pagina 4 - Quadrimestre 39
Ci hanno lasciato Prof. Loris Premuda nato a Montona nel 1917, deceduto a Trieste, il 18 aprile 2012 Lia Giadrini Valentinuzzi nata a Lussinpiccolo il 19 aprile 1926, deceduta a Milano il primo giugno 2012 Luisella Budini Martinoli nata a Lussingrande il 7 dicembre 1919, deceduta a Roma il 10 luglio 2012 Romolo Lechich di Sansego e Lussinpiccolo, morto a Cliffside Park il 22 luglio 2012 a 83 anni Annamaria Deroia Plavac a Lussinpiccolo, il 17 agosto2012 Silvia Vidulich Falanga di Lussinpiccolo, morta a Gorizia il 19 agosto 2012 a 99 anni Dr. Marcello Olivi, nato a Genova nel 1923, morto a Padova il 20 aprile 2012 Fulvia Premuda Olivi nata a Lussinpiccolo il 22 maggio 1925, deceduta a Padova l’8 agosto 2012
Commemorazioni Addio ad Alessandro “Nino” Comandini dalla figlia Livia Comandini
Nino, nato a Fiume e Lussignano di adozione, ci ha lasciati il 6 febbraio 2012 a 91 anni. Il 24 dicembre 2011, vigilia di Natale, Nino era assistito dai medici e dagli infermieri della casa di riposo di Sequals nella sua cameretta. Anche per questa vigilia ho voluto mantenere la tradizione alla quale lui teneva tan-
to: cenare con una abbondante porzione di verze napofrik, le odorose verze alla lussignana, un rito che mi ero assunta di seguire dopo che Mamma Rita ci aveva lasciati, rito apprezzato anche da Renzo, il “friulano” che è mio marito. Ma nel suo ultimo Natale Papà era troppo impegnato a combattere contro la sua malattia, ed era tanto spossato da non riconoscere più la sua amata zuppa, che io avevo cucinato a casa mia a Lestans e poi avevo portato a Sequals percorrendo velocemente i tre chilometri che mi separano da quel luogo, sepolto nel verde.
Papà ha sempre combattuto da sportivo, è cresciuto fin da adolescente vincendo gare di nuoto e ottenendo contemporaneamente lusinghieri risultati negli studi. Faceva parte della Società Fiumana di Nuoto, giovanotti nati fra il 1916 e il 1921. Durante l’estate il ragazzino Nino se la godeva a Valdarche, correndo dalla casa di famiglia in Calvario fino al moletto che allora gli sembrava un piazzale, un regno, ma che poi è risultato troppo ristretto per stendersi al sole nell’età matura con noi, la sua famiglia di cui lui era e si sentiva il capo. Gli anni più belli li ha passati fra Fiume e Lussino, e poi a Roma, studente di chimica. Le amicizie di quegli anni sono durate per sempre, e negli incontri i ragazzi di un tempo ricostruivano la storia come un mosaico attraverso le tessere dei ricordi individuali; si ripercorrevano le vicende che hanno seguito l’esodo, con la nostalgia dei luoghi e anche dell’età giovanile. In guerra ha combattuto in Russia con la divisione Julia; fortunatamente Nino non venne travolto dalla disfatta, dovendo tornare in Italia a sostenere alcuni esami universitari. E finirono definitivamente le gare di nuoto con la morte del nonno, ing. Arrigo Comandini, e la responsabilità di sostenere tante donne, la mamma Clary, la sorella Liana, la zia Elda e la giovanissima moglie Rita e pure quella in arrivo, cioè io, Livia. Con tutta questa tribù e con tanta grinta nel 1946 affrontò l’esodo che lo portò a Trieste. La città di Fiume ha subito profonde trasformazioni; lacerante vedere i luoghi amati quasi irriconoscibili. Ma le valli di Lussino sono sempre là, e ogni posto ha una storia, non solo Valdarche. E a fine anni ’60 era gioia ritrovare il mare limpido, la sequenza delle valli, le colline dette “monti” e i vicoli. E così sono nate altre storie e altre avventure, percorrendo anche il territorio che da piccolo Nino non aveva ben conosciuto, in numerosa compagnia di amici e di parenti altrettanto appassionati