 250 g di rape (bianche e viola) – una manciata di finocchio (koro­ maz) – ¼ di olio “vero” – sale, pepe, cipolla, aglio, iaglà e blisgnac!!!??? Rosolare nell’olio la cipolla e l’aglio, piano piano, e poi i calamari tagliati a rondelle; “sofigarli” bene finché diventano rossi. Aggiungere un po’ di ogni verdura, “so­ figar”. Aggiungere 1,5 l di acqua e quando bolle aggiun­ gere il resto delle verdure. Bollire per due orette. 1/2 ora prima della fine mettere le “pitulie” (quel sacchetto bianco tipo vescica che si trova dentro il calamaro). La­ sciar riposare. Io di solito la faccio il giorno prima per tre motivi importanti: il giorno dopo è sempre più buona, la casa non puzza e i capelli della cuoca possono riacqui­ stare un odore “civile”!!! E con ciò auguro a tutti un Buon Natale… ovunque voi siate!!