Quadrimestre 40 - pagina 23
Parole lussignane… con ricette natalizie di Doretta Martinoli
È di nuovo Natale (come se rodola ’sti anni): il ricordo dei Natali di guerra che ho trascorso a Zabodaski è sempre vivo in me. L’albero di Natale non è mai mancato, anche se fatto con il ginepro e le palline di “manderini”, quando c’erano, o i biscotti fatti in casa a forma di angioletti, stelline o mezzelune! Regali poveri, per lo più manufatti dalle nonne che avevano più tempo per confezionarli, regali non molto graditi a noi bambini perché “utili” e “pizzicosi”! Consistevano in calze fatte con la lana appena cardata e filata con l’arcolaio da mia sorella Mariangela, ancora forte mente odorosa di pecora (!) e confezionate dalla nonna Tinza, oppure scarpe fatte dal papà con la suola di copertone di gomme d’automobile in disuso, e la tomaia di tela di vela dismessa!!! Dopo mesi di vita selvaggia scalzi sulle rocce aguzze della nostra adorata valletta, indossarle era un castigo, altro che regalo di Natale!!! Ma tra i regali c’era anche qualche ancorotto, qualche rampin o qualche dolce fatto dalla mamma con ingredienti introvabili, che aveva accura tamente accantonato per l’importante oc casione! E che dire dei prelibati Pandefi ghi che i “grandi” tociavano nell’acquavite? E i Kugelhupf? E le Verze na po frich? E i Prapagnachi? Questi tre ultimi li faccio sempre per Natale e sono molto graditi. Le parole, e le ricette, che ho scelto sono Prapagnachi, Kugelhupf e Verze na po frich … Buon Natale a tutti!!!
Prapagnachi: 1,5 kg di farina – 1,25 kg di miele – 3,5 dl di olio di semi – 250 g di pinoli – 150 g di mandorle - ¼ l di mar sala – 2 uova – 2 noci moscate – 30 g di cannella – 50 g di coriandolo – 5 bustine di zafferano – buccia di limone e arancia. Far bollire i coriandoli sminuzzati nel marsala, pas sare e aggiungere lo zafferano, la noce moscata grattugia ta e la cannella. Riscaldare il miele nell’olio e versarli bollenti nella farina, aggiungere le uova. Lasciar raffred dare un po’, aggiungere i pinoli e le mandorle sminuzza ti. Lavorare bene fino a ottenere un impasto morbido ma consistente. Fare delle ciambelle e lasciarle riposare 12 ore. Poi in forno moderato (circa 160°) per 15 o 20 minuti al massimo. Decorare con bianco d’uovo monta to con dello zucchero a velo e qualche goccia di limone. Se riescono bene è meglio mangiarli dopo qualche gior no e sono buonissimi, se… male… buon lavoro per i dentisti!!! Kugelhupf (kugluf): 110 g di burro – 4 tuorli – 180 g di zucchero – 250 g di farina – 2 cucchiai di rum – 4 cucchiai di latte – 1 polverina di lievito per dolci – limone grattugiato – 4 albumi montati a neve. Impastare, mettere nella forma da kugluf e inforna re a circa 200° per circa mezz’oretta (guardare che pren da un bel colore dorato).
Doretta Martinoli a due anni
Verze na po frich: Nella mia famiglia si facevano da cucchiaio, molti la fanno “de piron” ma il gusto non cambia, basta regolare l’acqua ed è fatta!! Per 6 persone: 1 kg e 250 g di verze (chiare e scure), 1 kg di calimari lussignani - 1 kg di patate – 250 g di rape (bianche e viola) – una manciata di finocchio (koro maz) – ¼ di olio “vero” – sale, pepe, cipolla, aglio, iaglà e blisgnac!!!??? Rosolare nell’olio la cipolla e l’aglio, piano piano, e poi i calamari tagliati a rondelle; “sofigarli” bene finché diventano rossi. Aggiungere un po’ di ogni verdura, “so figar”. Aggiungere 1,5 l di acqua e quando bolle aggiun gere il resto delle verdure. Bollire per due orette. 1/2 ora prima della fine mettere le “pitulie” (quel sacchetto bianco tipo vescica che si trova dentro il calamaro). La sciar riposare. Io di solito la faccio il giorno prima per tre motivi importanti: il giorno dopo è sempre più buona, la casa non puzza e i capelli della cuoca possono riacqui stare un odore “civile”!!! E con ciò auguro a tutti un Buon Natale… ovunque voi siate!!